Contenuti del libro
Informazioni
“Sulla via della seta Marco Polo e l’incontro tra due mondi” di John Man ti porta in un viaggio pazzesco nel XIII secolo, seguendo le orme di Marco Polo, suo padre Niccolò e suo zio Maffeo, mercanti veneziani che si sono ritrovati ad esplorare l’Oriente come nessuno prima di loro. Partiti da Venezia per un viaggio commerciale lungo la Via della Seta, eventi storici li spingono sempre più a est, fino alla corte del potentissimo Kublai Khan, il sovrano dell’immenso Impero Mongolo. Il libro racconta non solo l’incredibile percorso attraverso l’Asia centrale, il deserto del Tarim e le montagne del Pamir, ma ti fa scoprire città leggendarie come Xanadu, la capitale estiva di Kublai, e Dadu, l’odierna Pechino, la sua nuova e grandiosa capitale. È una storia di esplorazione, commercio, culture diverse che si incontrano e si scontrano, e di come il racconto di Marco, “Il Milione”, scritto in prigione con Rustichello da Pisa, abbia cambiato per sempre la visione europea dell’Asia, ispirando persino viaggi futuri come quello di Cristoforo Colombo. È affascinante vedere come un viaggio nato per affari sia diventato un ponte tra due mondi, lasciando un’eredità che dura ancora oggi.Riassunto Breve
Mercanti veneziani, i fratelli Niccolò e Maffeo Polo, iniziano viaggi verso l’Oriente. Eventi politici in Asia bloccano le vie di ritorno via mare e terra, costringendoli a dirigersi verso l’interno del continente. Raggiungono la corte di Kublai Khan, sovrano di un vasto impero mongolo che copre gran parte dell’Asia. Kublai Khan accoglie i veneziani e mostra interesse per l’Europa. I fratelli tornano a Venezia nel 1269 e ripartono nel 1271 con il giovane Marco per adempiere alle richieste del Khan. Il secondo viaggio attraversa regioni difficili e diverse, come la Persia, l’Afghanistan, le alte montagne del Pamir e il vasto bacino del Tarim con le sue oasi, reso possibile dalla sicurezza garantita dall’impero mongolo e dall’uso di lasciapassare ufficiali. Il percorso rivela paesaggi estremi, fauna particolare e città lungo la Via della Seta meridionale come Kashgar e Khotan. Arrivano nel cuore dell’impero, incontrando l’efficiente sistema postale mongolo e giungendo alle capitali di Kublai Khan. Xanadu, o Shangdu, funge da capitale estiva e centro amministrativo, progettata per unire le culture mongola e cinese, con una struttura a quadrati concentrici e un distintivo palazzo mobile in bambù. Dadu, l’odierna Pechino, diventa la capitale principale, scelta per la sua posizione strategica e costruita da zero con un modello a scatole cinesi. La conquista del sud della Cina da parte di Kublai, sotto la dinastia Song, incontra una forte resistenza nella città fortificata di Xiangyang, superata anche con l’uso di artiglieria pesante fornita da ingegneri persiani. La conquista si completa nel 1279. Kublai Khan usa riti e cerimonie elaborate, influenzati da tradizioni cinesi e mongole, per consolidare e proiettare il suo potere. Marco osserva le diverse usanze sociali e matrimoniali delle varie regioni visitate. Dopo anni alla corte, i Polo cercano di tornare a Venezia. L’occasione si presenta quando vengono incaricati di scortare una principessa mongola via mare verso la Persia. Il viaggio attraverso l’Oceano Indiano è lungo e pericoloso, con notevoli perdite. Durante il percorso, vengono descritti luoghi e popoli, mescolando osservazioni reali e racconti fantastici. Tornano a Venezia nel 1296, dopo venticinque anni. Il libro che racconta questi viaggi nasce durante la prigionia di Marco Polo a Genova, catturato in una battaglia navale. In carcere incontra Rustichello da Pisa, uno scrittore, a cui detta la sua storia basata su appunti. Rustichello la trascrive in francese, adattandola a uno stile narrativo che include elementi di finzione. Il testo originale va perduto e le numerose copie manoscritte e traduzioni introducono variazioni. Nonostante le incongruenze e i dubbi sulla sua completa veridicità, il libro si diffonde in Europa. Il libro diventa un riferimento fondamentale per l’Europa, specialmente nell’epoca delle grandi esplorazioni, dopo la chiusura delle vie terrestri verso l’Oriente a causa dell’avanzata turca. Gli europei cercano rotte marittime. Studiosi e cartografi utilizzano le descrizioni di Marco per le loro mappe e teorie. Cristoforo Colombo è influenzato da questa rete di conoscenze basate sul libro di Marco e propone il suo viaggio verso ovest con l’obiettivo di raggiungere l’Asia. Al suo arrivo, Colombo crede di aver raggiunto le terre descritte da Marco. La stampa aumenta la circolazione del libro, che continua a essere tradotto e studiato, ispirando anche opere letterarie. Marco Polo è considerato il primo a far conoscere la Cina all’Europa e il primo viaggiatore a percorrere l’intera lunghezza dell’Asia, descrivendo regni e luoghi mai nominati prima. La sua figura emerge come quella di un grande personaggio: forte, pratico, tollerante, obiettivo e aperto a nuove esperienze. La sua fama persiste ancora oggi in vari ambiti, così come quella di Xanadu, che mantiene un forte simbolo di opulenza nell’immaginario moderno. Il libro di Marco Polo, nato in circostanze fortuite, funge da ponte tra Europa e Oriente, influenzando la geografia, il commercio e l’immaginario occidentale.Riassunto Lungo
1. Mercanti e Imperi in Asia
Nel 1253, i mercanti veneziani Niccolò e Maffeo Polo partirono per un lungo viaggio commerciale verso l’Oriente. Venezia, in quel periodo, era una grande potenza sul mare, cresciuta grazie al controllo di Costantinopoli ottenuto con la Quarta Crociata, e offriva molte opportunità di affari, in particolare nella regione della Crimea. Questo contesto favorevole li spinse a cercare nuove rotte e mercati verso est. Però, alcuni eventi politici cambiarono le cose. La riconquista di Costantinopoli da parte dei Bizantini e le guerre tra i discendenti di Gengis Khan resero impossibile tornare indietro per le solite vie, sia via mare che via terra. Così, i fratelli furono obbligati a spostarsi sempre più nell’interno dell’Asia, raggiungendo prima la città di Sarai e poi Bukhara, dove rimasero fermi per diversi anni, bloccati dalla situazione.L’incontro con il Gran Khan e le sue richieste
Un giorno, mentre si trovavano a Bukhara, ebbero un incontro inaspettato. Conobbero un ambasciatore mongolo che li portò fino alla corte di Kublai Khan, nella città di Xanadu. Kublai Khan era il sovrano di un impero enorme, che si estendeva su gran parte dell’Asia, e accolse i mercanti veneziani con interesse. Si mostrò molto curioso riguardo all’Europa e alla religione cristiana. Chiese al Papa di mandargli cento persone esperte e un po’ dell’olio sacro che si trovava a Gerusalemme. I fratelli Polo tornarono a Venezia nel 1269. Due anni dopo, nel 1271, partirono di nuovo per l’Oriente per soddisfare le richieste del Khan, portando con sé il giovane Marco Polo.Il lungo viaggio con Marco
Il secondo viaggio, quello con Marco, fu molto impegnativo e durò diversi anni. Attraversarono zone difficili e spesso pericolose, come la Persia, l’Afghanistan e le altissime montagne del Pamir. C’erano pericoli, come i banditi chiamati Qaraguna, ma il viaggio fu reso possibile dalla sicurezza che l’impero mongolo riusciva a garantire e dall’uso di documenti ufficiali, una specie di lasciapassare che facilitava gli spostamenti. Lungo il percorso, videro paesaggi molto diversi e spesso estremi, passando dal caldo intenso di Hormuz al freddo gelido delle montagne del Pamir. Incontrarono anche animali particolari, come la pecora Ovis Poli, che prese il nome proprio da loro.Le ambizioni commerciali dei mercanti, gli eventi storici di quel tempo e la grande estensione dell’impero mongolo furono gli elementi che insieme permisero di aprire nuove strade tra l’Europa e l’Asia.La “sicurezza” garantita dall’impero mongolo fu davvero il motore principale dell’apertura di nuove rotte, o si trattò di una stabilità imposta con una violenza che il capitolo omette di descrivere?
Il capitolo sottolinea giustamente il ruolo facilitatore dell’impero mongolo per i viaggi dei Polo. Tuttavia, presentare la “sicurezza” come un dato di fatto rischia di semplificare eccessivamente un periodo storico complesso. La stabilità mongola, spesso definita “Pax Mongolica”, fu il risultato di conquiste brutali e imposizioni violente che alterarono profondamente le strutture sociali ed economiche preesistenti. Comprendere appieno il contesto richiede di approfondire la storia dell’espansione mongola, le sue conseguenze a lungo termine e le diverse interpretazioni storiografiche di questo periodo. Per un quadro più completo, si possono esplorare gli studi di storici che si sono occupati dell’impero mongolo e delle interazioni tra Asia ed Europa nel Medioevo.2. L’Arrivo nel Regno del Gran Khan
Il viaggio dall’Alto Pamir conduce in un territorio vasto e complesso, sotto il dominio di Kublai Khan. Il percorso si snoda attraverso paesaggi montuosi imponenti e valli profonde, seguendo il corso di fiumi alimentati dallo scioglimento dei ghiacciai che scendono dalle cime. Questa regione, ricca di storia e precedentemente governata da una varietà di popoli e culture, si trova ora saldamente sotto il controllo dell’impero mongolo. La città di Tashkurgan, con la sua antica fortezza di pietra, emerge come un primo, importante insediamento sulla Via della Giada, segnando l’ingresso in Cina, sebbene la sua descrizione rimanga essenziale.Attraverso il Bacino del Tarim
Il cammino prosegue in direzione est, affrontando il vasto e arido bacino del Tarim. È un’area prevalentemente desertica, dove la vita e i centri abitati fioriscono solo lungo i fiumi che scendono dalle montagne circostanti, creando oasi vitali nel paesaggio desolato. Il deserto nasconde insidie e fenomeni naturali particolari, come il suggestivo suono delle “sabbie cantanti”. Lungo la Via della Seta meridionale si incontrano città storiche e centri commerciali di grande importanza. Luoghi come Kashgar, Yarkan, Khotan e Dunhuang punteggiano questa rotta millenaria, crocevia di scambi e culture.Contese e Leggende
Questa vasta regione rappresenta anche un confine delicato, teatro della contesa tra il Gran Khan Kublai e suo cugino Kaidu, un potente leader mongolo che si opponeva all’autorità centrale. La rivalità tra i due rami della famiglia imperiale segna il contesto politico del viaggio. Tra le storie che emergono da questa terra di conflitti, si racconta di Kutulun, la figlia guerriera di Kaidu, figura leggendaria per la sua forza e il suo spirito indomito.Incontri e Osservazioni
Avvicinandosi al cuore dell’impero, il percorso tocca punti di grande significato storico e culturale. Si incontra la Grande Muraglia, che in questa sua estremità occidentale, presso il Passo Yumen, appare già in rovina, testimone di epoche passate. A Dunhuang, si osservano le pratiche religiose dei Tanguti, un popolo che ha lasciato un’impronta culturale profonda nella regione. Qui si scopre anche l’asbesto, descritto come una sostanza naturale che si trova nelle montagne, sfatando le credenze diffuse in Europa che lo ritenevano un materiale quasi magico.L’Efficienza dell’Impero
Superate queste frontiere e addentrandosi nel territorio più sicuro controllato direttamente da Kublai Khan, i viaggiatori possono beneficiare della straordinaria efficienza del sistema postale mongolo. Questo sistema, basato su una rete capillare di stazioni di sosta e messaggeri a cavallo, permette di coprire distanze immense con una rapidità sorprendente per l’epoca. L’importanza dell’arrivo del gruppo è sottolineata dall’invio di una scorta reale da parte del Gran Khan, un chiaro segno di benvenuto e protezione.Verso le Capitali
Inizia un periodo di maggiore contatto con i costumi, la religione e la storia del popolo mongolo. Vengono raccolte narrazioni e descrizioni sulla vita e le tradizioni locali, sebbene alcune di queste, come il racconto sulla morte di Gengis Khan, fondatore dell’impero, presentino delle inesattezze rispetto ai fatti storici. Il percorso finale si snoda attraverso aree sempre più popolate e coltivate, segno della crescente vicinanza ai centri nevralgici del potere. La destinazione si avvicina, puntando verso le capitali di Kublai Khan, le città di Datong e Xuanhua.Se il capitolo stesso ammette che alcune narrazioni sono storicamente inesatte, perché vengono comunque presentate come parte del percorso?
Il capitolo, pur riconoscendo che alcune delle narrazioni raccolte presentano inesattezze storiche (come nel caso della morte di Gengis Khan), non chiarisce il motivo di tale inclusione né il loro impatto sulla veridicità complessiva del racconto. Questa mancanza lascia il lettore senza strumenti per distinguere il fatto dalla finzione all’interno della narrazione del viaggio. Per orientarsi in questo labirinto di verità e leggenda, è fondamentale approfondire la storia reale dell’Impero Mongolo e confrontare le fonti primarie (come le cronache dei viaggiatori dell’epoca) con le ricerche degli storici moderni. Un approccio critico alla lettura di autori come Marco Polo, affiancato allo studio di storici specializzati nell’era mongola, può aiutare a discernere la realtà storica dalle narrazioni popolari o distorte.3. Xanadu: La Città che Univa Due Mondi
Xanadu, conosciuta anche come Shangdu, occupava una posizione cruciale tra le due capitali di Kublai Khan, Dadu e Shangdu. Questa città serviva come capitale estiva e importante centro amministrativo. Fu concepita con l’obiettivo di fondere e unire le culture mongola e cinese. La sua struttura era caratterizzata da un disegno a tre quadrati concentrici che definivano diverse aree: la Città Esterna, che includeva un vasto parco dedicato alla caccia, la Città Imperiale, dove si trovavano le residenze e i templi, e al centro la Città del Palazzo, il cuore della vita imperiale.La Visione di Kublai Khan
Kublai Khan desiderava creare un equilibrio tra le necessità e le tradizioni dell’élite mongola e quelle dell’élite cinese. Questa visione era fortemente influenzata dalla tolleranza multiculturale appresa dalla madre. Xanadu rifletteva questo intento attraverso la sua architettura, che incorporava elementi stilistici di entrambe le culture. La città non era solo un centro politico e amministrativo, ma ospitava anche eventi di grande rilievo, come il dibattito religioso che ebbe luogo nel 1258 tra rappresentanti del buddismo e del taoismo. Questo dibattito fu un momento cruciale che contribuì a rafforzare l’autorità di Kublai sul suo vasto impero multiculturale.Il Palazzo Mobile: Un’Unione di Tecniche
Uno degli aspetti più singolari di Xanadu era il palazzo mobile, descritto in dettaglio da Marco Polo. Questa struttura era costruita principalmente in bambù, un materiale leggero e flessibile, che veniva poi laccato e riccamente decorato. Il suo design rappresentava un’ingegnosa fusione: la forma rotonda e la mobilità richiamavano le tende tradizionali mongole, le “ger”, mentre le tecniche costruttive e l’uso del bambù (proveniente dallo Yunnan) e della lacca erano tipicamente cinesi. La costruzione di un tetto rotondo e la necessità di garantire stabilità contro il vento presentavano notevoli sfide ingegneristiche, che furono superate utilizzando pilastri, travi e corde di seta robustamente ancorate a terra.Giardini e Cerimonie
La città era arricchita da splendidi giardini che ospitavano una varietà di animali rari, utilizzati anche per le battute di caccia che si svolgevano nel parco esterno con l’ausilio di falchi e ghepardi. Ogni estate, prima che la corte si trasferisse, si teneva una cerimonia tradizionale di grande importanza. Durante questa cerimonia, veniva offerto latte di giumente bianche al Cielo, un rito che sottolineava il legame spirituale e culturale della dinastia con le tradizioni nomadi mongole e la natura circostante.Il Declino e le Scoperte Archeologiche
Dopo il saccheggio avvenuto nel 1368, Xanadu cadde progressivamente in rovina, perdendo il suo antico splendore. Nei secoli successivi, viaggiatori ed archeologi documentarono il degrado del sito e i resti sparsi che testimoniavano la sua passata grandezza. Gli scavi moderni hanno permesso di riportare alla luce importanti dettagli sulla struttura della città, confermando alcuni resoconti storici. Sono state scoperte parti delle mura, delle porte e il basamento del palazzo, che hanno rivelato l’uso di marmo e tecniche costruttive avanzate, come il rinforzo con legno. Anche la gestione delle acque era fondamentale per la protezione della città; l’ingegnere Guo Shoujing progettò e costruì una diga essenziale per difendere Xanadu dalle inondazioni, dimostrando l’avanzato livello tecnologico raggiunto.Se il “capitolo” ammette che il libro di Marco Polo fu scritto con un romanziere, potenzialmente inventando parti, e che l’originale è andato perso e le copie sono piene di errori, come può poi affermare che sia diventato la “principale fonte di conoscenza sull’Estremo Oriente”?
Il “capitolo” non affronta adeguatamente il paradosso di come un testo la cui genesi è così complessa (collaborazione con un romanziere, potenziale invenzione di parti) e la cui trasmissione è notoriamente corrotta (originale perso, copie piene di errori) possa essere diventato, come afferma, la “principale fonte di conoscenza sull’Estremo Oriente” e un pilastro per le grandi esplorazioni. Questa lacuna lascia irrisolta la questione fondamentale della sua effettiva affidabilità e del perché, nonostante i dubbi, sia stato accettato come tale. Per approfondire questo aspetto critico, è necessario esplorare la storia della filologia e della critica testuale applicata ai testi medievali, studiare le diverse tradizioni manoscritte del libro di Marco Polo e confrontare le varie edizioni critiche. Autori che si sono occupati della questione dell’autenticità e della trasmissione del testo, come Frances Wood o studiosi curatori di edizioni critiche, possono fornire spunti essenziali.8. L’Eredità di Marco e Xanadu
Il valore pratico del libro di Marco Polo è diminuito nel tempo, soprattutto oggi che le informazioni sul mondo sono facilmente accessibili a tutti. Anche il suo stile narrativo, privo di grandi conflitti, non si adatta bene alle forme d’arte moderne, come si è visto nei tentativi non del tutto riusciti di portarlo sul grande schermo. Nonostante ciò, la fama di Marco Polo non è svanita e la sua figura continua a essere riconosciuta e ricordata per diverse ragioni importanti.Il Primo Esploratore dell’Asia
Marco Polo è considerato il primo a far conoscere in modo approfondito la Cina all’Europa e il primo viaggiatore a percorrere l’intera lunghezza del continente asiatico. Nelle sue descrizioni ha portato alla luce regni e luoghi che prima di lui erano sconosciuti o solo leggendari. Ha raccontato dei vasti deserti persiani, di fiumi ricchi di giada, della grande civiltà cinese, della Birmania, del lontano Giappone e di isole esotiche come Giava e Sumatra. Ha descritto l’India e persino regioni quasi artiche, offrendo un panorama geografico dell’Asia di una vastità senza precedenti per l’epoca.Il Carattere del Viaggiatore
La sua figura emerge dalle pagine come quella di un uomo dalle qualità notevoli. Si dimostra forte e pratico, attento a registrare con precisione tempi e distanze dei suoi spostamenti. Era un uomo tollerante verso le diverse religioni che incontrava lungo il suo cammino, mostrando gentilezza e un forte senso morale. Possedeva caratteristiche che potremmo definire simili a quelle di un moderno antropologo: era paziente nell’osservare, obiettivo nel descrivere ciò che vedeva, aperto a nuove esperienze senza esprimere giudizi affrettati sulle culture diverse dalla sua. Questa sua riservatezza nel narrare contrastava con l’eccezionalità e l’importanza della storia che stava raccontando al mondo.L’Eredità Simbolica di Xanadu
Accanto alla figura di Marco Polo, anche Xanadu, la leggendaria residenza estiva di Kublai Khan, mantiene una presenza simbolica molto forte nella cultura moderna. Non è solo un luogo geografico, ma è diventata un potente simbolo di opulenza e sfarzo. Questa immagine è stata immortalata in opere famose, come nel film “Quarto Potere” di Orson Welles, dove Xanadu rappresenta una dimora incredibilmente ricca ma allo stesso tempo un luogo di isolamento interiore. Il suo nome ha ispirato anche progetti visionari nel campo digitale, come il Project Xanadu ideato da Ted Nelson, concepito come uno spazio illimitato per la memoria e la letteratura. Inoltre, il nome Xanadu ricorre frequentemente in vari contesti culturali, apparendo in titoli di film e persino in locali di intrattenimento, a dimostrazione della sua persistente risonanza immaginifica.Nonostante queste interpretazioni moderne e spesso idealizzate, la vera Xanadu è oggi molto più accessibile ai viaggiatori rispetto al passato. Questo permette di stabilire un legame concreto tra il presente e l’epoca di Marco Polo. La sua figura resta unica nella storia per l’eccezionale ampiezza e la portata delle sue esplorazioni nel mondo allora conosciuto.
Davvero la fama di Marco Polo si basa sull’essere stato il “primo”, o questa definizione semplifica eccessivamente una storia di contatti molto più antica e complessa?
Il capitolo, nel definire Marco Polo il “primo” a far conoscere l’Asia all’Europa e a percorrere l’intero continente, rischia di semplificare eccessivamente una storia di contatti tra Europa e Asia molto più antica. Secoli prima del suo viaggio, mercanti, missionari e diplomatici avevano già percorso ampi tratti delle vie che collegavano i due continenti, stabilendo scambi culturali e commerciali. Per contestualizzare adeguatamente la figura di Marco Polo e comprendere la portata reale della sua “primogenitura” (o la sua unicità rispetto ad altri), è essenziale approfondire la storia dei viaggi medievali verso l’Oriente e la complessa rete della Via della Seta. Utile sarebbe esplorare le narrazioni di viaggiatori che lo hanno preceduto, come Giovanni da Pian del Carpine o Guglielmo di Rubruck, o confrontare la sua esperienza con quella di grandi esploratori non europei come Ibn Battuta. Approfondire studi sulla storia dell’Impero Mongolo e delle relazioni euro-asiatiche (si pensi a storici come Peter Frankopan o Jack Weatherford) fornisce il quadro necessario per valutare l’effettiva novità e l’impatto del suo resoconto.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]