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Informazioni
“Viaggi a cavallo dei secolo” di Mario Espinosa ti porta in un viaggio in auto attraverso i Pirenei, partendo dall’Aragona e toccando la Francia e Andorra. Non è solo un giro turistico, ma un’esplorazione fatta di contrasti: la maestosità delle montagne e l’escursionismo in posti come Ordesa o il Circo de Pineta si mescolano alla visita di città storiche come Saragozza o Jaca, e luoghi di fede come Lourdes o il Monastero di San Juan de la Peña. Ma c’è anche la delusione per le chiese romaniche chiuse o gli affreschi falsi, la fatica su strade difficili, l’incontro con personaggi strani o indifferenti. C’è lo shopping sfrenato di Andorra, il relax in posti come Caldea, ma anche la malinconia di luoghi abbandonati come Canfranc Estación. E poi ci sono gli imprevisti, come un portafoglio trovato o la notizia incredibile dell’11 settembre che irrompe nel viaggio. È un racconto sincero, che osserva i luoghi e le persone con curiosità, a volte con ironia, cercando l’autenticità tra il sacro, il commerciale e la natura selvaggia, fino al ritorno a casa con la testa piena di ricordi e contrasti.Riassunto Breve
Un viaggio inizia in Aragona, dirigendosi verso nord. Si visita Saragozza, si trova un portafoglio e si vede la Basilica del Pilar con segni della guerra. Proseguendo, si incontrano i Pirenei. Si visitano luoghi panoramici come il Monastero di Pueyo e paesi come Barbastro, dove si nota un mercato sgradevole e un museo del vino che sembra un negozio. L’alloggio si trova a Campo, un paese piccolo dove si ricevono informazioni sul territorio e si fa spesa con prezzi alti. Si esplora la zona di Benasque, attraversando il Congosto de Ventamillo e visitando il paese. Si sale verso Cerler per il panorama e si raggiunge il Forau de Aiguallut, dovendo prendere un bus a pagamento a causa di una gara. Il percorso a piedi verso la cascata è ripido. Si cena all’Hospital de Benasque. Si percorre una pista forestale difficile verso Plan, danneggiando l’auto. Si visita Bielsa e il Circo de Pineta, un luogo di grande bellezza naturale.Si affronta la salita impegnativa al Sentiero dei Cacciatori nel Parco Nazionale di Ordesa, usando i bastoni. Si raggiunge un belvedere e si prosegue sulla Faja de Pelay. La discesa verso la cascata Cola del Caballo è difficile per il terreno. Si visita la valle di Boí-Taüll per le chiese romaniche, scoprendo che l’ingresso è a pagamento e gli affreschi originali sono altrove, generando delusione. Si incontrano abitanti e turisti, e si sperimenta un servizio lento in un ristorante. Si visita Pont de Suert con una chiesa moderna.Il viaggio attraversa i Pirenei verso la Francia tramite il tunnel di Bielsa. Il paesaggio cambia. Si attraversano passi montani come il Col d’Aspin e il Tourmalet. Una tappa è Lourdes, una città con molta gente, commercio religioso e un’atmosfera intensa. Si visitano la Basilica e la grotta. Si torna in Spagna per visitare il Parco Culturale di San Juan de la Peña, esplorando il vecchio monastero e il pantheon dei Re. A Jaca si visita la Cittadella e i fossati del Fuerte de Rapitán, trovando aree abbandonate. Si raggiunge Canfranc Estación, una grande stazione ferroviaria abbandonata. Il ritorno avviene su strade secondarie.Si viaggia attraverso Vielha, dove alcuni siti sono chiusi. Si trovano difficoltà a trovare servizi specifici. Salardú appare più gradevole di Vielha. La stazione sciistica di Baqueira Beret e il costo della seggiovia non convincono. Si incontrano paesaggi insoliti e macchine stradali lente. Si visita la cattedrale di Roda de Isábena, pagando l’ingresso e scoprendo il divieto di foto. L’accesso al parco nazionale di Aigüastortes è limitato a costosi fuoristrada. A Sort si cercano biglietti della lotteria. A La Seo de Urgel si trova un centro storico trascurato e un parco artificiale.L’arrivo ad Andorra segna un cambiamento. La dogana è sbrigativa. Il carburante è più economico. Il paesaggio è edificato con negozi. Pas de la Casa è un’area commerciale. L’alloggio richiede un deposito elevato. L’appartamento è piccolo. Il paese è deserto in un giorno di festa. Andorra offre molti negozi e centri commerciali con prezzi convenienti per alcuni prodotti. Le chiese romaniche sono chiuse per gran parte dell’anno. I punti panoramici richiedono sforzo. Il traffico è intenso. I pasti sono limitati dall’affollamento. Il centro termale Caldea offre un’esperienza rilassante con diverse aree benessere.Il viaggio prosegue verso il Ripollés. La navigazione è difficile. Si incontrano feste locali a Ribes de Freser e Ripoll. Si visita il monastero di Ripoll e architettura modernista. Vicino alle sorgenti del Llobregat arriva la notizia degli attacchi alle Twin Towers. L’evento domina l’attenzione, confermato dalla televisione. Si visitano brevemente le sorgenti. Si cerca copertura radiofonica. Si passa per Castellar de N’Hug e Llívia. Rientrando in Spagna a Puigcerdá si viene fermati dalla Guardia Civil. Il giorno dopo ad Andorra, una persona segue le notizie mentre gli altri fanno un’escursione all’Estany de los Abelletes e fanno acquisti. Si visita Andorra La Vella, incluse chiese e un parco giochi. Gli eventi globali contrastano con le esperienze locali.Le giornate ad Andorra seguono una routine di passeggiate e acquisti. È necessario prelevare denaro a La Seo. I pasti hanno prezzi simili a quelli spagnoli. I centri commerciali diventano ripetitivi. Si considera il rifornimento di gasolio. Si visita un negozio di liquori e profumi, provando prodotti senza acquistare nulla. Le serate prevedono pasti semplici e televisione. La comparsa di una nuova serie indica la fine del viaggio. Si osserva un silenzio per gli attacchi dell’11 settembre. Si sviluppa una strategia per ottenere sconti, permettendo l’acquisto di un orologio e un rasoio a prezzi inferiori. Si torna a Caldea, sfruttando la familiarità con la struttura. Si cena in locali già visitati prima di tornare a Pas.Si parte presto da Pas de la Casa con più denaro. Si fa benzina. Alla frontiera la Guardia Civil ferma l’auto carica. Si dichiara di non avere nulla. La destinazione è Lérida. Si viaggia lungo il Segre. A Lérida si cerca colazione e salsicce, scoprendo che non è il posto giusto per le salsicce tipiche. Si fa colazione in una pasticceria affollata, pagando meno del dovuto. Si continua la ricerca delle salsicce in un quartiere popolare e si acquistano a chili. Il viaggio prosegue attraverso la Castiglia ascoltando musica. Ci si ferma in un’area di sosta. Si arriva a Madrid dopo poche ore.Riassunto Lungo
1. Aragona e Pirenei: Inizio del Viaggio
Un viaggio lungo quasi 4000 chilometri verso nord inizia all’alba a bordo di una Volkswagen Passat carica di bagagli. La prima tappa è la città di Saragozza.A Saragozza, la prima tappa
Arrivati a Saragozza, il viaggio prende subito una piega inaspettata: viene trovato un portafoglio contenente denaro e il documento d’identità di una ragazza. Il denaro si rivela utile per la colazione, mentre il documento viene imbucato per garantirne la restituzione. La visita della città include la Basilica del Pilar, dove si può ammirare lo stile architettonico e notare i segni lasciati dalla storia, come gli obici risalenti alla Guerra Civile. Un tentativo di visitare anche La Seo, un’altra chiesa importante, non va a buon fine perché risulta chiusa al pubblico.Verso i Pirenei, tra soste e scoperte
Lasciando Saragozza, il percorso prosegue verso nord, con Huesca che appare fugacemente dalla strada senza destare particolare interesse. L’orizzonte si apre presto sulla vista imponente delle montagne dei Pirenei che si avvicinano. Una sosta significativa è al Monastero di Pueyo, che offre un punto panoramico eccezionale; l’interno della chiesa, però, si presenta polveroso e accompagnato da una musica insolita. La tappa successiva è Barbastro, dove l’esperienza è meno invitante: un mercato poco gradevole, una visita alla cattedrale e a un museo del vino che assomiglia più a un negozio. La ricerca di un posto per mangiare porta a un ristorante vicino al lago di Barasona, un luogo che permette di osservare la vita locale e la presenza di qualche turista.Campo, il punto di appoggio tra le montagne
Dopo aver fatto rifornimento a Graus e acquistato alcune provviste essenziali, si raggiunge Campo, il paese scelto come base per il soggiorno. L’alloggio si trova al terzo piano di un edificio ed è piuttosto piccolo, ma il proprietario, Alberto, si dimostra una fonte preziosa di informazioni sul territorio circostante. Fare la spesa nel negozio locale rivela prezzi piuttosto elevati. In piazza si nota la presenza di un cane magro. Un tentativo di acquistare formaggio direttamente dai produttori nel vicino villaggio di Senz non ha successo, a causa dell’indifferenza incontrata. La giornata si conclude con la cena in un ristorante del paese, scelto dopo aver scartato un altro locale con orari poco flessibili.Escursione verso Benasque e il Forau de Aiguallut
La giornata successiva comincia con un’abbondante colazione prima di dirigersi verso Benasque. Lungo il percorso si attraversa il Congosto de Ventamillo, che segna il primo vero contatto con l’ambiente montano. Benasque si presenta come un paese piacevole, dove si ha modo di visitare i negozi e la chiesa, scattando diverse fotografie. Si prosegue poi verso Cerler per godere di un ampio panorama sulle montagne circostanti. L’intenzione di raggiungere il Forau de Aiguallut viene ostacolata da una gara ciclistica che blocca la strada; si rende quindi necessario lasciare l’auto e utilizzare un servizio di autobus a pagamento, un sistema che viene percepito come costoso e non pienamente orientato alla tutela dell’ambiente. Il percorso a piedi verso la cascata si rivela ripido e sassoso, ma conduce a un belvedere che offre una vista spettacolare sulla cascata stessa e sul picco dell’Aneto. Mentre alcuni decidono di proseguire fino alla base della cascata, il ritorno è caratterizzato da un notevole affollamento. Durante il tragitto, ci si accorge di non avere con sé l’acqua e i bastoncini da trekking, rimasti in auto. La giornata si conclude con una cena all’Hospital de Benasque, un luogo consigliato dove la qualità del cibo è ottima.Percorsi alternativi: Plan, Bielsa e il Circo de Pineta
Nel pomeriggio, si decide di percorrere una pista forestale in direzione di Plan, consigliata come possibile scorciatoia. La strada si rivela tuttavia difficile e molto dissestata, causando un danno a una protezione del pianale dell’auto, che viene quindi rimossa. Lungo questo percorso inaspettato, si incontrano anche alcune persone dall’aspetto particolare. All’arrivo a Plan, l’auto è coperta di sporcizia e gli abitanti del paese sembrano anch’essi singolari. Il viaggio prosegue verso Bielsa, ma prima si fa una deviazione per visitare il Circo de Pineta, un luogo di notevole bellezza naturale caratterizzato da imponenti cascate e ghiacciai, che rievoca ricordi di visite passate. Si ha modo di visitare un piccolo eremo e di notare un Parador, un albergo di lusso, con prezzi elevati. A Bielsa, si cerca senza successo un cameriere ricordato da una precedente visita e si visita la chiesa, la cui facciata esterna è bella, ma l’interno si presenta in stile moderno. La giornata si conclude con il rientro a Campo.Davvero basta un’occhiata fugace per definire gli abitanti di un luogo come “singolari”, o forse è lo sguardo di chi osserva a essere limitato?
Il capitolo riporta un’osservazione superficiale sugli abitanti di un paese, definendoli “singolari” senza fornire alcun elemento che giustifichi tale giudizio. Questa mancanza di contesto e approfondimento solleva interrogativi sulla validità delle percezioni immediate e sul rischio di cadere in stereotipi. Per sviluppare uno sguardo più critico e consapevole sulle differenze culturali e sui modi di osservare l’altro, sarebbe utile esplorare i campi dell’antropologia e della psicologia sociale. Autori come C. Lévi-Strauss o E. Goffman offrono prospettive fondamentali su come le società si strutturano e su come percepiamo e interagiamo con chi è diverso da noi.2. Sentieri e Bugie Pirenaiche
L’escursione nel Sentiero dei Cacciatori
La salita lungo il Sentiero dei Cacciatori, che si trova nel Parco Nazionale di Ordesa, è molto impegnativa fisicamente. Il percorso sale con tratti ripidi e fa un lungo zigzag nel bosco. Usare i bastoni da trekking aiuta a salire meglio. Si arriva a un punto panoramico da cui si vede la Faja de Pelay. Da qui, il sentiero scende verso la cascata chiamata Cola del Caballo. Durante la camminata, si incontrano altre persone che vanno a velocità diverse. Si può ammirare il paesaggio e vedere quanto è profondo il burrone. La discesa verso la cascata è difficile perché il terreno non è regolare.
La visita alle chiese della valle di Boí-Taüll
Nella valle di Boí-Taüll, la visita si concentra sulle chiese romaniche. Si scopre che per entrare nelle chiese bisogna pagare. In alcuni posti, come nella chiesa di Sant Climent de Taüll, si vede che gli affreschi originali non sono lì, ma in un museo. Nelle chiese si trovano solo delle copie, e questo può causare un po’ di delusione. Si incontrano persone del posto con modi diversi e anche altri turisti. Un pranzo in un ristorante della zona si fa notare per quanto è lento il servizio. Si visita anche l’insieme degli edifici di Boí-Taüll e, dopo, la cittadina di Pont de Suert. Qui, la chiesa costruita di recente non piace a chi la vede. Succedono anche piccoli fatti durante il viaggio, come il furto di alcuni francobolli o una foto scattata senza permesso.
Qual è il filo conduttore che lega l’arte romanica a un cameriere lento o a francobolli rubati?
Il capitolo, nella sua seconda parte, presenta una serie di osservazioni e aneddoti che spaziano dalla delusione per l’assenza degli affreschi originali in una chiesa alla lentezza di un servizio al ristorante, fino a piccoli furti personali. Questa giustapposizione di elementi di peso e natura molto diversi crea una notevole confusione nel lettore, lasciando irrisolta la questione della loro rilevanza reciproca o del loro contributo a un’argomentazione coerente. Per dare senso a tali digressioni, sarebbe necessario approfondire il contesto narrativo o tematico, magari esplorando la natura soggettiva dell’esperienza di viaggio, il contrasto tra l’attesa di un’esperienza culturale “alta” e la realtà quotidiana del turismo, o il modo in cui dettagli apparentemente insignificanti possono definire un ricordo. Approfondire la teoria della scrittura di viaggio o la critica culturale potrebbe fornire gli strumenti per comprendere come integrare osservazioni disparate in un racconto significativo.3. Viaggio tra Fede e Abbandono
Il viaggio attraversa i Pirenei, passando dalla Spagna alla Francia tramite il tunnel di Bielsa, un passaggio che segna un cambiamento nel paesaggio, visibile nelle architetture e nella presenza di bestiame. Si affrontano poi passi montani come il Col d’Aspin e il Tourmalet, luoghi resi celebri dalle imprese ciclistiche.Lourdes, Città di Fede
Una tappa significativa è Lourdes, una città che colpisce per il grande afflusso di persone, il commercio di articoli religiosi onnipresente e un’atmosfera che sfiora il fanatismo. Si visita l’imponente Basilica, un edificio ricco di mosaici e con un pantheon. Alla grotta, si osserva la folla in preghiera e mentre accende candele, un rito collettivo di grande intensità. L’acqua della sorgente viene bevuta da molti, un gesto di speranza privo di effetti visibili immediati. L’intera esperienza a Lourdes offre uno spaccato potente sulla devozione di massa.Tesori Storici in Spagna
Proseguendo in Spagna, si visita il Parco Culturale di San Juan de la Peña. Qui si esplora il vecchio monastero, ammirandone la conservazione, il suggestivo chiostro incastonato sotto la roccia e il luogo dove si crede fosse custodito il Santo Graal. Si visita anche il pantheon dei Re, testimone di secoli di storia. Il viaggio conduce poi a Jaca, dove si erge la Cittadella, un imponente castello fortificato con bastioni e ampi fossati. Una guida esperta ne illustra i dettagli storici e architettonici, riportando in vita il passato. Infine, si esplorano i fossati del Fuerte de Rapitán, scoprendo passaggi nascosti e aree ormai abbandonate, dove l’acqua si raccoglie in pozze silenziose.L’Abbandono di Canfranc Estación
La giornata si conclude a Canfranc Estación, un luogo che colpisce per la sua grandezza e il suo stato di abbandono. Questa vasta stazione ferroviaria, un tempo snodo vitale, oggi mostra i segni del tempo e del disuso. Mentre si osservano i progetti per un possibile futuro, si esplorano i vagoni in rovina e ci si addentra in un lungo tunnel buio e suggestivo. L’intero luogo emana un profondo senso di solitudine e un’aura di mistero, testimone di un passato dimenticato. È uno spazio dove la presenza umana si è ritirata, lasciando il posto al silenzio e alla decadenza.Il ritorno avviene su strade secondarie, tra curve e l’oscurità della notte. L’intero viaggio, attraverso luoghi di devozione di massa, siti storici e spazi dimenticati come Canfranc, mette in luce il forte contrasto tra la maestosità della natura montana e le molteplici forme della presenza umana, inclusa la sua inevitabile decadenza.Come si può pretendere di seguire un ragionamento quando i pezzi sono sparsi a caso?
Il capitolo presenta le sue idee in modo così frammentato da rendere arduo cogliere il filo del discorso. La mancanza di una struttura logica evidente e la ripetitività non aiutano certo a focalizzare i punti cruciali. Per chi volesse approfondire l’arte di costruire un’argomentazione solida e coerente, al di là del merito specifico del capitolo, sarebbe utile studiare i principi della retorica classica o leggere autori che eccellono nella chiarezza espositiva, come Italo Calvino per la sua limpidezza o Umberto Eco per la sua capacità di organizzare concetti complessi.7. La strada verso Madrid e la sosta per la salsiccia
Si parte presto da Pas de la Casa, con le finanze un po’ migliorate grazie alla cauzione restituita. Prima di proseguire, si fa benzina a Canillo, notando un piccolo aumento di prezzo rispetto al previsto. Mentre ci si dirige verso il confine, il viaggio è accompagnato dalla musica. Arrivati alla frontiera, l’auto, molto carica, viene fermata dalla Guardia Civil. Dopo una breve verifica e la dichiarazione di non avere nulla da nascondere, si può finalmente ripartire.La sosta a LéridaIl viaggio prosegue avendo come destinazione Lérida. Durante il tragitto, si costeggia il fiume Segre e si passa accanto al suggestivo lago di Rialb. Una volta raggiunta Lérida, si parcheggia l’auto vicino all’argine del fiume. L’idea principale della sosta è fare colazione e, soprattutto, cercare le famose salsicce da portare a casa. Si scopre quasi subito che Lérida non è la città ideale per questo acquisto, essendo le salsicce più tipiche di Gerona, ma nonostante l’errore di destinazione, la città appare comunque interessante e meritevole di una visita più approfondita. Prima di dedicarsi alla ricerca, ci si ferma per colazione in una pasticceria molto affollata, dove i prodotti si rivelano davvero ottimi. Al momento di pagare, si decide di non dichiarare tutto quello che si è consumato, riuscendo così a ottenere un prezzo più conveniente del dovuto. Usciti dalla pasticceria, la ricerca delle salsicce riprende con più determinazione. Lasciando la zona centrale della città, ci si addentra in un quartiere più popolare. È qui, in quello che sembra essere un vivace mercato alimentare, che finalmente si trovano le salsicce desiderate, acquistate in abbondanza a chili.
Attraverso la Castiglia fino a MadridLasciata Lérida, il viaggio riprende dirigendosi attraverso la vasta regione della Castiglia. Durante questo tratto, la musica continua ad accompagnare il percorso, e una canzone in particolare diventa un vero e proprio inno che scandisce i chilometri. Ci si concede una breve sosta in un’area di servizio immersa in una distesa di brughiera, il luogo perfetto per consumare il pane rimasto dal giorno prima. Dopo poche ore di guida, si raggiunge finalmente Madrid. L’arrivo nella capitale segna l’inizio di una crescente tristezza, legata alla consapevolezza che il rientro al lavoro è ormai imminente, previsto per il lunedì successivo.
Davvero un piccolo furto al momento del conto è un dettaglio degno di nota o un segnale di qualcosa di più profondo?
Il capitolo menziona esplicitamente di aver pagato meno del dovuto in una pasticceria, non dichiarando tutto ciò che era stato consumato. Questo passaggio, presentato quasi come un’astuzia per ottenere un prezzo migliore, solleva interrogativi sulla prospettiva etica adottata nella narrazione. Non viene offerta alcuna riflessione sul gesto, né sulle sue implicazioni, lasciando il lettore a chiedersi se tale comportamento sia considerato accettabile o semplicemente un dettaglio irrilevante del viaggio. Per comprendere meglio le sfumature di tali azioni e la loro rappresentazione, potrebbe essere utile approfondire la filosofia morale, esplorando autori come Kant o Mill, o la psicologia del comportamento economico, come studiato da Ariely.Abbiamo riassunto il possibile
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