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Contenuti del libro
Informazioni
“Shine on… you, crazy diamond. Viaggio virtuale all’interno di un emblema pinkfloydiano” di Fabio Zaccaria ti porta dentro il mondo di una delle band più iconiche di sempre, i Pink Floyd. Non è solo una storia, ma un vero viaggio che parte dalla Londra degli anni Sessanta, dalla scena psichedelica con il geniale e fragile Syd Barrett, per arrivare ai successi planetari come The Dark Side of the Moon e Wish You Were Here. Al centro di tutto, il brano che dà il titolo al libro, Shine On You Crazy Diamond, analizzato in profondità come omaggio a Barrett e simbolo della loro evoluzione. Scoprirai come figure chiave come Roger Waters e David Gilmour hanno plasmato il loro sound unico, esplorando lo stile chitarristico David Gilmour, l’uso innovativo degli effetti e la loro capacità di mescolare musica psichedelica e progressive rock. Il libro ripercorre la storia Pink Floyd, analizza la loro discografia Pink Floyd e ti fa capire perché la loro analisi musicale è ancora così rilevante oggi. È un invito a esplorare il suono, i testi e l’eredità di una band che ha cambiato per sempre la musica.Riassunto Breve
I Pink Floyd nascono a Londra a metà degli anni Sessanta, evolvendosi da un gruppo che suonava rhythm’n’blues. La formazione iniziale include Syd Barrett, Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright e Bob Klose, con Barrett che suggerisce il nome ispirato a due bluesman. Klose lascia presto. Sotto la guida di Barrett, la band sviluppa un suono psichedelico, visibile in brani come *Arnold Layne* e nell’album *The Piper at the Gates of Dawn*, sperimentando con light show nei concerti. Nel 1967 si unisce David Gilmour. Barrett si allontana per problemi personali e uso di droghe, lasciando nel 1968. La leadership passa a Gilmour, Waters e Wright, con Waters che diventa sempre più centrale. La musica si sposta verso il progressive, usando anche un’orchestra in album come *Atom Heart Mother*. Il successo mondiale arriva con *The Dark Side of the Moon* (1973) e *Wish You Were Here* (1975), dischi con testi che affrontano temi sociali. *Shine On You Crazy Diamond* è un brano lungo dedicato a Barrett, nato da un periodo di crisi creativa e basato su un’idea di Gilmour. Questo brano, diviso in nove parti, è centrale nell’album *Wish You Were Here*, che esplora temi come l’industria musicale e l’alienazione. L’analisi del brano considera armonia (Sib maggiore/Sol minore, cambi metrici), strumentazione (sintetizzatori, chitarre con bending e slide, basso, batteria) e testo, che ricorda Barrett e critica il sistema discografico. La musica crea atmosfere diverse, riflettendo la storia narrata e l’anima psichedelica di Barrett. La parte finale della suite torna a Sol minore, con passaggi armonici che modulano e richiamano una marcia funebre, interpretata come omaggio a Barrett, confermata da una citazione musicale di “See Emily Play”. Aumentano le tensioni interne, soprattutto tra Waters e gli altri. Wright viene allontanato da Waters durante le registrazioni di *The Wall*. Nel 1985 Waters lascia, ma Gilmour e Mason continuano, vincendo una disputa legale sul nome. Pubblicano *A Momentary Lapse of Reason* (1987) e *The Division Bell* (1994), con il ritorno di Wright. L’attività live finisce nel 1995, documentata da *Pulse*. La band si riunisce brevemente per Live 8 nel 2005 e si scioglie definitivamente tra il 2006 e il 2008. Nel 2014 esce *The Endless River*, basato su materiale inedito. I Pink Floyd sono considerati pionieri, introducendo improvvisazioni estese e light show complessi. Sperimentano con musica elettronica, sintetizzatori e campionamento di suoni, integrano elementi classici e creano lunghe suite rock. Il loro stile cambia sotto l’influenza di Barrett, Waters e Gilmour. David Gilmour è una figura chiave dopo Barrett, chitarrista, compositore e produttore. Il suo stile chitarristico è espressivo, con un tocco caldo e sustain, usando scale pentatoniche e diatoniche con comprensione armonica, scala blues e scale minori. Tecniche fondamentali sono il bending e il vibrato. Usa anche lap steel guitar per sonorità oniriche. È un pioniere nell’uso di effetti come overdrive, compressori, distorsori, modulazioni, delay e riverberi. La sua strumentazione include chitarre modificate come la Black Strat. L’influenza di Gilmour si vede in molti chitarristi moderni per il suo approccio completo che unisce tecnica, senso musicale e ricerca sonora. La musica dei Pink Floyd raggiunge ascoltatori di ogni età e offre spunti a musicisti di vari generi, dal classico al jazz all’elettronica. La storia e il suono dipendono da tutti e cinque i membri storici: Barrett, Waters, Gilmour, Wright e Mason. Anche i conflitti interni sono parte della loro storia. Nonostante i cambi di formazione, la band è rimasta riconoscibile. La loro musica, a volte chiamata il “diamante pazzo”, continua a influenzare musicisti e ascoltatori. La produzione discografica include album in studio da *The Piper at the Gates of Dawn* (1967) a *The Endless River* (2015), con variazioni nella formazione e nel ruolo compositivo, album dal vivo come *Pulse*, raccolte, singoli, colonne sonore (*More*, *Obscured by Clouds*) e materiale inedito, alcuni brani dei quali si sono evoluti in canzoni poi incluse negli album.Riassunto Lungo
1. Pionieri del Suono e della Scena
I Pink Floyd nascono a Londra a metà degli anni Sessanta, evolvendosi da un gruppo chiamato The Tea Set che inizialmente suonava cover rhythm’n’blues. La formazione originale comprendeva Syd Barrett, Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright e Bob Klose. Fu Barrett a suggerire il nome Pink Floyd, prendendo ispirazione da due musicisti blues. Klose lasciò il gruppo poco dopo la formazione. Sotto la guida creativa di Barrett, la band iniziò a sviluppare un suono distintivo e psichedelico, come si può sentire nel loro primo singolo Arnold Layne e nell’album d’esordio The Piper at the Gates of Dawn. Durante i loro concerti sperimentavano con effetti visivi innovativi, utilizzando light show e proiezioni per creare un’esperienza immersiva per il pubblico.L’evoluzione del suono e i primi successi
Nel 1967, David Gilmour si unì alla band. Purtroppo, a causa di crescenti problemi personali e dell’uso di droghe, Syd Barrett iniziò ad allontanarsi dal gruppo, lasciandolo ufficialmente nel 1968. La leadership artistica passò quindi congiuntamente a Gilmour, Waters e Wright, sebbene Roger Waters avrebbe assunto un ruolo sempre più dominante negli anni successivi. La musica dei Pink Floyd continuò a evolversi, iniziando a incorporare elementi tipici del progressive rock. Album come Atom Heart Mother mostrano questa tendenza, arrivando a utilizzare un’intera orchestra per arricchire il suono della band. Questo periodo di sperimentazione pose le basi per il loro futuro successo.Il successo globale e le tensioni interne
Il successo a livello mondiale arrivò in maniera travolgente con l’uscita dell’album The Dark Side of the Moon nel 1973, seguito da Wish You Were Here nel 1975. Questi lavori sono caratterizzati da testi profondi e coerenti che affrontano temi sociali e esistenziali, e da composizioni musicali complesse e innovative. Il brano lungo Shine On You Crazy Diamond, presente in Wish You Were Here, è un commovente omaggio musicale dedicato proprio a Syd Barrett. Parallelamente al crescente successo, iniziarono ad aumentare le tensioni all’interno della band, in particolare tra Roger Waters e gli altri membri. Questa conflittualità culminò quando Waters allontanò Richard Wright dal gruppo durante le registrazioni del celebre album The Wall.Dopo Waters e l’eredità musicale
Nel 1985, Roger Waters decise di lasciare i Pink Floyd. Tuttavia, David Gilmour e Nick Mason scelsero di continuare l’attività della band, vincendo una disputa legale con Waters per l’uso del nome. Sotto la guida di Gilmour, pubblicarono gli album A Momentary Lapse of Reason nel 1987 e The Division Bell nel 1994, quest’ultimo segnando il ritorno di Richard Wright. L’attività concertistica della band cessò nel 1995, documentata dall’album live Pulse. I membri si riunirono brevemente per un’unica esibizione in occasione del concerto Live 8 nel 2005. La band si sciolse definitivamente tra il 2006 e il 2008. Nonostante ciò, nel 2014 è stato pubblicato The Endless River, un album basato su materiale inedito registrato in precedenza. I Pink Floyd sono considerati pionieri e anticipatori di molte tendenze musicali moderne. Hanno introdotto l’uso di improvvisazioni estese e light show complessi nelle esibizioni dal vivo, rivoluzionando il concetto di concerto rock. Hanno sperimentato ampiamente con la musica elettronica, utilizzando sintetizzatori e campionando suoni quotidiani, come si sente nel brano On The Run. Hanno saputo integrare elementi classici, ricorrendo all’uso di orchestre, e hanno creato lunghe suite rock che andavano oltre la struttura tradizionale della canzone. Il loro stile musicale ha subito cambiamenti significativi nel corso della loro carriera, influenzato in modo determinante dalle visioni artistiche di Syd Barrett, Roger Waters e David Gilmour.Davvero i Pink Floyd sono stati gli unici pionieri di queste tecniche, o il capitolo omette un contesto cruciale?
Il capitolo giustamente sottolinea l’innovazione dei Pink Floyd nell’uso di light show, elettronica e integrazione classica. Tuttavia, presentandoli come “pionieri e anticipatori”, rischia di isolarli dal contesto musicale e tecnologico dell’epoca. Molti altri artisti e gruppi stavano esplorando territori simili contemporaneamente. Per comprendere appieno la loro influenza e originalità, sarebbe utile approfondire la storia del rock psichedelico e progressivo, l’evoluzione della musica elettronica e le tecniche sceniche negli anni ’60 e ’70. Studiare il lavoro di altri musicisti e tecnici dell’epoca può fornire una prospettiva più completa.2. De-scrivere un diamante impazzito
Shine On You Crazy Diamond è una celebre composizione dei Pink Floyd, un vero capolavoro che vuole rendere omaggio a Syd Barrett. Barrett, ex membro fondatore della band, dovette allontanarsi a causa di difficoltà legate alla salute mentale e alla forte pressione del successo improvviso. Questo brano nasce in un momento delicato per il gruppo, dopo il successo enorme di The Dark Side of the Moon, quando la creatività sembrava essersi un po’ bloccata. Diventa poi un elemento fondamentale dell’album Wish You Were Here, un disco che esplora temi profondi come le difficoltà del mondo musicale, il sentirsi isolati e l’assenza di qualcuno.La nascita e la struttura del brano
La canzone si è sviluppata nel tempo, prendendo forma attraverso improvvisazioni durante i concerti e molto lavoro in studio. Tutto è partito da una semplice idea musicale: le “quattro note” pensate dal chitarrista David Gilmour. La composizione è molto articolata, una vera e propria suite divisa in nove parti distinte. Queste nove sezioni sono state poi presentate sull’album originale suddivise in due blocchi separati. Nel corso degli anni, le diverse versioni registrate e le esecuzioni dal vivo hanno mostrato piccole e grandi variazioni, a dimostrazione della complessità e del significato profondo che quest’opera ha per la band.Analisi musicale: armonia, ritmo e strumenti
Per comprendere meglio il brano, si possono considerare diversi aspetti. Dal punto di vista musicale, l’analisi si concentra sull’armonia, sul ritmo, sugli strumenti utilizzati e su come sono stati arrangiati. La tonalità di partenza è il Sib maggiore, ma la musica si muove spesso intorno al Sol minore, creando un’atmosfera particolare. Il ritmo non è fisso, ci sono cambi tra diversi tempi come il 4/4, il 6/4 e il 12/8, che contribuiscono a rendere la struttura dinamica. Gli strumenti hanno un ruolo fondamentale: si sentono sintetizzatori usati in modo molto personale, chitarre con assoli rimasti famosi (dove si usano tecniche come il bending e la slide), il basso e la batteria che creano un tappeto sonoro solido ma anche ricercato. Ci sono passaggi armonici piuttosto elaborati, con note che sembrano “colorare” la melodia (cromatismi) e l’uso di accordi presi da scale diverse (interscambi modali).Il testo e le emozioni
Il significato delle parole è concentrato soprattutto nelle parti V e VII del brano. Il testo parla apertamente del ricordo di Syd Barrett, esprimendo un forte senso di perdita per la sua assenza. Allo stesso tempo, contiene una critica chiara verso l’industria discografica, vista come un mondo che può schiacciare gli artisti. L’aspetto emotivo ed evocativo del brano è molto potente. Le scelte musicali non sono casuali: creano atmosfere che cambiano, passando da momenti di profonda malinconia a esplosioni sonore intense. Questa varietà di suoni e atmosfere vuole riflettere gli stati d’animo complessi e la storia difficile che viene raccontata. La musica, con i suoi strati sonori sovrapposti e le sperimentazioni tipiche dei Pink Floyd, riesce a evocare in chi ascolta l’anima un po’ psichedelica e il senso di isolamento che caratterizzavano Syd Barrett.Ma come fa un cambio di tempo o l’uso di accordi specifici a “evocare” l’anima psichedelica o il senso di isolamento di una persona?
Il capitolo descrive con precisione gli elementi musicali del brano, come l’armonia, il ritmo e le tecniche strumentali, e afferma che questi elementi contribuiscono a evocare l’anima psichedelica e il senso di isolamento di Syd Barrett. Tuttavia, non viene spiegato in che modo specifiche scelte musicali (come un cambio di tempo dal 4/4 al 6/4 o l’uso di interscambi modali) si traducano concretamente in quelle sensazioni o stati d’animo nell’ascoltatore. Per colmare questa lacuna, sarebbe utile esplorare il campo della psicologia della musica e della semiotica musicale, discipline che studiano come le strutture sonore vengono percepite, interpretate e associate a significati emotivi o narrativi. Approfondire il lavoro di autori come Daniel Levitin o Philip Tagg potrebbe fornire gli strumenti concettuali per comprendere meglio il legame tra la struttura musicale e l’esperienza emotiva o evocativa.3. Il Cerchio si Chiude: Omaggio Finale
L’ultima parte della suite musicale inizia dando la sensazione di essere tornati al punto di partenza. Il sottofondo è in Sol minore e le tastiere hanno un ruolo principale. Si sente una quiete dopo momenti più tesi, ma c’è anche malinconia e un senso di vuoto nell’aria. Il suono delle tastiere contribuisce a creare questa atmosfera calma e un po’ triste.Il Viaggio Musicale
La composizione presenta passaggi armonici interessanti. La melodia che inizia in Sol minore cambia inaspettatamente in Si bemolle minore dopo poche battute. La musica prosegue poi attraverso Fa minore e Do minore. Questo percorso musicale fa pensare alle tonalità di Fa minore o La bemolle. Questo cambiamento di tonalità avviene in modo così delicato che quasi non si sente quando si ascolta. Dopo, un cambiamento nella nota più bassa trasforma l’accordo di Do minore. Questo prepara un momento musicale che riporta alla tonalità principale di Sol minore. Questa serie di accordi ricorda una marcia funebre.L’Omaggio a Syd Barrett
Questa sensazione di marcia funebre è vista come un modo per ricordare e onorare Syd Barrett. Alcuni membri della band hanno fatto dichiarazioni in passato che confermano questa interpretazione. La stessa serie di accordi viene suonata di nuovo, e questa volta si aggiungono suoni di lap steel guitar. La musica si conclude con un accordo finale forte e luminoso in Sol maggiore. Questo finale brillante sembra un momento potente dopo la marcia triste.Gli ultimi minuti sono maestosi e solenni. La melodia suggerisce l’idea di rinascita e speranza, quasi come un passaggio a una vita migliore. L’omaggio a Barrett diventa molto chiaro quando la musica cita per un attimo il tema di “See Emily Play”. Era una canzone scritta proprio da lui. La musica mette un punto a un lungo racconto e aiuta a mantenere vivo il ricordo.È sufficiente analizzare solo la musica e i suoi creatori per comprendere il suo impatto duraturo?
Il capitolo descrive in modo efficace le qualità intrinseche della musica e il ruolo fondamentale dei membri della band, ma trascura l’ambiente culturale, sociale e storico in cui questa musica è nata e si è diffusa. Per capire veramente perché i Pink Floyd hanno avuto un impatto così profondo e duraturo, è necessario considerare anche i fattori esterni che hanno permesso alla loro musica di risuonare con così tante persone attraverso le generazioni. Approfondire discipline come la sociologia della musica, gli studi culturali e la storia della musica popolare può fornire il contesto mancante. Autori come Jacques Attali o Simon Frith offrono prospettive su come la musica interagisce con la società, che possono aiutare a colmare questa lacuna argomentativa.6. Il Catalogo Completo delle Registrazioni
La produzione discografica dei Pink Floyd è molto ricca e comprende diverse tipologie di registrazioni, dagli album realizzati in studio alle esibizioni dal vivo, passando per raccolte, singoli, colonne sonore e materiale mai pubblicato ufficialmente.Gli Album in Studio
La storia discografica in studio inizia nel 1967 con The Piper at the Gates of Dawn. In questo primo lavoro, la formazione vede Syd Barrett alla chitarra e voce, Richard Wright all’organo e piano, Roger Waters al basso e voce, e Nick Mason alla batteria. Già nel 1968, la band cambia con l’arrivo di David Gilmour alla chitarra e voce; Barrett partecipa solo ad alcune tracce dell’album successivo, A Saucerful of Secrets. La discografia in studio prosegue con More (1969), Ummagumma (1969, che è metà studio e metà live), Atom Heart Mother (1970), Meddle (1971), Obscured by Clouds (1972), e poi i lavori più celebri e di grande successo come The Dark Side of the Moon (1973), Wish You Were Here (1975), Animals (1977) e The Wall (1979). In questo periodo, Roger Waters assume un ruolo sempre più centrale nella composizione. Dopo The Final Cut (1983), che segna la fine della collaborazione con Waters, la band continua con Gilmour, Wright e Mason, pubblicando A Momentary Lapse of Reason (1987), The Division Bell (1994) e il più recente The Endless River (2015). Le formazioni e i ruoli compositivi si evolvono quindi significativamente nel corso degli anni.Le Esibizioni dal Vivo
Accanto alle produzioni in studio, esistono numerosi album dal vivo che documentano le performance della band in diversi momenti della loro carriera. Tra questi spiccano Ummagumma (la parte live del 1969), Delicate Sound of Thunder (1988), Pulse (1995) e Is There Anybody Out There? The Wall Live 1980–81 (pubblicato nel 2000). Queste registrazioni offrono uno spaccato dell’energia e dell’evoluzione sonora del gruppo sul palco.Altre Registrazioni e Materiale Inedito
La discografia comprende anche molte raccolte che ripercorrono la lunga carriera dei Pink Floyd. Queste compilation spesso includono singoli che non erano presenti negli album principali o versioni alternative di brani già noti. Esiste inoltre un insieme di brani inediti, alcuni dei quali sono stati eseguiti dal vivo o registrati per progetti specifici, come le musiche scartate per il film Zabriskie Point, e che non sono mai stati inclusi negli album standard. È interessante notare come alcuni di questi brani inediti si siano poi trasformati in canzoni definitive presenti negli album: ad esempio, “Raving And Drooling” è diventata “Sheep” e “You Gotta Be Crazy” si è evoluta in “Dogs” sull’album Animals. Allo stesso modo, “The Mortality Sequence”, presentata nelle prime esecuzioni dal vivo di The Dark Side of the Moon, si è trasformata in “The Great Gig In The Sky”. La produzione della band include anche colonne sonore complete per film come More e Obscured by Clouds, oltre a diverse produzioni video che documentano la loro attività.Ma un “catalogo completo” può davvero limitarsi a una selezione di album e qualche esempio sparso?
Il capitolo, pur offrendo un utile elenco degli album principali, intitolandosi “Il Catalogo Completo” crea un’aspettativa che il contenuto non soddisfa pienamente. Un vero catalogo completo dovrebbe elencare sistematicamente singoli, B-sides, tutte le compilation ufficiali, le varie versioni degli album, e fornire un quadro più esaustivo del materiale inedito e delle innumerevoli registrazioni live circolanti. Per colmare questa lacuna e comprendere la vastità reale della produzione, è necessario consultare discografie specializzate e approfondire gli studi sulla storia della musica popolare, esplorando anche le metodologie della discografia comparata.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
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