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Contenuti del libro
Informazioni
“Storie fantastiche di isole vere” di Ernesto Franco è un libro che ti porta in giro per il mondo, ma non è una guida turistica. È più un viaggio nelle idee che le isole vere ci suggeriscono. Franco esplora luoghi unici, da scogli sperduti come Filfla o isole effimere come Ferdinandea, a posti carichi di storia e mito come Malta con il suo Hypogeum, le Orcadi con le loro pietre antiche e la baia di Scapa Flow, o la leggendaria Tortuga dei pirati. Il punto è che queste isole sono spesso oltre la storia umana, luoghi estremi dove la natura è potente e indifferente, o isole di confine tra mondi diversi, persino tra vita e morte. Il libro parla di isolamento, di isole prigione come Alcatraz, ma anche di nuovi inizi e di come le isole siano specchi per l’uomo, cariche di immaginazione e mito, come Atlantide, Creta con il suo Labirinto, o le Galápagos che hanno ispirato Darwin. È affascinante vedere come luoghi come Isola di Pasqua con i suoi Moai o Cipro divisa raccontino storie universali sui limiti umani e sul potere dei racconti. Alla fine, anche la celebre Itaca di Ulisse diventa non solo una meta, ma un simbolo del viaggio interiore.Riassunto Breve
Le isole sono più di semplici terre circondate dall’acqua; sono luoghi dove la natura si manifesta con forza e indifferenza, e dove il tempo, la storia e l’immaginazione umana si incontrano in modi unici. Alcune isole resistono al trascorrere del tempo storico e all’intervento umano, come Filfla, uno scoglio roccioso che sopravvive ai bombardamenti, o Ferdinandea, un’isola effimera rivendicata dalle nazioni nonostante la sua breve esistenza. Malta mostra un legame profondo con il tempo antico attraverso siti come l’Ipogeo di Hal Saflieni e l’uso di orologi duali che creano uno “strabismo universale”. Le isole sono spesso luoghi di confine e di eventi estremi. Ons si trova tra acqua dolce e salata, legata a leggende e riti che segnano il limite tra visibile e invisibile, e diventa un confine tra vita e morte. Le Orcadi uniscono preistoria e storia, con pietre antiche su cui si incidono sentimenti umani e baie che diventano monumenti a eventi storici estremi. La Isla de la Tortuga è l’isola dei pirati, figure che vivono ai margini della legge e della società. Le isole sono anche luoghi dove si manifesta l’idea di un nuovo inizio o dove la natura è estrema. Alle Lofoten, il sole di mezzanotte e il Maelstrom mostrano l’indifferenza della natura e la posizione dell’uomo nel cosmo. Rodi mescola identità diverse e ambizioni umane di eternità, spesso distrutte dalla natura. Cuba è un’isola che suggerisce sempre un nuovo inizio, segnata da azioni radicali come bruciare le navi e modellata dagli uragani. Le isole possono essere prigioni, come Alcatraz, simbolo di isolamento totale e negazione della libertà, dove la fuga rappresenta il valore del rischio. Hispaniola, divisa tra Haiti e Repubblica Dominicana, è un’isola di eccessi e mancanze, con una storia di violenza, schiavitù e credenze come il Vodu, dove lo zombi simboleggia l’uomo schiavizzato. L’Isola di Pasqua, la più isolata, mostra le conseguenze della competizione e della cattiva gestione delle risorse, portando al crollo ecologico e diventando un monito sui limiti imposti dall’isolamento. Le isole raccontano storie e sono motori della fantasia. Lesbo è un confine tra culture, patria di figure straordinarie e poeti. Atlantide è un mito potente che persiste nell’immaginazione occidentale, un racconto sulla ricchezza e la distruzione dovuta all’ingordigia. Le Galápagos sono note per la loro forza creatrice e l’endemismo, ispirando osservazioni scientifiche e racconti letterari. Creta è un luogo dove nasce la scrittura e miti fondamentali come quello del Labirinto, che rappresenta un enigma interno dell’uomo. Carloforte, pur non essendo un’isola geologica, è un’isola del tempo e della storia, dove l’isolamento preserva l’identità di una comunità. Le Isole degli orsi e Kodiak legano l’esistenza al nome e gli orsi che le abitano diventano simboli di solitudine e proiezioni umane. Le isole sono luoghi solitari ma raggiungibili, che trasformano chi vi sbarca e generano nostalgia. In passato, la conoscenza delle isole si mescolava all’immaginazione negli isolari. Cipro ha una storia di dominazioni e divisioni, dove la realtà si scontra con sogni e ossessioni umane, ed è segnata da confini rigidi. Tristan da Cunha è un’isola remota legata a naufragi e all’immaginazione letteraria. Itaca è l’isola più famosa, simbolo della meta del viaggio ma anche del suo inizio, rappresentando il ritorno a sé stessi nel luogo di partenza, dove realtà e immaginazione si incontrano.Riassunto Lungo
1. Isole Oltre la Storia Umana
Le isole possiedono una natura che resiste all’intervento umano e al trascorrere del tempo storico. Esistono in una dimensione che sembra separata dalla nostra comprensione abituale della storia.Filfla e il tempo che non passa
Filfla, un piccolo scoglio roccioso a sud-ovest di Malta, è considerata inutile per gli uomini e non ha una vera storia umana. Una leggenda la lega a un popolo malvagio scacciato dal Demonio. Un tentativo di costruire una cappella nel 1343 finì con la sua distruzione da un terremoto nel 1856. Per oltre trent’anni, fino al 1971, fu usata come bersaglio militare dagli inglesi. Nonostante i bombardamenti, una specie endemica di lucertole è sopravvissuta e si è riprodotta. Filfla incarna l’esistenza pura e la durata, spaventando forse gli esseri umani per la sua indifferenza alla loro presenza e alla loro storia.Ferdinandea, l’isola che scompare
In contrasto con la natura duratura di Filfla, Ferdinandea fu un’isola vulcanica apparsa nel Mediterraneo nel luglio 1831 e scomparsa nel dicembre dello stesso anno. Durante la sua breve esistenza, divenne oggetto di un intenso desiderio umano di possesso. Fu rivendicata rapidamente da diverse nazioni, tra cui il Regno delle Due Sicilie, il Regno Unito, la Francia e l’Austria, che vi piantarono bandiere e targhe come simboli di proprietà. Questa fretta nel rivendicare anche un fenomeno naturale effimero evidenzia la spinta umana a controllare e storicizzare ogni cosa. L’isola diminuì di dimensioni prima di inabissarsi. Riapparve in seguito e fu persino bombardata per errore.Malta e la dualità del tempo
Malta, situata al centro del Mediterraneo, mostra un rapporto profondo e complesso con il tempo. La popolazione maltese ha origini molto antiche, risalenti a oltre cinquemila anni prima di Cristo. Questo legame profondo con il passato è visibile in modo sottile nelle chiese dell’isola. Spesso, due orologi sono posti sui campanili: uno mostra l’ora corretta, mentre l’altro è dipinto e segna l’ora esatta solo per caso due volte al giorno. Questa dualità voluta crea una sorta di “strabismo universale” nella percezione e nell’esperienza del tempo sull’isola, mescolando precisione con qualcosa di più simbolico o distaccato dal momento immediato.L’Ipogeo di Hal Saflieni
Questo rapporto unico con il tempo è forse incarnato in modo più sorprendente nell’Ipogeo di Hal Saflieni, un vasto complesso sotterraneo. Qui, il tempo sembra essere stato catturato e trasformato in pietra. Il sito contiene disegni a spirale complessi e misteriose statue acefale di donne obese, forse legate a un culto antico che precede la storia documentata. Tra questi ritrovamenti, spicca la statuetta conosciuta come la “Sleeping Lady”. Rappresenta una figura serena che riposa, apparentemente indisturbata da millenni, a simboleggiare un’esistenza al di fuori del normale flusso del tempo umano, sospesa serenamente tra vita e morte.Ma le isole resistono davvero al tempo storico o sono piuttosto i nostri tentativi di controllarle a definire la loro “storia” umana?
Il capitolo presenta l’idea affascinante che le isole resistano al tempo storico e all’intervento umano, ma gli esempi portati sembrano in realtà mostrare l’intensa interazione umana con esse, sia attraverso tentativi di possesso (Ferdinandea) che attraverso la creazione di simboli culturali legati al tempo (Malta, Ipogeo). Per comprendere meglio questa apparente contraddizione e approfondire il rapporto complesso tra natura, tempo e storia umana, potrebbe essere utile esplorare discipline come la Storia Ambientale, che analizza l’impatto reciproco tra esseri umani e ambiente, o la Filosofia del Tempo, che indaga le diverse concezioni temporali oltre quella lineare e storica. Anche studi di Antropologia Culturale potrebbero offrire spunti su come diverse società percepiscono e interagiscono con il concetto di tempo e con gli spazi naturali.2. Isole di Confine e Memoria
Le isole possiedono caratteristiche uniche che le trasformano in luoghi dove i confini si incontrano e dove accadono eventi di grande intensità.L’isola di Ons: un confine tra mondi
L’isola di Ons, situata in Galizia, rappresenta un vero e proprio confine naturale, trovandosi tra l’acqua dolce e quella salata. Questa posizione la rende un luogo di passaggio e di limite, non solo geografico. La sua storia è intessuta di leggende antiche, come quelle legate alla Santa Compagna o al misterioso Buraco do Inferno, che la proiettano in una dimensione al confine tra il visibile e l’invisibile. Gli abitanti dell’isola mantengono vivi riti ancestrali, inclusi quelli volti a proteggere dal malocchio, testimoniando un legame profondo con forze che sfuggono alla comprensione razionale. La tragica vicenda di Didio Riobó, che scelse l’isola per togliersi la vita, sottolinea un attaccamento così intenso da superare le contingenze storiche e politiche, facendo di Ons un confine estremo tra la vita e la morte stessa.Le isole Orcadi: dove la preistoria incontra la storia
Spostandosi a nord della Scozia, le isole Orcadi offrono un altro esempio di confine, questa volta tra epoche diverse. Qui, la preistoria emerge potentemente nella storia attraverso monumenti imponenti come le pietre erette del Ring of Brogar e la camera sepolcrale di Maes Howe. Queste antiche strutture si ergono come testimoni silenziosi di un passato remotissimo. Le iscrizioni lasciate dai Vichinghi su Maes Howe dimostrano come anche i sentimenti umani più effimeri abbiano cercato di lasciare un segno su monumenti destinati a durare nel tempo. Le Orcadi sono state anche teatro di eventi storici di portata estrema: la baia di Scapa Flow vide l’autoaffondamento della flotta tedesca durante la Prima Guerra Mondiale e l’affondamento della Royal Oak nella Seconda. Questi relitti marini si trasformano in monumenti sottomarini che commemorano sconfitta e orgoglio. Le Orcadi sembrano spingere persone ed eventi verso i loro limiti estremi, lasciando impronte che resistono al passare dei secoli.La Isla de la Tortuga: il confine della legge
Nei Caraibi, la Isla de la Tortuga incarna l’isola dei pirati per eccellenza, un luogo definito dal confine con la legalità. La sua storia è segnata da continui conflitti tra le potenze europee che si contendevano il controllo e dalla presenza di figure che vivevano al di fuori delle regole stabilite: pirati, bucanieri e corsari. I pirati agivano in autonomia, i corsari erano al servizio di uno stato, mentre i bucanieri erano originariamente coloni che si erano trasformati in fuorilegge. Queste figure vivevano ai margini della società convenzionale, spesso in modo violento, e paradossalmente, pur essendo protagonisti di gesta memorabili, tendevano a non lasciare tesori o tracce durature, quasi a voler sfuggire alla memoria. Tortuga rimane così l’emblema di una storia fatta da chi ha scelto o è stato costretto a vivere ai margini della legge e della società. Queste isole, pur nella loro diversità, condividono la caratteristica di essere luoghi dove i confini, siano essi naturali, storici o sociali, si manifestano con intensità, e dove le azioni, anche quelle più estreme o marginali, lasciano un’impronta, a volte visibile, a volte custodita solo nella memoria o nelle leggende.Ma queste isole sono davvero intrinsecamente “di confine”, o è solo una suggestione romantica che mescola geografia, storia e leggenda in modo arbitrario?
Il capitolo presenta una serie di esempi affascinanti, ma la definizione di “confine” appare piuttosto elastica, spaziando dal geografico al legale, fino all’esistenziale. Ci si potrebbe chiedere se questa varietà non indebolisca l’argomento centrale, riducendolo a una serie di aneddoti suggestivi piuttosto che a un’analisi rigorosa del ruolo delle isole. Per approfondire il complesso rapporto tra luogo, storia e immaginario, e per capire come le narrazioni sui “confini” vengono costruite, sarebbe utile esplorare i lavori di geografi culturali come Yi-Fu Tuan o di pensatori che riflettono sul significato dei luoghi, come Edward Casey.3. Isole estreme e l’idea di un nuovo inizio
Le isole sono molto più di semplici terre circondate dall’acqua. Sono luoghi dove la natura si mostra con tutta la sua forza, a volte indifferente, e dove la storia si mescola profondamente con il mito.Le Lofoten: Natura estrema e legami inattesi
Nelle isole Lofoten, situate ben oltre il Circolo Polare Artico, il sole di mezzanotte è un fenomeno che rende evidente il movimento della Terra e fa sentire l’uomo piccolo, quasi un sasso disperso nello spazio. Questa percezione può influenzare profondamente il carattere delle persone. Il Maelstrom, un vortice marino potentissimo, simboleggia l’indifferenza della natura di fronte alla vita umana e ai pericoli, come i naufragi. La storia di queste isole è legata in modo unico allo stoccafisso. Fu questo cibo che un naufrago veneziano portò nel Mediterraneo, creando un ponte inaspettato tra mondi lontani. Le Lofoten sono definite da elementi imponenti e singolari: un giorno che dura a lungo, un vortice enorme, un alimento simbolo. Questi elementi riflettono la loro natura estrema e il carattere potente del Mare del Nord.Rodi: Incrocio di culture e l’arte dell’eternità
Rodi è un’isola che ospita e mescola molte identità diverse. La sua storia è segnata da numerose battaglie e conquiste da parte di popoli differenti, ma è anche un luogo di intensi scambi commerciali, come dimostra l’episodio della sua vendita da parte dei genovesi. A Rodi, l’arte ha cercato di sfidare il tempo e rendere il corpo umano eterno, come si vede in opere scultoree famose quali la Nike di Samotracia e il Gruppo del Laocoonte. Il Colosso di Rodi, una delle Sette Meraviglie del mondo antico, rappresenta l’ambizione grandiosa dell’uomo. Tuttavia, questa ambizione fu distrutta dalla forza della natura, un terremoto, e le sue parti disperse, ma la sua leggenda continua a vivere.Cuba: Un’isola senza confini, un’idea di nuovo inizio
Cuba appare come un’isola che non ha confini definiti, quasi un’idea personale che prende forma nella mente di chi la pensa. È un concentrato di elementi potenti e contrastanti. Fu da Cuba che Hernán Cortés partì, portando con sé l’idea radicale di bruciare le navi alle sue spalle per rendere impossibile la ritirata, un gesto estremo per forzare un nuovo inizio. Gli uragani non solo modellano il paesaggio, ma sembrano anche plasmare l’anima degli abitanti, un legame antico simboleggiato dai disegni a spirale che si ritrovano nella cultura locale. Cuba è anche l’isola della musica vibrante, della Santeria con i suoi riti, del mito creato da Ernest Hemingway e della realtà complessa della Rivoluzione. I suoi simboli includono il battello Granma e la figura iconica di Che Guevara, che incarnò l’azione radicale. La forma stessa dell’isola sembra suggerire costantemente l’idea di un nuovo inizio.Ma su quali basi si afferma che isole e orsi siano “carichi delle proiezioni umane” e rappresentino le nostre paure più recondite?
Il capitolo propone un’interpretazione suggestiva, ma la natura di queste “proiezioni umane” e il modo in cui si manifestano nelle isole o negli animali non sono sufficientemente argomentati. Per approfondire questo legame tra paesaggio, animali e psiche umana, sarebbe utile esplorare discipline come la psicologia del profondo, in particolare le teorie sulla proiezione e il simbolismo, o la filosofia, concentrandosi sulla fenomenologia del paesaggio e sull’antropologia filosofica. Autori come Carl Jung o Gaston Bachelard potrebbero offrire spunti per comprendere come gli esseri umani carichino di significato simbolico il mondo esterno.7. Isole tra Storia e Immaginazione
Il Fascino delle Isole
Le isole sono luoghi unici, solitari eppure accessibili da ogni lato. Offrono un senso di protezione, pur essendo aperte al vasto mare. Chi arriva su un’isola spesso sente di trasformarsi, quasi per potervi appartenere pienamente. Questi luoghi danno la sensazione di entrare in un tempo e uno spazio diversi, simili a stanze segrete dove l’immaginazione può giocare liberamente. Lasciare un’isola genera quasi sempre una sottile nostalgia, un desiderio di restare in quel mondo a parte.Isolari e il Potere dell’Immaginazione
In epoche passate, quando gran parte del mondo restava sconosciuta, gli uomini cercavano di rappresentarlo mescolando ciò che avevano visto con l’immaginazione e le storie tramandate. Da questo bisogno nascono gli isolari, libri speciali che uniscono la realtà geografica alla fantasia, contenendo mappe precise accanto a racconti di isole inventate o a malapena esplorate. Questi testi mostrano come la conoscenza del mondo sia sempre stata legata alla capacità umana di sognare e inventare. Persino l’Isola del Tesoro di Stevenson, un classico dell’avventura, ha preso vita a partire dal semplice disegno di una mappa, dimostrando il potere dell’immaginazione nel creare luoghi indimenticabili che diventano reali nella nostra mente. L’idea di un’isola, quindi, è da sempre un crocevia tra il concreto e l’immaginario.Cipro: Un’Isola tra Storia, Mito e Divisione
Cipro è un esempio lampante di un’isola la cui storia è profondamente segnata da dominazioni e conflitti. È stata venduta e comprata più volte nel corso dei secoli, diventando un crocevia di culture e poteri. Oggi è un’isola divisa, dove i confini fisici sembrano meno potenti delle ossessioni e dei sogni degli uomini che la abitano. Il suo nome stesso ha origini incerte, forse legato a piante abbondanti o ai ricchi giacimenti di rame che l’hanno resa preziosa. È un luogo intriso di mito, considerato la culla dove, secondo l’antica leggenda, la dea Afrodite emerse dalla spuma del mare. La sua realtà si mescola alla finzione anche nella letteratura: è l’ambientazione dell’Otello di Shakespeare, una tragedia in cui un semplice fazzoletto, frutto dell’immaginazione del geloso protagonista, assume un’importanza tale da dare il nome a una torre reale sull’isola. Persino figure come Lawrence Durrell hanno descritto aspetti unici di Cipro, parlando di un misterioso Albero dell’Ozio che generava dispute, mentre Arthur Rimbaud vi lavorò in una cava, legando la sua vita alla terra dell’isola. Ancora oggi, la divisione di Cipro è visibile attraverso una Linea Verde, un confine rigido e artificiale tracciato su una mappa, che dimostra come le decisioni umane possano alterare profondamente la realtà di un luogo.Tristan da Cunha: L’Isola Remota
Lontana da tutto, Tristan da Cunha è un’isola remota situata nel vasto Oceano Atlantico. È un luogo solitario, spesso associato a storie di naufragi e isolamento estremo. La sua esistenza ha stimolato anche l’immaginazione di scrittori come Edgar Allan Poe, che l’ha descritta nelle sue opere. Gli attuali abitanti discendono in parte proprio da marinai che vi fecero naufragio, trovando in questo luogo isolato una nuova casa. Tristan da Cunha è percepita come una delle terre più difficili da raggiungere al mondo, quasi l’ultima frontiera del viaggio, un simbolo di lontananza assoluta.Itaca: La Meta e il Ritorno
Tra tutte le isole, Itaca è forse la più celebre, diventata il simbolo universale della meta del viaggio. Tuttavia, il suo segreto più profondo è che rappresenta non solo la fine, ma anche l’inizio di ogni percorso. Non possiede monumenti fisici imponenti, come un palazzo di Ulisse ancora visibile, ma la sua esistenza è salda nella storia e nel mito tramandato attraverso i secoli. Omero la descrive nelle sue epiche come un’isola rocciosa, costantemente abbracciata dal mare. Itaca incarna l’idea del ritorno, l’approdo che dà significato a tutta l’esperienza del viaggio. Ogni viaggio, in fondo, è un percorso che porta a ritrovare sé stessi nel luogo da cui si è partiti, e Itaca è l’essenza di questo concetto.Affermare che l’idea di isola sia ‘da sempre un crocevia tra il concreto e l’immaginario’ è suggestivo, ma quali sono le basi concrete di questa affermazione oltre a pochi esempi selezionati?
Il capitolo presenta l’isola come un luogo intrinsecamente legato all’immaginazione e al mito, citando isolari storici ed esempi letterari e geografici. Tuttavia, l’argomentazione potrebbe beneficiare di un maggiore approfondimento sui meccanismi psicologici e antropologici che rendono le isole così potenti nell’immaginario collettivo. Per esplorare ulteriormente questo legame e le sue basi, si potrebbero considerare studi di psicologia ambientale, antropologia culturale focalizzata sui simboli geografici, e opere di autori che hanno analizzato il rapporto tra luogo, identità e narrazione, come Yi-Fu Tuan o Gaston Bachelard. Approfondire la storia degli studi geografici e cartografici, oltre ai soli isolari, potrebbe inoltre fornire contesto su come la rappresentazione della terraferma e del mare abbia influenzato la percezione delle isole nel tempo.Abbiamo riassunto il possibile
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