Contenuti del libro
Informazioni
“Sempre più magre la denuncia di una giovane top model” di Victoire Dauxerre è una storia che ti prende subito. Inizia con una ragazza super motivata a Parigi, divisa tra studi per Sciences Po e sogni di cinema, quando un incontro inatteso la catapulta nel mondo della moda. Seb, uno scout di Elite, le apre le porte di un universo che sembra affascinante ma nasconde un lato oscuro. La sua vita cambia radicalmente: gli studi passano in secondo piano, e l’ossessione diventa una sola: il peso. Per entrare nei vestiti e sfilare, deve raggiungere una taglia 36, affrontando diete estreme e sviluppando disturbi alimentari come anoressia e bulimia. Il libro ti porta con lei tra i casting a Parigi, l’intensa Fashion Week a New York e Milano, mostrandoti la realtà dietro l’immagine patinata: le lunghe attese, il trattamento impersonale, la competizione tra modelle e la costante pressione sul corpo. È una vera denuncia del sistema moda, che riduce le ragazze a “grucce”. La narrazione non nasconde le difficoltà, l’ansia, i momenti di crisi, fino a toccare il fondo. Ma è anche una storia di rinascita: il percorso di recupero dai disturbi alimentari, il coraggio di lasciare la carriera di modella nonostante il successo e la ricerca di una nuova strada, studiando filosofia e recitazione. È un racconto potente sul prezzo della passerella e sull’importanza di ritrovare se stessi fuori dall’industria moda.Riassunto Breve
Una giovane donna, mentre si prepara per gli studi universitari, viene notata da uno scout di moda a Parigi e le viene proposta una carriera da modella. Nonostante lo scetticismo iniziale, accetta l’opportunità dopo risultati accademici non ottimali. L’ingresso in agenzia richiede una valutazione fisica rapida, la presa delle misure e l’immediata richiesta di perdere peso per raggiungere la taglia 36-38, partendo da una taglia 40. Si firma un contratto e si realizzano foto professionali. Si apprendono tecniche di posa e una camminata specifica per la passerella, rigida e senza sorrisi. La gestione della carriera è affidata a diverse agenzie coordinate da una madre, che gestiscono contratti e compensi, trattenendo percentuali significative. Vengono imposte regole rigide sull’aspetto fisico, limitando l’attività fisica alla sola camminata.La pressione per la magrezza diventa centrale. Si adottano diete restrittive, inizialmente basate su poche mele al giorno, che portano a perdita di peso ma anche fame, dolori e stallo. La necessità di “entrare nei vestiti” degli stilisti è costante. L’ansia aumenta con l’avvicinarsi degli impegni internazionali, manifestandosi con stanchezza e affanno. Le relazioni familiari risentono della tensione; si evitano i pasti e si ricorre all’uso nascosto di lassativi per controllare le calorie.A New York, durante la Fashion Week, si alloggia in un appartamento condiviso con altre modelle. Il peso viene mantenuto a 47 kg con dieta ferrea e lassativi, considerato essenziale per il lavoro. La routine prevede numerosi casting, caratterizzati da lunghe attese, ambiente competitivo e trattamenti impersonali o ostili. La privazione alimentare causa stanchezza, freddo e svenimenti. Il mantenimento del peso richiesto è cruciale per ottenere ingaggi.Le sfilate richiedono lunghe preparazioni di trucco e capelli, creando tensione. Nonostante l’energia della passerella e il successo che porta a molti ingaggi, il lavoro è estenuante. I vestiti ricevuti in regalo sono molto piccoli, rafforzando l’obbligo di rimanere magri, il che causa problemi fisici e l’uso di medicine. Si osserva l’uso del vomito da parte di altre modelle. Ci si sente costretti a continuare per i soldi, come attori in ruoli non desiderati.L’esperienza a Milano è difficile, con problemi nel trovare cibo sano e la pressione costante sul peso. I casting sono spesso in ambienti scomodi, con personale scortese. Le prove per le sfilate possono essere aggressive. Le richieste di taglia e caratteristiche fisiche specifiche rimangono rigide. Alcuni ambienti di lavoro sono più umani, ma le condizioni generali sono dure, con lunghe attese e mancanza di considerazione.Il lavoro implica lunghe attese e trattamenti impersonali, con le modelle trattate come “grucce”. L’ossessione per il cibo e il peso è centrale, con una lotta interna costante e l’uso di pratiche di eliminazione. Questa routine genera vuoto, noia e distacco. Le interazioni professionali sono spesso distaccate, e la cancellazione improvvisa di lavori evidenzia la precarietà.Una voce interna spinge a perdere peso, anche a 49 chili, puntando a 47. I fotografi mostrano scarso entusiasmo. L’eccessiva magrezza preoccupa la famiglia, generando conflitti. Rabbia e odio portano a comportamenti aggressivi. Nonostante il successo professionale, si decide di smettere. Questo porta a isolamento e a un cambiamento nel disturbo alimentare: da restrizione a abbuffate compulsive, con rapido aumento di peso. La percezione del corpo diventa mostruosa, portando a isolamento e disperazione.Ci si sveglia in ospedale dopo un tentativo di suicidio. Si viene trasferiti in una struttura specializzata a Garches, dove si incontra un medico comprensivo. Viene proposto un percorso di cura di tre mesi con terapia e attività varie. Durante la degenza, si recupera salute fisica e mentale. La diagnosi rivela gravi condizioni legate alla malnutrizione. Si decide di abbandonare definitivamente la carriera di modella, scoprendo i dettagli finanziari che riducono drasticamente i guadagni effettivi. Si intraprende un nuovo percorso di studi in Filosofia e Studi teatrali, costruendo una nuova vita e puntando a diventare attrice. La guarigione fisica procede, ma il rapporto con il cibo rimane complesso.Riassunto Lungo
1. Un incontro inatteso
Una giovane donna si prepara per gli esami di maturità e i test di ammissione a Sciences Po. Vive un periodo di ansia, anche a causa di una delusione sentimentale. La sua vita è molto organizzata, con studi da privatista e interessi come il teatro e la danza, mentre sogna un futuro nel cinema. Mentre passeggia per Parigi, un uomo di nome Seb, che lavora come scout per l’agenzia Elite, la ferma. Le propone di diventare modella, dicendole che le ricorda Claudia Schiffer. Lei è scettica all’inizio, ma prende il suo biglietto da visita.Il primo passo nel mondo della moda
Dopo aver saputo il risultato della maturità, che non le permette l’accesso diretto a Sciences Po come sperava, pensa a Seb come un’alternativa. Decide quindi di contattarlo. Quando lo incontra, Seb le parla del mondo della moda, delle diverse agenzie e delle opportunità che potrebbero esserci. L’incontro avviene in un luogo semplice. Durante questo primo incontro, vengono scattate alcune foto digitali non professionali da mandare all’agenzia Elite.La notizia della proposta di diventare modella provoca reazioni diverse in famiglia. Il padre la vede subito come una grande opportunità per avere successo e guadagnare bene. La madre, invece, è più preoccupata e preferirebbe che la figlia seguisse un percorso di studi tradizionale, temendo che la moda possa distoglierla dagli obiettivi accademici.
Verso l’incontro decisivo
In vista dell’appuntamento con l’agenzia Elite, Seb le dà consigli specifici su come vestirsi. Le suggerisce di indossare jeans attillati, una maglietta semplice, un capo vintage e un accessorio di lusso, come un costoso paio di sandali Balmain. Le spiega anche come comportarsi e quali pose fare. In questa fase, incontra altre ragazze che sono seguite da Seb. Nonostante abbia dubbi e sia consapevole delle richieste del settore, come la necessità di essere una taglia 38, la giovane donna decide di andare all’appuntamento con l’agenzia Elite.Davvero il fallimento in un esame basta a giustificare un simile, radicale cambio di rotta nella vita di una giovane donna?
Il capitolo presenta il passaggio della protagonista al mondo della moda come una diretta conseguenza del mancato accesso a Sciences Po. Ma è davvero così semplice? Questa motivazione appare riduttiva e non esplora a fondo le complesse dinamiche interne che portano a un cambiamento così radicale. Per comprendere meglio come fallimenti o delusioni possano influenzare le scelte di vita e la ridefinizione delle proprie aspirazioni, sarebbe utile approfondire la psicologia delle decisioni e della motivazione. Inoltre, per analizzare il contesto sociale e le pressioni che possono orientare i percorsi individuali, la sociologia dei percorsi di vita offre strumenti preziosi. Per un’analisi più approfondita di questi temi, si potrebbero considerare gli studi di autori come Bourdieu.2. L’Ingresso nel Sistema Moda
L’accesso a un’agenzia di moda inizia con indicazioni precise sull’abbigliamento da indossare. Arrivando, si trova un ambiente ampio e luminoso, pieno di personale al lavoro e immagini di modelle appese alle pareti. La prima valutazione è molto rapida e si basa esclusivamente sull’aspetto fisico. Vengono prese le misure del corpo per verificare subito se si rientra nei canoni richiesti dal settore.La Valutazione e i Primi Requisiti
L’accettazione nell’agenzia avviene in modo immediato, basandosi unicamente su questa prima valutazione estetica. Viene subito richiesto di perdere peso per poter indossare le taglie necessarie per le sfilate, che sono la 36 o la 38. Questo significa partire da una taglia 40 e misure sui fianchi superiori ai 90 cm per raggiungere gli standard richiesti.Contratto, Immagine e Formazione
Dopo l’accettazione, si procede alla firma di un contratto. Seguono subito le sessioni fotografiche professionali, fondamentali per creare il materiale di presentazione della modella, come il composit e il book. Parallelamente, si iniziano a frequentare lezioni specifiche per imparare il mestiere. Le sessioni fotografiche insegnano a posare e a muovere il corpo davanti all’obiettivo, guidati dal fotografo, imparando a esprimere sensualità in modo professionale e controllato.Imparare a Sfilare e le Regole sull’Aspetto
Le lezioni di portamento sono cruciali per apprendere la camminata specifica richiesta per la passerella. Viene insegnata una postura rigida, con le mani rilassate, uno sguardo intenso e privo di sorrisi, un passo dritto e le ginocchia alte. Questa particolare andatura è considerata un codice indispensabile per presentare al meglio i vestiti durante le sfilate. Vengono anche imposte regole molto severe sull’aspetto fisico, come il divieto assoluto di abbronzarsi o sviluppare la muscolatura; l’unica attività fisica permessa è camminare.La Gestione della Carriera e la Preparazione per le Sfilate
La gestione della carriera è affidata a diverse agenzie, ognuna responsabile di un’area geografica specifica come Francia, New York o Italia. Queste agenzie sono coordinate da un’agenzia madre. Si occupano di gestire i contratti, incassare i compensi e anticipare le spese, trattenendo una percentuale sui guadagni. La preparazione per le sfilate include anche lunghe sessioni di trucco e acconciatura, necessarie per definire lo stile che caratterizzerà la stagione. L’intero percorso è costellato di valutazioni continue e indicazioni precise sull’aspetto e sul comportamento professionale richiesto, lasciando pochissimo spazio all’opinione o alla personalità della modella.Se l’accesso e la valutazione si basano “esclusivamente sull’aspetto fisico”, cosa distingue una modella da un manichino?
Il capitolo descrive un processo di selezione e formazione che enfatizza in modo assoluto il corpo come unico criterio di valore e strumento di lavoro, riducendo l’individuo a un insieme di misure e pose. Questa prospettiva, pur chiara nel descrivere le meccaniche del settore, lascia irrisolte questioni fondamentali sulla dignità della persona e sulle implicazioni psicologiche di un tale approccio. Per comprendere meglio il contesto umano e sociale di questa dinamica, sarebbe opportuno esplorare studi nel campo della psicologia del corpo e dell’etica del lavoro, magari confrontandosi con le idee di autori come Susie Orbach o Naomi Wolf.3. Misure, Ansia e Destino
L’ingresso nel mondo della moda si concretizza con la firma di un contratto e il ritiro del materiale professionale, che include il book e i composit. Su questi fogli sono riportate le misure fisiche: 83-60-88. Guardando l’immagine riflessa in queste rappresentazioni, si avverte una sensazione di estraneità, come se quella figura fosse distante dalla percezione di sé.Le Sfide del Mestiere
Durante l’avvicinamento alla professione, la visione di un documentario rivela le difficoltà del mestiere: lunghe attese, trattamenti bruschi, forte competizione, stress costante e la sensazione di essere ridotti a un semplice oggetto. Nonostante queste consapevolezze, si presenta un’ulteriore opportunità da un’altra agenzia, che conferma il potenziale ma sottolinea anche la rapidità e l’implacabilità del settore.La Preparazione per New York
Durante un periodo di vacanza, la preparazione per il viaggio a New York diventa l’unica priorità. Questo implica uno studio approfondito delle riviste di moda per imparare pose e stili, un rigoroso esercizio fisico per perfezionare la camminata seguendo istruzioni precise, e soprattutto, l’imperativo categorico di perdere peso per raggiungere la taglia 36.La Dieta e le Difficoltà
Viene intrapresa una dieta estremamente restrittiva, iniziando con sole tre mele al giorno. Questo regime porta inizialmente a una perdita di peso, ma presto sopraggiungono difficoltà significative: fame intensa, dolori fisici e uno stallo nel processo di dimagrimento, il tutto aggravato dalla pressione costante di dover “entrare nei vestiti” a ogni costo.Nessuna Alternativa
Il fallimento negli esami accademici e l’impossibilità di posticipare gli studi chiudono ogni altra porta, rendendo la carriera di modella l’unica strada percorribile. Questa situazione elimina le alternative e alimenta una forte determinazione a eccellere, puntando alla perfezione sia fisica che professionale come unica via d’uscita.Ansia e Sostegno
L’ansia e la paura per il futuro, per la distanza dalla famiglia e per le sfide professionali che si prospettano, si intensificano. La situazione familiare, segnata dalla malattia del nonno, aggiunge un ulteriore peso emotivo. In questo contesto difficile, il sostegno della famiglia, in particolare quello del fratello minore, offre un conforto fondamentale. Per affrontare il viaggio e l’esperienza, viene scelto un oggetto simbolico, un peluche chiamato Yùki, il cui nome significa “coraggio”, a rappresentare la forza necessaria.Verso la Partenza
La bilancia finalmente riprende a scendere, avvicinandosi al peso richiesto. Con il peso che si avvicina all’obiettivo, la partenza per gli Stati Uniti diventa sempre più imminente.Ma davvero una semplice “voce” interiore può possedere una tale forza tirannica da annientare la percezione di sé e la volontà?
Il capitolo dipinge una “voce interiore” come l’origine e il motore del disturbo, un’entità quasi autonoma che detta legge sulla vita della persona. Questa rappresentazione, potente sul piano narrativo, lascia però irrisolta la questione della sua natura profonda: è un sintomo, una metafora potente del conflitto interiore, o cos’altro? Per esplorare le radici di tali “voci” e il loro impatto devastante, specialmente nel contesto dei disturbi alimentari, è cruciale rivolgersi alla psicologia clinica, alla psicopatologia e alle neuroscienze. Figure come Aaron Beck per la comprensione dei pensieri automatici o studi sulla dissociazione e le allucinazioni possono offrire chiavi di lettura fondamentali per andare oltre la pura descrizione del fenomeno.11. Ritrovare la strada
Una persona si sveglia in ospedale, provando un forte senso di nausea e rabbia dovuto a un fallimento recente. Accanto al letto ci sono i genitori e un medico, ma la comunicazione tra loro è difficile e distaccata, quasi impersonale. La persona si sente insofferente, rifiuta quella situazione e desidera ardentemente tornare a casa sua. In questo momento di difficoltà, cerca conforto e aiuto da un’amica fidata.Un Nuovo Inizio a Garches
Nel pomeriggio, i genitori prendono la decisione di trasferire la persona in un altro luogo, convinti che sia più adatto per affrontare la situazione. Il viaggio si svolge in uno stato di profondo malessere fisico e confusione mentale, rendendo ogni momento difficile da sopportare. La prima destinazione raggiunta non si rivela affatto adeguata o confortevole come si sperava, aumentando il senso di smarrimento. Per fortuna, viene trovata rapidamente una nuova struttura nella zona di Garches, che appare subito come una residenza di campagna accogliente e più promettente per il recupero.
L’Incontro con il Dottor Jost e il Piano di Cura
All’arrivo nella nuova struttura, si incontra il dottor Vincent Jost, una figura che fin da subito mostra grande comprensione e sensibilità verso la persona. Durante il colloquio con i genitori, la persona sente finalmente di essere capita e ascoltata in modo autentico dopo tanto tempo. Il dottore propone una permanenza di tre mesi, finalizzata a un percorso di cura strutturato e completo. Questo percorso include diverse attività terapeutiche, come sedute di terapia individuale e di gruppo, laboratori di teatro, lezioni di yoga, attività sportive e sessioni di arteterapia, pensate per favorire il benessere psicofisico. La persona, sentendo un grande sollievo e una nuova speranza, accetta la proposta con fiducia. Osservando gli altri pazienti presenti nella struttura, si notano su molti di loro evidenti segni di sofferenza, che ricordano la gravità delle situazioni trattate.
Il Percorso di Guarigione e le Conseguenze del Passato
Durante i tre mesi di degenza nella residenza di Garches, la persona intraprende un serio percorso che porta a un progressivo recupero della salute fisica e mentale. Viene fatta una diagnosi chiara che rivela condizioni mediche gravi, conseguenze dirette del passato stile di vita. Tra queste condizioni ci sono amenorrea, ipotensione cronica e i primi segni di osteoporosi, segnali allarmanti per la giovane età. Il piano di trattamento è intensivo e prevede, oltre a molta terapia psicologica, anche un’integrazione costante di calcio e un’assistenza nutrizionale mirata per ristabilire un peso sano e le funzioni corporee. Riflettendo sul tempo trascorso nel mondo della moda, si riconoscono finalmente gli effetti profondamente dannosi che quella carriera ha avuto sulla salute fisica e psicologica.
Abbandonare il Mondo della Moda e le Sue Realtà
Alla luce della guarigione e della nuova consapevolezza acquisita, la persona prende la decisione definitiva e irrevocabile di abbandonare la carriera nel mondo della moda. Questa scelta è ferma e non viene messa in discussione, nonostante le continue richieste e le allettanti proposte che arrivano per spingerla a tornare a lavorare. Durante questo periodo, si scoprono anche i dettagli finanziari spesso opachi di quel settore lavorativo. Ci si rende conto che gran parte dei compensi teoricamente guadagnati veniva assorbita da spese anticipate, alte commissioni per le agenzie e altri costi nascosti, riducendo drasticamente il guadagno effettivo che rimaneva alla fine alla modella. Questo quadro finanziario contribuisce a rafforzare la decisione di allontanarsi da un ambiente non solo dannoso per la salute ma anche economicamente poco trasparente per le lavoratrici.
Costruire un Nuovo Futuro nel Teatro
Conclusa la degenza e la fase più intensa del recupero, si intraprende con entusiasmo un nuovo percorso di studi. Ci si iscrive prima a Filosofia alla Sorbona, per poi proseguire la formazione frequentando scuole di recitazione sia a Parigi che a Londra. Questo cammino di apprendimento culmina con il conseguimento di una laurea in Studi teatrali, segnando un cambiamento radicale rispetto al passato. Parallelamente agli studi, si inizia a costruire attivamente una nuova vita, fatta di nuove esperienze stimolanti e di amicizie autentiche e significative. Questi sforzi portano a ottenere un primo lavoro gratificante nel settore teatrale, un passo concreto verso la nuova direzione. L’obiettivo principale diventa ora quello di dedicare tutte le proprie energie per affermarsi e diventare attrice.
La Guarigione Fisica e lo Sguardo al Domani
Nel frattempo, la guarigione fisica continua a progredire costantemente. Le funzioni corporee precedentemente compromesse iniziano a ristabilirsi completamente, segno del recupero della salute. Anche il miglioramento cognitivo è evidente, strettamente legato a una nutrizione finalmente adeguata e bilanciata dopo anni di privazioni. Il rapporto con il cibo, sebbene migliorato, rimane un aspetto complesso che richiede attenzione e lavoro continuo. Tuttavia, si guarda al futuro con una nuova consapevolezza e con la certezza di avere il tempo e gli strumenti necessari per affrontare e superare le difficoltà residue ancora presenti.
Come può un generico “stile di vita” nel mondo della moda causare patologie gravi come osteoporosi in giovane età, e come si completa una guarigione così profonda e una ricostruzione di vita in soli tre mesi?
Il capitolo stabilisce un legame diretto tra il passato nel mondo della moda e gravi condizioni mediche, ma non approfondisce i meccanismi specifici che hanno portato a tali patologie. La narrazione del recupero fisico e psicologico, culminata in un radicale cambio di carriera dopo soli tre mesi di degenza, appare inoltre estremamente rapida e lineare, omettendo le inevitabili complessità e le possibili ricadute di un percorso di guarigione da disturbi così seri. Per comprendere meglio le cause e i processi di recupero da patologie legate allo stile di vita e all’ambiente lavorativo, sarebbe utile esplorare la letteratura sulla medicina psicosomatica e sugli effetti dello stress cronico e dei disturbi alimentari sulla salute fisica. Autori come Gabor Maté o Bruce Lipton offrono spunti su come le esperienze di vita e lo stato emotivo possano influenzare profondamente il corpo. Approfondire testi sulla psicologia della riabilitazione e sulla resilienza potrebbe inoltre fornire una prospettiva più completa sulle sfide e i tempi necessari per una vera ricostruzione personale dopo un periodo di crisi e malattia.Abbiamo riassunto il possibile
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