1. La Giustizia degli Uomini e la Forza della Natura
Nel tribunale di Tahiti, il lavoratore cinese Ah Cho è vittima di un’ingiustizia. Accusato di un omicidio che non ha commesso, osserva il processo con distacco, consapevole che la verità conta poco in un sistema coloniale dove la vita di un cinese ha scarso valore. La giustizia francese, piegata a logiche economiche, condanna Ah Cho e altri innocenti. Un errore burocratico, poi, trasforma la pena di Ah Cho in una condanna a morte. Ignaro dello scambio di persona, Ah Cho sorride, pensando di tornare al lavoro. Ma durante il viaggio verso il patibolo, comprende l’errore. Le sue proteste, però, sono inutili: la macchina della giustizia, ormai avviata, non si ferma. Sull’atollo di Hikueru, intanto, la vita scorre tranquilla. Il pescatore indigeno Mapuhi trova una perla eccezionale, grande e luminosa. Il giovane Raoul, giunto sull’isola per acquistare perle, si imbatte in quella meraviglia. Mapuhi, però, non vuole denaro: desidera una casa solida, con tetto di lamiera e una pendola. Raoul, sorpreso, rifiuta e riparte, mentre la notizia della perla si diffonde. Toriki, un commerciante locale, si impossessa della perla per saldare un debito di Mapuhi. Poi, il ricco mercante Levy la compra per una somma considerevole. Ma la ricchezza accumulata sulla perla è destinata a svanire. Un uragano di proporzioni catastrofiche si abbatte su Hikueru, portando distruzione e morte. Raoul, tornato per accettare le condizioni di Mapuhi, si ritrova intrappolato nella tempesta. L’isola è devastata, centinaia di persone muoiono, tra cui Toriki e Levy. Mapuhi e la sua famiglia sopravvivono, ma perdono tutto. Nauri, la madre di Mapuhi, trascinata in mare, approda su un’isola deserta. Tra i relitti, trova il corpo di Levy e la perla. Quel tesoro, simbolo di desideri e perdite, torna alla famiglia di Mapuhi. La perla, strappata alla furia della natura, diventa la speranza di una nuova vita, la possibilità di realizzare il sogno di una casa, simbolo di una giustizia che, seppur tardiva, sembra ristabilirsi.2. Fede, Sangue e Vendetta
Alle isole Figi, il missionario John Starhurst vuole portare il cristianesimo, ma l’impresa è rischiosa perché molti praticano ancora il cannibalismo. Nonostante ciò, Starhurst parte, spinto dalla sua fede. Ra Vatu, un capo locale, fa finta di aiutarlo, ma in realtà vuole farlo uccidere. Usa un dente di balena, un dono speciale che obbliga chi lo riceve a fare ciò che chiede chi lo ha donato. Il capo di un altro villaggio, il Buli di Gatoka, accetta il dente di balena e, in cambio, promette di uccidere Starhurst. Il missionario arriva al villaggio e viene accolto con freddezza. Cerca di parlare e pregare, ma il capo villaggio, legato al patto del dente di balena, lo fa uccidere. Starhurst diventa un martire, ucciso per la sua fede e per l’inganno. Nelle isole Salomone, a Malaita, Mauki, figlio di un capo, vive una vita dura. Viene rapito, fatto schiavo e venduto per lavorare nelle piantagioni dei bianchi. Scappa più volte, ma viene sempre ripreso e punito, dovendo lavorare sempre di più. Viene portato a Lord Howe, dove il crudele Bunster lo maltratta. Bunster è violento, lo picchia e lo umilia. Mauki sopporta tutto, aspettando il momento giusto per vendicarsi. Quando Bunster si ammala, Mauki lo affronta. Con l’aiuto degli altri isolani, Mauki uccide Bunster con un guanto fatto di pelle di razza, lo stesso che Bunster usava per picchiarlo. Mauki scappa con armi e tabacco, torna a Malaita e diventa capo, vendicandosi dei suoi nemici con forza e furbizia. La testa di Bunster, conservata, diventa un simbolo della sua vittoria.4. Il Prezzo della Libertà a Kona
Kona, un luogo di pace e bellezza, nasconde un lato oscuro. Lyte Gregory, lo stimato sceriffo, scopre di avere la lebbra. La malattia lo obbliga a un futuro di isolamento a Molokai, la colonia dove vengono confinati i lebbrosi. Gli amici cercano di farlo restare, ma Lyte accetta il suo destino con dignità. Diversa è la reazione di Koolau, un hawaiano anche lui lebbroso. Koolau non si arrende all’idea di essere portato a Molokai e si ribella. Insieme ad altri compagni malati, si nasconde a Kalalau, una valle isolata di Kauai. Koolau e gli altri, anche se segnati dalla lebbra, combattono per rimanere liberi. La valle diventa il luogo di una battaglia. Koolau, che sa come muoversi e combattere, respinge più volte polizia e soldati. Nonostante la forza dei nemici e l’uso dei cannoni, Koolau e i suoi resistono, spinti dalla voglia di difendere la loro terra e la loro libertà. La battaglia è dura e molti muoiono. Alla fine, Koolau rimane solo, ma non si arrende. Preferisce morire libero nella sua valle piuttosto che essere prigioniero a Molokai. La sua storia è l’esempio di una battaglia per la dignità e per il diritto di decidere del proprio destino, anche di fronte alla malattia e all’ingiustizia.5. Il Segreto Sepolto nel Canale
Hardman Pool, un uomo bianco di settantun anni, riposa all’ombra degli alberi, mentre un gruppo di cowboy hawaiani attende il suo cenno. Uomini legati a lui da vincoli di parentela e rispetto, si rivolgono a Pool per necessità, consigli e denaro. Lui, figura paterna e generosa, li ascolta e distribuisce ciò che serve, mostrando una profonda conoscenza delle usanze locali. Tra questi, il vecchio Kumuhana, che Pool chiama per domandargli di cosa abbia bisogno. Dopo un bicchiere di gin e latte offerto da Pool, Kumuhana rivela un segreto: il luogo dove si trovano le ossa di Kahekili, un importante capo hawaiano. Kumuhana, testimone degli eventi, racconta che, molti anni prima, insieme al giovane Anapuni, era stato scelto per essere sacrificato e seguire il capo nell’aldilà. Ma Malia, donna legata alla casa di Kahekili, avvertì Anapuni del pericolo. La notte del rituale, mentre i due giovani bevevano, Malia avvisò Anapuni, che fuggì spaventato. Kumuhana, rimasto solo, fu condotto su una canoa con la bara di Kahekili. Il sacerdote Eoppo, pronto al sacrificio, si fermò: la legge richiedeva due vittime. La bara, simile a una barca con una finestra di vetro sul volto del capo, fu gettata in mare. Ma, con terrore di tutti, non affondò. Il volto di Kahekili era visibile. Akai, un capo, in preda al panico, ruppe il vetro con la pagaia, e la bara colò a picco. Le ossa di Kahekili, conclude Kumuhana, non sono nel Mausoleo Reale, ma nel Canale di Molokai. Pool, colpito, dona al vecchio ciò che aveva chiesto, confermando la sua fama di uomo giusto.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]





