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Contenuti del libro
Informazioni
ti trascina in un viaggio incredibile dove l’arte medievale si scontra con la realtà di oggi in un modo quasi surreale. Tutto parte dalla Cattedrale di Naumburg e dalla statua di Uta, una figura del XIII secolo che ha letteralmente ossessionato Günter Grass, spingendolo a disegnare e a immaginare conversazioni con queste figure di pietra. Ma la storia prende una piega inaspettata quando una vera e propria “statua vivente”, che sembra la Uta di Naumburg, appare e inizia a seguirlo in giro per città come Francoforte e Milano. Questo testo inedito di Günter Grass, ritrovato nei suoi archivi e arricchito dai suoi disegni originali, esplora il confine sottile tra arte e vita, tra passato e presente. L’incontro con questa figura misteriosa, Jutta, e il suo ambiguo compagno, trascina Grass in una situazione potenzialmente pericolosa, legando la sua fascinazione per le statue medievali a eventi contemporanei complessi e rischiosi. È un racconto affascinante sul processo creativo, sulla persistenza della storia tedesca e su come le figure del passato possano tornare a vivere, a volte in modi del tutto inattesi.Riassunto Breve
La statua di Uta di Naumburg, creata nel XIII secolo, affascina Günter Grass per la sua bellezza e l’espressione malinconica. Questo interesse porta l’autore a disegnare i fondatori della cattedrale e a immaginare dialoghi con loro. Dopo la caduta del Muro, una donna che si presenta come una statua vivente di Uta appare e sembra seguire Grass in diverse città. Un uomo che ricorda Ekkehard, lo sposo di Uta, impedisce inizialmente a Grass di avvicinarsi alla donna. Successivamente, l’artista viene ritrovata a Francoforte, questa volta vestita come un’altra figura storica, Elisabetta delle Rose. In questa occasione, Grass riesce a parlarle. Seguire questa figura, mantenendo l’ossessione segreta, comporta un serio pericolo. Il passato si manifesta nel presente attraverso luoghi come il Duomo di Naumburg e le sue statue, che appaiono diverse dalle fotografie, più piccole e con tracce di colore. L’idea che i modelli fossero persone comuni del tempo crea una connessione con il presente. Questa connessione si concretizza con l’apparizione della donna che si veste e si immobilizza come la statua di Uta, diventando una statua vivente incontrata in varie città come Colonia e Milano, mantenendo un aspetto pietrificato e uno sguardo distante. Questa figura vivente, identificata come Jutta, proviene dalla zona di Naumburg e il suo lavoro è legato al suo compagno, Ali, un uomo con un complesso background. Un attentato alla Borsa di Francoforte vede la presenza di una donna vestita da santa medievale, simile a Jutta, poco prima dell’esplosione. Le indagini collegano l’evento al compagno di Jutta, suggerendo un legame tra la performance artistica, la vita personale e azioni politiche violente. La figura di Uta, attraverso Jutta, diventa un punto di incontro tra arte medievale, storia e conflitti contemporanei. La creazione dell’opera “Statue viventi” di Günter Grass inizia nell’agosto 2003 con diverse stesure del testo e include la realizzazione di opere visive come disegni, una litografia e sculture in terracotta, documentate da disegni datati. Il testo presentato corrisponde a una versione elaborata del manoscritto, ritrovato negli archivi dell’autore.Riassunto Lungo
1. La statua che insegue l’artista
Uta di Naumburg è una delle dodici statue scolpite nel XIII secolo da un artista sconosciuto. Queste figure rappresentano i fondatori della cattedrale di Naumburg. La statua di Uta ha un gesto particolare: con la mano destra alza il collo della veste. Questo gesto è stato interpretato come un modo per difendersi dal suo sposo, Ekkehard. La bellezza e l’espressione un po’ triste di Uta colpiscono molto Günter Grass alla fine degli anni ottanta. Questa forte attrazione lo porta a disegnare i fondatori, concentrandosi soprattutto su Uta, e a immaginare di parlare con loro.L’artista che appare per strada
Anni dopo, dopo la caduta del Muro di Berlino, Grass incontra un’artista di strada. Questa donna si presenta come una statua vivente che interpreta proprio Uta di Naumburg. Sembra che questa figura inizi a seguirlo in diverse città. Grass cerca di avvicinarla e di parlarle, ma un uomo dall’aspetto ambiguo, che gli ricorda la figura di Ekkehard, glielo impedisce.Un secondo incontro e il pericolo
Più tardi, Grass ritrova la stessa artista a Francoforte. Anche questa volta è una statua vivente, ma interpreta un’altra figura storica, Elisabetta delle Rose. In questa occasione, Grass riesce finalmente a parlarle. Seguire questa ossessione, che tiene nascosta, lo espone a un serio pericolo. Questa storia, che include disegni dell’autore, è stata ritrovata nei suoi archivi.Quanto di ciò che viene descritto è realtà fattuale e quanto è frutto di percezione soggettiva o invenzione letteraria?
Il capitolo presenta eventi che sfumano tra l’osservazione del reale (la statua, l’artista di strada) e dinamiche che appaiono insolite o simboliche (l’inseguimento, l’uomo ambiguo, il pericolo). Questa ambiguità rende difficile valutare la natura degli incontri descritti. Per comprendere meglio tali narrazioni, sarebbe utile approfondire la critica letteraria, in particolare le forme di autofiction o i testi che esplorano il confine tra biografia e invenzione, e la psicologia, per analizzare i meccanismi dell’ossessione e della proiezione. Autori come Günter Grass stesso (in altre opere) o studiosi di narrativa e autobiografia potrebbero offrire chiavi di lettura.2. Eco di Pietra nel Tempo
Il passato riemerge nel presente attraverso luoghi e persone. Un viaggio nella Repubblica Democratica Tedesca, prima della caduta del Muro, porta alla visita del Duomo di Naumburg. Qui si ammirano le statue dei fondatori, create nel XIII secolo. Queste figure, specialmente quella di Uta, appaiono diverse dalle fotografie viste in precedenza, più piccole e con tracce di colore. La guida fornisce informazioni storiche e artistiche, ma l’interpretazione delle statue resta personale; il loro sguardo assente invita a proiettare pensieri e sentimenti.L’incontro con la statua vivente
L’idea che persone comuni del tempo abbiano fatto da modelli per queste statue porta a immaginare incontri con loro. Questa suggestione tra figure storiche e presente prende forma con l’apparizione di una donna che si veste e si immobilizza come la statua di Uta, trasformandosi in una “statua vivente”. Vederla in carne e ossa, così simile alla scultura, crea un forte impatto. La si incontra in diverse città, da Colonia a Milano, mantenendo sempre l’aspetto pietrificato e lo sguardo distante. Viene poi identificata come Jutta, proveniente proprio dalla zona di Naumburg.Un legame inaspettato
Il lavoro di Jutta come statua vivente si lega alla figura del suo compagno, Ali, un uomo con un passato complesso, segnato da diverse origini e coinvolgimenti politici. Poco prima di un attentato alla Borsa di Francoforte, viene notata una donna vestita come una santa medievale, molto simile a Jutta. Le indagini successive collegano l’attentato al compagno di Jutta. Questo suggerisce un legame sorprendente tra la performance artistica, la vita privata e azioni politiche violente. La figura di Uta, vista attraverso Jutta, diventa così un punto d’incontro inatteso tra l’arte del Medioevo, la storia, il presente e i conflitti dei nostri giorni.È sufficiente una somiglianza esteriore per tessere un legame così netto tra l’arte, la vita privata e la violenza politica?
Il capitolo, nel tentativo di creare connessioni suggestive tra epoche e persone, sembra stabilire un ponte piuttosto fragile tra la performance artistica di Jutta, la sua vita personale e le azioni attribuite al suo compagno, basandosi in larga parte su una mera somiglianza fisica e una presenza circostanziale. Questo tipo di associazione, se non supportata da prove più solide, rischia di cadere nella fallacia logica, attribuendo significati e responsabilità in modo arbitrario. Per comprendere meglio i limiti di tali collegamenti, sarebbe utile approfondire i principi della logica formale e informale, lo studio dell’evidenza e le metodologie di indagine storica e sociale.3. La genesi di ‘Statue viventi’
La creazione dell’opera “Statue viventi” di Günter Grass ha preso il via in un luogo specifico e in un momento preciso: la casa di villeggiatura situata sull’isola danese di Møn. È qui che, il 5 agosto 2003, è stata prodotta una primissima versione del testo. Questa stesura iniziale, scritta a mano, rappresenta il punto di partenza del lavoro. Il manoscritto originale di questa prima bozza è stato successivamente conservato con cura nello studio dell’autore, a Behlendorf. Già in quella stessa giornata, l’autore ha iniziato a dedicarsi a una versione successiva, più elaborata e dettagliata.Il Processo di Scrittura
Il lavoro su questa seconda stesura, più completa, è stato avviato subito dopo la prima bozza. È interessante notare come questa fase sia stata preceduta dalla realizzazione di un disegno che ritraeva tre donne, suggerendo l’importanza dell’elemento visivo fin dalle prime fasi creative. La scrittura di questa versione più elaborata è proseguita per diversi giorni. È stata completata con precisione il 13 agosto 2003, a distanza di poco più di una settimana dall’inizio. Anche questa stesura, considerata la versione principale, è stata conservata in modo organizzato, riposta all’interno di una cartellina dedicata. Esiste inoltre una terza versione del testo, per la quale non è indicata una data specifica di completamento. Questa terza stesura consiste in una trascrizione a macchina di una porzione della versione elaborata, coprendo all’incirca un quarto del testo totale.Le Opere Visive e Scultoree
Il processo creativo legato a “Statue viventi” non si è limitato alla sola scrittura, ma ha incluso fin da subito un forte legame con le arti visive e plastiche. Già in precedenza, nell’ottobre del 2001, l’autore aveva realizzato dei disegni su una litografia, raffigurando figure che sarebbero poi diventate centrali nella narrazione. Questa serie litografica comprendeva cinque ritratti individuali e un testo posto al centro. Tuttavia, né la matrice litografica né i disegni su di essa furono mai stampati durante la vita di Grass, rimanendo parte del suo archivio privato. Parallelamente, venne creata un’altra serie di illustrazioni, realizzate a grafite. Queste raffiguravano nuovamente tre figure femminili e aggiungevano la presenza di un uomo, definito come “maestro sconosciuto”. Anche questo disegno non fu mai stampato e rimase conservato nello studio dell’autore. A completare questo insieme di opere correlate, furono modellate in terracotta otto figure distinte. Sette di queste sculture furono esplicitamente denominate “statue viventi”, richiamando il titolo dell’opera letteraria. L’ottava figura, di dimensioni superiori rispetto alle altre, ricevette il nome specifico di “Donna con cappello alato”. L’esistenza e le caratteristiche di queste sculture in terracotta sono state documentate attraverso disegni dedicati. Uno di questi disegni, che ritrae le “statue viventi”, è datato agosto 2003. Un altro disegno, specificamente dedicato alla “Donna con cappello alato”, è datato dicembre 2003, fornendo una chiara traccia del loro sviluppo.Le Diverse Versioni del Testo
La primissima stesura del testo, quella prodotta a mano il 5 agosto 2003, ha avuto un percorso editoriale separato. Questa versione iniziale ha visto la luce solo molto tempo dopo la sua creazione, venendo pubblicata nel febbraio del 2022. Il testo che viene presentato e analizzato in questo contesto, tuttavia, non corrisponde a quella prima e rapida bozza. Si basa invece sulla versione più elaborata e completa dell’opera. Questa versione principale fu completata il 13 agosto 2003 e fu conservata nella cartellina dedicata, rappresentando la forma più definita del testo per l’autore in quel momento. A questa versione principale, per completezza, è stata aggiunta una parte proveniente dalla terza stesura. Si tratta della porzione di testo che fu trascritta a macchina, che costituisce circa un quarto dell’opera totale e arriva fino a pagina 21 del manoscritto.Il capitolo descrive con cura le date e i luoghi di creazione, ma perché non spiega cosa significano o come si legano concettualmente al testo le opere visive e scultoree che Grass ha creato parallelamente?
Il capitolo si sofferma sulla cronologia e sui supporti materiali della creazione, ma lascia in ombra il cruciale legame concettuale tra il testo letterario e le opere visive e scultoree che lo accompagnano. Non viene esplorato come queste diverse forme artistiche si influenzino reciprocamente o quale significato tematico abbiano le figure rappresentate in più media. Per comprendere appieno la genesi e il senso di “Statue viventi”, sarebbe necessario approfondire la critica letteraria che indaga i rapporti tra testo e immagine (intermedialità) e gli studi sull’opera complessa di autori come Grass, che hanno operato attivamente in campi artistici diversi.Abbiamo riassunto il possibile
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