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Contenuti del libro
Informazioni
“Vanderbilt. Ascesa e caduta di una dinastia americana” di Anderson Cooper and Katherine Howe … ti porta in un viaggio pazzesco attraverso la storia americana, seguendo l’incredibile ascesa e la successiva caduta della Vanderbilt dynasty. Si parte dal Commodore Cornelius Vanderbilt, un vero self-made man che ha costruito un impero nel settore navale e ferroviario, per poi esplorare le vite dei suoi discendenti e come hanno speso (e a volte sperperato) l’enorme fortuna accumulata. Il libro ti porta nelle iconiche Newport mansions come The Breakers, simboli dell’eccesso della Gilded Age, e ti fa conoscere personaggi affascinanti e complessi come Alva Vanderbilt, che ha lottato per il social climbing e poi per il women’s suffrage, o la sfortunata Gloria Vanderbilt e la sua famosa custody battle. È una storia di wealth and power, di ambizione sfrenata, di tragedie come il Lusitania sinking, e di come il family legacy possa essere sia un peso che una spinta. Vedrai come questa famiglia, un tempo all’apice, ha affrontato sfide enormi, dalla Grande Depressione alla perdita di fortune, lasciando dietro di sé un’eredità complessa che definisce ancora oggi parte dell’American history. È un racconto avvincente su cosa significa avere tutto e cosa succede quando tutto inizia a svanire.Riassunto Breve
La famiglia Vanderbilt, partendo dalle umili origini di immigrati olandesi nel XVII secolo, accumula un’immensa fortuna nel XIX secolo con Cornelius “Il Commodore” Vanderbilt, che domina i settori navale e ferroviario, concentrandosi esclusivamente sul denaro e sul controllo familiare. Dopo la sua morte, l’eredità passa principalmente al figlio Billy, e le generazioni successive utilizzano la ricchezza per cercare l’accettazione nell’alta società newyorkese, un mondo dominato da figure come Caroline Astor e Ward McAllister. La costruzione di palazzi sontuosi come The Breakers a Newport e la partecipazione a eventi sociali esclusivi, come il famoso ballo in maschera di Alva Vanderbilt, diventano strumenti per affermare il proprio status. La famiglia cerca anche legami con l’aristocrazia europea, come dimostra il matrimonio combinato di Consuelo Vanderbilt con il Duca di Marlborough. Tuttavia, la fortuna inizia a disperdersi a causa di spese eccessive, cattiva gestione e cambiamenti sociali. I membri della famiglia affrontano scandali, tragedie (come la morte di Alfred Gwynne Vanderbilt sull’affondamento della Lusitania) e battaglie legali interne, come la contesa per la custodia di Gloria Vanderbilt. Alva Vanderbilt, dopo il divorzio, si trasforma in un’attivista per il suffragio femminile, mostrando un cambiamento di interessi rispetto alla mera ricerca di status sociale. The Breakers, simbolo del culmine della ricchezza e dell’ambizione della famiglia, passa da residenza privata a museo, con l’ultima discendente, Gladys, costretta a lasciarla. La storia dei Vanderbilt riflette l’ascesa e il declino di un impero economico e sociale, evidenziando la fragilità delle fortune e il contrasto tra l’opulenza dell’élite e le difficoltà della società in generale, come si vede nel tentativo di vandalismo al mausoleo di famiglia durante la Grande Depressione. Le generazioni più recenti, come il figlio di Gloria Vanderbilt, si confrontano con l’eredità di un nome famoso ma con una fortuna in gran parte dissipata, cercando di trovare la propria identità al di fuori dell’ombra del passato.Riassunto Lungo
Capitolo 1: Il Tycoon
Il 4 gennaio 1877, una città addormentata è avvolta da nuvole pesanti e un freddo intenso. Davanti al palazzo di Washington Place, i reporter, accampati da mesi, cercano notizie su un grande uomo che sta morendo: Cornelius Vanderbilt, noto come “Il Commodore”.La vita di Vanderbilt
Originario di Staten Island, Vanderbilt ha accumulato enormi fortune nel settore navale e ferroviario, vivendo in una casa elegante per oltre trent’anni, senza mai cercare un’abitazione più grandiosa. Nato il 27 maggio 1794, Cornelius proviene da una famiglia olandese che ha coltivato la terra a Staten Island per generazioni. Fin da giovane, mostra un forte spirito imprenditoriale, abbandonando la scuola a undici anni per lavorare nel settore navale.A sedici anni, acquista la sua imbarcazione e avvia un’attività di traghettatore, superando il padre nel settore. Durante la Guerra del 1812, Vanderbilt sfrutta la situazione per guadagnare, trasportando beni per l’esercito britannico e rifornendo New York. Si sposa nel 1813 con la cugina Sophia Johnson, con cui avrà tredici figli, ma solo i maschi saranno rilevanti per il suo patrimonio.La famiglia e le relazioni
Le sue relazioni con i figli sono tese, in particolare con Cornelius Jeremiah, che viene disprezzato per le sue debolezze. Si sposa nuovamente con Frank nel 1869, una donna più giovane con cui condivide un legame profondo, ma la sua vita è anche costellata da relazioni con figure controverse come le sorelle Woodhull, che praticano la spiritualità.Gli ultimi mesi e la morte
Negli ultimi mesi, la salute di Vanderbilt peggiora. Nonostante le sue sofferenze, mantiene il controllo sulla sua famiglia e le sue finanze. La notte precedente alla sua morte, si è sentito abbastanza bene da conversare con familiari e amici. Tuttavia, all’alba, la sua salute peggiora rapidamente. Circondato dai suoi cari, chiede di cantare inni per sollevare il suo spirito. Le sue ultime parole, secondo alcune fonti, sono state: “Quella era una buona preghiera”.La sua morte provoca un’ondata di attenzione mediatica, con i reporter accalcati davanti alla sua casa. Il suo lascito, sia in termini di ricchezza che di influenza, è immenso, e il suo nome rimarrà nella storia come simbolo di successo e ambizione. Le sue ultime istruzioni sono chiare: “Tenete insieme il denaro”.È corretto giudicare la figura di Cornelius Vanderbilt solo sulla base delle sue azioni imprenditoriali e della sua ricchezza accumulata?
Il capitolo sembra presentare una visione unilaterale di Vanderbilt, concentrata sulla sua ascesa economica e sul suo patrimonio. Tuttavia, è importante considerare anche gli aspetti sociali, politici e culturali del contesto in cui ha vissuto. La sua figura può essere più complessa di quanto descritto e potrebbe essere utile approfondire tematiche come la storia economica, la sociologia e la politica dell’epoca per avere una visione più completa. Un libro come “The Robber Barons” di Matthew Josephson potrebbe essere un buon punto di partenza per esplorare queste tematiche.Capitolo 2: Van der Bilt
Ogni generazione ha i suoi immigrati. Gli Stati Uniti sono un paese di immigrati, con discendenti di irlandesi, italiani e olandesi. La famiglia Vanderbilt, pur avendo accumulato ricchezze nel XIX secolo, ha origini che risalgono al periodo in cui New York era conosciuta come Nuova Amsterdam.Le origini olandesi della famiglia Vanderbilt
Jan Aertsen, un contadino olandese nato intorno al 1627, emigra dalla sua terra natale per cercare opportunità nel Nuovo Mondo. Per finanziare il viaggio, diventa servitore a contratto, una pratica comune all’epoca. Aertsen arriva a Nuova Amsterdam come servitore di Peter Wolpherson, un proprietario terriero che aveva portato colonizzatori per lavorare le terre. Dopo il termine del suo contratto, Aertsen ottiene un piccolo appezzamento di terra a Flatbush, Brooklyn. Si sposa con Annetje Hendricks e hanno almeno un figlio, Aris Janse van der Bilt.La vita a Nuova Amsterdam
La Nuova Amsterdam del XVII secolo è difficile da riconoscere nell’attuale New York. La città ha subito incendi che hanno distrutto gran parte dell’architettura olandese. Tuttavia, prove archeologiche suggeriscono che la vita per gli olandesi non fosse solo una lotta per la sopravvivenza. Durante il XVII secolo, la cultura olandese era in un periodo di fioritura, e alcuni aspetti della vita olandese di quel tempo sono stati portati nel Nuovo Mondo. Aertsen e sua moglie avrebbero potuto godere di alcuni comfort quotidiani, come il fumo di pipe di argilla, comune tra le donne dell’epoca.La diversità culturale a Nuova Amsterdam
La Nuova Amsterdam era cosmopolita, con case costruite in legno, una pratica rara nei Paesi Bassi. Le colonie olandesi e inglesi non operavano in isolamento; i resti di ceramiche olandesi sono stati trovati anche in altre colonie. Una mappa del 1684 mostra una Nuova Amsterdam ordinata, con case olandesi e un porto attivo, ma la vita era segnata dalla schiavitù, con un numero significativo di residenti africani costretti a lavorare per costruire l’infrastruttura.La storia della famiglia Vanderbilt
La famiglia Vanderbilt si trovò a operare in un contesto di crescente opportunità economica. Cornelius Vanderbilt, all’età di ventitré anni, iniziò a lavorare come capitano di traghetti, gestendo anche un servizio di traghetti tra New Jersey e New York. La sua carriera decollò quando si unì a Thomas Gibbons per combattere un monopolio sui traghetti, portando a una storica sentenza della Corte Suprema nel 1824 che favorì la concorrenza. Questo cambiamento segnò la transizione da un’economia monopolistica a una più competitiva, aprendo la strada a opportunità senza precedenti per i discendenti di Jan Aertsen van der Bilt. La storia della famiglia Vanderbilt è quindi intrecciata con quella della crescita economica e della trasformazione sociale degli Stati Uniti.Come possiamo essere sicuri che la storia della famiglia Vanderbilt sia rappresentativa dell’esperienza di tutti gli immigrati olandesi a Nuova Amsterdam?
Il capitolo sembra concentrarsi sulla storia della famiglia Vanderbilt, ma non fornisce un contesto più ampio sull’esperienza degli immigrati olandesi a Nuova Amsterdam. Per approfondire l’argomento, è utile studiare la storia degli immigrati olandesi a Nuova Amsterdam, e un buon libro per farlo è “The Island at the Center of the World” di Russell Shorto.Capitolo 3: Il Blatherskite e il Nominato
La vita di Cornelius Jeremiah Vanderbilt era segnata da debiti e dalla costante ombra del padre, il Commodore, defunto da poco più di cinque anni. Cornie, come veniva chiamato, aveva sempre vissuto nel confronto con il padre, un uomo di successo e rispettato, mentre lui era visto come un fallimento. La sua salute mentale e fisica era compromessa, e la sua epilessia lo rendeva vulnerabile.La situazione di Cornie
Cornie si trovava in una situazione disperata: non possedeva nulla di significativo e viveva con una somma limitata di denaro amministrata da suo fratello maggiore, Billy. La sua vita era segnata da un confronto costante con l’immagine del padre, che lo considerava un imbarazzo. Il suo amico George Terry lo accompagnava sempre, non solo per aiutarlo fisicamente, ma anche per proteggere la sua mente, dato che Cornie era stato in passato internato per debolezza di carattere.La battaglia legale
La battaglia legale per contestare il testamento del Commodore si era protratta per anni. Cornie e le sue sorelle avevano presentato diverse accuse, sostenendo che il testamento fosse stato ottenuto tramite frode e influenza indebita da parte di Billy. Durante il processo, Cornie testimoniò per difendere la sua reputazione e contestare le affermazioni sul suo comportamento. Il suo avvocato cercò di dimostrare che il Commodore non era in grado di redigere un testamento valido a causa della sua avarizia, ma le testimonianze di medici e avvocati dimostrarono il contrario.La conclusione della battaglia legale e le conseguenze
La corte, alla fine, si schierò dalla parte di Billy, e il tentativo di Cornie di ottenere una parte equa dell’eredità fallì. Dopo anni di battaglie legali e pressioni finanziarie, Cornie si sentiva esausto e senza speranza. Il 2 aprile, dopo aver subito un attacco epilettico, decise di porre fine alla sua vita. Si suicidò nella sua camera d’albergo, lasciando George Terry e altri a soccorrerlo. Nonostante gli sforzi, Cornie morì poco dopo.Il funerale e l’eredità di Cornie
La notizia del suo suicidio si diffuse rapidamente, e il suo funerale fu organizzato in fretta. Cornie non lasciò un messaggio, né un monumento, ma nel suo testamento lasciò la sua casa a Hartford a George. La sua vita, segnata da confronti e fallimenti, si concluse come un’eco del dominio del padre, il Commodore, che aveva tracciato il percorso della sua esistenza.Come possiamo essere certi che l’eredità di Gloria Vanderbilt sia solo legata alla sua vita di opulenza e non anche ad altri fattori come la sua influenza culturale o le sue azioni filantropiche?
Il capitolo si concentra principalmente sulla vita personale di Gloria Vanderbilt, ma potrebbe essere interessante esplorare altri aspetti della sua eredità. Per approfondire questo argomento, potrebbe essere utile studiare la storia della cultura popolare e il ruolo delle celebrità nella società, come ad esempio nel libro “La società dello spettacolo” di Guy Debord. Inoltre, potrebbe essere interessante analizzare come le azioni filantropiche di Gloria Vanderbilt abbiano avuto un impatto sulla società e come questo possa essere stato riflesso nella sua eredità. Un libro come “Il filantrocapitalismo: come la ricchezza sta rifacendo il mondo” di Anand Giridharadas potrebbe offrire una prospettiva interessante su questo tema.Epilogo: Vigilia di Natale 1930
La vigilia di Natale del 1930, il New York Times riportò un tentativo di vandalismo al mausoleo dei Vanderbilt nel cimitero Moravian di Staten Island. I ladri tentarono di forzare le porte di pietra, danneggiando i rilievi in bronzo. Nonostante il freddo e la neve, il rumore degli attrezzi risuonò nella notte silenziosa, ma i pesanti portoni rimasero chiusi.Il contesto del tentativo di furto
Il Daily News descrisse le impronte dei ladri che si allontanavano dal mausoleo, suggerendo che potessero essere in cinque o sei e avessero utilizzato strumenti pesanti per il furto. La famiglia Vanderbilt assunse guardie private per proteggere il mausoleo. Questi guardiani trascorrevano le notti fredde e solitarie davanti alla tomba, mentre il resto della famiglia era disperso in Europa e altrove.La situazione della famiglia Vanderbilt
Gloria, la più giovane, era con Dodo in Europa, mentre Consuelo si era risposata con Jacques Balsan. Alva viveva in Francia, e Alice si sentiva trascurata a causa della sua situazione familiare. Harold era recentemente apparso sulla copertina di Time, e Gertrude stava affrontando la morte del marito. Nel contesto più ampio, il New York Times riportava anche notizie di povertà e disoccupazione, con lunghe file di persone in cerca di cibo.Il mausoleo dei Vanderbilt
Il mausoleo, progettato da Richard Morris Hunt, rimaneva un simbolo di un’epoca passata. Costruito tra il 1885 e il 1886, il mausoleo costò circa 235.000 dollari e subì danni per circa 3.000 dollari durante il tentativo di furto. I ladri sembravano cercare rame o bronzo da rivendere, ma non vi era nulla di valore all’interno, solo resti umani.Il passato del mausoleo
Si ipotizzò che potessero cercare di rapire i corpi per chiedere un riscatto, un’idea non del tutto infondata, considerando un precedente caso di rapimento di un corpo avvenuto nel 1877. William Henry Vanderbilt, il progettista del mausoleo, aveva redatto il suo testamento nove volte prima della morte e desiderava un luogo di sepoltura che fosse “spazioso, solido e ricco”. La struttura, pur descritta come “moorish”, era in realtà una cappella romanica in granito grigio, con una vista panoramica su Staten Island e New York Bay.Il lascito dei Vanderbilt
Dopo la morte di Billy nel 1885, la famiglia assunse guardie per proteggere il mausoleo da possibili ladri di corpi. Tuttavia, il pubblico, una volta attratto, non si allontanò facilmente. I ladri, nel tentativo di forzare l’ingresso, lasciarono dietro di sé un mistero che sarebbe stato presto dimenticato. La statua del Commodore, eretta nel 1869, rimane un ricordo della sua influenza, mentre il desiderio di prosperità continua a vivere nella memoria collettiva.Perché il tentativo di furto al mausoleo dei Vanderbilt non è stato più approfondito nel capitolo?
Il capitolo sembra concentrarsi più sulla descrizione del mausoleo e della famiglia Vanderbilt che sul tentativo di furto in sé. Per approfondire l’argomento, è utile studiare la storia della famiglia Vanderbilt e il contesto storico dell’epoca, e un buon libro per farlo è “The Vanderbilts” di Jerry E. Patterson. Inoltre, potrebbe essere utile approfondire la tematica dei furti di tombe e dei rapimenti di corpi nella storia, per comprendere meglio le motivazioni dietro al tentativo di furto.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
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