Letteratura

Resurrezione

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1. La primavera e la giustizia

La primavera, con la sua forza inarrestabile, avanza sulla città, simbolo di un rinnovamento che l’uomo, con le sue costruzioni, tenta invano di contenere. In questo scenario di rinascita, si intrecciano destini umani segnati da profonde contraddizioni. Maslova, una donna segnata da un passato difficile, viene condotta in tribunale. Nata da una serva e cresciuta da due nobildonne, la sua vita prende una piega drammatica quando viene sedotta dal nipote delle sue benefattrici. Questo evento la trascina in una spirale discendente che la porta alla prostituzione. Parallelamente, il principe Dmitrij Ivanovič Nechljudov, lo stesso uomo che ha segnato il destino di Maslova, vive un’esistenza agiata, ma tormentata da conflitti interiori. Si trova a un bivio: da un lato, la proposta di matrimonio con la principessina Korčagina, dall’altro, il peso di una relazione extraconiugale e il rimorso per le sue proprietà terriere, in netto contrasto con gli ideali di giustizia sociale che professava in gioventù. Il destino, sotto forma di una convocazione come giurato, lo chiama a confrontarsi con il suo passato. Nechljudov, ignaro che la sua vita e quella di Maslova stiano per incrociarsi di nuovo, riflette sulle sue scelte, sulle sue relazioni e sugli ideali traditi. L’aula del tribunale diventa il punto d’incontro di queste esistenze. Nechljudov, insieme ad altri giurati di diversa estrazione sociale, attende l’inizio del processo, ignaro che tra i casi da giudicare ci sia proprio quello di Maslova. L’attesa si protrae, carica di tensione, mentre il passato e il presente stanno per scontrarsi.

2. L’Aula del Tribunale: Un Passato Riemerge

L’udienza si apre con il presidente del tribunale, che ha fretta di concludere a causa di impegni personali. Un giudice è nervoso per questioni familiari, e il sostituto procuratore non è pronto per il caso di avvelenamento in discussione. Si menziona brevemente il caso di un avvocato che ha raggirato un’anziana signora per aiutare un uomo d’affari. Viene formata la giuria, e tra i giurati c’è il principe Nechljudov. L’aula è descritta nei dettagli, preparando la scena per il processo. I giurati prestano giuramento e il presidente spiega loro cosa devono fare. Entrano gli imputati: Simon Kartinkin, Evfimija Boèkova e Ekaterina Maslova. La Maslova si fa notare. Durante le presentazioni, Nechljudov la riconosce: è una donna che aveva sedotto e lasciato anni prima. Il cancelliere legge l’accusa: Kartinkin, Boèkova e Maslova sono accusati di aver ucciso il mercante Smelkov con del veleno e di avergli rubato i soldi. La Maslova avrebbe dato materialmente il veleno a Smelkov. Nechljudov è sconvolto nello scoprire che la Maslova, la donna che conosceva, è accusata di un crimine così terribile.

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25. Tra Speranza e Mondanità

Una lettera informa Nechljudov del peggioramento di Kryl’cov, un compagno di prigionia di Katjuša. La preoccupazione lo spinge a mettersi in viaggio per raggiungere il convoglio. Lungo la strada, l’incontro con i carri dei detenuti rivela la dura realtà: i prigionieri comuni soffrono ammassati, mentre i prigionieri politici, tra cui Kryl’cov, affrontano la malattia. Nonostante le condizioni, Kryl’cov trova la forza di scherzare sulla situazione di Nechljudov, diviso tra Katjuša e Simonson. Proprio Simonson cammina accanto a Katjuša, e la vista provoca turbamento in Nechljudov. Raggiunta la città, Nechljudov cerca aiuto per Katjuša e Kryl’cov dal governatore generale. Questi, un uomo dedito all’alcool ma ancora lucido al mattino, ascolta le richieste con un’ambiguità calcolata, promettendo di valutare senza offrire garanzie. All’ufficio postale, una lettera inattesa cambia tutto: la grazia per Katjuša è arrivata, la sua pena è trasformata in esilio. La notizia è un’esplosione di gioia, ma anche di confusione sul futuro della loro relazione, ora che Simonson è presente. La gioia è subito smorzata: il direttore del carcere, rigido e inflessibile, nega la visita a Katjuša. Un’epidemia di tifo, scoppiata nella prigione sovraffollata, è la scusa ufficiale. Nechljudov, frustrato, accetta l’invito a pranzo del governatore generale. L’ambiente lussuoso e la compagnia raffinata lo avvolgono, allontanandolo temporaneamente dalla realtà. Conversazioni leggere e musica creano un’atmosfera piacevole, in cui Nechljudov si sente apprezzato. Ma la vista dei bambini del generale, innocenti e felici, lo riporta bruscamente alla realtà. Il contrasto con la sofferenza dei prigionieri è troppo forte, e in lui rinasce un senso di invidia per quella felicità semplice, insieme a un rinnovato impegno verso Katjuša e gli altri detenuti. Decide quindi di visitare il carcere in serata, accompagnato da un viaggiatore inglese interessato alle condizioni delle carceri siberiane.

26. La Rivelazione del Vangelo nella Prigione

Dmitrij Nechljudov va in prigione per vedere Katjuša Maslova. Lei, però, non vuole più saperne di lui e dice che sposerà Simonson. Nechljudov si sente sollevato, ma anche triste. È molto stanco e si addormenta nell’ufficio del direttore. Più tardi, accompagna un inglese a visitare le celle. Le condizioni dei prigionieri sono terribili: celle piccole e affollate, sporcizia e puzza. L’inglese, che è molto religioso, parla ai detenuti della salvezza attraverso la fede e regala loro dei vangeli. Alcuni lo prendono in giro, altri non gli credono. In una cella, Nechljudov rivede un vecchio che aveva già incontrato. Il vecchio è molto arrabbiato e critica il sistema carcerario e la legge, dicendo che sono ingiusti e corrotti. La visita continua fino all’obitorio, dove Nechljudov vede il corpo di Kryl’cov, morto. Questa visione lo fa riflettere sulla sofferenza e sul senso della vita. Tornato in albergo, Nechljudov è sconvolto da quello che ha visto e dalla morte di Kryl’cov. Non sa cosa pensare e apre a caso il Vangelo che gli ha dato l’inglese. Legge del perdono senza limiti e dell’amore verso gli altri. Capisce che per superare il male bisogna ammettere di sbagliare e smettere di giudicare e punire gli altri. Nei comandamenti del Vangelo, Nechljudov trova una nuova strada: umiltà, perdono e amore. Questi principi possono creare una società più giusta. Questa scoperta cambia completamente Nechljudov, che ora vuole cercare il regno di Dio e la sua giustizia.

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La Divina Commedia a
Ernani