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Contenuti del libro
Informazioni
“Speranzella” di Carlo Bernari ti porta nella Napoli del dopoguerra, precisamente nei Quartieri Spagnoli, in una via che si chiama Speranzella. È un posto segnato dalla povertà, dove si vedono ancora i segni della guerra e della presenza degli Alleati, come la Military Police, che impone nuove regole e controlli. In questo scenario difficile, incontriamo personaggi indimenticabili. C’è Nannina, una ragazza che cerca un posto sicuro, spesso usata e manipolata da chi le sta intorno. C’è Elvira, la Cafettèra, ossessionata dall’idea di riportare il re (i monarchici contro i repubblicani) e convinta di avere poteri, che si affida alle previsioni del chiromante Lonegro. C’è Michele, suo figlio, che non sopporta quella vita e sogna di scappare. La storia racconta la loro lotta quotidiana per sopravvivere, tra traffici, speranze politiche che spesso nascondono solo interessi personali, e la ricerca disperata di un futuro migliore. È un affresco potente di un’umanità che cerca di cavarsela in un mondo distrutto, dove le decisioni prese per disperazione possono portare a conseguenze inaspettate e tragiche. È un libro che ti fa sentire l’aria di quei vicoli di Napoli.Riassunto Breve
Nella Speranzella, un vicolo di Napoli, la vita nel dopoguerra è segnata dalla povertà e dalle tracce delle dominazioni passate, come vecchie targhe e segnali militari alleati sbiaditi. La routine quotidiana vede figure come guardiani notturni e artigiani, alcuni con i segni fisici della guerra. Le attività economiche nate nel dopoguerra declinano, il mercato nero con i beni americani si riduce, e i vicoli restano impoveriti. L’arrivo degli Alleati porta speranza ma anche controlli severi dalla Military Police, che contrasta il mercato nero mentre i napoletani facilitano gli scambi illeciti. In questo ambiente, personaggi come Nannina cercano protezione, trovandola temporaneamente da Elvira, la Cafettèra. Elvira si affida alle previsioni di un chiromante per guidare le sue azioni, vedendo in Nannina uno strumento per i suoi piani, inclusa la raccolta di fondi per la causa monarchica. La politica monarchica è diffusa, ma spesso usata in modo strumentale da figure potenti come don Vincenzo per mantenere influenza, offrendo favori in cambio di lealtà. Elvira invia Nannina a riscuotere denaro, esponendola a pericoli, come l’incontro con un soldato americano. Le tensioni familiari si manifestano, come le liti tra Elvira e il marito Ciccillo, e il risentimento del figlio Michele verso la madre, che lo porta a desiderare una fuga o un cambiamento radicale. La Pizzicatella, figura influente nel contrabbando, è una rivale di Elvira, interessata ai suoi soldi. Elvira organizza una manifestazione monarchica, durante la quale Michele si schiera con i repubblicani, portando a uno scontro pubblico con la madre. Dopo la manifestazione, si diffonde la voce che Nannina ha la sifilide, un pettegolezzo diffuso dalla Pizzicatella. Nannina riceve la diagnosi e Ciccillo si prende cura di lei, perdendo il lavoro per procurarle le cure. La salute di Elvira peggiora rapidamente, ha visioni legate alla sconfitta politica e muore poco dopo le elezioni, in cui lei e Ciccillo hanno votato confusamente, simboleggiando il fallimento del loro progetto. Dopo la morte di Elvira, Nannina vive con Ciccillo e il figlio minore Pascalotto. Nannina e Michele, che hanno un legame complicato, progettano di fuggire insieme per cercare una vita migliore lontano da Napoli. Le loro intenzioni vengono fraintese come un piano di suicidio. Mentre si cerca Michele e Nannina, il piccolo Pascalotto viene trovato annegato. Una lettera da Milano chiarisce che Michele e Nannina sono fuggiti insieme per disperazione, con l’intenzione di sposarsi e portare Pascalotto con loro in seguito, rivelando che il loro tentativo di fuga dalla realtà ha portato a una tragedia inattesa.Riassunto Lungo
1. Speranzella, tra segni del passato e presente
Nel cuore di Napoli, tra i Quartieri Sopra Toledo nati per ospitare le truppe spagnole, si trova Speranzella. Questa strada conserva ancora oggi i segni lasciati dalle diverse dominazioni che l’hanno attraversata nel tempo. Una targa sbiadita del Vico Sergente Maggiore ricorda il passato spagnolo, mentre una vecchia tabella “Off limits”, residuo delle forze alleate, evoca un periodo di isolamento. Questo isolamento forzato, simboleggiato da quella tabella ormai senza funzione, ha contribuito a mantenere vivo un forte sentimento monarchico tra gli abitanti.La vita quotidiana e i suoi volti
La giornata nella strada segue ritmi precisi, segnati dalle figure che la popolano. C’è don Luigi, il guardiano notturno, la cui presenza veglia sulle ore buie. E c’è Mastrovincenzo, che di giorno fa l’elettricista e di notte prende il posto di guardiano. Mastrovincenzo porta su di sé le ferite della guerra: una gamba amputata che continua a fargli male, un dolore sordo e persistente che non lo abbandona mai. Racconta con amarezza di aver dovuto persino pagare per l’operazione che gli ha rimosso l’arto, un peso che si aggiunge al suo fardello quotidiano.I segni del declino economico
L’economia della zona riflette chiaramente le conseguenze del dopoguerra. Attività come il Caffè Babilonia, gestito da Ciccillo, sono nate proprio da quei traffici con gli americani, come si vede ancora oggi dalle attrezzature del bar. Ma questo legame con un passato di scambi ha lasciato spazio a un generale impoverimento. Le officine che erano sorte nel fermento del dopoguerra hanno chiuso i battenti. Molti sono costretti a vendere i pochi beni accumulati nel periodo di confusione post-bellica. Figure un tempo comuni, come i “magliari”, venditori ambulanti di stoffe straniere, sono ormai completamente scomparse dal paesaggio della strada.Un quadro di povertà quotidiana
Oggi Speranzella e i suoi vicoli presentano un quadro di profonda povertà. Chi non ha potuto o voluto andarsene vive in condizioni di miseria. La giornata si apre con l’arrivo del “polmonaio”, che porta scarti di carne per i gatti randagi, e poco dopo arriva il camion della nettezza urbana. È un vecchio veicolo militare americano, un altro residuo del passato, che si muove lentamente tra le strettoie. Questi momenti, apparentemente banali, sono simboli potenti della dura realtà quotidiana che si vive in questo angolo di Napoli.Davvero un cartello “Off limits”, ormai senza funzione, basta a giustificare un “forte sentimento monarchico” tra gli abitanti?
Il capitolo suggerisce un legame diretto tra l’isolamento imposto in passato (simboleggiato da una vecchia tabella) e il mantenimento di un forte sentimento monarchico. Questa connessione appare assertiva e priva di un’argomentazione solida che spieghi il meccanismo causale. L’isolamento può avere molteplici effetti sociali e politici, e legarlo automaticamente a una specifica fedeltà monarchica senza esplorare altri fattori storici, sociali o culturali che potrebbero aver contribuito a tale sentimento (o alla sua percezione) lascia una lacuna significativa. Per colmare questa lacuna, sarebbe opportuno approfondire la storia sociale e politica di Napoli nel dopoguerra, studiando le dinamiche specifiche dei Quartieri Spagnoli e le diverse correnti politiche presenti all’epoca. Letture sulla storia del Mezzogiorno e sulla transizione dall’Italia monarchica a quella repubblicana, magari con un focus su studi di sociologia politica o di storia locale, potrebbero fornire il contesto necessario per valutare la plausibilità di tale legame o per identificare spiegazioni alternative o complementari.2. La Speranza e il Controllo
Il sabato porta un cambiamento nell’aria di miseria quotidiana a Napoli, animando le strade con piccole attività economiche e un senso di sollievo. È il giorno in cui visitatori come don Giosuè si recano in zone popolari, come la Speranzella. Don Giosuè frequenta il Bar Babilonia, gestito da Ciccillo e Nannina. È un signore con problemi di soldi, e il suo interesse per Nannina provoca la gelosia di Ciccillo, che nonostante questo mantiene un comportamento professionale dietro il bancone.Il chiromante e la speranza di un ritorno
Nannina sa che don Giosuè visita il chiromante Lonegro. L’uomo cerca notizie del figlio disperso in guerra, aggrappandosi alla speranza di un suo ritorno. Lonegro, un indovino che ha una mano ferita proprio a causa della guerra, sostiene di possedere poteri profetici. Afferma che le sue visioni si sono avverate in passato, riguardando anche figure importanti. La sua credibilità si basa su queste presunte premonizioni, che condivide con i suoi clienti, toccando anche argomenti delicati come il futuro politico del paese.L’arrivo degli Alleati e le nuove regole
L’arrivo degli Alleati porta un periodo che viene descritto come “Speranza e Baldoria”. Tuttavia, questa nuova era impone anche nuove regole e un maggiore controllo sulla città. La Military Police (MP) stabilisce zone vietate e conduce perquisizioni tra la popolazione. Queste azioni mirano a contrastare il fiorente mercato nero. Nonostante i divieti, i napoletani trovano il modo di facilitare l’accesso dei soldati americani alle aree proibite, favorendo gli scambi commerciali clandestini. I beni americani venduti al mercato nero, come quelli che Nannina rivende ai piani alti, sono spesso considerati di bassa qualità.Le difficoltà di Nannina e l’incontro con la MP
In questo contesto di controlli e difficoltà, il cognato di Nannina, un ex postino, viene arrestato dalla MP. Il suo passato e le sue attività illecite lo rendono un facile bersaglio. Nannina, sentendosi oppressa e prigioniera nella casa della sorella, decide di andarsene. Poco dopo aver lasciato l’abitazione, incontra una pattuglia della Military Police. I soldati la perquisiscono e le chiedono dove abita. Non avendo un posto dove andare, Nannina dà l’indirizzo del bar di Ciccillo, cercando in quel luogo un rifugio e una forma di protezione.Ma la credibilità di un chiromante si basa davvero su “presunte premonizioni”, o il capitolo ignora la psicologia dietro la speranza disperata?
Il capitolo descrive il chiromante Lonegro e la sua presunta credibilità basata su visioni passate, ma non analizza il meccanismo per cui le persone, specialmente in momenti di vulnerabilità come la perdita di un figlio in guerra, si affidano a tali figure. La narrazione rischia di presentare la credibilità come un dato di fatto, senza esplorare i fattori psicologici e sociali che rendono le persone ricettive a promesse non verificabili. Per comprendere meglio questo aspetto, sarebbe utile approfondire studi sulla psicologia della credulità, la sociologia delle credenze popolari e l’antropologia della speranza in contesti di crisi. Autori come quelli che hanno indagato i meccanismi della persuasione e della formazione delle credenze potrebbero offrire spunti preziosi.3. Il Futuro Pre-fabbricato
Elvira, conosciuta come la Cafettèra, vive la sua vita in attesa costante del futuro, basandosi unicamente sulle previsioni di un chiromante per ogni decisione. Questa routine quotidiana viene improvvisamente scossa dall’arrivo inatteso di Nannina. La ragazza è fuggita dalla sua casa ed è seguita a breve distanza da un soldato americano, una circostanza completamente imprevista che turba l’ordine delle cose. Nannina si rivolge a Elvira in cerca di aiuto e protezione, trovandosi in una situazione di vulnerabilità e bisogno. La sua presenza rappresenta un elemento di caos in un’esistenza altrimenti scandita dalle predizioni.Il Piano di Elvira
Elvira interpreta subito l’arrivo di Nannina e la presenza del soldato americano alla luce di una vecchia previsione del chiromante che parlava proprio di “Un soldato”. Vede in questa coincidenza un’opportunità concreta per realizzare un suo progetto ambizioso. Decide quindi di ospitare Nannina non solo per aiutarla, ma soprattutto per sfruttare la situazione a proprio vantaggio. Il suo piano mira a combinare un matrimonio tra Nannina e il soldato americano, vedendo in questa unione un’occasione di notevole elevazione sociale per la ragazza. Questo progetto viene presentato a Nannina come un gesto di pura generosità e assistenza, nascondendo le reali motivazioni di Elvira.La Visita al Chiromante
Per consolidare il suo piano, Elvira manda Nannina dal chiromante di fiducia, Lonegro, per un consulto. Durante la visita, il chiromante esamina la mano di Nannina e le fa previsioni rassicuranti, parlando di un buon incontro futuro e di una vita lunga e prospera. Per confermare ulteriormente queste predizioni e verificare l’idoneità di Nannina ai piani di Elvira, Lonegro la sottopone a un particolare “esperimento”, che consiste in una forma di ipnosi. Dopo aver testato la sua reattività e suggestionabilità, il chiromante dichiara Nannina un “soggetto d’oro”, perfettamente adatta allo scopo che Elvira ha in mente per lei. Oltre alle predizioni personali, Lonegro offre anche servizi di “epurazione”, fornendo consigli pratici per superare le difficoltà e le incertezze del momento, dimostrando la sua influenza sulla vita del quartiere.La Realtà del Quartiere e le Previsioni
La vita nel quartiere è profondamente segnata dalla povertà diffusa e dalla presenza pervasiva dei soldati americani, che rappresentano contemporaneamente una fonte di speranza per un futuro migliore e un potenziale pericolo. Elvira, sentendosi rafforzata e giustificata dalle conferme ricevute dal chiromante Lonegro, si sente pronta ad affrontare la situazione con determinazione. Vede in Nannina lo strumento ideale per concretizzare il futuro che desidera, un futuro che lei immagina e costruisce meticolosamente utilizzando i “pezzi prefabbricati” forniti dalle predizioni del chiromante. Questa visione del futuro, basata su calcoli e previsioni piuttosto che sulla spontaneità, guida le sue azioni e le sue manipolazioni.Davvero nel capitolo si suggerisce che un chiromante e l’ipnotismo siano terapie mediche efficaci per una malattia grave?
Il capitolo introduce il chiromante e l’ipnotismo nel contesto della cura medica per la Cafettèra, suggeriti addirittura da un medico, ma non chiarisce su quali basi scientifiche o culturali tali pratiche fossero considerate valide all’epoca e nel luogo descritti. Questo solleva interrogativi sulla rappresentazione della medicina e delle credenze popolari. Per comprendere meglio il contesto, sarebbe utile approfondire la storia della medicina, le pratiche terapeutiche non convenzionali e il ruolo dei guaritori e delle credenze nella società del periodo. Autori come Porter o Foucault potrebbero offrire spunti sulla storia della medicina e sulle dinamiche di potere legate alla salute.8. L’Errore della Morte Annunciata
La vita nei Quartieri è segnata dalla costante mancanza di denaro e dalle difficoltà quotidiane. In questo contesto, Nannina vive insieme a Ciccillo e al piccolo figlio Pascalotto, dopo la recente morte della Cafettèra. Nannina ha un rapporto complesso e teso con Michele, l’altro figlio di Ciccillo. Il piccolo Pascalotto dipende molto da Nannina, che si prende cura di lui.Segni di inquietudine
Preoccupata per la situazione e forse per il suo legame con Michele, Nannina decide di chiedere consiglio a un mago che legge le carte. La lettura rivela simboli inquietanti: lei stessa, circondata da pettegolezzi, gelosia, un viaggio e la morte. Il mago interpreta la morte come quella della Cafettèra, già avvenuta, ma Nannina rimane profondamente turbata dalle predizioni. La sua inquietudine aumenta quando riceve un messaggio da Michele: le fa sapere di sapere cosa fare “per farla finita”. La risposta di Nannina, altrettanto criptica, è identica.La scomparsa e la ricerca
Quando Nannina scompare improvvisamente, l’intero vicolo si allarma. Le parole scambiate tra lei e Michele, unite alla predizione delle carte, fanno temere il peggio: che i due abbiano intenzione di togliersi la vita insieme. La comunità si mobilita immediatamente e viene organizzata una ricerca per trovarli. Nella speranza di rintracciare almeno uno dei due, il piccolo Pascalotto viene mandato a cercare Michele, ma senza successo.La tragica scoperta
La tensione e l’angoscia crescono con il passare delle ore. Il giorno seguente, la paura si trasforma in tragedia: Pascalotto viene trovato annegato in mare. La notizia sconvolge il vicolo e in particolare Ciccillo, che si trova ad affrontare un dolore immenso e inaspettato.La verità dalla lettera
Poco dopo aver visto il corpo senza vita di Pascalotto all’obitorio, Ciccillo riceve una lettera spedita da Milano. È stata scritta da Michele e rivela la verità dietro la scomparsa: lui e Nannina non volevano morire, ma fuggire. Sono scappati insieme per disperazione, cercando di iniziare una vita diversa e più facile lontano da Napoli, in un luogo dove nessuno li conoscesse. Nella lettera, Michele esprime il desiderio di sposare Nannina e la speranza di trovare presto un lavoro. Spiega che avrebbero voluto portare Pascalotto con loro in un secondo momento, una volta sistemati. La loro fuga, nata dal tentativo di sfuggire a una realtà difficile, si è scontrata tragicamente con il destino del bambino, portando a una conclusione devastante e incomprensibile per Ciccillo.Davvero la morte di Pascalotto è solo una tragica fatalità, o il capitolo omette un passaggio cruciale?
Il capitolo presenta la morte di Pascalotto come l’esito tragico della situazione, ma non chiarisce come il bambino, inviato a cercare Michele, finisca annegato in mare. Questa lacuna narrativa rende difficile comprendere appieno la concatenazione degli eventi e la sua relazione causale con la fuga dei genitori. Per approfondire come le narrazioni costruiscono la causalità e gestiscono le ellissi, è utile esplorare la teoria della narrazione e l’analisi strutturale dei testi. Autori come V. Propp o G. Genette offrono strumenti per analizzare la struttura e la logica interna delle storie.Abbiamo riassunto il possibile
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