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Contenuti del libro
Informazioni
“Una speranza nell’aria” di Tim Flannery ti porta in un viaggio attraverso la crisi climatica, partendo dagli `impatti crescenti` che vediamo già oggi, come le `ondate di caldo` in `Australia`, le `siccità` in `California` o l’`innalzamento del livello del mare` dovuto allo `scioglimento dei ghiacciai` in `Antartide`. Capisci subito quanto il `riscaldamento globale` stia stravolgendo tutto, dalla `Grande Barriera Corallina` che scompare all’`estinzione di specie` polari e alpine. Il libro non nasconde che i `combustibili fossili` (`carbone`, `petrolio`, `gas naturale`) sono il cuore del problema, ma poi ti mostra la `transizione energetica` in atto: il declino del nucleare e l’`ascesa delle rinnovabili` come `solare` ed `eolico`, sempre più economiche e diffuse, anche grazie a innovazioni come le `auto elettriche`. Si parla anche di `adattamento climatico` e di idee più radicali come la `geoingegneria` o la `rimozione di CO2` dall’aria, la cosiddetta `Terza via`, spiegando che sono strumenti complementari ma non sostitutivi alla `decarbonizzazione`. Nonostante le difficoltà politiche e la lentezza nell’`azione climatica` globale, il libro trova motivi di `speranza` nel `disinvestimento dai fossili`, negli sforzi di paesi come `Cina` e `India` sulle rinnovabili, e soprattutto nella `forza della comunità`, nell’attivismo dei `giovani` e nella consapevolezza crescente che gli strumenti per un futuro `sostenibile` esistono. Alla fine, capisci che il futuro del `clima` non è scritto, ma dipende dalle scelte che facciamo, individualmente e collettivamente.Riassunto Breve
Il riscaldamento globale, causato dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera, si manifesta con eventi estremi. Le ondate di caldo diventano più frequenti e intense, aumentando i decessi e il rischio di incendi. Il cambiamento climatico altera il ciclo dell’acqua, portando a piogge più intense e inondazioni in alcune aree, mentre altre soffrono siccità severe con riduzione delle risorse idriche. Il livello del mare si alza per l’espansione termica dell’acqua e lo scioglimento dei ghiacciai, con perdite accelerate osservate in particolare nell’Antartide occidentale. L’assorbimento di anidride carbonica rende gli oceani più acidi, danneggiando organismi marini con scheletri o gusci come coralli e molluschi. Questi cambiamenti hanno conseguenze dirette sulla salute umana, inclusi problemi respiratori, maggiore diffusione di malattie trasmesse da insetti e disturbi psicologici.Il cambiamento climatico è una causa principale dell’estinzione di specie, con tassi molto più alti della media. La Grande Barriera Corallina subisce sbiancamento, le specie polari come gli orsi polari sono a rischio per la perdita di ghiaccio marino, e specie alpine e forestali sono minacciate. Il sistema climatico mostra cambiamenti rapidi e pericolosi, con la concentrazione di CO2 che aumenta a un tasso senza precedenti e il rischio di superare punti critici. Eventi climatici estremi sono più frequenti e intensi. Nonostante l’evidenza scientifica, la risposta politica è spesso inadeguata, influenzata da scetticismo e interessi economici legati ai combustibili fossili. L’azione collettiva è necessaria.Carbone, petrolio e gas naturale sono i principali responsabili del problema climatico. L’uso del carbone diminuisce in alcuni paesi ma rimane significativo altrove. Il prezzo basso del petrolio, dovuto in parte al fracking, rende meno redditizio lo sfruttamento di nuovi giacimenti difficili, mentre l’innovazione come le auto elettriche e le politiche di efficienza riducono la domanda. Il gas naturale è visto da alcuni come un ponte verso le rinnovabili, ma presenta sfide ambientali e di costi. Per limitare l’aumento della temperatura a 2°C, gran parte delle riserve di combustibili fossili non può essere bruciata, creando un rischio finanziario e spingendo verso il disinvestimento. L’energia nucleare è in declino globale a causa di disastri, costi e problemi di smaltimento delle scorie. Le energie rinnovabili, in particolare solare ed eolico, crescono rapidamente, i loro costi diminuiscono e diventano competitive, permettendo anche la produzione di energia a livello di comunità.Il settore delle auto elettriche mostra una crescita significativa, con miglioramenti nella tecnologia delle batterie e riduzione dei costi. Indipendentemente dalla velocità della transizione energetica, l’adattamento al cambiamento climatico è necessario, con diverse soluzioni locali. La riduzione delle emissioni di carbonio è la forma più importante di adattamento. La geoingegneria propone interventi su larga scala: la gestione della radiazione solare (SRM) è considerata rischiosa e non risolve il problema della CO2, mentre la rimozione della CO2 (CDR), tramite metodi biologici o chimici, è complementare alla riduzione delle emissioni ma richiede stoccaggio sicuro e affronta sfide di scalabilità e costo.Limitare l’aumento della temperatura a 2°C richiede una drastica riduzione delle emissioni entro il 2030, dismettendo centrali a carbone obsolete. I progressi non sono abbastanza veloci, ma ci sono segnali positivi con impegni di grandi economie e investimenti in energia pulita. L’obiettivo a lungo termine per il 2050 è una decarbonizzazione quasi totale. Accanto agli sforzi governativi, cresce il potere degli individui e delle comunità attraverso l’organizzazione e azioni legali. Il futuro del clima presenta incertezze, ma gli strumenti per affrontare la crisi esistono. L’aumento globale delle emissioni si è fermato nonostante la crescita economica, e la transizione verso energie pulite appare inarrestabile. Le argomentazioni di chi nega il cambiamento climatico sono superate. Le generazioni più giovani temono il futuro ma possono agire. La speranza esiste e le azioni individuali e collettive sono fondamentali. La vittoria in questa sfida per un futuro migliore è una scelta che spetta a tutti.Riassunto Lungo
1. Impatti crescenti di un clima che cambia
I gas serra aumentano nell’atmosfera, portando a un riscaldamento globale che si vede negli eventi estremi. Le ondate di caldo diventano più frequenti, lunghe e intense, causando più morti e aumentando il rischio di incendi nei boschi. Anche se alcuni negano la responsabilità umana per questi eventi, studi recenti dimostrano un legame diretto tra l’influenza dell’uomo e fenomeni specifici, come l’ondata di caldo che ha colpito l’Australia nel 2013.Cambiamenti nel ciclo dell’acqua
Il clima che cambia modifica il ciclo naturale dell’acqua. In molte zone, le piogge diventano più forti e causano alluvioni. Allo stesso tempo, altre aree soffrono per siccità gravi che diminuiscono l’acqua disponibile, come è successo durante le crisi idriche a Perth e in California.L’aumento del livello del mare
Il livello dei mari si sta alzando. Questo succede perché l’acqua diventa più calda e si espande, e perché i ghiacciai si sciolgono. I ghiacci dell’Artico si sciolgono più in fretta di quanto si pensasse. Ricerche recenti sui ghiacciai dell’Antartide, specialmente nella parte occidentale, mostrano che stanno perdendo massa in modo accelerato e che questo processo non si può fermare. Questo fa pensare che il livello del mare potrebbe salire più di quanto previsto in passato dai rapporti scientifici internazionali (IPCC).L’acidificazione degli oceani
Gli oceani assorbono anidride carbonica dall’aria, diventando più acidi molto velocemente. Questa acidità danneggia gravemente gli animali marini che costruiscono conchiglie o scheletri, come i coralli e i molluschi. Questo mette a rischio gli interi ambienti marini e le fonti di cibo che vengono dal mare.Effetti sulla salute umana
I cambiamenti del clima hanno effetti diretti sulla nostra salute. Ci sono più problemi respiratori a causa di fumo e smog, malattie che si diffondono di più perché portate da insetti, il cibo che coltiviamo perde valore nutritivo, e aumentano i problemi psicologici legati a eventi difficili. Questi effetti sulla salute peggioreranno e colpiranno di più le persone che sono già in condizioni difficili.Il capitolo, nel descrivere lo scioglimento antartico come ‘inarrestabile’, non rischia di presentare come certe dinamiche ancora oggetto di studio e dibattito scientifico?
La dinamica delle calotte glaciali è estremamente complessa, influenzata da molteplici fattori e soggetta a incertezze significative nei modelli predittivi. Affermare l’irreversibilità senza specificare scenari o scale temporali, e confrontare le proiezioni con ‘rapporti passati’ senza contestualizzare l’evoluzione della ricerca, può indurre a una percezione distorta dello stato attuale della scienza. Per approfondire, è utile consultare studi specifici in glaciologia e climatologia, magari focalizzandosi sulle ricerche relative alla stabilità della calotta glaciale antartica occidentale e alle metodologie di attribuzione e proiezione del livello del mare. Approfondire il lavoro di scienziati che contribuiscono ai capitoli pertinenti dei rapporti IPCC può fornire una visione più sfumata delle incertezze e delle proiezioni.2. L’impatto e la risposta al cambiamento climatico
Il ritmo con cui le specie si estinguono oggi è molto più veloce rispetto alla media della storia terrestre. La causa principale di questa accelerazione è il cambiamento climatico.Gli effetti sui diversi ecosistemi e specie
La Grande Barriera Corallina, ad esempio, sta subendo un grave sbiancamento a causa dell’aumento della temperatura e dell’acidità degli oceani. Già nel 2012, metà della barriera era andata distrutta, e si prevede che possa scomparire del tutto se il riscaldamento globale supererà 1.5°C. Anche le regioni polari si stanno scaldando molto velocemente, mettendo in serio pericolo specie che dipendono dal ghiaccio marino per sopravvivere, come gli orsi polari. Il ghiaccio è fondamentale per loro per cacciare le foche. Le popolazioni di orsi polari stanno diminuendo, anche se in alcune zone dove il riscaldamento crea ghiaccio annuale le condizioni sono temporaneamente più favorevoli. Nell’Antartide occidentale, i pinguini di Adelia stanno diminuendo drasticamente perché c’è meno krill, il loro cibo principale, e questo è collegato alla perdita di ghiaccio marino. Nelle zone di alta montagna, specie come il possum lemuroide e il pica americano sono minacciate dall’aumento delle temperature e dalle ondate di caldo estremo. Alcune popolazioni di queste specie si sono già estinte. Anche le vaste foreste di conifere del Nord America soffrono molto a causa del caldo, della siccità e di parassiti come lo scarabeo del pino, con un’alta mortalità degli alberi. Questi fenomeni indicano che la sesta estinzione di massa è già in corso, resa più rapida dalla distruzione degli ambienti naturali, dall’arrivo di specie non native e dal cambiamento climatico.I rapidi cambiamenti nel clima terrestre
Il sistema climatico della Terra sta cambiando in modo veloce e preoccupante. La quantità di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera sta aumentando a una velocità mai vista prima nella storia. Se le temperature medie dovessero aumentare di 4°C rispetto all’epoca preindustriale entro il 2100, ci troveremmo di fronte a condizioni climatiche estreme e a un innalzamento significativo del livello dei mari. Esistono anche dei “punti critici” che potrebbero portare a cambiamenti improvvisi e irreversibili. Tra questi, la distruzione della foresta amazzonica a causa della siccità e il rilascio di metano, un potente gas serra, dal permafrost artico che si scioglie e dai depositi sottomarini chiamati clatrati. Si osserva già un aumento di questo rilascio. Eventi meteorologici estremi come ondate di caldo, periodi di siccità prolungata e incendi boschivi sono diventati più frequenti e intensi.La difficile risposta politica
Nonostante le prove scientifiche siano chiare, la risposta dei governi al cambiamento climatico è spesso insufficiente. Questo è influenzato dallo scetticismo di alcuni, dall’attività di gruppi di pressione (lobby) legati agli interessi economici dei combustibili fossili. L’idea che le emissioni di un singolo paese siano troppo piccole per fare la differenza non tiene conto del fatto che è necessaria un’azione coordinata a livello globale. Esperienze concrete, come l’introduzione di una tassa sul carbonio in Australia o le politiche adottate in Germania, dimostrano che è possibile ridurre le emissioni senza frenare la crescita economica. Campagne mediatiche e la diffusione di notizie false, come nel caso del “Climategate”, hanno danneggiato la fiducia nella scienza del clima e ostacolato gli accordi internazionali. Alcuni governi, come quello australiano nel 2012, hanno addirittura eliminato le politiche e le istituzioni che si occupavano di clima. Il fattore più importante per determinare il futuro del clima terrestre è la capacità di ridurre le emissioni di gas serra.Se la sesta estinzione di massa è causata da più fattori, perché il capitolo indica il cambiamento climatico come la causa principale dell’accelerazione?
Il capitolo presenta il cambiamento climatico come il motore principale dell’accelerazione delle estinzioni, ma poi menziona anche la distruzione degli habitat e le specie invasive come fattori chiave della sesta estinzione di massa. Questa distinzione non è del tutto chiara e potrebbe portare a sottovalutare il ruolo congiunto e interconnesso di queste pressioni. Per comprendere meglio l’interazione e il peso relativo dei diversi fattori che minacciano la biodiversità, è utile approfondire gli studi in ecologia e biologia della conservazione. Autori come E.O. Wilson o Elizabeth Kolbert hanno scritto ampiamente su questi temi, esplorando la complessità delle cause della perdita di specie nell’era attuale.3. L’incerto futuro dei combustibili fossili
Carbone, petrolio e gas naturale sono i principali responsabili del cambiamento climatico che stiamo affrontando oggi. Ognuno di questi combustibili ha un ruolo specifico nel panorama energetico mondiale e si trova ad affrontare sfide diverse che ne rendono incerto il futuro, influenzato da fattori economici, politici, tecnologici e ambientali.Il Carbone: Un Combustibile in Declino?
Il carbone, utilizzato soprattutto per produrre elettricità, è considerato il più inquinante tra i combustibili fossili. Il suo impiego sta diminuendo in diverse parti del mondo, come negli Stati Uniti e in Europa, grazie a leggi ambientali più severe, a una maggiore efficienza nell’uso dell’energia e alla crescente concorrenza del gas naturale e delle fonti rinnovabili. La situazione è meno chiara in paesi come la Cina, dove il consumo ha mostrato una leggera flessione ma il futuro rimane oggetto di dibattito, e l’India, che nonostante i piani per le rinnovabili, presenta ancora molta incertezza. L’industria del carbone deve fare i conti con costi elevati legati alla salute pubblica e all’ambiente, oltre a problemi di corruzione che ne ostacolano lo sviluppo sostenibile. Grandi giacimenti, come quello di Galilee in Australia, restano non sfruttati a causa delle difficoltà economiche e del calo dei prezzi sul mercato internazionale.Il Petrolio: Pressione sui Prezzi e Nuove Sfide
Il prezzo del petrolio ha subito una recente diminuzione, dovuta principalmente all’aumento della produzione negli Stati Uniti grazie alla tecnica del fracking e alla strategia di mercato adottata dall’Arabia Saudita. Questo scenario di prezzi bassi rende meno conveniente l’estrazione tramite fracking, che richiede investimenti considerevoli. Sfruttare nuovi giacimenti, specialmente quelli situati in aree difficili o con caratteristiche geologiche complesse, comporta costi molto elevati che diventano proibitivi con prezzi del petrolio ridotti. L’innovazione tecnologica, come lo sviluppo di auto elettriche e ibride, e le politiche volte a migliorare l’efficienza energetica e a promuovere uno sviluppo urbano sostenibile contribuiscono a ridurre la domanda globale di petrolio. Anche i sussidi che per lungo tempo hanno sostenuto l’industria dei combustibili fossili stanno gradualmente diminuendo in molti paesi. Incidenti come sversamenti e perdite, purtroppo non rari, evidenziano i significativi costi ambientali e sanitari associati all’uso del petrolio.Il Gas Naturale: Un Ponte o Un Vicolo Cieco?
Il gas naturale è diventato più abbondante grazie alla diffusione del fracking e si trova in competizione diretta con il carbone e le energie rinnovabili nel mercato energetico. Alcuni esperti lo considerano una possibile soluzione di transizione, un “ponte” verso un futuro in cui le fonti rinnovabili avranno un ruolo predominante. Tuttavia, i pozzi creati con il fracking hanno una vita produttiva relativamente breve, il che richiede continue e costose perforazioni per mantenere i livelli di produzione. La pratica del fracking incontra una forte resistenza da parte dell’opinione pubblica e dei movimenti ambientalisti, preoccupati per l’inquinamento delle acque e altri impatti sul territorio. Nel frattempo, le energie rinnovabili, come l’energia solare ed eolica, diventano sempre più economiche e competitive sul mercato, mettendo seriamente in discussione il ruolo a lungo termine del gas naturale. Nonostante un aumento nel consumo di gas, le proiezioni attuali indicano che questo aumento non sarà sufficiente a modificare in modo significativo la traiettoria del cambiamento climatico.Di fronte all’inerzia dei governi e alla corsa globale ai combustibili fossili descritta nel capitolo, quanto è realistica la “forza della comunità” nel raggiungere gli obiettivi del 2030?
Il capitolo descrive con efficacia l’enorme sfida globale e la lentezza dei progressi a livello statale, ma l’enfasi posta sulla ” forza della comunità” potrebbe non riflettere adeguatamente la disparità tra la scala del problema (chiudere centinaia di centrali a carbone, reindirizzare trilioni di investimenti) e l’impatto diretto di iniziative civiche come quelle menzionate. Per comprendere meglio il potenziale e i limiti dell’azione collettiva di fronte a sistemi economici e politici consolidati, è utile approfondire gli studi sulla sociologia dei movimenti sociali, l’economia politica e le dinamiche del potere globale. Autori come M. Castells o D. Harvey offrono prospettive critiche sul ruolo delle reti e delle strutture di potere nel plasmare il cambiamento sociale ed economico.8. La Scelta per il Futuro del Clima
Il futuro del clima mostra prospettive contrastanti. L’aumento rapido delle emissioni ha avuto conseguenze severe sul sistema climatico. Le speranze riposte in passato, come nella conferenza di Copenaghen del 2009, non si sono realizzate, rendendo difficile un grande ottimismo per eventi futuri. Negli ultimi anni, però, si notano cambiamenti positivi. Le minacce sono cresciute, ma sono aumentate anche le opportunità. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha rilevato che l’aumento globale delle emissioni si è fermato nonostante la crescita economica. La transizione verso energie pulite, con lo sviluppo di auto elettriche e fonti sostenibili, appare inarrestabile. Le argomentazioni di chi nega il cambiamento climatico sono superate e senza fondamento. Negare al mondo la possibilità di migliorare il clima non è giustificato.Le Generazioni a Confronto
Le generazioni passate sono cresciute con una forte fiducia nel progresso tecnologico continuo. Le generazioni più giovani, invece, temono un futuro meno stabile e prospero. È importante che i giovani sappiano che la speranza esiste e che le loro azioni possono fare la differenza. L’attivismo nelle comunità e la creazione di imprese sostenibili sono vie concrete per cambiare il mondo. Le generazioni più anziane hanno ancora molta influenza e devono permettere ai giovani di costruire il proprio futuro.Gli Strumenti per Agire
Gli strumenti necessari per evitare una catastrofe climatica esistono già, anche se alcuni richiedono ulteriore sviluppo. Una rapida riduzione delle emissioni, unita agli strumenti della “Terza via”, rende possibile affrontare la sfida. Raggiungere un futuro migliore dipende dall’azione di ogni individuo ed è una scelta che spetta a tutti.Ma è davvero sufficiente qualche segnale positivo per dichiarare una transizione “inarrestabile” e superare decenni di fallimenti?
Il capitolo, pur riconoscendo le delusioni passate e le conseguenze severe dell’aumento delle emissioni, sembra abbracciare con eccessivo ottimismo i recenti segnali positivi, definendo la transizione energetica “inarrestabile”. Questa visione rischia di sottovalutare l’enorme inerzia dei sistemi energetici globali e le profonde sfide politiche ed economiche che hanno ostacolato il progresso finora, oltre a non definire cosa si intenda con gli “strumenti della ‘Terza via’”. Per comprendere meglio la complessità della situazione e valutare la reale portata dei cambiamenti in atto, è fondamentale approfondire la storia delle transizioni energetiche, studiare l’economia politica del clima e analizzare criticamente i dati sull’implementazione delle tecnologie pulite. Un autore utile per acquisire una prospettiva più realista sulle sfide energetiche è Vaclav Smil.Abbiamo riassunto il possibile
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