1. Corpi Intermedi: Tra Costituzione e Crisi, un Ruolo che Cambia
La Repubblica italiana riconosce l’importanza fondamentale delle formazioni sociali, quei luoghi dove la personalità di ognuno può esprimersi pienamente. Queste entità agiscono come “corpi intermedi”, ponendosi tra i cittadini e le istituzioni statali. Si distinguono sia dai singoli individui sia dallo Stato stesso, operando con scopi specifici di interesse sociale. Sono escluse da questa definizione entità come i partiti politici, le imprese il cui scopo principale è il profitto, le famiglie e le confessioni religiose.Chi sono i Corpi Intermedi
I corpi intermedi che vengono analizzati in questo contesto includono diverse tipologie di organizzazioni. Troviamo le organizzazioni che rappresentano interessi economici, come i sindacati per i lavoratori e le associazioni datoriali per le imprese. Ci sono poi le istituzioni finanziarie che sono collegate a queste organizzazioni. Fanno parte dei corpi intermedi anche le autonomie funzionali pubbliche, un esempio tipico sono gli ordini professionali che regolamentano l’attività di determinate categorie. Un ruolo importante è svolto dalle forme associative legate alla produzione, come le cooperative e le imprese sociali, che mettono al centro le persone e il lavoro. Infine, ci sono le associazioni e fondazioni che non operano sul mercato per profitto, come le organizzazioni di volontariato, e la finanza specificamente dedicata a sostenere scopi sociali.Sfide e Resilienza delle Organizzazioni di Rappresentanza
Le organizzazioni che si occupano di rappresentare interessi specifici, come i sindacati e le associazioni datoriali, percepiscono oggi una fase di difficoltà. Questa sensazione di crisi è spesso collegata al fenomeno della disintermediazione, dove i cittadini e le imprese tendono a interagire meno tramite queste strutture, e al calo della concertazione, ovvero la pratica di prendere decisioni importanti attraverso accordi tra governo e parti sociali. Nonostante queste sfide, queste organizzazioni mantengono una presenza molto forte sul territorio nazionale. Dimostrano una notevole capacità di resistere e adattarsi ai rapidi cambiamenti portati dalla tecnologia e dall’evoluzione dei mercati. La loro funzione va ben oltre la semplice rappresentanza politica, offrendo una vasta gamma di servizi pratici agli associati, che includono assistenza per la previdenza e per le questioni fiscali.Il Ruolo Cruciale nelle Crisi Recenti
Le recenti crisi economiche e la pandemia hanno messo in luce quanto siano fondamentali questi corpi intermedi, soprattutto operando a livello locale e regionale. Hanno giocato un ruolo essenziale nel coordinare gli sforzi e nel fornire supporto concreto alla società e all’economia in momenti di grande difficoltà. La loro presenza radicata sul territorio permette di intervenire in modo mirato e tempestivo, costruendo un legame di fiducia con le comunità.Le Cooperative: Un Modello con Forte Funzione Sociale
Tra i corpi intermedi, le cooperative rappresentano un modello d’impresa particolarmente significativo per la sua forte funzione sociale. Si basano sul principio della mutualità, mettendo al centro il valore del lavoro e delle persone, anziché puntare esclusivamente al profitto. La storia delle cooperative dimostra una notevole capacità di resistere anche durante le crisi economiche più dure. Questo modello possiede un grande potenziale per contribuire alla costruzione di un’economia più attenta alle esigenze sociali e che favorisca una maggiore partecipazione dei lavoratori e dei cittadini.Il Futuro dei Corpi Intermedi
Guardando al futuro, i corpi intermedi potrebbero vedere un rinnovato protagonismo. Si profila la possibilità di un ritorno a forme di concertazione, dove queste organizzazioni vengono maggiormente coinvolte nelle decisioni politiche che riguardano la società e l’economia. La loro capacità di costruire fiducia e coesione sociale, unita alla loro presenza capillare sul territorio, li rende attori potenziali cruciali nell’attuazione efficace delle politiche pubbliche.Se i “corpi intermedi” sono definiti come ciò che sta “tra i cittadini e lo Stato”, non è una lacuna escludere esplicitamente partiti politici, famiglie e confessioni religiose, che pure svolgono un’evidente funzione di mediazione sociale?
Il capitolo opera una scelta definitoria precisa, delimitando il campo dei “corpi intermedi” e lasciando fuori attori sociali di grande rilevanza come i partiti, le famiglie e le organizzazioni religiose. Questa esclusione, pur necessaria per focalizzare l’analisi, non viene sufficientemente motivata nel testo, lasciando il dubbio su quali siano i criteri che distinguono i corpi intermedi analizzati da queste altre forme di aggregazione e mediazione. Per approfondire la complessa rete di relazioni tra individui, gruppi e istituzioni statali, e per capire le diverse funzioni svolte dalle varie formazioni sociali, è consigliabile esplorare la sociologia politica e il diritto pubblico. Autori come Émile Durkheim, che ha riflettuto sul ruolo dei gruppi professionali nella società moderna, o studiosi contemporanei che analizzano il pluralismo sociale e i processi di rappresentanza, possono offrire spunti cruciali per colmare questa lacuna.2. Il ruolo vitale dei corpi intermedi tra cittadini e istituzioni
I corpi intermedi sono fondamentali per una società democratica e pluralista. Sono gruppi e organizzazioni che si pongono tra i cittadini e lo Stato, rappresentando interessi e bisogni diversi e contribuendo al bene comune.Il Terzo Settore
Il Terzo Settore è composto da enti privati che perseguono l’interesse generale, non il profitto o interessi particolari. Questi enti hanno una lunga storia nel fornire risposte ai bisogni sociali e nell’educare alla cittadinanza attiva. La loro forza principale risiede nella capacità di organizzare la socialità e creare legami di fiducia all’interno delle comunità. Tuttavia, un rischio che possono correre è l’autoreferenzialità, che li porterebbe ad allontanarsi dalla loro missione originaria di interesse generale per concentrarsi su sé stessi.Scuola e Università
Anche le istituzioni educative, come scuole e università, agiscono come corpi intermedi nel rapporto tra i cittadini e lo Stato. In particolare, la scuola autonoma media tra le esigenze specifiche degli studenti e gli obiettivi generali definiti dallo Stato. Ha la capacità di adattare l’offerta formativa al contesto territoriale e ai rapidi cambiamenti sociali. L’università, dal canto suo, ha compiti cruciali di ricerca, insegnamento e alta formazione, interagendo con diverse comunità di riferimento, dal mondo accademico a quello professionale. Entrambe le istituzioni affrontano sfide significative legate alla burocrazia, alla necessità di finanziamenti adeguati e all’integrazione di nuove tecnologie e competenze nel percorso formativo. È fondamentale che riescano a superare questi ostacoli per continuare a garantire il diritto all’apprendimento per tutti.Le Camere di Commercio
Le Camere di Commercio sono un altro esempio di autonomie funzionali che rappresentano gli interessi delle imprese. Svolgono importanti funzioni pubbliche, come la gestione del Registro delle imprese e la promozione dello sviluppo economico locale e nazionale. La loro storia riflette l’evoluzione complessa del rapporto tra lo Stato e il sistema economico del paese. Oggi si trovano a dover bilanciare la rappresentanza degli interessi locali con le esigenze di un mercato sempre più globale e interconnesso. Devono inoltre adattarsi rapidamente alle profonde trasformazioni digitali in atto e promuovere modelli di business più sostenibili, operando sempre secondo il principio di sussidiarietà, ovvero affiancando e non sostituendo l’azione statale dove possibile.Il capitolo descrive i corpi intermedi come pilastri della democrazia e del pluralismo, ma non sono forse anche veicoli di interessi particolaristici e poteri opachi, lontani dal “bene comune” dichiarato?
Il capitolo presenta una visione prevalentemente positiva dei corpi intermedi, sottolineandone il ruolo fondamentale nella rappresentanza e nel contributo alla società. Tuttavia, non affronta in modo critico la possibilità che tali enti, pur nati con intenti nobili, possano deviare dalla loro missione, diventando strumenti di pressione per interessi specifici, talvolta in conflitto con l’interesse generale, o operando con scarsa trasparenza e accountability. Per esplorare queste dimensioni meno celebrate, è utile approfondire gli studi sui gruppi di interesse e le teorie del pluralismo e del corporativismo in scienza politica, nonché le analisi sociologiche sulle dinamiche di potere all’interno delle organizzazioni. Autori come Alexis de Tocqueville hanno esplorato il ruolo delle associazioni nella democrazia, ma è cruciale integrare questa visione con prospettive più critiche sull’influenza dei poteri organizzati nella politica contemporanea.3. Tra risparmio e rete: i nuovi volti dell’intermediazione
Le profonde trasformazioni che attraversano l’economia e la società, spinte dal progresso tecnologico e dai cambiamenti nei sistemi di protezione sociale, stanno ridefinendo il ruolo dei tradizionali corpi intermedi. In questo scenario, emergono e si affermano nuove forme di aggregazione e rappresentanza.Investitori Istituzionali e il loro Ruolo
Tra i nuovi protagonisti troviamo gli investitori istituzionali, come i fondi pensione e le compagnie di assicurazione vita. Questi soggetti gestiscono enormi quantità di capitale e operano con un orizzonte temporale esteso, orientato al lungo termine. Adottano sempre più principi di investimento responsabile, noti come criteri ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), influenzando così non solo i mercati finanziari ma anche le decisioni strategiche delle aziende in cui investono. Si configurano come attori intermedi che si posizionano tra lo Stato e il mercato, svolgendo una funzione cruciale nella canalizzazione del risparmio verso l’economia reale. L’Italia, tuttavia, mostra un certo ritardo nello sviluppo di questa categoria di investitori. I fondi pensione e le Casse di previdenza privatizzate faticano a crescere, limitati da normative spesso restrittive e da una dimensione media che ne riduce la forza. La loro attività si concentra prevalentemente sulla gestione del risparmio individuale, piuttosto che assumere un ruolo centrale nella previdenza e nell’indirizzare flussi significativi verso investimenti produttivi, limitando di conseguenza la loro capacità di impattare sull’economia nazionale e sui mercati finanziari. Questo ritardo nell’adattarsi alle nuove dinamiche globali frena il potenziale contributo che questi soggetti potrebbero offrire allo sviluppo del paese.Comunità Virtuali e Aggregazioni Digitali
Parallelamente all’ascesa degli investitori istituzionali, le tecnologie digitali hanno aperto la strada alla creazione di “corpi intermedi virtuali”, ovvero comunità che si formano e interagiscono online. Queste aggregazioni si distinguono per legami meno formali rispetto alle strutture tradizionali, basandosi spesso su affinità emotive, interessi comuni o la semplice necessità di connessione. Promuovono attivamente l’autorappresentazione degli individui e dei gruppi, offrendo nuove piattaforme per la discussione e la mobilitazione. La pandemia globale ha agito da catalizzatore, accelerando enormemente l’adozione di massa delle tecnologie digitali in quasi ogni aspetto della vita quotidiana, dal lavoro a distanza (smart working) alla comunicazione personale e collettiva. Questo fenomeno ha messo in luce sia le immense potenzialità offerte dal digitale per la creazione di nuove forme di legame sociale e partecipazione, sia l’esistenza di marcati divari digitali che escludono parte della popolazione. Nonostante le loro differenze rispetto ai corpi intermedi classici, queste nuove aggregazioni digitali rispondono a un bisogno fondamentale di connessione, appartenenza e partecipazione attiva nella società contemporanea.Se il digitale favorisce la disintermediazione, perché il capitolo non spiega come e quali tecnologie bypassano i corpi intermedi, né considera che potrebbero crearne di nuovi?
Il capitolo afferma che le tecnologie digitali favoriscono la disintermediazione, ma non spiega come ciò avvenga concretamente, né considera che il digitale possa semplicemente trasformare i corpi intermedi o generarne di nuovi. Questa lacuna impedisce di comprendere appieno la complessità del fenomeno. Per colmarla, sarebbe necessario esplorare la sociologia digitale e la teoria della comunicazione, magari leggendo autori come Castells o Morozov, che offrono analisi più sfaccettate sul rapporto tra tecnologia e potere.6. Il ruolo vitale dei corpi intermedi nella democrazia e nella ripartenza
La democrazia e la ripartenza della società hanno bisogno del contributo fondamentale dei corpi intermedi. Organizzazioni come sindacati, associazioni e il Terzo settore sono essenziali per dare valore all’iniziativa dei cittadini e per rinnovare le istituzioni democratiche. A livello europeo, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) rappresenta proprio questi corpi, fungendo da ponte tra le istituzioni dell’Unione Europea e le organizzazioni della società civile. Il Cese si impegna attivamente per promuovere una democrazia che includa la partecipazione dei cittadini, offre il suo contributo nel processo legislativo esprimendo pareri su questioni importanti e stimola il dialogo tra le diverse parti sociali.L’azione del Cese e la collaborazione nazionale
Il Cese lavora a stretto contatto con organismi simili presenti nei singoli paesi per diffondere e approfondire i dibattiti su temi rilevanti. Questo scambio e questa collaborazione permettono di influenzare in modo più efficace le politiche europee. Esempi concreti di questa influenza si sono visti nel dibattito sul Green Deal europeo, il piano per rendere l’economia dell’UE più sostenibile, e nella risposta coordinata alla recente pandemia. Questi casi dimostrano come la voce dei corpi intermedi, veicolata anche attraverso il Cese, sia cruciale nel definire le strategie future dell’Europa.L’impatto della pandemia e la ripartenza
La crisi legata alla pandemia ha reso ancora più evidente quanto siano importanti i corpi intermedi. Durante quel periodo difficile, queste organizzazioni hanno dimostrato una grande capacità di adattamento e agilità nel fornire supporto a persone e imprese in difficoltà. L’Europa ha risposto alla crisi mettendo a disposizione ingenti risorse economiche, e in questo contesto la società civile deve giocare un ruolo centrale per una vera ripartenza. Eventi come la Conferenza sul futuro dell’Europa rappresentano un’occasione preziosa per mettere la società civile e i corpi intermedi al centro del dibattito e per strutturare meglio i meccanismi di democrazia partecipativa.La visione degli italiani: tra sfiducia e fiducia nei corpi intermedi
Un’indagine condotta sulla popolazione italiana ha rivelato un certo distacco nei confronti della democrazia rappresentativa tradizionale. Molti cittadini mostrano interesse per forme alternative di partecipazione, come la democrazia diretta o una maggiore distribuzione dei poteri a livello locale. La fiducia che gli italiani ripongono nei corpi intermedi non è uniforme: è piuttosto alta per le associazioni che si occupano di volontariato e per quelle che tutelano i consumatori, mentre risulta più bassa nei confronti dei sindacati.Il ruolo percepito e confermato dagli esperti
Secondo gli italiani intervistati, la funzione principale dei corpi intermedi è quella di contribuire concretamente al benessere della società nel suo complesso. Li vedono anche come un supporto fondamentale per colmare le lacune e le carenze dello Stato, soprattutto nell’assistenza e nel sostegno alle famiglie in difficoltà e alle persone anziane. Anche gli esperti del settore confermano l’importanza essenziale di queste organizzazioni. Riconoscono le difficoltà che i corpi intermedi hanno affrontato negli ultimi decenni, ma sottolineano con forza come l’esperienza della pandemia abbia rafforzato la loro posizione. Li considerano oggi punti di riferimento indispensabili e attori cruciali per mantenere la coesione sociale e guidare il paese verso la ripartenza.Se la fiducia degli italiani nei corpi intermedi non è uniforme, e in alcuni casi è bassa, come possono questi attori essere considerati “indispensabili” per la coesione sociale e la ripartenza?
Il capitolo mette in luce l’importanza dei corpi intermedi e il consenso degli esperti sul loro ruolo, ma menziona anche una fiducia non uniforme da parte dei cittadini italiani, con punte basse per alcune categorie. Questo solleva dubbi sulla loro effettiva capacità di rappresentare l’intera società e di agire come pilastri “indispensabili” se una parte della popolazione nutre scetticismo o sfiducia. Per comprendere meglio questa dinamica e le potenziali tensioni tra il ruolo auspicato e la percezione pubblica, sarebbe utile approfondire gli studi sulla sociologia delle organizzazioni, che analizzano la struttura interna e le dinamiche di potere di tali enti, e gli studi di scienza politica che esaminano il ruolo dei gruppi di interesse e della società civile nel processo democratico e nella formazione della fiducia istituzionale.Abbiamo riassunto il possibile
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