Letteratura

Sessanta racconti

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1. Destini Inattesi e Ombre Lontane

Un principe parte per un viaggio che lo porta lontano dalla sua capitale. I messaggeri inviati per mantenere i contatti rendono la sua patria sempre più lontana, mentre la frontiera che cerca sembra non esistere. Un’attrazione verso l’ignoto lo spinge sempre più avanti. In un’altra storia, il brigante Planetta, uscito di prigione, non trova più il suo posto nel mondo. Sfida il nuovo capo e, per riconquistare l’onore, tenta un’impresa impossibile: assaltare il Gran Convoglio. Trova la morte, ma nell’aldilà è accolto da altri briganti, ottenendo finalmente la gloria. Giuseppe Corte, invece, entra in una casa di cura dove i piani corrispondono alla gravità della malattia. Inizia dal settimo, ma una serie di spostamenti lo porta sempre più giù, verso il primo piano, quello dei moribondi, in una discesa paradossale. Infine, un viaggiatore a Porto Said incontra un misterioso uomo arabo. Lo stesso uomo riappare nei suoi viaggi verso sud, come un messaggero di regni sconosciuti che lo invita a seguirlo verso un destino incerto, in un viaggio interiore.

2. Presagi Funesti

Una notte tempestosa riunisce una famiglia in una villa, ma la tranquillità si incrina quando si scopre che due statue di cani, simboli di protezione, sono scomparse dal parco. Mentre la madre minimizza, il padre e la figlia Giorgina sentono crescere l’inquietudine. L’arrivo di un ospite, Massigher, porta con sé un avvertimento: il fiume vicino sta per esondare. La signora Gron, però, si rifiuta di ascoltare, preferendo ignorare il pericolo. Ma ecco che rumori sinistri e tonfi dal sottosuolo iniziano a farsi sentire, mentre l’acqua si insinua sotto la tenda del salone. La famiglia, incredula, è costretta ad affrontare la realtà: la casa è invasa dall’acqua e i servi sono spariti. La fuga è l’unica opzione, anche se la signora Gron è riluttante all’idea di abbandonare i suoi beni. Nel caos, mentre la villa sta per cedere alla furia dell’acqua, un battito alla porta risuona come un ultimo, inquietante presagio.Un altro presagio arriva con il ritorno a casa del soldato Giovanni, dopo anni di lontananza. La gioia della madre e dei fratelli si scontra con la sua tristezza. Giovanni è pallido, stanco e si rifiuta di togliersi il mantello. Insiste nel dire che deve ripartire subito, per raggiungere una figura misteriosa che lo attende. La madre intuisce un segreto doloroso, e la verità emerge quando si scopre del sangue sotto il mantello: Giovanni è morto, e la figura che lo aspetta è la Morte stessa.Un’antica leggenda narra di un drago, e il conte Gerol, spinto dalla sete di avventura, decide di dargli la caccia. Un medico locale lo avverte: il fumo del drago è velenoso. Raggiunta la valle del Burel, il drago appare, vecchio e malandato. Gerol e i suoi compagni lo attaccano senza pietà, ferendolo più volte, e il conte uccide anche i cuccioli. Gli abitanti del luogo, testimoni silenziosi, disapprovano quell’atto brutale. Il drago, morente, lancia un urlo straziante prima di spirare. Gerol, però, ha inalato il fumo: inizia a tossire, segnale di un destino ormai segnato.Un altro presagio di sventura colpisce il mercante Schroder. Arrivato in un paese, riceve la visita del medico Lugosi e dell’alcade Melito. Con un inganno, Melito rivela che Schroder ha aiutato un lebbroso, e per questo viene dichiarato lebbroso a sua volta. La condanna è immediata: deve lasciare il paese, annunciando il suo passaggio con una campanella, e abbandonare tutti i suoi beni, che saranno bruciati.L’ultimo presagio è la caccia a un vecchio facocero solitario, in una piana desolata. Un tempo fiero e superbo, ora è solo e brutto. I cacciatori, a bordo di un’automobile, lo inseguono e lo feriscono. Lui cerca di raggiungere il fiume, dove si trova la sua famiglia, ma viene colpito di nuovo. Esausto, morente, rivolge un ultimo sguardo al sole che tramonta, prima di essere abbattuto. La sua morte, priva di significato, segna la fine ineluttabile.

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12. Ironie della Vita

San Gancillo, nel regno dei santi, abita una dimora celeste come tante altre. La sua santità, però, non interessa a nessuno. Mentre gli altri santi ricevono preghiere e richieste, lui resta nell’ombra, tentando invano miracoli goffi e inutili. San Marcolino gli svela una verità amara: la fama, anche in cielo, è volubile e non dipende dal valore.Un critico d’arte, Paolo Malusardi, scopre le opere astratte di Leo Squittinna, un artista sconosciuto. Malusardi, più che l’arte, vede l’occasione: lodare un artista ignorato per farsi un nome. La sua critica diventa un esercizio di stile, un labirinto di parole senza senso che, per uno strano scherzo del destino, viene considerato geniale.Per strada, un uomo e il suo amico trovano una pallottola di carta, scarto di un poeta. L’uomo, invece di ricomporre il manoscritto, la conserva così, immaginando la bellezza nascosta tra quelle righe. L’attesa del capolavoro diventa essa stessa l’opera, un piacere fatto di sola immaginazione.La città è colpita da un’inspiegabile “peste motoria” che colpisce le automobili. Il panico dilaga, le strade si svuotano, le auto “malate” vengono bruciate. Un autista, legato alla sua Rolls-Royce, assiste impotente al tradimento del meccanico e alla distruzione della sua amata auto, vittima di un male assurdo e inarrestabile.Il maestro Saracino, durante un concerto, vede il pubblico fuggire, travolto da una notizia catastrofica. Il panico lo assale, ma poi la musica prende il sopravvento. Saracino alza la bacchetta e l’orchestra suona, più forte del caos. La musica diventa un rifugio, un’isola di bellezza che riconquista l’attenzione di tutti.

13. Il Segreto Abissale della Corazzata Tod

Dopo la guerra, l’ex capitano di corvetta Hugo Regulus si imbatte nel mistero dell’ “Eventualità 9000”, un’operazione segreta della marina tedesca. Le indagini lo portano a scoprire l’esistenza della corazzata König Friedrich II. Costruita in gran segreto sull’isola di Rügen e denominata “Cantiere 9000”, questa nave era stata progettata per essere l’arma definitiva del Reich, un colosso invincibile. Varata nell’ottobre 1944, con un dislocamento di 120.000 tonnellate e armata con dodici cannoni “Vernichtungsgeschütze”, capaci di colpire bersagli a distanze incredibili, la corazzata non partecipò mai ad alcuna battaglia.Con la Germania ormai al collasso, il comandante Rupert George, invece di arrendersi, decide di salpare con la nave verso una destinazione sconosciuta, lasciando libero l’equipaggio di scegliere il proprio destino. La maggior parte dei marinai, spinta da un misto di orgoglio e mancanza di alternative, decide di restare a bordo. La corazzata inizia così un lungo viaggio nell’Atlantico, facendo rifornimenti in segreto, fino a raggiungere un fiordo isolato in Patagonia. Qui, la nave viene ribattezzata Tod, che significa “Morte”.L’isolamento e la mancanza di uno scopo preciso portano a un rapido deterioramento della vita a bordo, alimentando voci di un possibile ammutinamento. Dopo la scomparsa del comandante George, il suo successore, Murlutter, annuncia l’imminente arrivo di un nemico misterioso. 86 uomini, tra cui Untermeyer, decidono di abbandonare la nave, giurando di mantenere il segreto su quanto hanno vissuto. Una volta in mare aperto, i disertori vedono apparire all’orizzonte una flotta di navi colossali e oscure. La corazzata Tod si lancia contro questi esseri sconosciuti, ingaggiando una battaglia breve ma violenta. Nonostante i colpi inferti, la Tod viene travolta da immense colonne d’acqua e scompare tra le onde, insieme ai suoi nemici. Di quella battaglia resta solo il silenzio e il giuramento dei pochi superstiti.

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