1. Un Mattino Qualunque a Ellesmere Road
George Bowling si sveglia con un umore pessimo, infastidito dalla sua dentiera nuova. Un fastidio che scatena pensieri amari sulla sua vita. A quarantacinque anni, lavora nel campo delle assicurazioni e si vede grasso e comune, bloccato in una routine familiare e di periferia che lo deprime. Ellesmere Road, dove abita, è una strada come tante, piena di case tutte uguali, prigioni per impiegati senza pretese. A colazione, la moglie Hilda pensa solo ai conti di casa e George si sente lontano, perso nei suoi pensieri. Anche i figli, a volte, sembrano estranei, suscitando in lui un misto di affetto e fastidio. La vita scorre monotona, tra la marmellata scadente e le notizie inutili sul giornale. George esce di casa e si guarda intorno. Vede le stesse facce, le stesse vite intrappolate nell’illusione di possedere una casa. La Società Immobiliare Esperidi e i suoi mutui, un imbroglio legalizzato. In un negozio, un ispettore sgrida una giovane commessa per uno sbaglio da niente. Una scena che colpisce George, che pensa alla paura che domina tutti. Paura di perdere il lavoro, di non essere all’altezza, di dire la propria. Una paura che sente anche lui, come un peso costante nella vita di ogni giorno.2. Echi del Passato, Ombre del Futuro
Un bombardiere vola basso, la sua ombra scura sul treno è un presagio. La paura dei bombardamenti futuri è un’inquietudine diffusa, palpabile. Sul treno, i discorsi si intrecciano: commessi viaggiatori, giovani avvocati, e poi il peso, il proprio corpo. Essere grassi sembra quasi un’autorizzazione all’offesa, una condanna a ruoli comici, lontani dalla tragedia.Il milk bar è una delusione: un ambiente freddo, dove l’apparenza inganna. Il würstel, dal sapore strano, si scopre essere di pesce. Un simbolo di un mondo fatto di surrogati, di falsità. Ma c’è un piccolo trionfo personale: la nuova dentiera. Un dettaglio che cambia l’umore, che regala una rinnovata fiducia.La guerra è nell’aria, si avvicina, ma per le strade la gente sembra non accorgersene, immersa in una sorta di sonnambulismo. Eppure, la visione è chiara: Londra distrutta, macerie, povertà. Un futuro che incombe.Un titolo di giornale, Re Zog, ed ecco il passato. Lower Binfield, la chiesa parrocchiale. L’odore umido e polveroso, le voci del coro, i versetti della Bibbia. Un tuffo in un’epoca lontana, in un mondo percepito come più vero, più rassicurante. Il 1900, un tempo a cui sentire di appartenere, un rifugio dalla tempesta che avanza.8. Ritorno a Binfield e Presagi di Guerra
Dopo aver sistemato l’auto in albergo, l’ultimo tè viene interrotto da una figura femminile familiare, scorta tra le strade domenicali. È Elsie, un volto del passato, irriconoscibile. Nel suo negozio, fingendo di comprare una pipa, l’osservazione di Elsie, ormai cambiata, porta a riflettere sul tempo che passa e cambia ogni cosa.Il giorno dopo, Binfield House e il suo stagno, un tempo luoghi di giochi, appaiono trasformati. Lo stagno è diventato uno yacht club per modellini, circondato da case nuove. Un abitante descrive con entusiasmo la zona, ignaro della delusione nel vedere il vecchio paesaggio sparito. Lo stagno dei ricordi più cari, poi, è ridotto a un immondezzaio.Tornato in albergo, la radio annuncia che la moglie, Hilda, è gravemente malata. La notizia, subito interpretata come un trucco, non ferma la decisione di godersi i giorni di libertà rimanenti.Un boato improvviso scuote la quiete. Una bomba, sganciata per errore da un aereo, esplode in città. Il ricordo di guerre passate riaffiora, insieme alla paura per il futuro.La decisione di lasciare Lower Binfield è immediata. Durante il viaggio di ritorno, emerge una consapevolezza: il passato non torna, e un’epoca di sconvolgimenti è alle porte. La guerra, vicina, cambierà tutto. Il mondo è vasto, la vita quotidiana sembra immutabile, ma il cambiamento è inevitabile, e tutto ciò che sembra eterno è in realtà fragile. Il passato è perduto, il futuro è incerto e minaccioso.9. Ritorno a casa e scoperta della verità
Il cambio di ambiente a West Bletchley porta con sé un cambiamento d’umore, insinuando il dubbio che la malattia di Hilda possa essere reale. L’arrivo a casa, tra le mura domestiche, fa riaffiorare la routine, la razionalità, e la recente fuga a Lower Binfield appare ora come una follia. Il protagonista, illuso di poter recuperare il passato e perso in fantasie sul futuro, aveva dimenticato la realtà delle incombenze quotidiane. Un brivido di terrore lo assale al pensiero che Hilda possa essere sofferente, o addirittura morta. Rientra precipitosamente a casa, trovando i figli sorpresi. I bambini, però, rivelano che la madre è uscita e sta bene, smentendo l’allarme. Hilda rientra poco dopo, in perfetta forma. Il protagonista oscilla tra sollievo e disappunto per l’inganno. La moglie lo accoglie freddamente, sottolineando la mancanza di una cena pronta e dando inizio a un confronto accusatorio. Lui si difende menzionando l’equivoco dell’S.O.S., ma Hilda lo incalza con domande precise sul suo viaggio a Birmingham. La situazione precipita quando Hilda estrae una lettera: la risposta del Rowbottom’s Hotel, che conferma la chiusura della struttura da anni, smascherando la bugia sulla trasferta. Hilda rivela di aver scritto all’hotel su suggerimento della signora Wheeler, insospettita. Il protagonista, intrappolato, prevede una lunga e difficile discussione, consapevole di non poter giustificare la verità sul suo viaggio a Lower Binfield in un’atmosfera domestica carica di sospetti e risentimento, dove ogni tentativo di discolparsi è vano di fronte all’evidenza.Abbiamo riassunto il possibile
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