1. Riflessioni su Donne, Romanzi e Povertà
Avere una stanza tutta per sé e denaro a sufficienza è fondamentale per una donna che vuole scrivere romanzi. Partendo dalle opere di scrittrici come Fanny Burney, Jane Austen e le sorelle Brontë, si nota come le condizioni economiche influenzino la creatività femminile. Non si possono dare risposte certe sul legame tra donne e letteratura, ma si può capire come la mancanza di mezzi limiti la libertà di scrivere. A Oxbridge, l’università riservata agli uomini, emerge una grande differenza. Alle donne è vietato entrare nella biblioteca, un simbolo della loro esclusione dalla cultura. Anche il cibo è diverso: un pranzo ricco per gli uomini, una cena semplice per le donne. Questo dimostra che le scuole femminili erano povere e offrivano meno opportunità. Al British Museum si scopre che gli uomini hanno scritto moltissimi libri sulle donne. In questi libri, si nota spesso una rabbia nascosta verso le donne. Per capire il legame tra donne e scrittura, bisogna quindi considerare la storia e le difficoltà economiche che le donne hanno affrontato, anche nel mondo della cultura.2. Lo Specchio Infranto: Riflessioni sulla Donna e la Scrittura
Un giornale dell’epoca rivela una società in cui l’uomo detiene il potere in ogni campo. La rabbia espressa negli articoli riflette il bisogno maschile di affermare la propria superiorità, fondamentale per la sua autostima. Per secoli, le donne hanno avuto il ruolo di “specchi” per gli uomini, riflettendo un’immagine di loro ingrandita e potenziata. La critica femminile, quindi, è percepita come una minaccia perché incrina questa immagine. Un’eredità di cinquecento sterline all’anno cambia radicalmente la situazione. L’indipendenza economica porta con sé la libertà dalla paura e dal rancore, liberando dalla necessità di compiacere gli uomini. Anche il patriarcato, pur garantendo privilegi, ha un prezzo per gli uomini, costretti a inseguire costantemente il potere. Nell’Inghilterra del periodo elisabettiano, le donne erano prive di diritti, istruzione e indipendenza, completamente sottomesse. Judith, l’immaginaria sorella di Shakespeare, rappresenta il talento femminile represso: il suo destino è l’anonimato e la disperazione. In un contesto simile, la nascita di opere paragonabili a quelle di Shakespeare è impensabile. Il genio femminile, soffocato, si manifestava in modi nascosti o dimenticati. L’anonimato era una forma di protezione, un’imposizione di silenzio. Persino le scrittrici che sceglievano pseudonimi maschili mostravano il conflitto interiore causato dalle pressioni della società. Per creare arte, serve una mente libera da ostacoli, una condizione che apre la strada all’espressione del potenziale creativo femminile.[/membership]3. L’Eredità delle Scrittrici
Scrivere opere d’arte è un compito difficile, complicato da problemi pratici come interruzioni e necessità di guadagno, e peggiorato dall’indifferenza generale. Per le donne, questi problemi sono stati storicamente maggiori. Fino all’Ottocento, avere una stanza tutta per sé, fondamentale per concentrarsi, era un lusso raro, possibile solo per chi nasceva in famiglie nobili o ricche. La necessità di dipendere economicamente dai padri limitava la loro libertà e le possibilità di fare esperienze che gli uomini, anche se poveri, potevano permettersi.Oltre ai problemi pratici, le donne dovevano affrontare una vera e propria ostilità, non solo semplice indifferenza. La società metteva in discussione il loro desiderio di scrivere. Persone influenti e giornali importanti diffondevano l’idea che le donne fossero meno intelligenti, scoraggiandole dall’intraprendere attività intellettuali e artistiche. Questo clima di opinione creava una forte tensione, danneggiando la loro energia creativa.Nonostante queste difficoltà, alcune nobildonne come Lady Winchilsea e la Duchessa di Newcastle, pur avendo una buona situazione economica, non riuscivano a liberare la mente da emozioni negative come paura e rabbia, che si notavano nelle loro opere. Dorothy Osborne, anche se aveva talento, accettò l’idea che le donne scrittrici fossero disprezzate, rinunciando a pubblicare i suoi scritti.Aphra Behn rappresentò una svolta, mostrando che una donna poteva guadagnarsi da vivere scrivendo. Questo aprì una nuova fase, in cui la scrittura femminile iniziò a essere vista come un’attività concreta e non solo come una stranezza. Nell’Ottocento, le donne della classe media iniziarono a scrivere romanzi, un genere adatto alle loro limitazioni di spazio e sociali, che si concentrava sull’osservazione dei caratteri e delle emozioni. Jane Austen e le sorelle Brontë divennero figure importanti, pur vivendo in ambienti ristretti e affrontando pregiudizi. Charlotte Brontë, in particolare, mostra nelle sue opere la lotta contro le limitazioni imposte alle donne, con una rabbia che a volte compromette la narrazione.Le donne hanno dato un contributo fondamentale alla letteratura, soprattutto nel romanzo. Una visione femminile è cruciale per rappresentare in modo completo la realtà umana. Le scrittrici di oggi possono esplorare nuove forme e argomenti, superando i confini tradizionali e mostrando aspetti meno noti dell’esperienza femminile, come i rapporti tra donne e la complessità della loro vita interiore e sociale. Una scrittura femminile autentica e sincera può arricchire la letteratura con nuove prospettive e una comprensione più profonda dell’umanità.4. La Mente Androgina e la Rinascita della Sorella di Shakespeare
Un romanzo femminile contemporaneo, a prima vista, può apparire privo di una struttura narrativa tradizionale, ma rivela una profonda sensibilità. La sua qualità distintiva è la capacità di una donna di scrivere dimenticando il proprio genere, raggiungendo un’espressione autentica. Questa capacità suggerisce una riflessione sulla mente e sulla creatività: una mente equilibrata, che unisce in sé caratteristiche maschili e femminili, è essenziale per la piena realizzazione creativa. Una mente esclusivamente maschile o femminile è limitata. Shakespeare, ad esempio, possedeva questa mente “androgina”. La società attuale, però, enfatizza le differenze di genere, influenzando la letteratura. Gli scrittori uomini, spesso, scrivono da una prospettiva unicamente maschile, creando opere che mancano di completezza emotiva. Questa visione parziale risulta limitante. È necessario un ritorno a una visione più equilibrata della mente nella creazione letteraria. Le donne, in particolare, dovrebbero dedicarsi alla scrittura, superando le limitazioni economiche e sociali. L’indipendenza economica e uno spazio privato, come cinquecento sterline annue e una stanza propria, sono fondamentali per liberare il potenziale creativo femminile. La “sorella di Shakespeare”, simbolo della creatività femminile repressa, potrà così rinascere in un futuro di maggiore libertà.Abbiamo riassunto il possibile
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