1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
“Una teoria della giustizia” di John Rawls è un libro che ti fa pensare davvero a come dovrebbe funzionare una società per essere giusta. Non parla di un posto specifico o di personaggi con nomi, ma di un’idea: immagina persone che devono decidere le regole fondamentali della società senza sapere chi saranno, se ricchi o poveri, intelligenti o meno, o che vita vorranno. Questa è la “posizione originaria” dietro il “velo di ignoranza”. L’obiettivo è trovare principi di giustizia che siano equi per tutti. Rawls propone due “principi di giustizia”: il primo garantisce “libertà fondamentali” uguali per tutti, e questo viene prima di tutto. Il secondo dice che le disuguaglianze sono ok solo se aiutano i meno fortunati (il “principio di differenza”) e se tutti hanno le stesse “eque opportunità ”. È un’alternativa forte all'”utilitarismo” e spiega come una società basata su questi principi possa essere stabile e promuovere un “senso di giustizia” nei cittadini. È un viaggio nel pensiero su cosa significa davvero “giustizia come equità ” per la “struttura di base della società ”, usando concetti come “equilibrio riflessivo” per capire se le idee funzionano con le nostre intuizioni.Riassunto Breve
La giustizia è la qualità più importante per le istituzioni di una società , cioè per come distribuiscono diritti, doveri e benefici. La società è vista come una collaborazione, ma le persone hanno interessi diversi su come dividere i risultati. Per stabilire regole giuste, si immagina un accordo iniziale in una situazione di uguaglianza, chiamata posizione originaria. Qui, le persone scelgono i principi senza sapere chi saranno nella società , quali talenti avranno o cosa considereranno una vita buona; questo è il velo di ignoranza, che rende la scelta equa. In questa situazione, le persone sono razionali e vogliono assicurarsi beni fondamentali come libertà , opportunità , reddito e rispetto di sé. Scelgono due principi: il primo garantisce a tutti le massime libertà di base possibili, compatibili con le stesse libertà per gli altri; questo principio ha la precedenza. Il secondo dice che le differenze sociali ed economiche sono accettabili solo se vanno a vantaggio di chi sta peggio e se sono legate a posizioni aperte a tutti con pari opportunità . Questa idea è diversa dall’utilitarismo, che punta a massimizzare il benessere totale anche a costo di sacrificare qualcuno. La giustizia come equità considera ogni persona importante. La teoria usa l’idea che se la procedura (le istituzioni) è giusta, allora anche il risultato è giusto. I principi sono giustificati perché sarebbero scelti nella posizione originaria e perché si allineano con le nostre idee di giustizia quando ci pensiamo bene. Questi principi si applicano alle istituzioni economiche, che devono garantire concorrenza, pieno impiego, un minimo sociale per chi ne ha bisogno e una distribuzione equa per evitare troppe disuguaglianze, anche pensando alle generazioni future. Le quote che le persone ricevono non dipendono dal merito morale, ma dalle aspettative create da istituzioni giuste. Oltre a sostenere le istituzioni giuste, le persone hanno obblighi che nascono dall’accettare i benefici di un sistema equo. In una società quasi giusta, si ha il dovere di rispettare le leggi anche se non perfette, per sostenere la costituzione giusta. La disobbedienza civile, un atto pubblico e non violento, è un modo per protestare contro ingiustizie gravi, appellandosi al senso di giustizia della comunità . Il bene di una persona è il suo piano di vita razionale, e il rispetto di sé è fondamentale per questo. Il senso di giustizia si sviluppa crescendo in una società giusta, basato sulla reciprocità : si tende a essere giusti con chi è giusto con noi. Una società giusta è stabile perché i suoi principi promuovono questi sentimenti e il rispetto reciproco. L’uguaglianza tra le persone si basa sulla loro capacità di avere un’idea del bene e un senso di giustizia. Essere giusti fa parte del bene di una persona, perché esprime la sua natura di essere libero e uguale. La teoria è giustificata perché le sue parti si sostengono a vicenda e organizzano le nostre idee morali in modo coerente, offrendo un punto di vista imparziale per pensare alla società . Rispettare le persone significa riconoscere che la giustizia le rende inviolabili, non sacrificabili per il benessere generale.Riassunto Lungo
1. L’accordo equo per una società giusta
La giustizia è la qualità più importante per le regole che governano la società . Riguarda soprattutto il modo in cui le istituzioni principali della società distribuiscono diritti, doveri e benefici. La società funziona come una collaborazione che porta vantaggi a tutti, ma esistono anche interessi diversi su come questi vantaggi vengono divisi. I principi di giustizia sociale hanno il compito di stabilire come assegnare diritti e doveri e come distribuire i benefici e gli oneri in modo equo.La situazione iniziale: l’accordo equo
Una teoria della giustizia, chiamata giustizia come equità , sviluppa l’idea del contratto sociale. I principi di giustizia che devono regolare la società sono visti come il risultato di un accordo iniziale. Questo accordo avviene in una situazione immaginaria dove tutti sono uguali, chiamata posizione originaria. In questa condizione, le persone scelgono i principi senza sapere chi saranno nella società reale, quali talenti avranno o cosa considereranno importante nella vita. Questa “copertura” di non conoscenza, chiamata velo di ignoranza, garantisce che la scelta sia giusta e non influenzata da vantaggi o svantaggi casuali.I due principi fondamentali
I principi che verrebbero scelti in questa situazione sono due. Il primo principio dice che ogni persona ha diritto alla massima libertà possibile, purché questa libertà sia compatibile con la stessa libertà per tutti gli altri. Il secondo principio afferma che le differenze sociali ed economiche sono accettabili solo a due condizioni: primo, devono portare il massimo beneficio possibile a chi sta peggio; secondo, devono essere legate a cariche e posizioni aperte a tutti, in condizioni di reale uguaglianza di opportunità . Il primo principio (quello della libertà ) ha sempre la precedenza sul secondo; le libertà fondamentali non possono essere limitate per ottenere maggiori vantaggi economici o sociali.Differenze con altre teorie
Questa visione della giustizia è diversa dall’utilitarismo classico. L’utilitarismo cerca di ottenere la maggiore felicità totale per il maggior numero di persone, anche se questo significa sacrificare gli interessi di alcuni individui. Si distingue anche dall’intuizionismo, che cerca di bilanciare diversi principi di giustizia basandosi sull’intuizione, senza regole precise su quale principio sia più importante. La giustizia come equità prende sul serio le differenze tra le persone. Non considera la società come un unico grande individuo a cui applicare il principio di scelta razionale usato per sé stessi.Come si giustifica questa teoria
La teoria usa l’idea di giustizia procedurale pura. Questo significa che se il sistema di regole di base della società è giusto nel suo funzionamento, allora i risultati che ne derivano sono considerati giusti, qualunque essi siano. L’uguaglianza di opportunità è fondamentale per assicurare che questo sistema di cooperazione funzioni come una procedura giusta. I principi sono considerati validi perché sarebbero scelti nella posizione originaria e perché sono in linea con i nostri giudizi ponderati sulla giustizia, un allineamento che si raggiunge attraverso un processo di riflessione chiamato equilibrio riflessivo.Ma è davvero sufficiente una situazione ipotetica come la “posizione originaria” per fondare principi di giustizia validi per il mondo reale?
Il capitolo presenta la teoria della giustizia come equità basata su un esperimento mentale cruciale. Tuttavia, la validità dei principi derivati dipende interamente dall’accettazione di questa situazione iniziale immaginaria e delle sue condizioni (il velo di ignoranza, la razionalità dei partecipanti). Ci si potrebbe chiedere se le assunzioni fatte su cosa le persone sceglierebbero in tale situazione siano universali o se riflettano piuttosto specifiche intuizioni morali già possedute dall’autore. Per approfondire le critiche a questo approccio e capire meglio i suoi presupposti, è utile confrontarsi con autori che hanno messo in discussione la plausibilità o la sufficienza della posizione originaria come base per la giustizia, esplorando diverse correnti del pensiero politico e morale.2. La Scelta Equa Dietro il Velo
La Scelta dei Principi per la SocietÃ
L’organizzazione di base della società richiede che i suoi principi siano scelti in una situazione di partenza immaginaria. Questa situazione è chiamata posizione originaria. Qui, le persone scelgono i principi senza sapere quale sarà il loro posto nella società , quali talenti avranno, o quale sarà la loro idea di una vita buona. Questa condizione, nota come velo di ignoranza, assicura che la scelta sia giusta e non influenzata da vantaggi casuali. Le persone in questa posizione sono razionali e cercano di ottenere il massimo delle cose essenziali per realizzare i loro progetti di vita, come diritti, libertà , opportunità , reddito e ricchezza. Non sono invidiose o eccessivamente altruiste, ma pensano ai propri interessi in modo equo. In questa situazione, vengono scelti due principi fondamentali per la giustizia. Il primo garantisce che tutti abbiano le stesse libertà fondamentali. Il secondo ammette le differenze sociali ed economiche solo se sono legate a ruoli aperti a tutti con pari opportunità e se vanno soprattutto a vantaggio di chi sta peggio. Quest’ultimo punto è chiamato principio di differenza.Perché Scegliere Questi Principi?
Questi principi di giustizia sono considerati migliori rispetto a un principio che cerca solo di massimizzare il benessere medio generale. I due principi scelti offrono a tutti la sicurezza di avere certe cose essenziali, proteggono le libertà fondamentali e garantiscono che nessuno sia sacrificato per migliorare la situazione degli altri. Questo modo di organizzare la società è più solido e duraturo perché aiuta le persone a rispettarsi e a sentirsi valorizzate, specialmente quelle che partono da una posizione meno fortunata. Un sistema basato solo sul benessere medio, invece, potrebbe chiedere a chi sta già peggio di fare ulteriori sacrifici, rendendo difficile per queste persone mantenere la propria dignità e per la società rimanere unita. Scegliere questi due principi dimostra un accordo che tutti possono accettare e che riconosce pubblicamente il valore di ogni singola persona.Davvero possiamo ridurre la scelta dei principi di giustizia a un calcolo razionale dietro un “velo”?
Il capitolo presenta la “posizione originaria” e il “velo di ignoranza” come la situazione ideale per scegliere i principi di giustizia. Tuttavia, si tratta di un esperimento mentale altamente astratto, e la sua capacità di generare principi validi per la complessa e disordinata realtà sociale è un punto ampiamente dibattuto nella filosofia politica. Ci si può chiedere se le assunzioni sugli individui dietro il velo (razionali, non invidiosi, interessati ai beni primari) siano realistiche o sufficienti a cogliere tutte le dimensioni della giustizia. Per approfondire questa critica e capire le alternative, è utile esplorare la filosofia politica contemporanea, leggendo sia l’autore del capitolo che i suoi principali critici.3. La Priorità della Libertà e la Scelta della Giustizia
Immagina di dover scegliere le regole fondamentali per una società senza sapere quale sarà il tuo posto al suo interno, le tue capacità o le tue idee. Questa è una situazione iniziale ipotetica, dove persone razionali, libere ed eguali si trovano dietro un “velo di ignoranza”. Non conoscendo la propria fortuna o sfortuna nella vita, queste persone scelgono principi che garantiscono i loro interessi fondamentali e la libertà di perseguire i propri obiettivi, assicurandosi che nessuno sia svantaggiato in modo ingiusto fin dall’inizio.Il Principio di Libertà e la Sua PrioritÃ
Il primo principio di giustizia stabilisce che ogni individuo ha diritto al più ampio insieme di libertà fondamentali possibile, a patto che queste libertà siano compatibili con le stesse libertà per tutti gli altri. Questo principio ha un’importanza maggiore rispetto al secondo, che si occupa delle differenze sociali ed economiche. La libertà può essere limitata solo in casi eccezionali e sempre con l’obiettivo di proteggere la libertà stessa. Ad esempio, una libertà meno estesa per alcuni deve servire a rafforzare il sistema totale di libertà per tutti, e una distribuzione non perfettamente uguale delle libertà deve essere accettabile per coloro che ne hanno meno, dimostrando che è comunque nel loro interesse.L’Applicazione dei Principi alle Istituzioni
L’applicazione di questi principi si vede chiaramente nel modo in cui le istituzioni della società dovrebbero funzionare. La libertà di coscienza, ad esempio, è protetta perché nessuno, non sapendo quale fede seguirà dietro il velo di ignoranza, vorrebbe rischiare che la propria venga proibita. La tolleranza verso chi ha idee diverse è necessaria, a meno che queste idee non mettano in pericolo le libertà fondamentali degli altri; questo giudizio deve basarsi su prove e ragionamenti condivisi, non su semplici paure o pregiudizi. La giustizia nel campo politico richiede che tutti abbiano uguali diritti di partecipazione e che vengano prese misure per assicurare che la possibilità di usare queste libertà sia concretamente equa per tutti, evitando che la ricchezza o la posizione sociale diano a qualcuno un’influenza eccessiva sulla vita pubblica. Il rispetto della legge, con regole chiare e prevedibili, è essenziale per definire e proteggere queste libertà , offrendo stabilità alla società .Una Base per i Diritti: Contrasto con l’Utilitarismo
Questa teoria della giustizia offre una base solida e non negoziabile per i diritti fondamentali, distinguendosi nettamente da approcci come l’utilitarismo. L’utilitarismo, infatti, potrebbe potenzialmente giustificare la limitazione delle libertà di alcuni se ciò massimizzasse il benessere generale della maggioranza, un esito che non sarebbe scelto da individui dietro il velo di ignoranza preoccupati per i propri diritti fondamentali. La scelta dei principi di giustizia in quella situazione iniziale riflette la natura profonda delle persone come esseri capaci di ragionare, liberi di scegliere il proprio percorso e uguali nel loro valore, riconoscendo la loro capacità di vivere in modo autonomo e responsabile.È davvero così automatico il legame tra l’assenza di ‘legami naturali’ e la mancanza di sentimenti morali come l’indignazione?
Il capitolo stabilisce un collegamento molto diretto tra la mancanza di legami affettivi e l’assenza di sentimenti morali, come se l’uno implicasse necessariamente l’altro. Questa visione potrebbe non cogliere la complessità delle motivazioni umane e delle basi della moralità . Esistono diverse prospettive che esplorano come i sentimenti morali possano nascere anche da altre fonti, come il senso del dovere, la ragione astratta, o la paura delle conseguenze sociali, indipendentemente dalla presenza di legami affettivi profondi. Per approfondire questa tematica, sarebbe utile esplorare diverse teorie psicologiche sullo sviluppo morale, non limitandosi a un unico approccio. Anche la filosofia morale offre diverse risposte alla domanda su cosa fondi la moralità : autori come Kant, ad esempio, propongono una morale basata sulla ragione e sul dovere, slegata dai sentimenti. Approfondire la psicologia sociale e la sociologia può inoltre mostrare come le norme sociali e le strutture di potere influenzino il comportamento morale.8. La Coerenza della Giustizia come EquitÃ
Una teoria morale non si giustifica partendo da principi che sono veri in modo automatico, né definendo le idee morali con concetti che non lo sono. Questi modi di pensare incontrano delle difficoltà . I principi di giustizia, in questa teoria, non sono verità assolute e immutabili. Vengono scelti in una situazione particolare e ipotetica, chiamata posizione originaria. Qui la scelta avviene considerando fatti generali. Le regole e le condizioni di questa scelta sono considerate ragionevoli, non verità etiche assolute.Come si giustifica la teoria
La forza di una teoria morale sta nel modo in cui le sue diverse parti si tengono insieme e organizzano le nostre convinzioni morali più radicate. Pensa a un sistema dove principi e giudizi si confrontano e si modificano a vicenda, cercando di raggiungere un equilibrio stabile e logico. Questo metodo ci permette di concentrarci sullo sviluppo concreto della teoria, senza fermarci a definire ogni singolo concetto morale. La teoria della giustizia è costruita proprio così: le sue parti si supportano a vicenda. I principi fondamentali nascono da condizioni che consideriamo ragionevoli nella posizione originaria. Le regole per le istituzioni e i doveri che derivano da questi principi mostrano come la teoria si adatti meglio di altre alle idee di giustizia che già abbiamo. La stabilità di questa teoria e il fatto che riesca a dimostrare che agire in modo giusto è un bene, confermano la validità dei principi scelti all’inizio.La posizione originaria e le sue regole
Per essere accettata, la teoria deve partire da un accordo comune, perché cerca di mettere insieme idee diverse sulla giustizia. Quanto è forte l’argomento dipende da come è costruito questo accordo. Nella posizione originaria, le persone che scelgono i principi considerano diverse opzioni, che includono le principali teorie morali. Questa lista di alternative non è casuale. Le condizioni di questa situazione iniziale, come il fatto che le persone non conoscano la propria posizione nella società (il velo di ignoranza) e agiscano per il proprio interesse ma senza invidia (disinteresse reciproco), sono considerate ragionevoli. Servono a combinare le idee fondamentali su ciò che è giusto con una scelta fatta in modo logico e chiaro.L’idea di persona e il rispetto
È importante capire che questa teoria non è solo individualista. Al contrario, dà valore anche alla comunità e si basa su un’idea di persona come essere capace di ragionare, libero e uguale agli altri. L’idea di rispetto per le persone non è un punto di partenza ovvio, ma assume un significato preciso solo dopo che i principi di giustizia sono stati definiti. Rispettare le persone, in questo contesto, significa riconoscere che hanno un valore e dei diritti che non possono essere violati, diritti che derivano dalla giustizia stessa. Questo valore non può essere sacrificato, nemmeno se farlo portasse a un maggiore benessere per la maggior parte della società .Un modo imparziale di pensare la societÃ
La teoria della giustizia come equità offre un modo di pensare completo e diverso dall’utilitarismo, che spesso mette al primo posto il benessere generale. Questa teoria, invece, aiuta a organizzare le nostre idee sul perché la giustizia debba avere la precedenza. La posizione originaria, con tutte le sue condizioni, rappresenta un punto di vista che persone che usano la ragione possono scegliere di adottare. Da qui, è possibile considerare la società in modo giusto e imparziale, mettendo da parte le proprie differenze individuali o la situazione specifica del momento.Ma siamo sicuri che le ‘condizioni ragionevoli’ della posizione originaria non siano esse stesse il punto debole di tutta la costruzione?
Il capitolo presenta la posizione originaria e le sue regole come “ragionevoli” senza però approfondire cosa renda tali condizioni universalmente accettabili o meno controverse. L’idea che il rispetto per le persone derivi dai principi scelti in questa situazione, piuttosto che esserne un fondamento, è un punto particolarmente delicato e dibattuto. Per esplorare queste criticità , può essere utile confrontarsi con le obiezioni mosse a questo approccio, in particolare leggendo autori che criticano il contrattualismo liberale e propongono basi diverse per la giustizia, come i pensatori di orientamento comunitario o chi indaga le basi relazionali dell’etica.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]
