Letteratura

Tre donne

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1. L’Oro e l’Ombra della Valle

Homo, profondamente turbato dalla malattia del figlio e in cerca di una via di fuga, lascia la famiglia per unirsi a un progetto minerario in Val Fersena, sotto la guida di Hoffingott. Non è l’oro ad attrarlo, ma il desiderio di allontanarsi da una realtà dolorosa. La Val Fersena è un mondo a sé, un luogo isolato dove il tempo sembra essersi fermato e dove gli abitanti vivono secondo antiche tradizioni. Il progetto minerario, costoso e ambizioso, si rivela però un fallimento. La vita nella valle è segnata da stranezze, storie di inganni e donne misteriose. In questo contesto, Homo incontra Grigia, una donna del posto, e inizia con lei una relazione intensa. Questo legame lo porta a riflettere sulla sua vita e a riscoprire la natura che lo circonda, in un’esperienza che assume contorni quasi mistici. Ma l’amore per Grigia si trasforma in tragedia. Sorpresi dal marito di lei, i due amanti si rifugiano in una vecchia galleria della miniera. Qui, in un ambiente opprimente, il loro legame si spezza. Grigia, spinta dalla paura e dal desiderio di salvarsi, abbandona Homo, fuggendo attraverso un passaggio segreto. Solo e senza forze, Homo si arrende al suo destino. Nello stesso momento, Hoffingott dichiara il fallimento del progetto minerario. Homo rimane intrappolato nella miniera, sconfitto e abbandonato, simbolo di un’impresa fallita sia nella vita che nel lavoro.

2. Il gatto e la parete

La famiglia Von Ketten, gente del nord, abita un castello tra le montagne, lontana da tutti. Sono scaltri e spietati. Il capo della famiglia sposa una donna del Portogallo e la porta a vivere in questo luogo selvaggio. Poco dopo il matrimonio, il barone dei Ketten deve affrontare una lunga battaglia contro il vescovo di Trento. La lotta dura undici anni, e lui torna a casa raramente. La moglie e i figli vivono isolati nel castello. La guerra è fatta di piccoli scontri e attese, fino a quando il vescovo muore. Il barone sfrutta l’occasione per vincere e ottenere ciò che vuole. Tornato al castello, il barone viene punto da un insetto e si ammala gravemente. Mentre è malato, un piccolo gatto, anch’esso sofferente, viene trovato e portato al castello. La moglie del barone e un suo amico, venuto da lontano, si prendono cura del gatto. Ma il gattino peggiora e muore, come se la sua malattia fosse legata a quella del barone. Quest’ultimo sospetta qualcosa tra sua moglie e l’amico. Una notte, decide di arrampicarsi sulla parete del castello, una parete di roccia difficile da scalare. Così facendo, scopre che l’amico si trova nelle stanze della moglie. Nonostante ciò, quando torna dalla moglie, non dice nulla. La donna lo accoglie come se niente fosse successo. Entrambi sanno, ma non parlano. La vita al castello continua, con un accordo silenzioso e segreti nascosti.

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6. Il confine dell’anima

Claudine è turbata da un pensiero: adattarsi a un uomo diverso da quello che ama significherebbe perdere la propria identità. L’amore le appare come un evento casuale, facendola sentire per la prima volta profondamente il proprio io, in una sensazione di annullamento e deriva. Distaccata, vaga senza meta, cercando un segno di vita nel suono dei suoi passi solitari. Inizialmente la sua vita le appare decadente e incomprensibile, ma poi comprende di aver esaurito le illusioni dell’amore e dell’unione. In una stanza, si confronta con la menzogna e l’inganno nell’amore, sentendoli allontanarsi verso un luogo proibito, un vuoto oltre gli ideali. Un rumore di passi la distrae: un uomo è fuori dalla sua porta, ma Claudine prova solo indifferenza. Nella stanza d’albergo, osserva oggetti impersonali e pensa agli sconosciuti che l’hanno preceduta, sentendo una strana connessione. Un desiderio irrazionale la assale, ma lo respinge. L’uomo dietro la porta se ne va silenziosamente e Claudine capisce che la sua non-azione è una forma di infedeltà, più forte di una bugia. Immagina un incontro con uno sconosciuto, sentendo il peso dell’infedeltà e la potenziale reazione del suo amante, provando un dolore solitario e profondo, una sensazione di perdita e vuoto interiore. Dopo un momento di vertigine, una pace inaspettata la invade. La sua vita le appare chiara e tranquilla. Esistono azioni impossibili, ma essenziali; l’angoscia e l’oppressione della vita a volte si dissolvono in una chiarità oscura. Il giorno seguente, Claudine passeggia con il consigliere ministeriale, in un’atmosfera di ebbrezza creata dall’aria e dalla neve. Osserva la campagna e si interroga sul significato della vita, percependo le cose in modo intuitivo e silenzioso. Ascolta il consigliere parlare, sentendosi distante e lasciandosi trascinare passivamente dalle sue parole, avvertendone l’egoismo e la sicurezza, senza che le importi. La sera, Claudine si sveglia con la certezza che il consigliere la aspetta. Si veste senza emozioni e lo raggiunge. In un dialogo confuso, esprime idee sull’amore come casualità e sulla possibilità di trovare uomini “veri” ovunque. Nonostante le sue parole, cede al consigliere, ma durante lo spogliarsi esprime pensieri astratti sul cambiamento e sui confini dell’esistenza. Chiede al consigliere di andare via, provando disgusto, ma lui interpreta male le sue parole. Con orrore, Claudine scopre che il suo corpo reagisce con voluttà, mentre nel profondo ricorda un ideale di amore universale e unico. In una visione distante, intravede l’immagine del suo vero amore, prima di addormentarsi in pace.

7. L’Impersonalità e la Bestia Interiore

Johannes, profondamente angosciato, cerca disperatamente un segno tangibile da un’entità divina, per trovare conforto. Confida a Veronika questa sua necessità, ma lei interpreta le sue parole come espressione di paura, un modo per non affrontare le proprie ombre.Veronika, a sua volta, condivide un ricordo d’infanzia: l’immagine di un gallo osservato in compagnia di Demeter, che suscita in lei un senso di vuoto. Ricorda un abbraccio di Demeter, un gesto che le svela una verità inquietante, Demeter le appare simile al gallo, persa in un vuoto esistenziale. Per contrasto, in Johannes, Veronika vede una “bestia” di natura diversa, forse una forma di passività.Tormentato, Johannes propone a Veronika di fuggire insieme, ma lei rifiuta. Non può amare, sposarsi o lasciare la zia. In questo rifiuto, Veronika sottolinea ancora una volta l’impersonalità di Johannes, suggerendo che solo la morte potrebbe liberare la sua vera essenza. Johannes, a questo punto, annuncia la sua partenza, lasciando presagire un possibile suicidio.Rimasta sola, Veronika è assalita da un ricordo vivido: un cane San Bernardo che risveglia in lei antiche paure e una sensualità nascosta. Questo ricordo si intreccia con i pensieri su Johannes e Demeter, confondendola ulteriormente.Dopo la partenza di Johannes, Veronika trascorre una notte insonne, riflettendo sulla loro relazione, sulla vita, sull’anima e sui sogni. Durante questa veglia, percepisce la presenza di Johannes in modo nuovo, spirituale.Il giorno dopo, una lettera di Johannes rivela che non si è tolto la vita. Al contrario, ha trovato una nuova strada, un cambiamento radicale che gli impedisce di tornare indietro. Questa notizia lascia Veronika in un silenzio profondo.Nei giorni seguenti, Veronika si sente sempre più distante dalla realtà, persa in un labirinto di pensieri confusi. Le persone intorno a lei le sembrano estranee, i confini tra realtà e immaginazione si confondono. Inizia così un viaggio interiore ambiguo, esplorando la sua sensualità e il suo complesso rapporto con Demeter, allontanandosi sempre di più dal mondo.

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