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Contenuti del libro
Informazioni
“Perturbamento” di Thomas Bernhard è un romanzo austriaco che ti catapulta in una campagna desolata, dove l’isolamento e la decadenza sono quasi tangibili. Non aspettarti paesaggi idilliaci; qui la vita rurale è sinonimo di violenza, malattia e una follia latente che sembra contagiare tutti. Attraverso gli occhi di un medico, assistiamo a un’umanità segnata dalla disperazione, dalla brutalità e da relazioni umane ridotte all’osso. Il libro esplora a fondo temi come la solitudine, la malattia mentale e il peso schiacciante del passato, culminando nella descrizione del castello Hochgobernitz e del suo eccentrico e tormentato proprietario, il Principe Saurau, la cui follia si manifesta in “rumori” interni e in un rapporto padre figlio distruttivo. Bernhard non fa sconti, dipingendo un quadro cupo dell’esistenza, dove la morte e il suicidio sono presenze costanti e l’unica fuga sembra essere una disperata ricerca intellettuale o una rassegnata accettazione del declino. Se cerchi una lettura che scavi nelle profondità dell’animo umano e nella critica sociale, questo libro ti lascerà sicuramente il segno.Riassunto Breve
La vita in una regione rurale è segnata da malattia, violenza e isolamento. Le persone appaiono malate, brutali e inclini alla pazzia. La violenza rurale supera quella urbana, visibile in crimini e nella sottomissione delle donne, come nell’omicidio della moglie dell’oste. Le relazioni sono complesse e caotiche. Malattia mentale e isolamento colpiscono molti, inclusa la figlia di un medico, che lotta con disperazione e pensieri suicidi, e una signora malata terminale, sola e oppressa dalla famiglia. Il medico trova un’amicizia intellettuale, un raro scambio in un ambiente percepito come volgare. Il figlio del medico affronta la noia studentesca con disciplina mentale, vedendo il raziocinio come strumento contro la disperazione. La solitudine è diffusa, colpisce il medico e i suoi figli. Un industriale si isola per scrivere, fuggendo il tormento interiore. Diverse situazioni mostrano come isolamento e oppressione portino a deterioramento fisico e mentale. Un industriale gestisce affari globali ma vive segregato, rendendo la casa un carcere e opprimendo la sorellastra. Un maestro di campagna impazzisce e muore in un ambiente ostile, la sua arte riflette una visione orrenda del mondo. La medicina si concentra solo sui sintomi, non sulle cause profonde. Una famiglia di mugnai vive malata e isolata in una gola, i figli mostrano debolezza mentale e violenza; uccidono brutalmente gli uccelli esotici dello zio. Un giovane gravemente storpio e malato di mente vive accudito dalla sorella, la sua condizione si manifesta con movimenti incontrollati e arte distorta; la sorella dedica la vita alla sua assistenza. Si cerca un amministratore per una grande proprietà forestale. Tra i candidati, uno appare fragile e segnato dalla miseria, un altro simbolo di decadenza, mentre il terzo è qualificato ma suscita avversione nel principe che deve scegliere. Il principe è tormentato da rumori interni, segni di disagio mentale, aggravati da eventi esterni come un’alluvione. Nonostante l’avversione, assume il candidato qualificato per necessità. La ricerca si svolge nel crescente isolamento del principe e nella sua follia. L’ambiente familiare mostra dissoluzione e distruzione. La quiete è apparente. Dopo uno spettacolo, la famiglia si riunisce; il principe vede una storia familiare raccapricciante e un “fetore delle generazioni”. Il figlio tace e scrive lettere false. Il principe percepisce il mondo andare in pezzi, un processo interno che si manifesta esternamente, ma solo lui lo vede. Crede che il figlio distruggerà la proprietà, come visto in sogno dove il figlio rifiuta di far raccogliere il raccolto, lasciandolo marcire per vendetta. Il figlio è visto come un “distruttore”, la sua presenza porta tenebre. La vita umana è una “commedia”, un “palcoscenico sperimentale” per imparare a morire. Gli uomini sono moribondi, malati, pazzi, immersi nella sventura, parlano in soliloqui. Sono ridotti a istinti di comprare e consumare, parlano un linguaggio incomprensibile. L’impossibilità è un fondamento terrificante. Il principe non pensa alla moglie morta, nulla è mai morto. Vede il figlio caduto in una pseudometafisica, senza scopo. La follia è più sopportabile del mondo. Il suicidio è un tema centrale. I morti sono più affascinanti dei vivi. Il principe non ha fiducia nel figlio, crede miri solo al patrimonio, ripetendo i suoi schemi di isolamento. La modernità interiore rallegra, non quella esteriore. I libri sono “viveri” avvelenati. Gli uomini si rifugiano in occupazioni come in vestiti sfilacciati. La morte è l’interesse centrale dell’esistenza. Le persone muoiono vagamente. Ogni evento si manifesta nella morte. La vita è caratterizzata da un freddo interiore. Il castello è un carcere che annienta. L’isolamento rende disgustosi. La famiglia appare come morti che si muovono. Il suicidio del padre è un atto di determinazione nella pazzia; strappa e mangia pagine di libri, lascia biglietti. La gestione del corpo mostra apatia. Le relazioni umane sono problematiche, comunicazione difficile, ridotta a richieste pratiche. Gli altri sono visti come macchine destinate a sfasciarsi. Il mondo è un computer o un museo stantio. Coscienza e pensiero rivelano una realtà orrenda e teatrale. L’esistenza è una geometria di controversie e sofferenze. L’individuo si sente un orfano, costantemente giudicato. La vita è un avvicinarsi ai limiti estremi, un decadimento inarrestabile. I tentativi di distrarsi falliscono. Tutto ciò che si dice o pensa ricade nella tenebra. La tradizione è una commedia insopportabile. Le civiltà impongono compiti impossibili e portano alla rovina. La ragione è dittatoriale. La debolezza è una forza. La vita è preparazione alla morte. La proprietà è fredda e umida, fatta di ghiaccio, abitata da persone di ghiaccio. Chi vi risiede occupa la stanza più disagiata. L’esistenza è un tentativo fallito di farsi capire. Avere figli è una ferita. La vita appare priva di senso. La routine offre rifugio. Si sperimenta contraddizione interna. Le relazioni sono dominate dal giudizio e dalla diffidenza. La famiglia è fonte di tensione e sospetto. Si teme che il figlio porterà distruzione con idee folli. Il figlio è un “distruttore”, incapace di comunicazione, animato da disprezzo. La perdita di un taccuino scatena paranoia e accuse, rivelando il timore che la vita interiore sia esposta e i familiari ostili. La scoperta che il taccuino è stato dimenticato evidenzia confusione e auto-isolamento. La proprietà è destinata al declino, preda di insetti e alla scomposizione per mano del figlio. La vita è un susseguirsi di tentativi vani di comprendere la realtà. L’opera si lega alla concezione romantica dell’arte/malattia, negandone la funzione trascendentale. L’isolamento ricorda Stifter ma mira a distruggere la tradizione. I primi lavori sono romanzi regionali negativi, con figure malate e grottesche. Un tema centrale è l’eredità del passato da distruggere nel rapporto padre/figlio. L’origine è problematica, un passato potente ma indecifrabile. La negazione del presente nasce dal ricordo di uno splendore passato caduto nel nulla, dominato da perfidia e ottusità. L’esistenza attuale è meschina, uno spavento continuo. La scrittura cerca di prolungare il commiato da questo mondo in declino, la cui essenza si rivela solo nella perdita. C’è un desiderio di affrettare la morte per un possesso negativo. La scrittura è una frase interminabile contro il rumore della fine. Non è negatività fine a sé stessa, ma il mito della tradizione austriaca che viene invocato e cancellato. L’opera acquista significato, consapevole della propria esistenza. I personaggi si fissano su idee “filosofiche” pur sapendo che le parole non corrispondono alla realtà. Sono “orfani” in un mondo senza padre, con un linguaggio affascinato da un centro che esso stesso costruisce. La brutalità rurale porta alla negazione della scrittura da parte del principe, la cui tensione diventa mania. La struttura narrativa usa il discorso indiretto per creare “perturbamento” e coinvolgere il lettore, riflettendo l’idea che tutto sia citazione. Il rapporto padre-figlio mostra un fragile spazio di comprensione basato sul silenzio, un intervallo tra brutalità e follia. Il teatro offre una possibilità di contemplazione della verità, anche se distorta. È un ideale austriaco dove la finzione prevale. La realtà si riduce a un meccanismo di parole. È un teatro di marionette dove la rappresentazione della vita diventa perfetta e disumana come la scienza. Il luogo dello spettacolo è anche luogo di morte. Le figure nella prosa mantengono vitalità, pur andando verso la fine. La conversazione è un tentativo di trovarsi insieme, un fugace ritrovarsi in un momento in cui l’esistenza è sopportabile.Riassunto Lungo
1. Il Male della Campagna
La vita in questa regione rurale è profondamente segnata da malattia, violenza e isolamento. Le persone che ci vivono sono spesso viste come malate, brutali e inclini alla pazzia. La brutalità qui sembra persino peggiore di quella che si trova in città, manifestandosi in crimini e nel modo in cui le donne vengono sottomesse.La Brutalità e la Sofferenza
Un esempio lampante di questa violenza è l’omicidio della moglie dell’oste di Gradenberg, colpita a morte proprio nella sua osteria. Le relazioni tra le persone sono complicate e spesso disordinate. Molti soffrono di problemi mentali e si sentono soli. La figlia del medico, per esempio, mostra sintomi simili a quelli della madre scomparsa e lotta contro la disperazione, arrivando a pensare al suicidio. Anche la signora Ebenhöh, gravemente malata, vive una solitudine pesante, resa peggiore dall’ostilità della nuora e dall’indifferenza del figlio, riflettendo sulla miseria e la brutalità che caratterizzano la sua stessa famiglia.Un Raro Legame Intellettuale
Nonostante questo quadro difficile, il medico trova un punto fermo nell’amicizia con Bloch, un agente immobiliare di Stiwoll. Le loro conversazioni, che definiscono “filosofiche”, toccano temi come la politica, la storia e la letteratura, offrendo un modo per analizzare in modo critico il mondo che li circonda. Bloch rappresenta una delle poche persone di cui il medico si fida e con cui può avere uno scambio di idee in un ambiente che percepisce come volgare e privo di stimoli intellettuali.La Lotta Contro la Disperazione Giovanile
Anche il figlio del medico, che studia scienze minerarie a Leoben, si trova ad affrontare la noia e il rischio di cadere nella disperazione, problemi comuni nella vita studentesca. Trova però un modo per gestire queste difficoltà: si affida alla disciplina mentale e allo studio razionale. Vede la capacità di ragionare come uno strumento fondamentale per sopportare la fatica della vita e per combattere quella disperazione che spesso nasce dai sentimenti.L’Isolamento Diffuso
La solitudine è una condizione che tocca molte persone in questa zona. Riguarda lo stesso medico, che nonostante il suo lavoro si sente sempre più isolato, e i suoi figli. I legami all’interno delle famiglie sono forti, ma a volte difficili da capire o penetrare. Un altro esempio di chi sceglie l’isolamento è un industriale che si è ritirato in un padiglione di caccia. Ha deciso di dedicarsi a scrivere un’opera letteraria e filosofica, evitando ogni contatto con l’esterno per potersi concentrare sul suo lavoro e sfuggire ai suoi tormenti interiori. La sua casa è volutamente semplice, senza niente che possa distrarlo, e sembra quasi protetta da una barriera naturale che la circonda.Davvero la brutalità e la sofferenza sono un male intrinseco della campagna, peggiore di quello cittadino?
Il capitolo dipinge un quadro desolante della vita rurale, associandola direttamente a malattia, violenza e isolamento, arrivando ad affermare che la brutalità sia peggiore di quella urbana. Tuttavia, questa associazione forte e la comparazione diretta mancano di un’analisi più approfondita delle cause socio-economiche o di dati comparativi che giustifichino tale superiorità del “male” rurale. Per comprendere meglio la complessità del rapporto tra ambiente e disagio sociale, sarebbe utile approfondire studi di sociologia urbana e rurale, esplorare ricerche in criminologia comparata e considerare le analisi psicologiche sul benessere nelle diverse comunità. Autori come Verga, pur in un contesto letterario, hanno esplorato le dinamiche sociali rurali con sfumature che vanno oltre la semplice brutalità.2. Forme di Isolamento e Deterioramento Umano
Diverse situazioni mostrano come l’isolamento e le circostanze oppressive influenzino profondamente la vita delle persone, portando a un notevole deterioramento fisico e mentale. In un caso, un industriale, pur gestendo affari globali da Hauenstein con minimo impegno, vive in una segregazione quasi totale. Trasforma la sua casa in un ambiente simile a un carcere, un luogo di controllo e restrizione. Questa condizione impatta gravemente la sorellastra, costretta a un’esistenza infelice e sull’orlo della pazzia, completamente sottomessa alla sua tirannia. La sua vita è ridotta a una prigione domestica, dove ogni suo desiderio è soffocato dalla volontà del fratello. L’isolamento forzato la porta a un degrado psicologico progressivo. La tirannia del fratello non lascia spazio a speranza o miglioramento per la sua condizione.Il maestro di campagna e la follia
In un altro caso, un maestro di campagna viene trasferito in un ambiente ostile. Questo porta a un profondo disagio che finisce nella follia e nella morte. L’ambiente nuovo non lo accoglie, aumentando il suo senso di estraneità e isolamento. La sua arte, che prima era forse diversa, ora mostra una visione distorta e irreale del mondo. Lui vede la realtà come intrinsecamente orrenda, un riflesso del suo stato interiore. Si nota come la medicina non riesca a capire le vere cause delle malattie, concentrandosi solo sui sintomi, senza considerare l’impatto dell’ambiente e delle esperienze vissute.La famiglia del mugnaio nella gola oscura
Nella profonda oscurità di una gola, una famiglia di mugnai vive in condizioni di malattia e isolamento. I genitori sono malati, i figli mostrano segni di debolezza mentale e violenza. L’ambiente isolato e l’oscurità sembrano riflettere la loro condizione interiore e fisica. La tensione causata dalle grida degli uccelli esotici, allevati dallo zio morto, diventa insopportabile. Questa tensione porta a decidere di ucciderli tutti in un atto di disperazione e crudeltà. Questo atto è compiuto in modo brutale e spaventa profondamente un giovane lavoratore turco appena arrivato nella gola.Il giovane deforme sotto il castello
Infine, in una casa sotto un castello, un giovane gravemente storpio e malato di mente vive accudito dalla sorella. La sua condizione si vede nei movimenti incontrollati, nella difficoltà a parlare e in un modo distorto di esprimersi con l’arte, visibile nelle scritte offensive su disegni di musicisti famosi. La sua malattia, che lo ha portato a stare a lungo in manicomio, è presentata come una conseguenza della sua deformità fisica. La sorella dedica la sua vita ad aiutarlo, sopportando la sua violenza e la sua solitudine. La sua esistenza è un sacrificio costante, segnato dalla dedizione e dalla sofferenza.È davvero così semplice ridurre la complessità del deterioramento umano a mero prodotto dell’ambiente e dell’isolamento, liquidando la medicina come incapace di comprenderne le vere cause?
Il capitolo, pur presentando esempi vividi, sembra stabilire un nesso causale troppo diretto tra le condizioni esterne e il crollo psicofisico, rischiando di trascurare la multifattorialità del benessere e del malessere umano. La critica alla medicina, sebbene possa avere fondamento in contesti specifici, appare generalizzata e priva del necessario contesto storico e scientifico. Per approfondire la complessità di questi temi, si possono esplorare discipline come la psicologia, la sociologia e la storia della medicina, e considerare il pensiero di autori che hanno analizzato il rapporto tra potere, istituzioni e conoscenza, come Foucault.3. La selezione e il caos di Hochgobernitz
Si cerca un nuovo amministratore per la vasta proprietà forestale. Per questo ruolo si presentano tre candidati: Zehetmayer, un ex maestro di 42 anni, Huber, un caposquadra forestale di 50 anni, e Henzig, un forestale di 34 anni.La valutazione del Principe Saurau
Il Principe Saurau si occupa di valutare i candidati, ma il suo giudizio è profondamente influenzato dal suo stato interiore e da un crescente disprezzo per il mondo esterno. Soffre costantemente a causa di rumori interni che descrive come letali, segnale di un profondo disagio mentale che non lo abbandona mai, neanche durante momenti sociali o discussioni intellettuali. Questa condizione mentale, insieme alla percezione di un mondo in rovina, colora la sua visione di ogni persona e situazione, compresa la scelta dell’amministratore.I candidati visti dal Principe
Nel valutare i tre uomini, il Principe manifesta subito delle reazioni viscerali. Zehetmayer gli appare inadatto, fragile e segnato da un passato difficile; la sua reazione dolorosa a certe parole lo rende ai suoi occhi l’incarnazione della miseria umana, tanto che il Principe lo provoca intenzionalmente. Anche Huber, che proviene dalla desolata Bundau, è considerato inadatto per il ruolo di amministratore, pur riconoscendone le capacità come caposquadra. Il Principe lo vede come un simbolo della decadenza e usa l’occasione per criticare duramente lo Stato. Henzig è il candidato con le migliori qualifiche, forte di una solida formazione scientifica e molta esperienza. Nonostante la sua competenza oggettiva, il Principe prova un’improvvisa avversione per il suo aspetto ordinato e la sua scienza, quasi preferendo soffermarsi sulla miseria di Zehetmayer.Il tormento interiore e il mondo esterno
Il tormento causato dai rumori interni è una presenza costante nella vita del Principe. Questi rumori non cessano, neanche durante eventi come l’annuale spettacolo organizzato dalle donne del castello o una discussione notturna con la famiglia e un cugino. Una recente alluvione aggrava ulteriormente il suo stato, diventando una metafora della devastazione che sente nella sua mente. Questo caos interiore si riflette nella sua crescente distanza dalla società e nel suo disprezzo per essa.La decisione finale
Nonostante la sua personale repulsione verso Henzig, il Principe Saurau riconosce che la preparazione scientifica del candidato è indispensabile per gestire la proprietà in modo moderno. Pertanto, decide di assumerlo. La ricerca e la selezione dell’amministratore si svolgono così in un contesto dominato dall’isolamento del Principe, dal suo rifiuto del mondo esterno e dalla manifestazione sempre più chiara della sua follia.Fino a che punto possiamo considerare attendibile la descrizione di Hochgobernitz e dei suoi abitanti, se filtrata attraverso una mente manifestamente preda di paranoia e contraddizioni?
Il capitolo dipinge un quadro potentemente suggestivo, ma lo fa attraverso gli occhi di un personaggio la cui percezione della realtà appare distorta da una profonda paranoia e da un senso di contraddizione interiore. Questo solleva interrogativi fondamentali sull’attendibilità della narrazione stessa: quanto di ciò che viene descritto è una realtà oggettiva e quanto è una proiezione della mente turbata del protagonista? Per esplorare queste tematiche, si potrebbe approfondire lo studio della Psicologia, in particolare per comprendere i meccanismi della paranoia e delle distorsioni cognitive, e della Narratologia, che analizza le diverse voci narranti e i criteri per valutarne l’affidabilità. Autori come Kafka o Pirandello, che hanno esplorato a fondo i temi della soggettività, dell’alienazione e della percezione distorta della realtà, possono offrire spunti di riflessione complementari.7. L’Eredità e il Sipario
Lo stile di scrittura di Thomas Bernhard si definisce fin dall’inizio con gesti netti e figure che ritornano spesso. L’opera si lega all’idea romantica che l’arte sia una forma di malattia, ma allo stesso tempo ne rifiuta l’idea che possa portare a qualcosa di superiore o trascendentale. L’isolamento dei personaggi ricorda quello presente nelle opere di Stifter, ma con l’obiettivo opposto: distruggere la tradizione anziché salvarla. I primi lavori di Bernhard si presentano come romanzi che descrivono le regioni in modo negativo, popolati da personaggi malati e grotteschi, lontani da qualsiasi idealizzazione.Il Peso del Passato e la Negazione del Presente
Un tema fondamentale è l’eredità del passato, vista non come un tesoro da conservare, ma come qualcosa da distruggere, specialmente nel rapporto tra padre e figlio. L’origine, l’inizio di tutto, è un punto difficile da capire, un passato potente ma oscuro che rimane comunque un riferimento per personaggi che vivono al limite. La scelta di negare il presente nasce dal ricordo di un tempo passato di splendore, come l’Impero austriaco, che è crollato nel nulla, lasciato in mano alla cattiveria e alla stupidità. L’esistenza di oggi appare meschina e piena di paura continua.La Scrittura come Commiato
La scrittura diventa un modo per prolungare l’addio a questo mondo in declino, la cui vera natura si capisce solo nel momento in cui lo si perde. C’è un desiderio strano di affrettare la morte per ottenere una sorta di possesso negativo su ciò che sta finendo. La scrittura si trasforma in una frase lunghissima che si oppone al rumore della fine, creando l’opera con l’intento di smentirla subito dopo. Non si tratta di essere negativi fine a sé stessi, ma di mettere in discussione il mito della tradizione austriaca, che viene richiamato solo per essere cancellato, perché la sua rigidità assomiglia alla demagogia dei tempi moderni.L’Opera e i Suoi Personaggi
L’opera acquista un significato più profondo, diventando consapevole delle difficoltà della propria stessa esistenza. I personaggi si fissano su idee che sembrano “filosofiche”, pur sapendo bene che le parole che usano non riescono a descrivere la realtà. Si sentono come “orfani” in un mondo privo di una figura paterna o di un punto di riferimento saldo, usando un linguaggio che è attratto da un centro che, in realtà, è stato creato da loro stessi. Il romanzo Perturbamento mostra chiaramente questo percorso, partendo dalla brutalità della vita di campagna fino ad arrivare alla negazione della scrittura da parte del principe Saurau, la cui tensione intellettuale si trasforma in una vera e propria mania.Struttura Narrativa e Relazioni
La struttura del racconto in Perturbamento è complessa, usando spesso il discorso indiretto per creare un senso di “perturbamento” che coinvolge direttamente chi legge. Questo modo di scrivere riflette l’idea che ogni cosa sia una citazione di qualcos’altro. Il legame tra padre e figlio nel romanzo mostra uno spazio di comprensione molto fragile, basato più sul silenzio che sulle parole, un breve intervallo tra la brutalità e la follia che li circonda.Il Teatro e la Vita
Il teatro offre una possibilità di osservare la verità, anche se questa appare distorta o filtrata. Rappresenta un ideale austriaco dove la finzione prende il sopravvento e la realtà si riduce a un meccanismo fatto solo di parole. È come un teatro di marionette in cui la rappresentazione della vita diventa perfetta e disumana, proprio come la scienza. Il luogo dove si svolge lo spettacolo è, allo stesso tempo, un luogo di morte. Le figure che appaiono nella prosa di Bernhard, a differenza di quelle teatrali, mantengono una certa vitalità, pur essendo consapevoli di avvicinarsi alla fine. La conversazione tra loro è un tentativo di ritrovarsi insieme, un momento fugace in cui l’esistenza sembra sopportabile.Ma è sufficiente il ricordo di uno splendore passato, per quanto crollato, a spiegare la “meschinità e la paura continua” del presente?
Il capitolo lega in modo molto forte la percezione negativa del presente al ricordo di un tempo di splendore perduto. Questa connessione, sebbene suggestiva, potrebbe non considerare appieno la complessità delle cause che generano disagio e paura nella contemporaneità, riducendole a un mero confronto con un passato idealizzato. Per approfondire le ragioni della “meschinità” e della “paura” nel mondo moderno, al di là del confronto storico, sarebbe utile esplorare studi di sociologia contemporanea, analisi filosofiche sulla condizione umana post-industriale o testi di psicologia sociale che affrontano l’ansia e l’alienazione. Considerare il pensiero di autori come Zygmunt Bauman sulla “modernità liquida” o Erich Fromm sulla “paura della libertà” potrebbe offrire prospettive complementari.Abbiamo riassunto il possibile
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