Letteratura

Una casa di melograni

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1. I Doni del Principe Felice

Su un’alta colonna, al centro della città, c’è la statua del Principe Felice. Tutti la ammirano perché è ricoperta d’oro, ha due zaffiri al posto degli occhi e un grande rubino sull’elsa della spada. Ma il Principe, dall’alto, vede la tristezza della città e piange. Un piccolo Rondone, in viaggio verso l’Egitto, si ferma ai piedi della statua e scopre le sue lacrime. Il Principe, che da vivo non conosceva il dolore, ora vede la povertà e la sofferenza.Così, chiede al Rondone di aiutarlo. Vuole donare il rubino della sua spada a una donna povera, che cuce vestiti, e al suo bambino malato. Il Rondone vorrebbe andare in Egitto, ma il Principe è così triste che decide di aiutarlo.Il Rondone porta il rubino alla donna. Poi, su richiesta del Principe, porta uno zaffiro dei suoi occhi a un giovane scrittore che ha fame e freddo. L’altro zaffiro, invece, lo dona a una bambina che vende fiammiferi e ha fatto cadere i suoi fiammiferi nel fiume, rovinandoli. Infine, il Rondone distribuisce ai poveri tutte le foglie d’oro che ricoprono la statua. Il Principe Felice, ora, è diventato grigio e spento, ma il Rondone sente il calore delle buone azioni.L’inverno è arrivato, e il Rondone sa che presto morirà. Ma decide di non partire più per l’Egitto, e resta accanto al Principe, a cui vuole bene. Il Rondone muore ai suoi piedi, e il cuore di piombo del Principe si rompe.Il Sindaco e i suoi consiglieri, vedendo la statua così spoglia, decidono di abbatterla. Ma il cuore di piombo non si scioglie nel fuoco, e viene buttato via, insieme al corpo del piccolo Rondone. Un Angelo, però, li raccoglie entrambi, per portarli a Dio, che li considera le cose più preziose della città. Il Rondone canterà per sempre nel giardino di Dio, e il Principe Felice vivrà nella città d’oro.

2. Il Sacrificio Inutile

Un giovane studente è disperato perché non trova una rosa rossa per la ragazza di cui è innamorato. Lei gli ha promesso che balleranno insieme solo se le porterà una rosa rossa, ma nel suo giardino non ne cresce nessuna. Un usignolo, nascosto tra i rami, ascolta il lamento dello studente e si commuove. L’usignolo, che canta l’amore in tutte le sue forme, decide di aiutare il giovane. Vola tra i roseti, offrendo il suo canto in cambio di una rosa rossa. Un roseto gli svela un segreto: l’unico modo per ottenere una rosa rossa in pieno inverno è un atto di sacrificio. L’usignolo dovrà cantare tutta la notte con una spina conficcata nel cuore, e il suo sangue darà colore ai petali. Senza esitare, l’usignolo accetta il sacrificio. Canta per ore, stringendo la spina al petto, sopportando un dolore che cresce ad ogni nota. La sua melodia dà vita a una rosa rossa perfetta, ma all’alba, l’usignolo cade a terra senza vita. Il giovane studente trova la rosa, ignaro del sacrificio. La porta alla ragazza, ma lei lo respinge, preferendo i gioielli di un altro corteggiatore. Il giovane, deluso, getta via la rosa. Il gesto dell’usignolo, compiuto per un amore puro e disinteressato, si rivela un sacrificio vano e incompreso, un atto d’amore non corrisposto.

3. Il Giardino dell’Egoismo Mutato

Dopo la scuola, i bambini giocano nel giardino del Gigante, un luogo incantevole e sereno. Un giorno, il Gigante torna da un’assenza di sette anni. Egoista, vieta l’ingresso ai bambini. Costruisce un muro e mette un cartello di divieto. I bambini, tristi, si aggirano fuori dal muro, ripensando ai bei momenti trascorsi nel giardino. La primavera sboccia ovunque, ma non nel giardino del Gigante, dove rimane un inverno senza fine. Neve, gelo, vento e grandine dominano lo spazio, ora desolato. Il Gigante, dapprima sorpreso, si arrende all’inverno continuo. Un mattino, una musica dolce e un profumo leggero preannunciano qualcosa di nuovo. Il Gigante vede i bambini, entrati da fessure nel muro, che portano la primavera. Tutto è in festa, eccetto un piccolo bambino che non riesce a salire su un albero, bloccato nell’inverno in un angolo del giardino. Il Gigante, toccato dalla scena, capisce che il suo egoismo ha causato l’inverno. Aiuta il bambino, e il giardino rifiorisce. Il Gigante butta giù il muro, aprendo il giardino ai bambini. Diventa amico dei bambini, specialmente di quello aiutato, che però sparisce. Anni dopo, il Gigante, invecchiato, rivede il bambino in un angolo del giardino, d’inverno. Il bambino ha segni di ferite, “ferite d’Amore”, e invita il Gigante nel suo giardino, il Paradiso. Il Gigante si spegne sotto l’albero fiorito, ritrovato dai bambini nel pomeriggio.

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Viaggiatore del tempo
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