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Contenuti del libro
Informazioni
“Sull’estetica” di Edgar Morin ti porta in un viaggio affascinante dentro il sentimento estetico, mostrandoti come non sia solo una cosa da critici d’arte, ma un’esperienza umana universale che cambia con la cultura e il gusto di ognuno. Non si ferma ai quadri o alle sculture, ma guarda anche alla bellezza nella natura e persino nel mondo animale, suggerendo che il senso del bello è radicato in noi. Morin esplora come questa esperienza ci metta in uno stato quasi “poetico”, diverso dal solito, che può portarci fino all’estasi, e come l’arte, che un tempo era legata a magia e religione, si sia poi resa autonoma, pur mantenendo una sua aura sacra. Il libro ti fa vedere come l’idea di bellezza si sia allargata, includendo anche il brutto, e come oggi tutto possa essere “estetizzato”, con il rischio però di perdere di vista i problemi veri. Poi, si tuffa nel mondo dell’arte oggi: come fa l’artista a creare, spesso ispirato quasi come uno sciamano, e come l’arte, pur essendo diventata una merce nel mercato, mantenga una sua forza originale e una sorta di missione sociale, quasi profetica. Morin analizza la magia intrinseca delle immagini, dal cinema alla poesia, e come noi, da spettatori, entriamo in una specie di trance, vivendo emozioni intense, anche dolorose, in modo protetto – un vero paradosso estetico che ci aiuta a capire meglio la complessità umana. L’estetica diventa così una chiave per accedere alle dimensioni più profonde dell’essere umano: quella poetica, quella del gioco, quella mistica. Non è solo contemplazione, ma una forma di conoscenza che va oltre la scienza, capace di unire le persone al di là delle differenze culturali. Alla fine, il libro celebra la “poesia del vivere”, quel modo di affrontare l’esistenza che dà senso a tutto, una forma di resistenza contro un mondo che tende a standardizzare e svuotare di significato, mostrandoci che l’educazione all’estetica è fondamentale per vivere pienamente.Riassunto Breve
Il sentimento estetico è un’esperienza umana diffusa, anche se la bellezza percepita cambia molto tra persone e culture, non esiste una bellezza unica per tutti. Questa sensazione non riguarda solo l’arte ma anche la natura, suggerendo che il senso del bello è qualcosa di profondo in noi, forse presente anche negli animali. La bellezza sta negli occhi di chi guarda. L’esperienza estetica porta a uno stato emotivo speciale, chiamato “poetico”, diverso dalla vita di tutti i giorni, che può diventare molto intenso, fino all’entusiasmo e all’estasi, soprattutto con opere d’arte importanti. In passato, l’estetica era legata a magia e religione, ma col tempo l’arte si è separata e l’estetica è diventata autonoma, apprezzando le opere per la loro bellezza al di là della fede. L’idea classica di bellezza basata sull’armonia si è allargata, includendo anche il brutto e il disarmonico, portando a una “estetizzazione generalizzata” dove tutto può essere visto esteticamente, anche eventi negativi. Questo può arricchire la percezione ma rischia anche di nascondere problemi etici e sociali, privilegiando solo l’aspetto estetico. L’arte occidentale, liberatasi da religione e potere, è diventata dipendente dal mercato, trasformandosi in merce. L’artista cerca originalità ma dipende dal sistema che trasforma l’arte in prodotto, dove il valore estetico si confonde col prezzo. La creazione artistica, specialmente in settori come cinema ed editoria, si industrializza, seguendo logiche di profitto, ma mantiene una tensione tra standardizzazione e ricerca creativa. La creazione artistica è legata all’ispirazione, che ricorda pratiche antiche, come uno stato di semi-trance dove l’artista attinge a un sapere profondo, unendo conscio e inconscio. Molti artisti sentono di avere una missione sociale, quasi profetica, ereditata da sciamani e profeti, cercando di portare un messaggio di verità e giustizia e di influenzare il destino umano. L’immagine, in ogni forma, ha una magia perché è un doppio della realtà, presente in fotografia, cinema, letteratura. La fruizione dell’arte crea una situazione particolare: il corpo è fermo, ma la mente è molto attiva, immersa nell’opera, quasi in una trance leggera. Questo stato di semi-possessione permette di vivere emozioni forti come gioia, dolore o paura in un ambiente protetto, dove la sofferenza è resa estetica e quindi non dannosa nella vita reale. Si prova piacere anche di fronte a scene tristi o tragiche, un paradosso dell’estetica. Questa esperienza artistica migliora la comprensione umana, permettendo di capire personaggi complessi, anche negativi, in modo più profondo che nella vita di tutti i giorni, stimolando empatia e compassione che però non sempre durano fuori dall’arte. La musica, con ritmo e melodia, porta a stati emotivi elevati, esprimendo in modo unico le emozioni. L’esperienza estetica si lega a dimensioni poetiche, ludiche e mistiche. La creatività nasce dall’incontro tra ispirazione e controllo cosciente. L’emozione estetica va oltre la semplice osservazione, avvicinandosi a stati alterati di coscienza. Estetica e gioco sono attività che danno soddisfazione di per sé, anche se usate in altri contesti. L’apice dell’emozione estetica può portare a un senso mistico di connessione con l’infinito. Arte ed estetica sono strumenti di conoscenza, l’emozione estetica non è separata dalla comprensione ma la aumenta, offrendo una conoscenza della complessità umana, fatta di realtà e immaginazione, che va oltre le scienze umane. L’esperienza estetica è universale, opere di culture diverse possono emozionare persone lontane perché toccano aspetti comuni della condizione umana, mostrando l’unità e la diversità dell’umanità. L’adolescenza è un momento importante per l’esperienza estetica, l’arte aiuta nella ricerca interiore e a capire il mondo. L’arte non evita la sofferenza, ma la affronta, offrendo un modo per esprimerla e sopportarla. Le grandi opere contengono pensieri profondi che aprono nuove prospettive. Arte ed estetica aiutano a rendere la vita più “poetica”, rispondendo al bisogno umano di pienezza e significato in un mondo dominato dalla logica pratica. Educare all’estetica è fondamentale per una vita completa, perché l’arte offre una conoscenza complessa dell’umano, necessaria per orientarsi. La vita ha significato in sé, “vivere per vivere” ha valore quando si riconosce la sua dimensione poetica, che favorisce comunione, amore e realizzazione. La poesia dà senso all’esistenza umana, alimentata dal sentimento estetico come contemplazione e ammirazione, portando a beatitudine ed estasi, un desiderio umano profondo. La vita stimola curiosità e amore, forze che le danno significato. Il sentimento estetico può generare un’etica, suggerendo che la bellezza può migliorare il mondo. La qualità poetica della vita, anche se non sempre presente, guida verso comunione e amore. La poesia è vista come la conoscenza più importante per saper vivere. In un’epoca di razionalizzazione e standardizzazione che svuotano la vita di senso, la poesia è una forma di resistenza, un’adesione alla bellezza del mondo e dell’umanità, ma anche una risposta alla sua crudeltà. La poesia diviene quindi rifugio e strumento di opposizione in un mondo sempre più anonimo e insignificante.Riassunto Lungo
1. L’Evoluzione del Sentimento Estetico
Il sentimento estetico è qualcosa che provano tutti gli esseri umani, anche se si manifesta in modi diversi e non esiste una sola idea di bellezza valida per chiunque. La cultura, i gusti personali e le regole sociali influenzano molto ciò che consideriamo bello. Quindi, la bellezza cambia molto da persona a persona e da società a società. Non solo l’arte, ma anche la natura ci fanno provare emozioni estetiche. Questo fa pensare che il senso del bello sia qualcosa di profondo e quasi innato in noi. In realtà, la bellezza dipende da come la percepisce ognuno, da chi guarda. Forse anche gli animali hanno un senso del bello, perché usano ornamenti e colori per sedurre, e questo va oltre la semplice necessità di sopravvivenza.L’esperienza estetica e le emozioni
Quando proviamo un’esperienza estetica, entriamo in uno stato d’animo speciale, che possiamo chiamare “poetico”. Questo stato è diverso dalla vita di tutti i giorni, intensa e capace di cambiarci. A volte, di fronte a opere d’arte importanti, possiamo provare entusiasmo e persino una grande gioia. In passato, l’estetica era legata alla magia e alla religione. Oggetti e riti avevano sia una funzione pratica sia una bellezza che non si distingueva dalla loro utilità. Con il tempo, l’arte si è separata dalla religione e l’estetica è diventata autonoma. Così, abbiamo iniziato ad apprezzare opere sacre per la loro bellezza, anche senza essere credenti.Il concetto moderno di bellezza
L’idea classica di bellezza, basata sull’armonia e sulle forme regolari, è cambiata. L’estetica moderna ha allargato i suoi confini, includendo anche ciò che è brutto e orribile. Oggi riconosciamo la bellezza anche in ciò che è disarmonico e dissonante. Questa evoluzione ha portato a una “estetizzazione generale”, in cui anche oggetti comuni e fatti terribili possono essere visti in modo estetico. Anche se questo modo di vedere il mondo può arricchire la nostra percezione, nasconde anche un pericolo. C’è il rischio di un “nichilismo estetizzante”, cioè di dare troppa importanza all’esperienza estetica, tanto da dimenticare i problemi etici e sociali e da trascurare altre cose importanti.Se il capitolo afferma che il sentimento estetico è in parte innato, basandosi sull’esempio animale, ma poi sottolinea la sua natura soggettiva e culturale, non rischia di cadere in una contraddizione logica, trascurando la complessa interazione tra biologia e cultura?
Il capitolo introduce l’idea di un sentimento estetico innato, suggerito dal comportamento animale, per poi immediatamente spostare l’attenzione sulla relatività culturale e personale della bellezza. Questa impostazione rischia di generare confusione nel lettore, che potrebbe interrogarsi sulla reale natura di questo presunto “innatismo”. Per chiarire questo punto cruciale, sarebbe utile approfondire le teorie dell’estetica evoluzionistica, che cercano di conciliare le basi biologiche del senso estetico con la sua espressione culturale. Autori come Darwin, con i suoi studi sulla selezione sessuale e l’ornamentazione animale, e studiosi contemporanei dell’evoluzione del comportamento umano, potrebbero offrire spunti illuminanti per comprendere meglio la complessa relazione tra natura e cultura nel sentimento estetico.2. L’Arte tra Mercato, Ispirazione e Missione
L’arte e il mercato
L’arte occidentale si èProgressivamente allontanata dalla dipendenza dalla religione e dal potere politico, ma si è legata sempre di più al mercato. In questo contesto, l’opera d’arte assume il valore di una merce. L’artista, pur valorizzando la propria individualità e originalità, spesso si trova in contrasto con la società dei consumi, da cui però dipende per il proprio sostentamento economico. Anche le innovazioni artistiche, inizialmente rifiutate, vengono poi accettate e promosse dal mercato, dove il valore artistico di un’opera sembra quasi identificarsi con il suo prezzo.La creazione artistica come prodotto industriale
La creazione artistica, specialmente in settori come il cinema e l’editoria, è diventata un processo industriale. Quindi, l’arte diventa un prodotto che deve rispondere alle logiche del mercato e del profitto. Nonostante questa trasformazione in merce, l’arte mantiene una tensione dialettica tra la spinta creativa e le esigenze dell’industria. La ricerca di idee originali e creative rimane un elemento fondamentale anche in un sistema che tende alla standardizzazione.Ispirazione artistica e stati di coscienza alterati
La creatività artistica è spesso collegata a momenti di ispirazione che ricordano antiche pratiche sciamaniche. L’artista, in un certo senso come uno sciamano dei tempi moderni, sperimenta stati di coscienza particolari, simili alla trance o alla possessione. Questi stati permettono di accedere a una conoscenza profonda e istintiva, che è essenziale per la creazione artistica. In questa condizione particolare, si crea una collaborazione tra forze consapevoli e inconsce, una sinergia cruciale per il processo creativo.La missione sociale dell’artista
Infine, l’artista contemporaneo eredita dallo sciamano e dal profeta una responsabilità sociale. Molti artisti e scrittori si sentono investiti di un compito che va oltre la semplice ricerca della bellezza. Assumono un ruolo quasi profetico nella società, diffondendo messaggi di verità e giustizia. Di conseguenza, l’arte non si limita a essere una fonte di piacere estetico, ma aspira a influenzare la vita delle persone, diventando una forma moderna di impegno sociale e politico, che riprende l’antica funzione dello sciamano.Ma è davvero utile paragonare l’artista contemporaneo a uno sciamano?
Il capitolo propone un parallelismo suggestivo tra la figura dell’artista odierno e quella dello sciamano, evidenziando stati di coscienza alterati e una presunta missione sociale. Tuttavia, tale accostamento rischia di apparire eccessivamente semplicistico e di trascurare le profonde differenze contestuali e culturali. Per rispondere adeguatamente a questa domanda, sarebbe opportuno approfondire studi di antropologia culturale e sociologia dell’arte, esplorando le opere di autori come Clifford Geertz e Pierre Bourdieu, per comprendere meglio le dinamiche che definiscono il ruolo dell’artista nella società contemporanea, al di là di facili analogie con figure ancestrali.3. L’Arte e la Trance Umana
La magia delle immagini
L’immagine possiede una magia speciale, presente in ogni sua forma. Questa magia deriva dal fatto che l’immagine è una copia della realtà. Che si tratti di fotografia, cinema, romanzi o poesie, questa magia è sempre presente. Le forme d’arte che nascono dalla fotografia in movimento, come il cinema, portano questa magia dello sdoppiamento a un livello ancora più alto.La partecipazione dello spettatore
Quando ci avviciniamo all’arte, viviamo una situazione particolare. Il nostro corpo rimane fermo e passivo, ma la nostra mente si attiva completamente. Siamo immersi in uno stato di partecipazione molto intensa. Questa divisione tra corpo e mente rende possibile l’esperienza artistica. Ci permette di provare emozioni molto forti, trovandoci in una condizione di coscienza diversa dal solito, simile a una leggera trance.L’arte come esperienza di trance
L’arte, specialmente il cinema, la musica e la poesia, può portarci in uno stato in cui ci sentiamo rapiti. È come essere in una semi-possessione, completamente presi dall’opera, dai personaggi o dalla musica. In questa condizione, possiamo sentire emozioni intense come gioia, dolore o paura. Tutto questo avviene in un ambiente protetto, dove la sofferenza diventa qualcosa di estetico e non pericoloso nella vita reale. Accade quindi qualcosa di strano: proviamo piacere e soddisfazione anche guardando scene tristi o drammatiche.L’arte e la comprensione delle emozioni
L’esperienza artistica ci aiuta a capire meglio gli altri. Quando guardiamo un film, uno spettacolo teatrale o leggiamo un libro, ci immedesimiamo in personaggi complicati. Anche se sono criminali o persone ai margini della società, riusciamo a capire la loro umanità più profondamente che nella vita vera. L’arte è come una lente speciale che ci permette di vedere la complessità della vita. Ci fa sentire empatia e compassione, anche se queste emozioni spesso svaniscono quando torniamo alla vita di tutti i giorni. La musica, in particolare, con il suo ritmo e la sua melodia, ci spinge verso emozioni molto forti, fino a farci entrare in una vera e propria trance. La musica è un modo unico per esprimere i sentimenti e le emozioni più profonde.Ma è davvero l’esperienza estetica una porta così affidabile sull’umano, o rischiamo di idealizzare eccessivamente un concetto tanto sfuggente e personale?
Il capitolo presenta l’esperienza estetica come un elemento quasi magico, capace di svelare verità profonde sull’essere umano e di condurci verso una vita piena di significato. Tuttavia, è fondamentale interrogarsi sulla solidità di questa affermazione. Per comprendere meglio i limiti e le potenzialità dell’esperienza estetica, sarebbe utile approfondire studi di psicologia dell’arte e neuroestetica, indagando come fattori individuali, culturali e biologici influenzino la nostra percezione e valutazione della bellezza. Autori come Semir Zeki o V.S. Ramachandran potrebbero offrire spunti interessanti per una visione più critica e informata.5. La Poesia del Vivere
Il significato intrinseco della vita
La vita trova in sé stessa il proprio significato più profondo. Dire “vivere per vivere” non è solo ripetere le stesse parole, ma diventa importante quando si riconosce la poesia che c’è nella vita umana. Questa poesia rende più facile stare insieme, amare e realizzarsi come persone. Ci spinge a dare valore a ogni modo in cui la vita si esprime poeticamente, sia nel singolo individuo che in tutta la società.La poesia come fonte di significato
La vita, di per sé, non ha un significato già stabilito. È la poesia che dà un senso all’esperienza umana. Quando viviamo in modo poetico, la vita assume un valore profondo, che nasce dal sentimento per la bellezza. Questo sentimento si mostra attraverso la contemplazione, cioè guardare le cose con attenzione, e l’ammirazione, cioè riconoscerne il valore. Questo modo intenso di sentire la poesia porta alla beatitudine, uno stato di felicità grandissima, che può arrivare fino all’estasi. Desiderare l’estasi, che si raggiunge attraverso la beatitudine, è un bisogno fondamentale dell’uomo.Curiosità, amore e bellezza
La vita umana ci porta naturalmente a essere curiosi sul suo mistero, e questa curiosità ci spinge a cercare di capire e conoscere. La curiosità e l’amore sono forze che danno un senso alla nostra esistenza. Il sentimento per la bellezza, andando oltre l’egoismo e i pensieri meschini, può creare un modo di vivere etico. Questo suggerisce che la bellezza ha la forza di salvare il mondo.La poesia come resistenza
Anche se la qualità poetica della vita non è sempre presente, essa è come una guida che ci spinge verso lo stare insieme e l’amore. La poesia è vista come la forma di conoscenza più importante e fondamentale, indispensabile per saper vivere bene. In un periodo in cui tutto è troppo razionale e standardizzato, rischiando di togliere significato alla vita, la poesia diventa un modo di resistere. La poesia è un modo di accettare la bellezza del mondo, della vita e dell’umanità, ma anche di reagire alla crudeltà che esiste in essi. Così, la poesia diventa un rifugio e uno strumento per opporsi a un mondo che sembra diventare sempre più anonimo e senza significato.Ma se la “poesia” è la risposta, qual è esattamente la domanda? Non rischiamo di usare un termine vago e soggettivo per affrontare problemi complessi e concreti?
Il capitolo presenta la “poesia” come soluzione a problemi esistenziali e sociali, ma non chiarisce cosa si intenda precisamente con questo termine. Se la poesia è intesa come bellezza e armonia, come si applica concretamente alla vita quotidiana e alle sfide del mondo contemporaneo? Per rispondere a questa domanda, potrebbe essere utile esplorare la filosofia esistenzialista, che si interroga sul significato della vita in un mondo apparentemente privo di senso, e autori come Albert Camus o Jean-Paul Sartre potrebbero offrire spunti di riflessione.Abbiamo riassunto il possibile
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