Scienze sociali

Song of myself. Un viaggio nella varianza di genere

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1. Esplorare l’Identità

Tutto ha inizio con un progetto artistico che coinvolge un gruppo di adolescenti seguiti da un servizio di neuropsichiatria infantile. Attraverso la modifica di un libro, un processo simile alla found poetry, i ragazzi fanno emergere nuovi significati legati all’identità. Questa esperienza artistica porta a un coinvolgimento più ampio, con gli adolescenti e le loro famiglie che partecipano a un evento pubblico. In questa occasione, presentano idee fondamentali sull’identità di genere usando rappresentazioni visive, come lo spettro di genere e l’importanza dei pronomi personali.

Il confronto con i genitori

Parallelamente all’attività con i ragazzi, si svolgono incontri dedicati ai loro genitori. In questi dialoghi emerge chiaramente quanto sia complesso il tema della varianza di genere per gli adulti. I genitori esprimono le loro paure, soprattutto riguardo al percorso che i figli stanno intraprendendo. Si chiedono se questo “viaggio” implichi necessariamente una transizione. Il personale medico chiarisce che il percorso è prima di tutto un’esplorazione interiore, il cui unico e vero obiettivo è il benessere della persona che lo sta vivendo.

Tra dubbi e nuove prospettive

Durante gli incontri, affiorano diverse visioni tra i genitori. Alcuni si interrogano se la varianza di genere possa essere in parte influenzata dalle mode giovanili. Questa preoccupazione viene messa a confronto con la realtà della sofferenza che molti ragazzi vivono e con l’idea fondamentale della libertà di poter essere sé stessi. Si nota come la generazione più giovane sembri affrontare questi temi con maggiore apertura e libertà nell’esprimere la propria identità rispetto alle generazioni precedenti.

L’importanza delle parole

Nel dialogo emerge con forza quanto sia cruciale usare un linguaggio inclusivo. Viene discusso, ad esempio, l’uso dello schwa (ә) per riferirsi a gruppi misti o a persone che non si riconoscono nel binarismo di genere maschile/femminile. Questo perché le parole che usiamo non sono neutre: influenzano profondamente il modo in cui percepiamo il mondo e noi stessi. Un linguaggio più ampio e accogliente può fare in modo che più persone si sentano viste e rappresentate.

Verso una maggiore comprensione

Ascoltare le esperienze dei figli e confrontarsi apertamente con i professionisti favorisce un percorso di maggiore comprensione e accettazione da parte dei genitori. Alcuni di loro, superando le incertezze o la vergogna iniziale, diventano attivamente sostenitori dei diritti delle persone LGBT+. Diventano la voce di quei figli che magari fanno ancora fatica a esprimersi pienamente. La consapevolezza su questi temi cresce nel tempo, e si osserva che la confusione spesso non nasce dal giovane, ma dagli adulti che cercano di comprendere un’esperienza lontana dalla loro. La chiarezza e la serenità arrivano quando il giovane trova lo spazio e il sostegno per affermare con sicurezza la propria identità.

Ma se i dubbi dei genitori sulla “moda” non fossero semplice “confusione”, ma cercassero di capire le complesse influenze sociali e psicologiche che possono interagire con l’esplorazione dell’identità?
Il capitolo contrappone le preoccupazioni dei genitori, come quella legata alle “mode giovanili”, alla realtà della sofferenza e all’idea di libertà. Tuttavia, presentare i dubbi degli adulti principalmente come “confusione” che si risolve con l’accettazione rischia di non esplorare a fondo la complessità del fenomeno. Per approfondire queste dinamiche e capire meglio come fattori sociali, psicologici e culturali interagiscano nell’esplorazione dell’identità in adolescenza, è utile rivolgersi a studi di sociologia, psicologia dello sviluppo e leggere autori che si occupano di identità e processi sociali.


2. Sentirsi e la Paura

L’identità di genere è una percezione profonda e interna del proprio essere, sentendosi maschio, femmina o altro. Non è una scelta, ma una sensazione interiore radicata. Questa percezione è diversa dal sesso biologico, che viene assegnato alla nascita in base alle caratteristiche fisiche. Si distingue anche dal ruolo di genere, che riguarda come ci si esprime esteriormente e come si interagisce nella società. Infine, è diversa dall’orientamento sessuale, che definisce chi ci attrae a livello romantico o fisico. Queste quattro dimensioni – identità di genere, sesso biologico, ruolo di genere e orientamento sessuale – si combinano per formare l’identità sessuale di una persona. Le persone cisgender si identificano con il sesso assegnato alla nascita, mentre le persone transgender sentono un’incongruenza tra la loro identità interiore e il sesso assegnato. Le persone non binarie, invece, non si riconoscono esclusivamente come uomini o donne. La varianza di genere è una delle tante espressioni naturali dell’essere umano, presente in diverse culture e periodi storici.

Percorsi di scoperta e accettazione

Genitori e adolescenti intraprendono percorsi importanti per scoprire e accettare la varianza di genere. Per i genitori, può esserci sorpresa, oppure la conferma di intuizioni avute in precedenza; l’essenziale è imparare ad accogliere l’identità che i figli sentono come propria. Gli adolescenti, soprattutto quelli tra i quattordici e i diciotto anni, vivono questa scoperta personale mentre affrontano le tipiche sfide dell’adolescenza. Queste includono momenti di confusione, la ricerca della propria identità e il desiderio di essere capiti e accettati dai coetanei e dalla famiglia. È un periodo delicato in cui il supporto e la comprensione sono fondamentali.

Il peso della paura

Un sentimento molto presente tra questi giovani è la paura. Hanno timore di essere rifiutati, anche dalle persone più vicine come amici e familiari. Temono di essere chiamati con nomi o pronomi sbagliati (misgendering), il che non rispetta la loro identità. C’è anche la paura concreta della violenza. Questa paura costante rende difficile sentirsi tranquilli e al sicuro, sia negli spazi pubblici che nelle relazioni personali di tutti i giorni.

L’importanza dell’informazione e dell’accettazione

Per superare l’ignoranza e i pregiudizi, è fondamentale avere più informazioni e formazione sulla varianza di genere. Una maggiore consapevolezza nella società può fare una grande differenza. Questo è particolarmente vero nelle scuole, dove i giovani passano molto tempo e formano le loro idee. Quando la società capisce e accetta, le persone trans e non binarie possono sentirsi viste e riconosciute per quello che sono. Non vengono più considerate strane o motivo di allarme, ma semplicemente una delle tante forme in cui l’esistenza umana si può manifestare.

Come si può affermare con tanta sicurezza che l’identità di genere sia una “sensazione interiore radicata” e non una scelta, quando la sua origine e natura sono ancora oggetto di dibattito scientifico e filosofico?
Il capitolo presenta la natura dell’identità di genere come un dato di fatto assodato, definendola come un sentimento innato. Tuttavia, la comprensione scientifica dell’identità di genere è complessa e coinvolge fattori biologici, psicologici e sociali, con ricerche in corso e modelli teorici divergenti. Per ottenere una prospettiva più completa, sarebbe utile esplorare i campi della psicologia dello sviluppo, della neurobiologia e della sociologia, magari approfondendo il lavoro di autori che discutono l’interazione tra natura e cultura nella formazione dell’identità, o che analizzano la costruzione sociale del genere.


3. Il peso della verità e la cura possibile

Lo sviluppo dell’identità di genere

Comprendere la propria identità di genere è un processo che inizia molto presto nella vita. Già intorno ai tre anni, i bambini iniziano a percepire il proprio genere. Verso i cinque anni, questa consapevolezza si consolida, e capiscono che il loro genere è qualcosa di costante. L’identità è influenzata da una combinazione complessa di fattori, tra cui la biologia, l’ambiente in cui si cresce e la cultura di riferimento. È importante ricordare che i comportamenti che non rientrano negli stereotipi di genere non significano necessariamente che una persona stia vivendo una disforia.

Cos’è la disforia di genere

A volte, una persona prova un profondo disagio perché sente che il proprio genere interno non corrisponde al sesso che le è stato assegnato alla nascita. Questa sofferenza significativa si chiama disforia di genere. Può manifestarsi già da piccoli, ma spesso diventa più complessa durante la pubertà, quando il corpo cambia in modo evidente. Questa condizione può avere conseguenze serie sulla salute psicofisica. Se non viene affrontata, può portare a isolamento, comportamenti autolesionistici o pensieri molto tristi.

L’importanza del coming out

Per le persone con varianza di genere, il momento di condividere la propria identità con gli altri, chiamato coming out, è fondamentale. Questo passo è spesso accompagnato dalla paura di reazioni negative da parte di amici e familiari. Tuttavia, porta anche un grande sollievo e la sensazione di poter finalmente essere sé stessi, come una rinascita. La vera difficoltà non è accettarsi interiormente, ma affrontare le reazioni del mondo esterno. Questa paura nasce dalla fragilità di una parte della società che teme ciò che è diverso e usa la conformità per mantenere il controllo, spesso legato a dinamiche di potere e privilegi. Per questo motivo, la lotta per i diritti delle persone con varianza di genere è una parte essenziale della battaglia più ampia per l’uguaglianza e la giustizia, che sono pilastri della democrazia.

Il percorso di supporto e cura

I minori che vivono la varianza di genere possono ricevere supporto in centri specializzati. Qui lavorano équipe composte da diversi professionisti che collaborano insieme. Il percorso prevede una valutazione psicologica e un sostegno sia per il ragazzo o la ragazza sia per la sua famiglia. Se necessario, durante l’adolescenza, si possono considerare terapie mediche. I bloccanti della pubertà, ad esempio, fermano temporaneamente lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari; i loro effetti sono reversibili, offrendo tempo prezioso per riflettere. In seguito, si possono usare terapie ormonali, che hanno effetti meno reversibili e aiutano ad allineare il corpo con il genere in cui la persona si riconosce. L’accesso a queste cure mediche segue linee guida riconosciute a livello internazionale e richiede sempre il consenso dei genitori o di chi ne fa le veci.

Aumento delle richieste e sfide attuali

Negli ultimi anni, si è osservato un aumento nel numero di persone che cercano aiuto per questioni legate alla varianza di genere. Questo incremento non significa che la condizione sia diventata più comune. Piuttosto, riflette una maggiore consapevolezza nella società e una migliore disponibilità di informazioni. Queste informazioni permettono alle persone di riconoscere e dare un nome a ciò che stanno vivendo. Purtroppo, il sistema sanitario trova difficile rispondere a questo aumento delle richieste. Questa difficoltà è dovuta principalmente alla mancanza di risorse adeguate.

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Se la disforia di genere è una condizione clinica che spesso richiede supporto professionale, quanto peso hanno realmente le “etichette” o la rappresentazione mediatica nella complessa scoperta di sé?
Il capitolo sottolinea l’importanza della rappresentazione e delle etichette per la scoperta di sé, ma riconosce anche che la disforia di genere è una condizione clinica specifica che può richiedere supporto psicologico. Questa dualità merita un’analisi più approfondita. È necessario comprendere meglio l’interazione tra i fattori socio-culturali (come media e linguaggio) e i processi psicologici individuali e clinici. Per esplorare questi temi, si consiglia di studiare la psicologia clinica, la sociologia dell’identità e gli studi sui media. Un punto di partenza potrebbe essere l’opera di autori che hanno indagato la costruzione sociale dell’identità o la psicologia dello sviluppo.


6. Il Tempo di Capirsi e del Mondo Intorno

Capire chi siamo è un percorso che può durare tutta la vita. È un viaggio complesso, influenzato da come ci vediamo, dall’ambiente che ci circonda, dalle aspettative degli altri e dai modi in cui la nostra mente si difende. In questo cammino, la famiglia ha un ruolo fondamentale fin dall’inizio. È lì che impariamo i primi comportamenti e le prime relazioni, che si formano la nostra etica e la nostra morale, e che vengono influenzati i legami che costruiremo in futuro. Sentirsi supportati emotivamente in famiglia rafforza la fiducia in sé stessi. I ragazzi e le ragazze che stanno scoprendo la propria identità di genere desiderano trovare accoglienza e genitori sereni e preparati, capaci di aiutarli a trovare le soluzioni più adatte a loro.

L’Importanza della Scuola

Anche la scuola è un luogo essenziale per i giovani e influisce molto sul loro benessere. A scuola, i ragazzi chiedono di essere accolti e rispettati. Vorrebbero anche avere spazi dove poter parlare della propria identità, con persone informate e sensibili. Spesso, però, questa possibilità non c’è, per paura di come potrebbero reagire i genitori o perché gli insegnanti non si sentono abbastanza preparati. Un semplice gesto, come usare il nome che un ragazzo o una ragazza preferisce (e non quello di nascita che non sente più suo), è un segno di attenzione che li fa sentire visti e riconosciuti per quello che sono.

Tempo Libero e Relazioni Sociali

Il tempo libero, specialmente d’estate, può presentare delle sfide, soprattutto per quanto riguarda l’esposizione del corpo. Situazioni come andare al mare possono aumentare il disagio legato alla disforia di genere. Per questo, molti preferiscono attività che permettono di coprirsi di più. Le famiglie spesso si adattano, cercando luoghi o attività alternative. Viaggiare insieme, ad esempio, è un modo importante per creare ricordi positivi. Le esperienze vissute in autonomia con gli amici sono cruciali per la crescita, ma possono essere difficili per chi soffre d’ansia, e in questi casi il supporto dei genitori diventa fondamentale. Gli amici offrono un senso di sicurezza e appartenenza, specialmente quando si condividono esperienze simili, come può accadere tra pari con varianza di genere. Anche ambienti esterni come lo sport o le associazioni possono essere molto positivi, purché siano accoglienti. La storia della squadra di baseball che ha permesso a un ragazzo trans di giocare nella squadra maschile, anche senza avere ancora i documenti aggiornati, è un esempio concreto di come l’accoglienza possa portare gioia e benessere.

I Cambiamenti nella Società

Negli ultimi vent’anni, il modo in cui la società percepisce la varianza di genere è cambiato, soprattutto tra i giovani. Questo cambiamento è stato possibile grazie all’impegno di attivisti e a campagne di sensibilizzazione che hanno reso l’argomento più visibile e compreso. Anche il linguaggio usato per parlarne è diventato più preciso e rispettoso. Nonostante i progressi fatti a livello legale, medico ed educativo, la paura e le resistenze esistono ancora. Il cambiamento nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni quotidiane, è un processo più lento. Nonostante le difficoltà, le trasformazioni in atto lasciano un segno profondo nella consapevolezza delle persone e nella società nel suo complesso.

Quando il capitolo parla di “soluzioni più adatte” per i ragazzi che scoprono la propria identità di genere, a quali soluzioni si riferisce esattamente e su quali basi scientifiche o cliniche si fondano, dato che l’argomento è ancora oggetto di dibattito?
Il capitolo tocca l’importanza del supporto familiare nell’aiutare i giovani che esplorano l’identità di genere a trovare “le soluzioni più adatte”. Tuttavia, non approfondisce quali possano essere queste soluzioni, né riconosce la complessità e il dibattito scientifico e clinico in corso sullo sviluppo dell’identità di genere, la diagnosi e i possibili percorsi (ad esempio, attesa vigile, supporto psicologico, interventi medici). Presentare la questione in termini di ricerca di “soluzioni” senza fornire contesto o riconoscere le diverse prospettive scientifiche e mediche può risultare fuorviante. Per approfondire questa tematica complessa, è utile esplorare le diverse posizioni in ambito psicologico, psichiatrico ed endocrinologico, consultando autori che rappresentano sia approcci affermativi che critici o prudenti rispetto alle varie forme di intervento.


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