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Informazioni
“Populismi” di Jakob Schworer è un libro che ti fa entrare nel cuore di un fenomeno politico che sta scuotendo l’Europa: il populismo. Non è solo un modo di parlare, ma una vera e propria ideologia che mette il “popolo” contro le “élite” percepite come corrotte e distanti. Il libro si concentra su due casi studio emblematici: il Movimento 5 Stelle (M5S) in Italia, nato dalla protesta online e guidato da figure come Beppe Grillo, e Alternative für Deutschland (AfD) in Germania, partito cresciuto sull’onda della critica alle politiche europee e alla gestione della crisi migratoria. Vedrai come questi partiti, pur con differenze significative – il M5S più focalizzato sulla critica all’establishment politico ed economico, l’AfD più orientato a destra con una forte enfasi sull’immigrazione in Germania – condividono una retorica anti-sistema e l’appello alla democrazia diretta. L’autore esplora le cause profonde del successo del populismo, come la globalizzazione, la sfiducia politica e il sentimento di declino sociale, e analizza come questi movimenti rappresentino una minaccia per la democrazia rappresentativa. È un’analisi comparata tra Italia e Germania che ti aiuta a capire perché il populismo italiano ha radici storiche più profonde e come il voto di protesta alimenti questi partiti. Se vuoi capire meglio l’ascesa di AfD e M5S e le dinamiche del populismo contemporaneo in Europa, questo libro offre una prospettiva chiara e basata sull’analisi dei loro programmi e della loro comunicazione.Riassunto Breve
Il populismo si definisce come un fenomeno politico basato sulla netta contrapposizione tra un popolo considerato virtuoso e un’élite politica percepita come corrotta e distante. L’obiettivo è restituire il potere decisionale al popolo, contrapponendosi all’establishment. Esistono diverse forme: il populismo inclusivo che vede le élite come nemiche, il populismo di destra che aggiunge l’esclusione di minoranze definendo il popolo su base identitaria, e il populismo di sinistra che critica le oligarchie economiche e il capitalismo definendo il popolo in termini socio-economici. Nonostante l’interesse scientifico, il termine ha una connotazione negativa e viene usato in modo ampio, richiedendo una definizione più precisa. Il populismo rappresenta un pericolo per la democrazia rappresentativa perché contesta i processi decisionali complessi e promuove una democrazia diretta che può legittimare pregiudizi e sopprimere minoranze, emergendo spesso in risposta a crisi politiche ed economiche. Contrastare il populismo è difficile; è più efficace agire sulle cause profonde come le paure sociali e la sfiducia nelle istituzioni, sebbene il consenso populista possa persistere. Non esiste una strategia unica, dipende dal contesto e dal partito. Il Movimento 5 Stelle (M5S) in Italia e Alternative für Deutschland (AfD) in Germania sono esempi di partiti populisti. L’AfD è visto come populista di destra, mentre il M5S si concentra sull’opposizione all’establishment senza una chiara collocazione ideologica. L’elettorato populista è spesso composto da chi percepisce effetti negativi dalla globalizzazione (economica, culturale, politica), sente un imminente declino sociale e nutre sfiducia nelle istituzioni; posizioni xenofobe rafforzano il sostegno alla destra populista. In Germania, i partiti populisti hanno avuto storicamente difficoltà a causa del passato nazionalsocialista e di una maggiore soddisfazione democratica, anche se un sentimento populista latente esiste. In Italia, il populismo ha radici più profonde, favorito da sentimenti antipolitici, insoddisfazione democratica e sfiducia istituzionale, con successi recenti di M5S e Lega Nord legati a fattori storici, crisi politica e corruzione. L’analisi comparata mostra che in Italia la sfiducia istituzionale è chiave per il M5S, mentre per la Lega Nord è la critica all’immigrazione; in Germania, sfiducia e preoccupazioni future sono minori, ma immigrazione e retorica anti-establishment sono leve per l’AfD. L’elettorato del M5S e dell’AfD mostra distanza dalla politica tradizionale e giudizio negativo sul governo; il M5S intercetta disoccupati e non collocati destra-sinistra, con critica diffusa alle istituzioni e sensibilità sull’immigrazione extra-europea; l’elettorato AfD proviene più dal centro-destra, preoccupato per l’economia futura e con posizioni più nette sull’immigrazione (anche intra-europea), accomunato dal voto di protesta. L’analisi della comunicazione online (blog) valuta la critica anti-establishment e la costruzione di nemici (élite, minoranze, attori economici) per classificare i partiti. I programmi di M5S e AfD criticano le élite politiche, percepite come scorrette e distanti; il M5S enfatizza di più questa critica. Entrambi promuovono la democrazia diretta, ma il M5S in modo esteso (referendum senza quorum, partecipazione digitale), l’AfD per obiettivi specifici (uscita UE). Sul fronte economico, il M5S critica inizialmente gli attori dominanti, poi si concentra sulla politica; l’AfD critica banche e lobbismo ma mira a un ordine economico regolamentato, non a contestare radicalmente il capitalismo. Sull’immigrazione, il M5S non la affronta esplicitamente nei programmi, l’AfD adotta posizioni restrittive e selettive. Entrambi sono forze anti-establishment che invocano partecipazione popolare con priorità diverse. Il M5S critica l’establishment politico come disonesto e corrotto, accusando i partiti tradizionali di agire contro l’interesse popolare, privilegiando interessi di parte; il PD è criticato per corruzione e legami occulti. Il M5S si presenta come voce del popolo onesto, l’unica forza che difende gli interessi popolari, rifiutando finanziamenti pubblici e contando sull’impegno cittadino. Anche attori economici sono visti come nemici: multinazionali (Monsanto, TTIP), banche speculative, compagnie telefoniche; il capitalismo è messo in discussione per sfruttamento e disuguaglianze. In Italia, il M5S critica fortemente la classe politica corrotta e distante, con preoccupazioni sull’immigrazione illegale ma senza retorica marcatamente xenofoba, focalizzandosi sulla corruzione e inefficienza politica. In Germania, l’AfD critica aspramente l’establishment politico accusato di agire contro gli interessi nazionali, sperperare denaro e minare la democrazia, accompagnato da forte ostilità verso l’immigrazione (illegali, profughi economici) visti come minaccia per sicurezza, economia e identità culturale, alimentando timori di criminalità e sfruttamento del welfare. Mentre il M5S focalizza la critica sull’élite politica interna, l’AfD individua un nemico interno (governo) ed esterno (immigrato), radicalizzando il discorso sull’immigrazione. M5S e AfD criticano le élite politiche ma divergono: entrambi attaccano la classe dirigente, ma il M5S si appella più al popolo in generale, l’AfD al popolo tedesco. Il M5S critica regolarmente le azioni dannose delle entità economiche, l’AfD no, suggerendo un orientamento pro-impresa. L’immigrazione è una divergenza: l’AfD la vede come minaccia diretta, il M5S ha una posizione più sfumata sui costi e connessioni con la criminalità. Il M5S è più radicale, mira a una democrazia diretta e contesta l’intera classe politica, suggerendo l’abolizione dei partiti tradizionali; l’AfD è meno radicale, non mette in discussione la democrazia rappresentativa ma propone referendum su temi specifici. Il M5S incarna un populismo inclusivo ma radicale, l’AfD un populismo di destra più moderato nelle riforme istituzionali. Il M5S appare più autentico nell’approccio anti-establishment, l’AfD, con membri dall’élite, solleva dubbi sulla credibilità populista. Il M5S riflette profonda sfiducia nelle istituzioni italiane, l’AfD opera in un contesto tedesco più stabile con critica più moderata. L’AfD, pur non minacciando la democrazia rappresentativa, rischia di fomentare pregiudizi e discriminazioni con referendum su temi sensibili, mettendo in pericolo i diritti delle minoranze. Entrambi sono sintomatici di una crisi di legittimità delle istituzioni europee, incarnando risposte e pericoli diversi; l’AfD evolve verso posizioni più estreme su immigrazione e Islam, consolidando l’identità di partito populista di destra. Il populismo emerge come risposta al malessere democratico e alla richiesta di partecipazione, contestando establishment ed élite tradizionali, sfruttando la comunicazione digitale. Il M5S è un esempio emblematico, con forte critica a partiti, istituzioni e media mainstream, accusati di corruzione e distanza dai cittadini; si propone come portavoce del popolo, promuovendo partecipazione diretta e democrazia elettronica. La retorica M5S si concentra su lotta alla corruzione, riduzione privilegi politici, difesa diritti cittadini, critica austerità, usando blog e social media per denunciare scandali e ingiustizie, alimentando protesta e indignazione. L’analisi mostra l’uso di strategie comunicative dirette e aggressive, basate sulla semplificazione e contrapposizione popolo-élite; la critica all’establishment si accompagna alla promessa di cambiamento radicale e politica vicina ai bisogni reali, sfruttando disillusione e sfiducia. Il populismo è una sfida complessa per le democrazie, tra rischio di derive illiberali e opportunità di rinnovare partecipazione e rappresentanza. Le dinamiche politiche contemporanee mostrano crescente contestazione verso istituzioni economiche e politiche consolidate, denunciando storture di un sistema distante dai cittadini. Un filone critica il settore economico-finanziario: austerity sanitaria (operazione finanziaria), influenza lobby gioco d’azzardo, gestione debito pubblico (Grecia, Italia) vista come immorale, valore vita umana messo in discussione da logiche economiche, industria agroalimentare (Monsanto) che antepone profitto alla salute, settori energetico e telecomunicazioni per pratiche scorrette, evasione fiscale grandi gruppi, interessi bancari speculativi, operazioni finanziarie rischiose, gestione grandi eventi (Expo) che favorisce interessi particolari. Parallelamente, si critica l’establishment politico accusato di agire irresponsabilmente: politiche europee (crisi greca, euro) fallimentari e lesive sovranità, gestione flussi migratori (lassismo, rischio identità/sicurezza), presunta collusione governo-servizi segreti, figure politiche (Merkel, von der Leyen, de Maizière) criticate per scelte incompetenti e dannose, mancanza sovranità tedesca in decisioni europee, invocazione primato legge e volontà popolare (referendum), manifestazioni popolari come segnale di risveglio civile. La Germania affronta pressione per aumento richiedenti asilo, risorse comunali al limite, politiche governative inadeguate; si critica la gestione migratoria tedesca ed europea, accusata di passività e mancanza di visione. Riapertura frontiere e accoglienza indiscriminata minano sicurezza e stabilità; si invoca riprendere controllo confini, misure più severe. Accoglienza indiscriminata vista come errore, si invoca cambio radicale politiche migratorie. Dissenso verso politica accoglienza Merkel, ritenuta fallimentare e dannosa; denuncia presunta abdicazione al diritto e resa stato di diritto. Si invoca cambio rotta immediato, priorità sicurezza nazionale e gestione interna. Situazione migratoria descritta come minaccia ai fondamenti dello stato e unità europea, richiedendo interventi urgenti e drastici.Riassunto Lungo
1. Anatomia del Populismo: AfD, M5S e le sue Varianti
La nascita di Alternative für Deutschland (AfD)
La storia di AfD inizia nel 2013. Il partito nasce in Germania in un periodo di forte opposizione verso le politiche europee di salvataggio della Grecia, decise dalla cancelliera Merkel nel 2010. Tra i fondatori ci sono figure importanti provenienti dal partito CDU, come Bernd Lucke e Alexander Gauland. AfD ha guadagnato rapidamente sostegno tra i gruppi conservatori e liberisti più radicali. Nel tempo, il partito ha subito delle divisioni interne tra un’ala più moderata e una più radicale, spostandosi infine verso posizioni nazional-conservatrici.La nascita del Movimento 5 Stelle (M5S)
In Italia, nello stesso periodo, nasce il Movimento 5 Stelle (M5S). Il leader del movimento è Beppe Grillo, un comico conosciuto per le sue critiche ai media e alla politica. Grillo, insieme a Gianroberto Casaleggio, crea un movimento politico che si sviluppa principalmente online. Il M5S si fa conoscere attraverso eventi pubblici, come i V-Day, e grazie a un uso efficace del blog di Grillo. Queste strategie portano il M5S a ottenere importanti risultati elettorali a partire dal 2013.Il Populismo come Ideologia
AfD e M5S sono esempi di partiti populisti. Il populismo è un fenomeno politico molto studiato e considerato una vera e propria ideologia, non solo un modo di comunicare. L’idea principale del populismo è la divisione netta tra il popolo, visto come buono e onesto, e le élite politiche, considerate corrotte e lontane dai problemi della gente comune. I populisti vogliono dare più potere decisionale al popolo, opponendosi alle istituzioni tradizionali.Le Diverse Forme di Populismo
Esistono vari tipi di populismo. Uno è il populismo inclusivo, che identifica le élite come nemiche del popolo. Un altro è il populismo di destra, che oltre a criticare le élite, esclude anche gruppi minoritari come quelli etnici, religiosi o culturali. Questo tipo di populismo definisce il popolo basandosi sull’identità nazionale. Infine, c’è il populismo di sinistra, che critica soprattutto le grandi potenze economiche e il sistema capitalista. Il populismo di sinistra definisce il popolo in base alla condizione economica e sociale e promuove l’uguaglianza e i diritti per tutti.La Percezione Negativa del Populismo
Nonostante si studi molto il populismo, la parola “populismo” ha spesso un significato negativo quando se ne parla in pubblico. A volte, si usa il termine “populismo” in modo troppo generale, finendo per definire populisti anche partiti che criticano il sistema politico tradizionale, ma che non hanno il populismo come idea centrale. Per capire meglio i partiti populisti e le loro diverse forme, è importante usare definizioni più precise e specifiche.Se il populismo divide nettamente tra popolo ed élite, chi decide chi fa parte del popolo e chi dell’élite, e con quali criteri?
Il capitolo presenta una definizione di populismo basata sulla dicotomia popolo-élite, ma non approfondisce i criteri con cui questi gruppi vengono definiti. Questa mancanza di specificità potrebbe portare a una comprensione superficiale del fenomeno. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile esplorare la sociologia politica e la filosofia politica, concentrandosi sugli studi di autori come Ernesto Laclau e Chantal Mouffe, che hanno analizzato in profondità la costruzione del concetto di “popolo” nel discorso populista.2. Minacce Populiste all’Ordine Democratico
Il populismo e il suo pericolo per la democrazia
Il populismo rappresenta un pericolo concreto per la democrazia rappresentativa. In particolare, mette in discussione i processi decisionali amministrativi di lungo periodo e le democrazie che cercano il consenso. Quando il populismo insiste molto sulla democrazia diretta, rischia di non considerare le competenze tecniche che servono per prendere decisioni complesse. Inoltre, potrebbe legittimare pregiudizi diffusi tra la popolazione attraverso il voto della maggioranza, mettendo da parte le opinioni delle minoranze. Il pericolo più grande si manifesta nel modo in cui si parla di politica, soprattutto quando si toccano temi simbolici e che riguardano le minoranze. Il populismo di solito nasce come risposta a momenti di crisi politica ed economica.Come affrontare il populismo
Affrontare direttamente il populismo è difficile. È più utile agire sulle cause che lo fanno nascere: le paure delle persone di perdere importanza nella società e la mancanza di fiducia nelle istituzioni politiche. La cosa migliore da fare è risolvere le crisi economiche e politiche. Anche se l’economia va bene, le idee populiste possono rimanere. Alcuni pensano di usare gli stessi argomenti dei populisti o di far entrare i partiti populisti nel governo, ma queste strategie sono rischiose e non eliminano le idee populiste. Non esiste una soluzione valida per tutti contro il populismo. Ogni situazione dipende dal contesto politico specifico e dal tipo di partito populista che si ha di fronte.Esempi di partiti populisti: AfD e M5S
Alcuni studi considerano i partiti AfD e M5S come esempi di populismo. AfD è visto soprattutto come un partito populista di destra. Il M5S, invece, si distingue per la sua opposizione alla politica tradizionale, anche se non ha un’ideologia politica ben definita.Chi vota i populisti e perché
Chi vota i populisti spesso sono persone e gruppi che pensano di essere danneggiati dalla globalizzazione economica, culturale e politica. La globalizzazione economica aumenta la competizione e rende il lavoro meno sicuro. La globalizzazione culturale, specialmente con l’immigrazione, può far sentire le persone meno sicure della propria identità. La politica globale fa pensare di avere meno controllo democratico. Quando le persone pensano che la società stia per peggiorare e non si fidano delle istituzioni politiche, è più probabile che votino per partiti populisti. Se nella società ci sono idee contro gli stranieri, questo può aumentare ancora di più il sostegno alla destra populista.Se il populismo è una risposta alla globalizzazione, come mai movimenti simili sono esistiti anche in epoche pre-globalizzazione, e quali altri fattori, oltre alla globalizzazione, potrebbero contribuire alla sua ascesa attuale?
Il capitolo sembra presentare la globalizzazione come causa principale del populismo. Tuttavia, movimenti con caratteristiche populiste sono emersi in contesti storici e geografici diversi, anche prima dell’attuale fase di globalizzazione. Per comprendere meglio il fenomeno, sarebbe utile approfondire le analisi storiche del populismo e considerare altri fattori concomitanti, come le disuguaglianze sociali interne, le dinamiche culturali specifiche di ogni nazione e il ruolo dei media nel diffondere messaggi populisti. Approfondire autori come studiosi di storia politica e sociologia delle ideologie potrebbe offrire una prospettiva più completa.3. Ascesa e Stabilità del Populismo in Europa
Il populismo in Germania
In Germania, i partiti populisti hanno incontrato difficoltà nel mantenere un consenso ampio e duraturo nel tempo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, due fattori hanno giocato un ruolo importante nel limitare la crescita di questi movimenti: da un lato, il peso del passato nazionalsocialista ha reso difficile per i partiti populisti ottenere sostegno; dall’altro, la popolazione tedesca si è dimostrata generalmente soddisfatta del sistema democratico nazionale. Anche quando alcuni partiti come i Repubblicani e il partito di Schill hanno ottenuto successi a livello regionale, questi risultati si sono rivelati di breve durata. Le divisioni interne e la difficoltà nel mantenere un’immagine pubblica coerente hanno contribuito alla loro effimera popolarità. Nonostante la difficoltà di questi partiti ad affermarsi stabilmente, nella società tedesca rimane presente un sentimento populista latente. Questo sentimento è spesso legato al bisogno di identità e alle conseguenze della modernizzazione, che possono generare incertezza e desiderio di cambiamento.Il populismo in Italia
In Italia, il populismo ha una storia più lunga e ha trovato un ambiente favorevole soprattutto a partire dagli anni ’90. Diversi fattori hanno contribuito a creare questo terreno fertile: un diffuso sentimento di insoddisfazione verso la politica tradizionale, una sfiducia nelle istituzioni e un generale atteggiamento antipolitico. In questo contesto, partiti populisti come il M5S e la Lega Nord hanno potuto emergere e ottenere un notevole successo. Anche in passato, figure politiche come Giannini e Lauro, e movimenti come il Partito Radicale, avevano mostrato tendenze populiste, pur ottenendo risultati elettorali più limitati. Il recente successo del populismo in Italia è quindi legato a diversi elementi storici e sociali. Tra questi, una percezione di difficoltà nel funzionamento della democrazia, una unità nazionale meno consolidata rispetto ad altri paesi europei, e problemi come la crisi politica e la corruzione, che hanno alimentato la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni.Confronto tra Italia e Germania e prospettive future
Il confronto tra la situazione italiana e quella tedesca mette in luce alcuni punti chiave. In Italia, la sfiducia nelle istituzioni politiche sembra essere un elemento fondamentale per spiegare il successo del M5S. Per quanto riguarda la Lega Nord, invece, la critica all’immigrazione appare come un fattore di mobilitazione ancora più rilevante. In Germania, la situazione è diversa: la sfiducia politica e le preoccupazioni per il futuro sono meno accentuate rispetto all’Italia. Tuttavia, la questione dell’immigrazione e un discorso contro le élite politiche potrebbero rappresentare leve importanti per l’affermazione di partiti come l’AfD. Questo è particolarmente vero nel contesto europeo attuale, dove le dinamiche populiste sembrano essere in crescita in molti paesi. Quindi, anche se in Germania il populismo ha avuto storicamente meno successo che in Italia, non si può escludere una sua futura affermazione, soprattutto se i partiti populisti sapranno sfruttare temi come l’immigrazione e la critica al sistema politico esistente.Ma il capitolo si limita a elencare problemi o offre anche analisi approfondite e soluzioni concrete?
Il capitolo presenta un quadro di critiche all’establishment economico e politico che, pur essendo condivisibili a livello generale, rischiano di rimanere superficiali senza un’analisi più dettagliata. Affermare che “l’austerity nel settore sanitario è vista come un modo per fare soldi sulla salute delle persone” è una constatazione generica che necessita di essere supportata da dati e analisi specifiche sui meccanismi attraverso i quali ciò avviene. Per una critica più efficace e costruttiva, sarebbe utile approfondire le dinamiche economiche e politiche che generano questi problemi, magari studiando autori come Piketty, per comprendere meglio le disuguaglianze economiche, o Chomsky, per analizzare criticamente il potere dei media e delle élite politiche.11. Crisi Migratoria e Confini Nazionali sotto Pressione
La Germania sta vivendo un periodo di grande difficoltà a causa dell’aumento significativo delle richieste di asilo. Questa situazione sta mettendo a dura prova le risorse dei comuni tedeschi. Le politiche del governo in materia di immigrazione sono considerate inadeguate e dannose. Si critica fortemente la gestione della crisi migratoria da parte della politica tedesca ed europea, accusata di essere passiva e di non avere una visione chiara.Necessità di controllo dei confini
La decisione di riaprire le frontiere e di accogliere un numero elevato di migranti senza fare distinzioni è vista come una minaccia per la sicurezza e la stabilità della Germania. È fondamentale che la Germania riprenda il controllo dei propri confini nazionali. Per fare ciò, è necessario adottare misure più severe per gestire i flussi migratori. Molti considerano l’accoglienza indiscriminata un errore grave e chiedono un cambiamento radicale nelle politiche migratorie.Critiche alla politica di accoglienza di Merkel
C’è un forte dissenso verso la politica di accoglienza promossa dalla Cancelliera Merkel, ritenuta fallimentare e dannosa per gli interessi della Germania. Si accusa questa politica di aver rinunciato al diritto e di aver compromesso lo stato di diritto di fronte all’emergenza migratoria. Si chiede un cambio di direzione immediato, privilegiando la sicurezza nazionale e la capacità di gestione interna rispetto all’accoglienza indiscriminata. La questione migratoria è descritta come un pericolo per le fondamenta dello stato e per l’unità europea. Per questo motivo, sono necessari interventi urgenti e decisi per ristabilire l’ordine e la sicurezza.Mentre le risorse possono essere messe a dura prova, è equilibrato inquadrare la migrazione solo come ‘crisi’ e ‘pericolo’, o ciò ignora i potenziali benefici dell’immigrazione e i complessi fattori globali che guidano i flussi migratori?
Il capitolo sembra presentare una visione unilaterale del fenomeno migratorio, concentrandosi prevalentemente sugli aspetti negativi e sui rischi percepiti. Per rispondere a questa domanda, è utile approfondire la sociologia delle migrazioni, per comprendere le dinamiche sociali e i processi di integrazione, e l’economia delle migrazioni, per valutare gli impatti economici dell’immigrazione. Autori come Richard Alba per la sociologia e Giovanni Peri per l’economia possono offrire prospettive utili.Abbiamo riassunto il possibile
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