Storia

Un legame sottile. Madame Boivin, Monsieur Tarnier e l’ostetricia

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Questo libro svela la trasformazione dell’ostetricia attraverso i secoli, a partire dal XVI secolo, quando l’arte del parto era dominio delle levatrici, fino all’avvento della medicina moderna nel XIX secolo. Si assiste a una graduale appropriazione maschile del sapere ostetrico, con chirurghi che rivendicano maggiore sicurezza nel parto, e alla conseguente riorganizzazione dell’ostetricia con la creazione di scuole nazionali per levatrici, seppur vincolate a rigidi protocolli e alla supervisione maschile. Il libro esplora il ruolo pionieristico di figure come Madame Boivin, la cui abilità diagnostica e contributi all’editoria ostetrica segnano un punto di svolta, e Monsieur Tarnier, innovatore nell’incubatrice per neonati prematuri. Si analizzano le sfide affrontate dalle donne nella medicina, le resistenze incontrate e i progressi scientifici che hanno portato all’antisepsi e a nuove tecniche chirurgiche. Un viaggio attraverso la storia della medicina che mette in luce le figure chiave e le innovazioni che hanno plasmato l’ostetricia moderna.

1. La Progressiva Mascolinizzazione del Parto

Levatrici e l’arte del parto nel XVI secolo

Nel XVI secolo, l’assistenza al parto era principalmente gestita da donne. Le levatrici, figure con esperienza e saggezza, si occupavano della maggior parte dei parti. La loro competenza derivava da una lunga tradizione orale e da conoscenze pratiche. In questo periodo, un libro pubblicato a Strasburgo nel 1513, chiamato Der Roszgarten, rappresentava una guida per levatrici, medici e chirurghi. Nonostante la presenza di queste figure maschili, l’arte del parto rimaneva saldamente nelle mani delle donne.

L’intervento maschile nel XVII secolo e la supervisione chirurgica

Nel corso del XVII secolo, si assiste a un cambiamento. L’Hôtel-Dieu di Parigi divenne un importante centro per la formazione delle levatrici, con l’obiettivo di migliorare la loro preparazione professionale. In questo contesto, emerge la figura di Louyse Bourgeois, una levatrice di grande prestigio. Bourgeois si impegnò nella difesa della professione di levatrice dalle crescenti intromissioni dei medici uomini, evidenziando un primo conflitto tra queste figure professionali. Nonostante questa difesa, un decreto reale del 1664 stabilì che le levatrici dovessero essere controllate dalla corporazione dei chirurghi. Questo editto rappresentò un primo segnale di un cambiamento nel controllo dell’ostetricia.

Il XVIII secolo e l’affermazione dei chirurghi

Il XVIII secolo segnò una svolta decisiva. Chirurghi come Félix de Tassy e François Mauriceau iniziarono a dedicarsi all’ostetricia, accedendo a una formazione che prima era riservata esclusivamente alle donne. Mauriceau ebbe un ruolo fondamentale nel definire le conoscenze ostetriche attraverso la scrittura di trattati. Introdusse nuove pratiche, come la posizione supina per il parto, e promosse un approccio all’ostetricia basato sulla teoria e sulla scrittura, in contrasto con la tradizione orale tipica delle levatrici. Si verificò così una progressiva appropriazione maschile del sapere ostetrico, con i chirurghi che si presentavano come figure più competenti e in grado di garantire maggiore sicurezza durante il parto.

Formazione e strumenti: la trasformazione dell’ostetricia

In questo periodo, figure come Madame du Coudray si distinsero per l’impegno nell’elevare il livello di preparazione delle levatrici nelle zone rurali francesi. Nonostante questo sforzo, anche questa iniziativa si svolse sotto l’autorità e il controllo degli uomini. L’ostetricia si trasformò gradualmente in una disciplina medica e scientifica, passando da un’attività artigianale tipica delle levatrici a una tecnica chirurgica praticata dagli “accoucheurs”, termine francese per indicare gli ostetrici uomini. Questa evoluzione fu favorita dai progressi in campo anatomico e da una concezione meccanicistica del parto. Un simbolo di questo cambiamento fu l’introduzione di strumenti come il forcipe, inizialmente accolto con diffidenza dalle levatrici. Perfino l’Encyclopédie, una delle opere più importanti dell’Illuminismo, rifletté questa transizione, sminuendo il ruolo della levatrice a vantaggio del chirurgo.

Mortalità e affermazione maschile nel XIX secolo

Nonostante questi sviluppi, il tasso di mortalità durante il parto rimase elevato, soprattutto a causa della febbre puerperale, un’infezione grave che colpiva le donne dopo il parto. Mentre alcuni medici, come Doublet, cercavano cause di tipo “morale”, come la tristezza delle madri, altri, come Gordon in Inghilterra, individuarono la natura infettiva della malattia, collegandola alle pratiche mediche stesse. La Rivoluzione francese, pur abolendo le corporazioni, non invertì questa tendenza. Nel XIX secolo, l’ostetricia si affermò definitivamente come un campo medico dominato dagli uomini. Questo segnò la fine del ruolo esclusivo delle donne nell’assistenza al parto e l’inizio di una nuova fase scientifica e chirurgica nel campo della nascita.

Se la “mascolinizzazione” del parto è presentata come un progresso scientifico, come si spiega l’elevata mortalità che persiste anche dopo l’affermazione degli ostetrici uomini?
Il capitolo descrive una transizione verso un approccio medico e scientifico al parto, implicitamente suggerendo un miglioramento. Tuttavia, l’alto tasso di mortalità post-parto solleva dubbi su questa narrazione progressista. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire la storia della medicina e della sanità pubblica, esaminando le cause della mortalità puerperale in quel periodo e valutando criticamente se e come l’intervento maschile abbia effettivamente contribuito a migliorare la situazione, o se abbia introdotto nuove problematiche. Autori come Michel Foucault, con i suoi studi sulla medicalizzazione del corpo, potrebbero offrire spunti interessanti.


2. Nuove Ere e Antiche Tradizioni

La Rivoluzione e la Medicina: Un Nuovo Inizio

La Rivoluzione francese portò con sé un forte desiderio di cambiamento radicale in ogni aspetto della società, e la medicina non fece eccezione. L’obiettivo era creare un sistema sanitario più giusto e moderno, e per farlo si decise di eliminare le istituzioni mediche che esistevano prima della Rivoluzione. Un momento cruciale in questo processo fu la creazione dell’École de Santé di Parigi. Questa nuova scuola rappresentò una vera svolta perché unì per la prima volta la medicina e la chirurgia, che prima erano considerate separate. Inoltre, l’École de Santé mise grande importanza sull’insegnamento pratico, portando gli studenti direttamente al letto dei pazienti per imparare.

L’Ostetricia e la Formazione delle Levatrici

In questo periodo di grandi cambiamenti, anche l’ostetricia fu riorganizzata. Venne fondata una scuola nazionale per levatrici, chiamata Hospice de la Maternité, e affidata alla guida di esperti come Baudelocque e Madame Lachapelle. Questa scuola fu un importante passo avanti per la formazione delle levatrici, perché offrì loro un percorso di studi più strutturato e professionale, migliorando così le loro competenze e il loro ruolo nella società.

Contraddizioni nella Partecipazione Femminile

Nonostante le donne avessero partecipato attivamente alla Rivoluzione francese, ben presto emersero delle contraddizioni riguardo al loro ruolo. Anche se avevano contribuito ai cambiamenti in atto, le donne si ritrovarono escluse dalle posizioni di potere e dal mondo militare. Figure come Olympe de Gouges, che si battevano per i diritti delle donne, furono represse e i club femminili vennero chiusi. Tutto ciò dimostrò una visione della società che voleva relegare le donne principalmente al ruolo di casalinghe, limitando la loro partecipazione alla vita pubblica e professionale.

L’Ambiguo Progresso per le Levatrici

Anche se la creazione della scuola per levatrici rappresentò un progresso, l’emancipazione delle levatrici si rivelò complicata. Le nuove leggi riconobbero la professione di levatrice, ma allo stesso tempo imposero regole rigide e la supervisione dei medici uomini. In questo modo, l’antica arte dell’ostetricia femminile, che si basava sull’esperienza e sulla sensibilità delle donne, si ritrovò limitata e controllata da una struttura dominata dagli uomini. Questo fu l’inizio di un ruolo meno importante per le levatrici nella medicina, nonostante i progressi formali. La Rivoluzione, quindi, aprì nuove strade per la medicina e l’ostetricia, ma allo stesso tempo mantenne in vita vecchie differenze di potere tra uomini e donne. La Maternité de Port-Royal divenne un simbolo di questo periodo di transizione difficile, in cui le novità convivevano con le tradizioni del passato.

Se la Rivoluzione francese mirava a un cambiamento radicale e a un sistema sanitario più giusto, perché le nuove istituzioni mediche hanno finito per perpetuare, se non accentuare, le disuguaglianze di genere nel campo dell’ostetricia?
Il capitolo descrive come la Rivoluzione francese, pur portando progressi nella medicina con la creazione di nuove istituzioni e la formalizzazione della professione di levatrice, abbia paradossalmente limitato l’autonomia e il ruolo delle donne in questo campo. Per rispondere a questa domanda, è necessario approfondire le dinamiche sociali e di potere dell’epoca rivoluzionaria, esaminando come gli ideali di uguaglianza si siano scontrati con le preesistenti strutture patriarcali. Studiare le opere di storici che si sono occupati del ruolo delle donne durante la Rivoluzione francese e le analisi sulle dinamiche di genere nelle professioni mediche potrebbe offrire una comprensione più completa di questa apparente contraddizione.


3. Un occhio sulla punta delle dita: la rivoluzione scientifica di Madame Boivin

Marie-Anne Victoire Gillain nasce nel 1773, in un periodo di grandi cambiamenti per la società e la scienza. Fin da giovane si interessa alle scienze, crescendo in un ambiente vicino alla corte francese e influenzata da Madame Élisabeth, sorella di Luigi XVI. La Rivoluzione Francese la spinge ad approfondire l’anatomia e a diventare levatrice, una professione che la appassiona e che affronta con metodo scientifico.

L’incontro con Marie-Louise Lachapelle e la nuova ostetricia

A Parigi, Marie-Anne studia nella scuola per levatrici della Maternité, molto conosciuta all’epoca. Qui conosce Marie-Louise Lachapelle, con cui nasce un rapporto di amicizia e collaborazione professionale. Insieme, portano avanti un modo nuovo di intendere l’ostetricia, basato sull’osservazione diretta delle pazienti e sulla conoscenza del corpo umano. Questo approccio si allontana dalle pratiche tradizionali, spesso basate sull’esperienza e non sulla scienza. Madame Boivin si fa notare per la sua grande abilità manuale e per la capacità di capire la situazione solo con il tatto, tanto da essere definita “un occhio sulla punta delle dita”.

Il “Mémorial” e gli strumenti medici innovativi

Madame Boivin scrive un libro molto importante, il “Mémorial de l’art des accouchements”. Questo manuale, pieno di illustrazioni precise, diventa un punto di riferimento per la formazione delle levatrici. Ma non si ferma alla scrittura: Madame Boivin contribuisce anche a migliorare gli strumenti medici. Perfeziona lo speculum e inventa l’intro-pelvimetro, dimostrando grande attenzione sia per la precisione del suo lavoro che per il comfort delle pazienti.

Riconoscimenti e difficoltà in un mondo maschile

Nonostante il suo valore sia riconosciuto in molti paesi, tanto che l’Università di Marburgo le conferisce un dottorato, Madame Boivin trova ostacoli in Francia. In un ambiente medico dominato dagli uomini, è difficile far accettare il ruolo scientifico e accademico di una donna. La mancata ammissione all’Académie de Médecine è un segno delle discriminazioni di genere di quel periodo. Questo però non sminuisce il suo contributo.

L’eredità di Madame Boivin

Con il suo approccio scientifico e la sua grande dedizione, Madame Boivin apre la strada a tante ostetriche e ginecologhe che verranno dopo di lei. La sua impronta nella storia della medicina è profonda, e lei rappresenta una figura chiave nel passaggio verso un’ostetricia più scientifica e attenta alle persone. Muore nel 1841, dopo una vita piena di successi professionali ma anche di difficoltà personali, lasciando un’eredità di innovazione e impegno per la salute delle donne.

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Mentre il capitolo descrive l’evoluzione tecnica, non trascura forse il contesto sociale ed economico che ha permesso (o ostacolato) tali progressi?
Il capitolo, concentrandosi sui progressi medici, rischia di presentare un quadro incompleto. È fondamentale considerare come le trasformazioni sociali, economiche e politiche del periodo abbiano influenzato la possibilità di realizzare e diffondere tali innovazioni. Per comprendere appieno questo aspetto, è utile approfondire la storia sociale della medicina e la storia economica del XIX secolo, studiando autori che si sono occupati delle dinamiche tra progresso scientifico e società.


7. Madame Boivin e Monsieur Tarnier: Due Figure Emblematiche dell’Ostetricia Ottocentesca

Parigi nel XIX Secolo: Centro dell’Ostetricia

Nel XIX secolo, Parigi diventa un centro importantissimo per la medicina e soprattutto per l’ostetricia. In questo periodo, le pratiche mediche cambiano profondamente, passando dai metodi tradizionali a un modo di lavorare più scientifico e basato sull’osservazione clinica. In questo contesto storico emergono due figure molto importanti: Madame Boivin e Monsieur Tarnier. Queste due persone rappresentano due modi diversi di vivere e praticare l’ostetricia nell’Ottocento, anche se entrambi hanno lasciato un segno importante.

Madame Boivin: Il Percorso Femminile e Non Convenzionale

Madame Boivin è un esempio di donna che riesce ad affermarsi in un campo della medicina dominato dagli uomini, nonostante un percorso di formazione diverso da quello tradizionale. Grazie alla sua grande dedizione e competenza, viene riconosciuta come medico, un titolo molto raro per una donna in quell’epoca. Il suo modo di lavorare in ostetricia unisce la pratica diretta con le pazienti, l’insegnamento e la ricerca. Questo approccio innovativo ha lasciato un segno molto importante nella storia della medicina.

Monsieur Tarnier: La Carriera Accademica Maschile e Lineare

Monsieur Tarnier, al contrario, rappresenta il tipico percorso di un uomo nella medicina: studi regolari, carriera universitaria e successo. Figlio di un medico, studente brillante e poi professore influente, Tarnier si dedica con passione all’ostetricia. Il suo interesse si allarga anche alla cura dei neonati, diventando un pioniere della perinatologia. L’invenzione dell’incubatrice è la sua innovazione più famosa, che gli ha dato grande fama sia quando era in vita che dopo la sua morte, tanto che è stato eretto un monumento in suo onore.

La Disparità di Riconoscimento tra Boivin e Tarnier

Madame Boivin e Monsieur Tarnier hanno lavorato nello stesso ospedale, la Maternité di Port-Royal, e condividevano la passione per la medicina. Nonostante questo, non c’è stato un vero dialogo alla pari tra loro. La società e la scienza dell’epoca non davano lo stesso valore al contributo di una donna rispetto a quello di un uomo. Questa differenza di trattamento mostra quanto fosse difficile per le donne ottenere lo stesso riconoscimento dei colleghi uomini, anche quando il loro impegno e il loro lavoro erano di grande valore.

L’Importanza della Memoria e del Ruolo Femminile nella Scienza

La storia di Madame Boivin e Monsieur Tarnier, pur essendo diverse, ci fa capire come è cambiata l’ostetricia nel XIX secolo. Questo periodo di grandi cambiamenti ha creato le basi per la ginecologia e l’ostetricia moderne. Ricordare queste figure, soprattutto quelle femminili che spesso sono state dimenticate dalla storia, è fondamentale per capire davvero il progresso scientifico e il ruolo delle donne in questo progresso. Oggi è ancora importante riconoscere e dare valore al contributo delle donne nella scienza. Questo ci spinge a riflettere su come ricordiamo il passato e su quanto conta l’identità di genere nella scienza.

Se la disparità di riconoscimento tra Madame Boivin e Monsieur Tarnier fosse dovuta unicamente al genere, come si spiegano i diversi tipi di contributo scientifico e la ricezione storica delle loro opere?
Il capitolo pone l’accento sulla disparità di genere come causa principale del diverso riconoscimento tra Boivin e Tarnier. Tuttavia, è cruciale considerare se questa interpretazione non trascuri altri fattori rilevanti. Ad esempio, l’invenzione dell’incubatrice da parte di Tarnier potrebbe aver avuto un impatto più immediato e visibile rispetto al contributo più ampio e didattico di Boivin. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire la storia della scienza del XIX secolo, studiando le dinamiche di genere nella comunità scientifica e analizzando le opere di storici della scienza e studiosi di genere.


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