Contenuti del libro
Informazioni
“Running Lean. Come creare prodotti che i clienti amino” di Ash Maurya non è il solito libro su come avviare una startup. Dimentica i vecchi schemi dove costruivi tutto e poi speravi di vendere. Qui si impara a concentrarsi prima sulla trazione, cioè capire se i clienti vogliono davvero la tua idea, validando il modello di business fin dall’inizio. È un viaggio che ti porta a identificare i problemi reali delle persone prima di pensare alla soluzione, usando strumenti agili come il Lean Canvas per mappare le tue ipotesi. Il prodotto diventa quasi secondario all’inizio; la cosa fondamentale è trovare l’aderenza problema-soluzione e poi prodotto-mercato. Si parla di MVP, ma non come una versione scrausa, bensì come il modo più veloce per imparare. Il libro ti guida attraverso un processo di validazione e iterazione continua, usando cicli di 90 giorni e strategie come la mafia offer per testare le tue idee sul campo. È un approccio basato sull’apprendimento continuo, dove il tempo è la risorsa più preziosa e l’efficacia operativa è fondamentale per costruire una crescita sostenibile e creare prodotti che i clienti amino davvero.Riassunto Breve
L’approccio tradizionale per creare un nuovo prodotto, quello che dice di costruire subito e poi cercare chi investe, non funziona più bene. Oggi, con la tecnologia che cambia veloce e tanta gente che fa cose simili, bisogna pensare diverso. La cosa più importante all’inizio è vedere se l’idea “tira”, cioè se i clienti sono davvero interessati e se si può guadagnare con essa, prima di spendere un sacco di soldi per costruire il prodotto finito. Invece di chiudersi a costruire, è meglio prima capire bene i problemi dei clienti e se l’idea di business funziona. Molti sbagliano perché costruiscono cose che nessuno vuole. È meglio concentrarsi sui problemi prima di pensare alle soluzioni, perché il vero prodotto all’inizio è l’idea di business stessa. Il modo migliore non è più “costruisci-mostra-vendi”, ma “mostra-vendi-costruisci”. Questo significa parlare con i clienti per capire se il problema e la soluzione vanno bene, prima di costruire tutto. La prima versione del prodotto, l’MVP, non è solo una versione piccola, ma la cosa più semplice che fa vedere che l’idea funziona e risolve il problema. Questo modo di lavorare, fatto di prove, scelte e esperimenti, aiuta a imparare e cambiare sempre, aumentando le possibilità di creare qualcosa che i clienti vogliono davvero.Il successo di una nuova attività non dipende tanto dal piano fatto all’inizio, ma dal trovare un modo per fare soldi prima che finiscano i soldi. Fare un piano di business lungo e complicato richiede tempo, si basa su idee che non sono state provate e diventa vecchio subito. È meglio usare uno strumento più veloce come il Lean Canvas, che sta su una pagina sola e aiuta a mettere giù le idee principali velocemente e a cambiarle quando serve. Il Lean Canvas vede l’idea di business come il prodotto principale, guardando non solo alla soluzione, ma a tutto quello che serve per farla funzionare. Si parte dai clienti e dai loro problemi, poi si pensa a cosa rende l’offerta unica, come arrivare ai clienti, come fare soldi e quanto costa. Una cosa importante è trovare qualcosa che gli altri non possono copiare facilmente. È fondamentale capire se i clienti vogliono davvero la soluzione proposta. Un errore comune è innamorarsi della propria idea e inventare problemi per giustificarla. Invece, i problemi nuovi spesso nascono dalle vecchie soluzioni. L’innovazione è cambiare qualcosa rispetto a quello che c’è già, trovando i difetti e le cose che non vanno nelle soluzioni attuali che spingono i clienti a cercare altro. Capire cosa il cliente cerca di fare (“job-to-be-done”) e cosa lo spinge a cercare una nuova soluzione è vitale per sapere se l’idea è buona e creare un’offerta che funzioni. Invece di guardare solo al tipo di prodotto, bisogna guardare cosa c’è già e i problemi che crea, per offrire qualcosa di molto meglio.Per capire se un’idea può fare soldi, è meglio fare stime veloci piuttosto che previsioni finanziarie complicate che all’inizio sono quasi sempre sbagliate. La cosa più importante da guardare è la “trazione”, cioè quanto velocemente l’attività riesce a ottenere valore dai clienti che pagano. Questo si misura guardando come si trovano i clienti, come iniziano a usare il prodotto, se continuano a usarlo, se pagano e se ne parlano ad altri. È utile fissare un obiettivo di quanto si vuole guadagnare in qualche anno per capire quali idee valgono la pena. Il prezzo è uno strumento potente: raddoppiare il prezzo può significare dover trovare la metà dei clienti per fare gli stessi soldi, e magari guadagnare di più. Per capire se l’idea si può realizzare, è meglio fare un piano che guarda a come ottenere “trazione” piuttosto che a quali funzioni costruire. La crescita ideale è molto veloce, come una curva che sale dritta. Un piano che pensa a cosa fare “ora, dopo, e ancora dopo” aiuta ad affrontare i rischi uno alla volta: prima vedere se il problema e la soluzione vanno bene insieme, poi se il prodotto va bene per il mercato, e solo dopo puntare a crescere tanto. Usare soluzioni semplici o manuali per simulare il prodotto finito all’inizio aiuta a imparare e a provare le cose più velocemente.Saper spiegare l’idea in modo semplice e veloce è fondamentale per convincere chi può aiutare, come investitori o clienti. Una presentazione breve deve raccontare perché l’idea è desiderabile, parlando del problema, di chi lo ha e di cosa rende l’offerta unica. È importante parlare in modo diverso a seconda di chi si ha davanti e essere pronti a imparare. Usare un metodo che si concentra sul punto più critico dell’attività e lavorare in cicli brevi, per esempio di 90 giorni divisi in settimane, aiuta a fare progressi un passo alla volta e a raggiungere l’obiettivo.Per far funzionare un’idea di business che all’inizio è solo sulla carta, bisogna provare se le idee di partenza sono giuste. Un buon modo è trovare il punto più debole dell’attività, quello che non la fa crescere, e concentrarsi su quello. Cercare di fare troppe cose insieme e sprecare risorse non aiuta. Lavorare in cicli di 90 giorni è un buon modo per organizzare le prove. Ogni ciclo ha delle fasi: pensare all’idea, decidere cosa fare prima, e provare le cose. All’inizio, il gruppo deve mettersi d’accordo sugli obiettivi, sulle idee da provare e sui punti deboli. Poi si scelgono le cose migliori da provare e si dividono in lavori più piccoli da fare in un paio di settimane. Alla fine del ciclo si guarda cosa è successo per capire e decidere cosa fare dopo. All’inizio, un modo molto efficace per provare l’idea è parlare tanto con i clienti per capire bene i loro problemi, prima ancora di pensare alla soluzione o a cosa vendere. Questo è diverso dal costruire un prodotto e poi cercare chi lo compra. Invece, si mostra una prova, si cerca di vendere (anche solo l’idea o una versione semplice), e solo dopo si costruisce tutto. L’offerta al cliente deve avere qualcosa di unico, una dimostrazione e una richiesta chiara di fare qualcosa. Parlare direttamente con i clienti è meglio dei sondaggi all’inizio, perché si capiscono meglio le loro motivazioni. L’obiettivo principale è capire i problemi dei clienti meglio di loro, per poi creare un’offerta che non si può rifiutare, che risolve quei problemi. Questo modo, anche se all’inizio non permette di raggiungere tanti clienti, aiuta a imparare di più e a convincere più persone, mettendo basi solide per crescere dopo.Capire i problemi dei clienti è fondamentale per superare le difficoltà iniziali. Non basta chiedere quali sono i loro problemi, perché spesso non li sanno bene o non li dicono. Il modo migliore è chiedere come usano le soluzioni che ci sono già, e trovare le cose che non vanno, le difficoltà e le insoddisfazioni nei loro racconti. Questo aiuta a scoprire problemi veri e importanti, senza confermare solo le proprie idee. Una volta capiti i problemi, si pensa a una soluzione efficace. L’obiettivo non è fare un prodotto perfetto subito, ma una prima versione (MVP) che cambi il modo di fare del cliente e lo spinga a usare la nuova soluzione. L’MVP deve essere desiderabile, realizzabile e sostenibile, concentrandosi sul perché il cliente dovrebbe scegliere questa nuova cosa invece delle altre. Un modo utile è fare all’inizio un servizio personalizzato per provare la soluzione prima di renderla automatica. Per provare se la soluzione funziona e avere un feedback vero dal mercato, bisogna fare un’offerta molto attraente. Questa offerta deve essere come una storia dove il cliente è l’eroe, le vecchie soluzioni sono i cattivi e il nuovo prodotto è quello che risolve tutto. La presentazione deve mostrare i problemi delle soluzioni attuali, far vedere i vantaggi della nuova idea e finire chiedendo al cliente di fare qualcosa di concreto, magari pagare, per capire se l’interesse è reale e se l’idea può funzionare. Questo percorso di scoperta, creazione e offerta aiuta a rischiare meno e ad avere più possibilità di successo.Alla fine di ogni periodo di lavoro, per esempio ogni 90 giorni, il gruppo deve incontrarsi per guardare cosa è successo. Questo non è solo un riassunto, ma un momento per decidere: si guarda cosa si è fatto, cosa si è imparato e cosa si farà dopo. Continuare troppo a lungo con un’idea che non funziona è un errore; guardare i risultati ogni tanto obbliga a vedere la realtà e a scegliere se andare avanti, cambiare strada, o fermarsi. Per prepararsi, si aggiornano gli strumenti come la presentazione veloce, il Lean Canvas e il piano per ottenere trazione, mettendo dentro quello che si è scoperto. Durante l’incontro, si mostra cosa si voleva fare, cosa si è fatto, cosa si è imparato e i passi successivi. La decisione finale (continuare, cambiare, fermarsi) si basa sui risultati e sui problemi attuali dell’attività. Quando si lancia la prima versione del prodotto (MVP), bisogna fare attenzione. Non è una buona idea fare un lancio in grande subito. È meglio lanciare il prodotto piano piano, prima solo a pochi utenti. L’obiettivo principale all’inizio è vedere se il prodotto aiuta davvero i clienti. Solo dopo aver visto che funziona bene per un po’ di persone, ha senso fare un lancio più grande per farsi conoscere.Mentre si costruisce il prodotto, è importante continuare a cercare nuovi clienti. Fermare questo flusso, anche all’inizio, può rallentare tutto. Rendere automatiche alcune parti del processo per trovare clienti aiuta a crescere più velocemente, riducendo i tempi. Per lanciare bene, è importante fissare una data di uscita e rispettarla, non aggiungere troppe cose che non servono e rilasciare il prodotto un po’ alla volta. È fondamentale controllare sempre i dati per capire come vanno le cose e perché cambiano. Lanciare l’MVP a gruppi di utenti, partendo da quelli più interessati all’inizio, aiuta a migliorare il prodotto piano piano e a costruire una base solida per crescere.Fare clienti soddisfatti è l’obiettivo di ogni attività. Essere soddisfatti significa che il prodotto aiuta i clienti a ottenere quello che vogliono, non solo che sono contenti. Dopo aver trovato i clienti, la fase importante è quando iniziano a usare il prodotto e vedono che è utile. Questo li fa rimanere, spendere e parlare bene del prodotto. Si crea un circolo positivo quando i clienti che hanno capito il valore continuano a usare il prodotto nel tempo, e questo diventa normale per loro. È importante migliorare questo circolo, senza aggiungere cose inutili, ma migliorando le funzioni che ci sono già. Rendere l’uso del prodotto facile è fondamentale, perché i clienti passano dall’essere bravi con il vecchio sistema all’essere principianti con il nuovo. Le abitudini sono importanti: un buon circolo di abitudini ha un segnale, un’azione e una ricompensa, che guida il cliente verso il successo. Per crescere in modo duraturo, serve un modo per crescere che si alimenti da solo, un “motore di crescita”. Questo può essere basato sui soldi guadagnati e reinvestiti, sui contenuti creati dagli utenti o sui clienti che ne portano altri. Scegliere il motore di crescita principale e farlo funzionare bene è cruciale per far crescere l’attività.Alla fine, il successo arriva risolvendo un problema vero per i clienti, provando che l’idea di business funziona, usando bene il tempo e concentrandosi sull’ottenere trazione, e imparando sempre dagli errori. Il tempo è la risorsa più limitata. Spesso si pensa che i soldi subito siano più importanti del tempo futuro, ma questo è un errore, specialmente per chi inizia un’attività. Pensare di risparmiare su tutto all’inizio, senza investire per imparare o chiedere aiuto, non funziona. Essere efficienti nell’usare le risorse per fare soldi velocemente è la cosa giusta. Imparare in fretta è un grande vantaggio. Bisogna dare il giusto valore al proprio tempo, che in una nuova attività può valere molto, considerando il rischio e quanto tempo ci vuole per avere un ritorno. Quindi, se si può far fare un lavoro a qualcun altro per meno di quanto vale il proprio tempo, è meglio farlo. L’efficienza sta nel fare le cose giuste al momento giusto, concentrandosi sulle attività più importanti e lasciando le altre a qualcun altro. Tra le cose importanti, è meglio investire per imparare velocemente, per esempio comprando libri o chiedendo a esperti, invece di cercare di imparare tutto da soli. Organizzare il lavoro per riuscire a concentrarsi bene aiuta a fare di più. Questo significa avere momenti dedicati a lavori che richiedono molta attenzione e altri per cose come le riunioni. È importante eliminare gli sprechi, concentrandosi sugli obiettivi principali. Essere efficienti migliora delegando, rendendo automatiche le cose che si ripetono e guidando il gruppo per farlo crescere e imparare. Gestire il tempo non riguarda solo il lavoro, ma anche la vita personale, trovando spazio per la salute, le relazioni e il tempo libero per avere nuove idee e stare bene.Riassunto Lungo
1. L’Iterazione Continua: Dal Piano A al Successo
Il cambiamento di approccio nello sviluppo del prodotto
L’approccio tradizionale per creare un prodotto, che mette al primo posto la costruzione immediata e poi la ricerca di finanziamenti, non funziona più bene. Oggi, la tecnologia avanza molto velocemente e c’è molta più concorrenza. Per questo, dobbiamo cambiare modo di pensare. La cosa più importante è concentrarsi sulla “traction” prima di spendere tanti soldi per sviluppare il prodotto. La “traction” è come un segnale chiaro che i clienti sono interessati alla nostra idea e che il nostro modo di fare business può funzionare.Validare il modello di business prima di costruire il prodotto
Invece di iniziare subito a costruire il prodotto senza pensarci troppo, è fondamentale capire se il nostro modello di business è valido e conoscere bene i problemi dei clienti. Molti imprenditori sbagliano a “costruire troppo”, cioè sprecano risorse per creare cose che il mercato non vuole. È meglio concentrarsi sui problemi prima di pensare alle soluzioni. Il modello di business stesso è la cosa più importante da mettere a punto all’inizio.Dalla strategia “costruisci-mostra-vendi” a “mostra-vendi-costruisci”
La strategia migliore non è più “costruisci-mostra-vendi”, ma “mostra-vendi-costruisci”. Questo significa che dobbiamo prima capire se il problema che vogliamo risolvere è sentito dai clienti e se la nostra soluzione gli interessa. Dobbiamo parlare direttamente con i potenziali clienti per capire se siamo sulla strada giusta, prima di investire troppo nella creazione del prodotto completo.Il Prodotto Minimo Viabile (MVP) come strumento di validazione
Il Prodotto Minimo Viabile (MVP) non è solo una versione più piccola del prodotto finale. È invece la soluzione più semplice per creare valore e capire se la nostra soluzione risponde davvero al problema dei clienti. Questo processo che si ripete più volte, che include la creazione di modelli, la scelta delle cose più importanti da fare e la sperimentazione, ci permette di imparare e adattarci continuamente. Così, è più facile trovare il giusto equilibrio tra il prodotto che offriamo e ciò che vuole il mercato, e possiamo creare qualcosa che risponda davvero alle esigenze dei clienti. Il Metodo dell’Innovazione Continua ci guida in questo percorso, mettendo in evidenza l’importanza di capire bene i problemi, di concentrarsi sulla “traction” e di prendere decisioni basate su dati concreti.Ma se ci concentriamo troppo sulla “traction” iniziale, non rischiamo di soffocare le idee veramente innovative che magari all’inizio faticano a trovare un mercato ovvio?
Il capitolo sembra dare per scontato che la “traction” sia sempre il faro guida per ogni progetto, ma è davvero così? Non tutte le innovazioni dirompenti nascono con una fila di clienti pronti ad accaparrarsele. A volte, la vera innovazione richiede di educare il mercato, di creare un bisogno che prima non esisteva nella percezione comune. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile esplorare le dinamiche dell’innovazione dirompente e i modelli di adozione tecnologica, magari approfondendo autori come Everett Rogers e le sue teorie sulla diffusione delle innovazioni.2. Rompere gli Schemi: L’Innovazione Nascosta nelle Vecchie Soluzioni
Iniziare una startup pensando al successo futuro spesso porta a concentrarsi troppo sul piano iniziale. Si crede che la chiave sia avere un business plan molto dettagliato e lungo. Questo modo di fare, considerato da molti il primo passo fondamentale, in realtà ha dei problemi. Richiede molto tempo per essere preparato, si basa su delle idee che non sono state verificate e, soprattutto, diventa vecchio in fretta, perdendo la sua utilità.Il Lean Canvas: un approccio più agile
Esiste però un modo diverso e più veloce per affrontare la questione: il Lean Canvas. Si tratta di un modello di business che sta in una sola pagina. Permette di mettere giù le ipotesi più importanti in circa venti minuti. È uno strumento più efficace per comunicare le proprie idee e per tenerle sempre aggiornate. Con il Lean Canvas, si considera il modello di business come se fosse il prodotto principale. L’attenzione si sposta quindi dalla soluzione che si vuole offrire a tutti gli elementi che servono per rendere questa soluzione valida e duratura nel tempo.Dal problema alla soluzione: il punto di vista del cliente
Il punto di partenza è capire bene chi sono i clienti a cui ci si rivolge e quali problemi si vogliono risolvere per loro. Dopo aver fatto questo, si può pensare a cosa offrire di unico e di valore, a come far arrivare il prodotto o servizio ai clienti, a come guadagnarci e a quali saranno i costi da sostenere. Un aspetto fondamentale è trovare un vantaggio rispetto alla concorrenza che sia difficile da copiare. Un passaggio cruciale è capire se i clienti desiderano davvero la soluzione che si sta proponendo. Spesso si cade in un errore, chiamato “bias dell’innovatore”: ci si concentra troppo sulla propria idea e si cercano dei problemi inventati solo per giustificarla.L’Innovator’s Gift: trovare nuovi problemi nelle vecchie soluzioni
L'”Innovator’s Gift” cambia completamente prospettiva: i veri problemi nuovi nascono dalle soluzioni che esistono già. Innovare significa proporre un cambiamento rispetto a quello che c’è già, individuando i limiti e le insoddisfazioni che spingono le persone a cercare qualcosa di nuovo. Per capire se un’idea funziona, è fondamentale comprendere il “job-to-be-done”, cioè il bisogno fondamentale che il cliente vuole soddisfare, e i “trigger”, ovvero le cose che fanno scattare la voglia di cercare una nuova soluzione. Invece di pensare solo al tipo di prodotto, bisogna guardare a tutte le alternative che esistono già e ai problemi che queste creano. Solo così si può offrire una soluzione che sia davvero migliore rispetto a quello che c’era prima.Ma è sempre vero che l’innovazione nasce solo dai problemi delle vecchie soluzioni?
Il capitolo presenta una visione interessante sull’innovazione, focalizzandosi sull'”Innovator’s Gift” e sulla ricerca di problemi nelle soluzioni esistenti. Tuttavia, si potrebbe obiettare che questa prospettiva rischi di limitare la portata dell’innovazione stessa. Esistono infatti innovazioni radicali che non nascono dal miglioramento di soluzioni preesistenti, ma dalla scoperta di bisogni completamente nuovi o dalla creazione di mercati inesplorati. Per approfondire questa critica, sarebbe utile esplorare le teorie sull’innovazione dirompente e sulla creazione di nuovi mercati, magari partendo dagli studi di autori come Christensen e Kim & Mauborgne.3. La Bussola della Startup: Viabilità, Fattibilità e Comunicazione Efficace
Per capire se un’idea imprenditoriale può funzionare e portare guadagno, è meglio usare il metodo della “stima di Fermi” invece delle previsioni finanziarie tradizionali. Queste ultime, all’inizio, possono essere sbagliate e confondere le idee. La cosa più importante da guardare è la “trazione”, cioè quanto velocemente un’attività riesce a guadagnare soldi dai clienti. Questo guadagno si misura con la “fabbrica del cliente”, un sistema che comprende come trovare clienti, farli diventare clienti attivi, mantenerli nel tempo, guadagnare con loro e farli diventare promotori.La Viabilità: Stimare il Potenziale di Guadagno
Un punto fondamentale è stabilire i “Criteri Minimi di Successo” (MSC). Si tratta di decidere un obiettivo di guadagno annuale sicuro (ARR) entro tre anni. Questo obiettivo serve per capire subito quali sono le idee migliori e con più possibilità di successo. Il prezzo è un elemento spesso sottovalutato, ma molto importante per la riuscita di un’attività. Infatti, se si raddoppia il prezzo, si ha bisogno della metà dei clienti per guadagnare la stessa cifra, e questo può aumentare i guadagni.La Fattibilità: Pianificare la Crescita in Modo Realistico
Per capire se un’idea è realizzabile, è meglio usare una “roadmap di trazione”, cioè una tabella di marcia che indica come ottenere risultati concreti, invece di una semplice “roadmap di prodotto” che si concentra solo sullo sviluppo del prodotto. La crescita ideale di un’attività dovrebbe essere come una “mazza da hockey”, cioè iniziare lentamente e poi crescere rapidamente, aumentando di 10 volte ogni anno nei primi tre anni. Per organizzare il lavoro, si può usare un piano “ora-prossimo-dopo”. Questo significa affrontare i rischi uno alla volta: prima verificare se il problema che si vuole risolvere interessa davvero alle persone, poi controllare se il prodotto soddisfa le esigenze del mercato, e infine puntare a crescere molto. Per iniziare subito a testare l’idea, si può usare il metodo MVP “Mago di Oz”. Questo sistema consiste nell’utilizzare strumenti e soluzioni già esistenti per far vedere come funzionerebbe il prodotto finale, senza doverlo costruire subito completamente. In questo modo, si impara e si capisce cosa funziona velocemente.La Comunicazione Efficace: Ottenere Supporto e Consensi
Saper spiegare la propria idea in modo chiaro e semplice è fondamentale per convincere investitori, clienti e consulenti a sostenere il progetto. Quando si presenta l’idea, bisogna raccontare la “storia della desiderabilità”, mettendo in evidenza il problema che si vuole risolvere, a chi è rivolto il prodotto o servizio, e perché la propria soluzione è unica e di valore. È importante cambiare il modo di comunicare a seconda di chi si ha davanti e, all’inizio, essere pronti ad imparare e modificare l’idea in base ai feedback. Infine, per migliorare il lavoro, si può usare la “Teoria dei Vincoli”. Questa teoria aiuta a concentrarsi sul punto più debole della “fabbrica del cliente”, cioè sul passaggio che rallenta di più tutto il processo. Inoltre, è utile organizzare il lavoro in cicli di 90 giorni, divisi in periodi di due settimane (sprint). In questo modo, si può avanzare passo dopo passo verso il successo, migliorando continuamente.Ma è davvero sufficiente individuare un “motore di crescita” per garantire una crescita sostenibile, o il capitolo trascura altri fattori cruciali?
Il capitolo presenta i “motori di crescita” come la chiave per la crescita sostenibile, ma questa visione potrebbe essere eccessivamente semplificata. La crescita aziendale è influenzata da molti fattori, tra cui il contesto competitivo, le dinamiche di mercato, le capacità interne dell’azienda e persino fattori esterni come le politiche governative e le tendenze socio-economiche. Per una comprensione più approfondita, sarebbe utile esplorare le teorie sulla strategia aziendale e la gestione strategica, ad esempio approfondendo il lavoro di autori come Michael Porter.8. Il Valore del Tempo e l’Efficacia Operativa
Il tempo è la risorsa più scarsa che abbiamo. A differenza di altre risorse, non possiamo fermarlo né farlo tornare indietro. Tutti lo sanno, ma spesso ci comportiamo come se non fosse vero, preferendo i soldi subito al tempo che avremo in futuro. Molti imprenditori all’inizio pensano che risparmiare significhi solo spendere meno, e così non investono in cose importanti come la formazione o i consigli di esperti.Il Bootstrapping e il Valore del Tempo
Questo modo di pensare è sbagliato. Fare bootstrapping vuol dire usare bene le risorse per guadagnare soldi velocemente. Imparare in fretta è più importante che spendere poco. Bisogna capire quanto vale il tempo, soprattutto quando si avvia un’impresa rischiosa. In questi casi, il tempo che usiamo per lavorare può valere molto più di quanto pensiamo. Per esempio, in una startup, un’ora di lavoro può valere anche 1000 dollari, considerando quanto rischio ci si assume e quanto tempo ci vuole per guadagnare.Come Calcolare il Ritorno di Investimento (ROI)
Per questo motivo, è fondamentale calcolare il ROI di ogni cosa che facciamo. Se possiamo pagare qualcuno per fare un lavoro a meno di quanto vale la nostra ora, dobbiamo farlo subito. Il segreto del bootstrapping è fare le cose giuste al momento giusto, concentrandosi sulle attività più importanti e lasciando da parte quelle meno urgenti. Quando dobbiamo imparare qualcosa di nuovo, è meglio comprare libri o chiedere aiuto a esperti, piuttosto che cercare di imparare tutto da soli.Organizzare il Lavoro per Massimizzare la Produttività
Per lavorare meglio, dobbiamo cercare di raggiungere il “flow”, cioè uno stato di massima concentrazione che ci fa lavorare al meglio. Per fare questo, dobbiamo organizzare il nostro tempo in blocchi dedicati a compiti specifici, distinguendo tra lavori da “maker” e da “manager”. I lavori da “maker”, che richiedono molta concentrazione, vanno fatti in blocchi di tempo senza interruzioni, preferibilmente al mattino presto. I lavori da “manager”, come le riunioni, possono essere messi nel pomeriggio. È importante eliminare tutto ciò che è superfluo, concentrarsi sugli obiettivi principali ed evitare di fare troppo. Per essere più efficaci, dobbiamo usare bene il tempo, delegare i compiti, automatizzare i lavori ripetitivi e avere una guida che ci spinga a crescere e imparare sempre. Gestire il tempo non significa solo lavorare, ma anche dedicare spazio alla vita privata, alla salute, alle relazioni e al tempo libero, per essere creativi e vivere in modo equilibrato.Affermare che ogni ora di lavoro in una startup valga 1000 dollari non è un’iperbole fuorviante che ignora la complessità del calcolo del ROI e la variabilità del valore del tempo a seconda del contesto specifico?
Il capitolo enfatizza giustamente il valore del tempo e l’importanza del ROI nel bootstrapping. Tuttavia, l’esempio dei 1000 dollari all’ora rischia di banalizzare un concetto complesso. Il valore del tempo non è fisso e dipende da molte variabili, come il tipo di attività, la fase del progetto e le competenze individuali. Per una comprensione più sfumata, sarebbe utile esplorare approcci alla gestione del tempo che considerino la psicologia della decisione e l’economia comportamentale, come quelli proposti da autori come Daniel Kahneman o Dan Ariely, per capire come valutiamo e gestiamo il tempo in modo più realistico.Abbiamo riassunto il possibile
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