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Contenuti del libro
Informazioni
“Turlupin” di Leo Perutz è un romanzo storico ambientato nella Francia del 1642, un’epoca piena di intrighi politici e tensioni sociali, con il Cardinale Richelieu che tesse le sue trame e la nobiltà francese che complotta. La storia ruota attorno a Tancrède Turlupin, un ragazzo che lavora come assistente barbiere, la cui vita tranquilla viene stravolta quando scopre di avere un’identità nascosta: è il figlio segreto di una duchessa. Questa rivelazione lo catapulta nel mondo dell’alta società e degli intrighi politici a Palazzo Lavan, dove si ritrova a dover nascondere chi è veramente mentre i nobili preparano una rivolta contro il Cardinale. Il libro esplora il contrasto tra la sua vita umile e il suo potenziale destino nobiliare, affrontando temi come l’identità, il caso, il destino e le profonde divisioni di classe che portano a una drammatica rivolta popolare. È una lettura avvincente che ti fa riflettere su quanto poco basti per cambiare tutto e su cosa significhi davvero trovare il proprio posto nel mondo.Riassunto Breve
Un vasto piano ideato dal Cardinale Richelieu prevede il massacro della nobiltà francese l’11 novembre 1642, un evento noto come “la grande partita di volano”, con l’obiettivo di distruggere il potere aristocratico e aprire la strada a una repubblica. Il visconte di Saint-Chéron, un nobile ribelle divenuto agitatore popolare e alleato di Richelieu, deve dare il segnale per l’inizio del massacro attaccando Palazzo Lavan. Tuttavia, l’11 novembre il piano non si realizza. Parallelamente, Tancrède Turlupin, un assistente barbiere, è tormentato dal suo dovere di carità. Dopo aver evitato un mendicante, lo trova morto e decide di partecipare al suo funerale per placare la coscienza. Arrivando alla chiesa, scopre che il funerale è per il Duca di Lavan, non per il mendicante. Durante la cerimonia, la Duchessa di Lavan lo guarda intensamente. Turlupin capisce che la Duchessa è sua madre e il Duca suo padre. Un servitore lo segue. Turlupin lotta con la sua nuova identità, desiderando tornare alla sua vita semplice. Confida il segreto allo scrivano Froisset, che propone di ricattare la Duchessa, ma Turlupin rifiuta violentemente. Sentendo il richiamo del destino, lascia la bottega. Cerca di entrare nella residenza Lavan, ma viene respinto. Incontra uno scrivano al servizio di un signore importante che cerca un informatore nell’assemblea segreta di nobili ribelli ospitata nella casa. Lo scrivano fornisce a Turlupin i vestiti e l’identità di René de Josselin per infiltrarsi. Turlupin accetta per accedere alla casa e viene accolto dal giovane Duca di Lavan. All’interno, Turlupin partecipa alle riunioni dei nobili che complottano contro il Cardinale. Incontra La Roche-Pichemer, che lo sfida a duello dopo aver riconosciuto i suoi modi umili. Turlupin è terrorizzato ma scopre che La Roche-Pichemer è un cadetto. I nobili discutono piani militari e un’alleanza con la Spagna, con accese dispute. L’arrivo del ribelle Le Dangereux infiamma gli animi. Sulla riva del fiume, trovano Croiseau, un agente del Cardinale ferito, che parla di un “giorno di san Martino” e afferma che “Il signor di Josselin è morto”. La Roche-Pichemer diventa sospettoso di Turlupin. Turlupin, spaventato dalla violenza dei piani, pensa di fuggire con una cameriera, Jeanneton. Incontra la Duchessa, chiede la sua benedizione e il suo tocco lo trasforma, facendogli accettare il suo destino nobiliare. Abbandona l’idea della fuga. I nobili elaborano un piano per assediare Parigi. Un messaggero annuncia che il Cardinale si è alleato con il popolo di Parigi, che sta attaccando. I nobili si preparano a difendersi. La Roche-Pichemer chiede a Turlupin la sua vera identità. Turlupin vede Monsieur Gaspard, il visconte di Saint-Chéron, a capo della folla. Temendo di essere smascherato, Turlupin si lancia contro la folla e pugnala Saint-Chéron. Nessuno dei due riconosce la vera identità dell’altro. Saint-Chéron muore, la folla si disperde e la rivolta fallisce. Turlupin muore per le ferite, desiderando vedere la madre. La Duchessa, cieca, non lo riconosce, descrivendo il suo viso come “molto comune”. Intanto, il ladro Jakob Maugeret brucia un medaglione con i ritratti di Turlupin e della vedova Sabot, considerandolo inutile, mentre la vedova Sabot è preoccupata per la scomparsa di Turlupin.Riassunto Lungo
1. Il Grande Piano e il Caso del Barbiere
Il Grande Piano del Cardinale
È in preparazione un vasto massacro della nobiltà francese, fissato per l’11 novembre 1642. Questo piano è conosciuto dal pubblico solo attraverso voci misteriose, chiamate “la grande partita di volano”. Diciassettemila aristocratici in tutta la Francia sono l’obiettivo di questa strage. L’ideatore di tutto è il Cardinal Richelieu, che, sentendo avvicinarsi la fine, mira a distruggere il potere dei Grandi del regno. Vede in questa azione la possibilità di creare una Repubblica di Francia, convinto che il paese sia pronto per una rivoluzione. Le condizioni sociali del 1642, con il popolo ridotto in miseria a causa di guerre e tasse, e la presenza di figure paragonabili ai protagonisti del 1789, suggeriscono che la Francia sia matura per un tale sconvolgimento. Il visconte di Saint-Chéron, un ex nobile diventato agitatore popolare e alleato di Richelieu, ha il compito di guidare l’attacco iniziale a Palazzo Lavan. Questo attacco deve servire da segnale per dare inizio al massacro e provocare il crollo della monarchia. Tuttavia, l’evento atteso per l’11 novembre non si verifica, causando una generale delusione.La Storia di Tancrède Turlupin
In parallelo a questi eventi, Tancrède Turlupin, un assistente barbiere con la testa tra le nuvole, vive un suo tormento interiore. È afflitto dal suo dovere di carità verso i mendicanti, persone che in realtà non sopporta. Dopo aver evitato di fare elemosina a un mendicante incontrato su un ponte, Tancrède è sopraffatto dal timore del giudizio divino. Decide quindi di tornare indietro per rimediare alla sua mancanza. Tornando sul posto, trova il mendicante morto, ucciso accidentalmente da un cavallo. Viene a sapere che il funerale si terrà il giorno dopo alle due nella chiesa dei Trinitari. Tancrède decide di partecipare alla cerimonia, vedendola come un modo per placare la sua coscienza e ottenere il perdono divino per non aver aiutato l’uomo quando era in vita.È davvero plausibile che il Cardinale Richelieu, nel 1642, mirasse a una “Repubblica di Francia” tramite un massacro di 17.000 nobili, o il capitolo presenta una visione storicamente forzata e anacronistica?
Il capitolo propone un’interpretazione degli eventi del 1642 e delle intenzioni di Richelieu che solleva seri dubbi sulla sua accuratezza storica. L’idea di un Cardinale che complotta per instaurare una repubblica in piena monarchia assoluta, paragonando le condizioni del 1642 a quelle del 1789, sembra mancare di contesto storico fondamentale. Per valutare la credibilità di questa tesi, è indispensabile approfondire la storia della Francia del XVII secolo, il ruolo effettivo di Richelieu e i suoi obiettivi politici, che la storiografia tradizionale identifica principalmente nel rafforzamento dello Stato monarchico contro il potere feudale e le forze centrifughe. Approfondire la storia moderna francese e la figura di Richelieu attraverso studi di storia politica e sociale può fornire gli strumenti critici necessari per confrontare l’argomentazione del capitolo con la realtà storica accertata. Autori specializzati in questo periodo possono offrire una prospettiva più equilibrata e documentata.Lo Sguardo della Duchessa
In una giornata d’autunno, un uomo di nome Turlupin si dirige verso una chiesa per un funerale. Le strade sono piene di carrozze e di una grande folla, tanto da essere bloccate. Turlupin scopre subito che la cerimonia non è per un mendicante come credeva, ma per il Duca di Lavan, un nobile importante. Entrando in chiesa, nota subito lo sfarzo e la presenza di molti nobili. Tra la folla, la duchessa di Lavan, la vedova del duca, lo guarda con uno sguardo molto intenso.La Rivelazione e le Sue Conseguenze
Durante la cerimonia funebre, un uomo cerca di rubargli un medaglione. Turlupin lo ferma, ma poi lo lascia andare, come se fosse guidato dallo sguardo della duchessa. Uscendo dalla chiesa, Turlupin capisce finalmente la verità: quella duchessa è sua madre, e il duca morto è suo padre. Poco dopo, si accorge di essere seguito dall’uomo del medaglione, capendo che è un servitore che sua madre ha mandato a cercarlo. Inizia a riflettere sulla sua vita di sempre e sul destino che sembra attenderlo.La Scelta e il Ritorno
Si trova davanti a una scelta difficile: continuare la sua vita semplice di apprendista parruccaio o accettare l’eredità di una famiglia nobile. Pensa con affetto alla sua vita di sempre, alle persone che ama e alla bottega dove lavora. Prova a scappare dall’uomo che lo segue e dal futuro che lo aspetta, ma si ferma, sentendo il forte richiamo di sua madre. Alla fine, decide di accettare quello che gli sembra essere il volere del destino. Ha una visione di sé stesso vestito da nobile, parte del corteo funebre. Ma la voce di Nicole, una bambina a cui tiene molto, lo riporta bruscamente alla realtà. Così, Turlupin torna alla sua bottega e alla sua vita di sempre, lasciandosi alle spalle il mondo della nobiltà.Ma come fa, di grazia, il protagonista a “capire finalmente la verità” sulla sua nobile parentela, se il capitolo non ci offre il benché minimo indizio razionale di questa folgorazione?
Il capitolo presenta la rivelazione dell’identità del protagonista come un evento quasi mistico, innescato da uno sguardo e da un tentato furto, senza fornire al lettore gli elementi logici o narrativi che giustifichino un’illuminazione così improvvisa e cruciale. Questa lacuna rende difficile comprendere la credibilità della svolta narrativa. Per rendere più solida una tale “rivelazione”, sarebbe utile approfondire i meccanismi psicologici del riconoscimento e dell’intuizione, esplorando magari concetti legati all’inconscio collettivo o ai processi di individuazione. Autori come Jung o Hillman potrebbero offrire prospettive interessanti su come simboli, incontri o eventi apparentemente casuali possano svelare verità profonde sulla propria identità e sul proprio destino.2. Il Segreto del Parruccaio e il Prezzo del Mondo
Nella bottega di parrucche della vedova Sabot si ritrovano diverse persone, intente nelle loro attività o in conversazioni. Tra i presenti ci sono figure come il tintore Pigeot, lo scrivano Froisset, Monsieur Gaspard, l’oste, il vicario e il nobile Le Gouche. Le discussioni variano, toccando argomenti come parrucche, cibo e salute, offrendo uno spaccato della vita quotidiana. In questo contesto, Monsieur Gaspard espone le sue idee sulla disuguaglianza sociale, sostenendo con forza che l’ordine attuale non è altro che il dominio dei più forti, a esclusivo vantaggio di pochi privilegiati. Questo scambio di opinioni crea un’atmosfera vivace prima che emergano questioni più private.Un Segreto e una Proposta Sconvolgente
In un momento di confidenza, Turlupin, il parruccaio, decide di rivelare un segreto importante allo scrivano Froisset. Gli racconta di una duchessa che ha avuto un figlio nascosto e che ora questo figlio sta cercando di far riconoscere i suoi diritti. Froisset, vedendo subito la possibilità di un caso legale interessante, spiega che ottenere un tale riconoscimento richiede grandi somme di denaro. Servono fondi per i documenti necessari e per l’assistenza legale indispensabile in situazioni così delicate. Appreso che il figlio in questione è povero e non può permettersi queste spese, Froisset propone a Turlupin di sfruttare la conoscenza del segreto per estorcere denaro alla duchessa.Lo Scontro e l’Attesa
La proposta di ricatto da parte di Froisset offende profondamente Turlupin, che reagisce con indignazione. La tensione tra i due sale rapidamente e sfocia in una rissa all’interno della bottega, un evento inaspettato che rompe la tranquillità del luogo. Lo scontro si conclude solo quando Froisset, messo alle strette, è costretto a fuggire. Turlupin, sebbene provato fisicamente ed emotivamente dalla lite, interpreta un evento che accade poco dopo come un segnale. Crede che questo segno indichi che la duchessa è già a conoscenza della situazione e che, di conseguenza, il suo destino personale stia per cambiare in modo significativo.La Partenza Improvvisa
Il giorno seguente, Turlupin appare visibilmente distratto dal suo lavoro, completamente assorto nel pensiero di un futuro che immagina elevato e pieno di promesse. Passano le ore, ma non riceve alcuna comunicazione dalla duchessa, come invece sperava ardentemente. Deluso dall’attesa, decide di non aspettare oltre e di lasciare la bottega quella sera stessa. Motiva la sua partenza improvvisa con una spiegazione evasiva, parlando di un presunto ordine superiore che lo richiamerebbe altrove. La vedova Sabot è sorpresa e manifesta la sua preoccupazione per questa decisione affrettata. Nota anche l’assenza di un medaglione che Turlupin era solito indossare, un dettaglio che aumenta il suo turbamento.Le Reazioni alla Partenza
Turlupin fornisce alla vedova una giustificazione poco chiara per la mancanza del medaglione e si allontana dalla bottega quasi di nascosto, lasciando la vedova perplessa. L’arrivo dell’apothecary Coquereau interrompe il momento di tensione e confronto. La vedova e Coquereau iniziano subito a discutere di Turlupin e della sua strana partenza. La vedova cerca di difendere il carattere di Turlupin, pur non comprendendo appieno il suo comportamento. Coquereau, al contrario, lo considera semplicemente folle e si concentra su questioni più pratiche e personali, dimostrando scarso interesse per le motivazioni profonde del parruccaio.Davvero un semplice gesto materno basta a cancellare paure radicate e piani di fuga ben definiti?
Il capitolo presenta un cambiamento repentino e radicale nella motivazione del protagonista. Dopo aver manifestato un forte desiderio di fuga, alimentato dalla paura del nuovo mondo nobiliare e concretizzato in un piano dettagliato con Jeanneton, un brevissimo e silenzioso contatto con la Duchessa annulla istantaneamente ogni timore e desiderio di evasione, portando all’accettazione del proprio destino. Questa trasformazione improvvisa, sebbene potente a livello simbolico, potrebbe apparire poco plausibile dal punto di vista della psicologia umana e della coerenza narrativa. Per esplorare la complessità di tali cambiamenti interiori e le tecniche narrative per renderli credibili, si potrebbe approfondire lo studio della psicologia del profondo e delle teorie sulla costruzione del personaggio in letteratura.7. Il Volano della Rivolta e l’Identità Nascosta
Si mette a punto un piano militare per porre fine al dominio del cardinale. L’idea è assoldare quattromila uomini in Lorena e Fiandre. Per iniziare, servono centosessantamila livres, ma ne occorrono altre trecentomila per mantenere le truppe nel tempo. L’obiettivo è marciare sulla capitale. Si vuole occupare il ponte di Villeneuve-St.-Georges, una posizione considerata strategica per bloccare l’armata nemica. La strategia include l’assedio di Parigi. Si punta a costringere la città alla resa in soli due giorni. Per riuscirci, si devono bloccare i rifornimenti di grano, in particolare incendiando i due grandi mulini e i granai del porto. Turlupin si offre volontario per questa missione pericolosa. Afferma di conoscere bene la città. Dice anche di non essere chi appare, ma non rivela il suo vero nome o da dove proviene.L’Arrivo Inatteso e la Nuova Minaccia
Un messaggero arriva ferito. È il signor di La Roche-Pichemer. Porta una notizia allarmante. Il cardinale si è alleato con il popolo di Parigi. La folla sta avanzando per attaccare i nobili. Ventisette gentiluomini si preparano a difendere Palazzo Lavan. Vogliono resistere contro la folla inferocita. La loro intenzione è combattere fino alla morte per difendere l’onore della nobiltà. Una guardia scozzese del cardinale è presente. Però riceve l’ordine di non intervenire contro la folla che attacca. La Roche-Pichemer capisce che Turlupin usa un nome falso. Gli chiede quale sia la sua vera identità. Turlupin ammette di provenire dal “sangue più nobile di Francia”. Tuttavia, non può rivelare il suo nome a causa di un segreto legato a sua madre.Lo Scontro Decisivo
Turlupin vede Monsieur Gaspard tra i rivoltosi. Lo riconosce dalla sua vita passata, quando faceva il barbiere. Teme che Monsieur Gaspard possa smascherarlo. Per evitare di essere riconosciuto, Turlupin si lancia contro la folla. Pugnala il visconte di Saint-Chéron. Si scopre che Saint-Chéron è proprio Monsieur Gaspard ed è il capo della rivolta. L’incontro è tragico per una mancata comprensione reciproca. Saint-Chéron vede solo il barbiere Turlupin, non il nobile nascosto. Turlupin vede l’aiutante del pannaiuolo Monsieur Gaspard, non il capo rivoluzionario. La morte di Saint-Chéron provoca il panico tra i rivoltosi. La folla si disperde rapidamente. Questo mette fine alla rivolta. Turlupin muore per le ferite riportate. Il suo ultimo desiderio è vedere sua madre. La Duchessa di Lavan, che è cieca, non lo riconosce. Descrive il suo viso come “molto comune”.Altre Storie e un Medaglione Bruciato
Intanto, Jakob Maugeret, un ladro, torna a casa. Arriva da Parigi. Ha trovato difficile rubare a causa del grande disordine in città. Mostra il bottino che è riuscito a raccogliere. Poi getta nel fuoco un medaglione. Il medaglione ha i ritratti di Turlupin e della vedova Sabot. Lo considera un oggetto senza valore. La vedova Sabot è preoccupata. Non sa dove sia finito Turlupin. Ricorda la sua strana affermazione. Turlupin aveva detto di essere stato chiamato da Dio.È davvero credibile che una rivolta popolare, alleata con un cardinale potente, possa implodere così rapidamente a causa di un singolo scontro personale, per giunta basato su un equivoco d’identità?
Il capitolo descrive una rivolta di vasta portata, che coinvolge il popolo di Parigi e un potente cardinale, ma la sua fine sembra dipendere interamente da un tragico equivoco personale tra Turlupin e il capo dei rivoltosi. Questa dinamica solleva dubbi sulla solidità e l’organizzazione di un movimento popolare così esteso. Per comprendere meglio le forze che muovono le rivolte e il loro potenziale di resilienza o fragilità, sarebbe utile approfondire la storia sociale e le dinamiche delle sollevazioni popolari. Autori che si sono occupati di questi temi, analizzando le motivazioni, le strutture e gli esiti dei movimenti di protesta nel corso della storia, possono offrire prospettive preziose.Abbiamo riassunto il possibile
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