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La comunicazione efficace è una competenza cruciale nel mondo moderno, dominato dalla distrazione e dal sovraccarico informativo. Questo libro offre un metodo innovativo per comunicare con impatto, basato su tre principi fondamentali: connettere, trasmettere e convincere. Si esplora come catturare l’attenzione, veicolare messaggi chiari e persuadere all’azione, il tutto gestendo le proprie emozioni e quelle altrui. Attraverso esempi pratici, storie coinvolgenti e tecniche consolidate, si guida il lettore a superare le sfide comunicative odierne, migliorando le relazioni e raggiungendo il successo in ogni ambito professionale e personale.

1. L’Arte di Comunicare Efficacemente nell’Era della Distrazione

La Sfida della Comunicazione nell’Era Digitale

Oggi, comunicare in modo efficace nel mondo del lavoro è diventato molto difficile. Le persone sono facilmente distratte e mantenere alta la loro attenzione è complicato. Per superare questo problema, viene presentato un nuovo metodo che punta dritto all’essenziale. L’idea principale è comunicare meno, ma in modo più efficace.

I Tre Principi Chiave per una Comunicazione Efficace

Questo metodo si basa su tre azioni fondamentali: prima, bisogna connettere con chi ascolta, creando subito un legame. Poi, è importante trasmettere il messaggio in modo chiaro e semplice, senza creare confusione. Infine, l’obiettivo è convincere l’interlocutore ad agire, lasciandogli una sensazione positiva.

Vantaggi di un Approccio Comunicativo Essenziale

Seguendo questi tre principi, si ottengono diversi vantaggi concreti. Si evita di essere troppo prolissi, si mantiene alta l’attenzione di chi ascolta e si riduce la frustrazione che a volte nasce quando si comunica. Inoltre, si risparmia tempo, si ottengono più risultati positivi e si costruiscono relazioni migliori e più soddisfacenti.

A Chi si Rivolge Questo Metodo

Questo modo di comunicare è particolarmente utile per chi guida un gruppo, per chi sta crescendo professionalmente e per chi lavora nelle vendite. In pratica, è utile per chiunque abbia bisogno di influenzare gli altri per raggiungere i propri obiettivi. Grazie a queste tecniche, è possibile comunicare in modo efficace anche quando le distrazioni sono tante e le informazioni sono troppe, ottenendo risultati concreti e migliorando la propria capacità di comunicare.

Ma ridurre la comunicazione all’essenziale non rischia di banalizzare messaggi complessi e di sacrificare la profondità del dialogo?
Il capitolo presenta un approccio alla comunicazione che sembra eccessivamente semplificato. L’efficacia della comunicazione non si misura solo in termini di brevità e immediatezza, ma anche nella capacità di trasmettere messaggi complessi e di favorire una comprensione profonda. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire le teorie della comunicazione e la retorica. Approfondire la retorica e la teoria della comunicazione potrebbe fornire strumenti più sofisticati per valutare l’efficacia di diversi approcci comunicativi.


2. L’arte di comunicare nell’era digitale: Connettere, Trasmettere, Convincere

In un mondo dove parlare di persona sta diventando sempre meno comune e dove è difficile attirare l’attenzione, per comunicare in modo efficace bisogna cambiare approccio. Non serve diventare dei super comunicatori, ma è utile imparare tre abitudini fondamentali e metterle in pratica nell’ordine giusto: Connettere, Trasmettere e Convincere. Se si cambia il modo in cui si esprimono le idee, le persone reagiranno in modo diverso, sia quando si parla uno a uno, sia quando si parla a un gruppo.Oggi viviamo in un mondo molto veloce e pieno di informazioni, perciò la capacità di connettere con gli altri è diventata importantissima. Non basta più entrare in contatto con le persone, bisogna dare loro qualcosa di valore, qualcosa che desiderano, per riuscire a catturare e mantenere la loro attenzione. La connessione è quindi un’abilità essenziale perché, quando si comunica, il potere è passato a chi ascolta. Chi ascolta ha la possibilità di scegliere se dare attenzione al messaggio oppure no.Per connettere in modo efficace, bisogna essere presenti quando si comunica, concentrarsi su quello di cui ha bisogno chi ascolta e fare attenzione a suscitare interesse. È fondamentale ascoltare con attenzione, cercando di capire cosa c’è dietro le parole. Inoltre, è importante non reagire in modo eccessivo alle emozioni, evitando i cosiddetti “Code Red”, cioè le reazioni esagerate che possono rovinare la comunicazione.Per evitare di essere dispersivi e arrivare subito al punto, si può usare la tecnica del “frontloading”. Questa tecnica consiste nel presentare subito l’idea principale e ciò che interessa a chi ascolta, in modo che il messaggio arrivi subito chiaro. Un altro modo per connettere in modo efficace è scegliere il metodo di comunicazione preferito da chi riceve il messaggio, il cosiddetto metodo PMOC (Preferred Method Of Communication).Un altro concetto importante è la “Goldilocks Candor”, cioè l’idea di essere sinceri nel modo giusto, “né troppo duri, né troppo gentili, ma giusti”. Trovare il giusto livello di sincerità è fondamentale per comunicare bene, evitando sia le critiche che demoralizzano, sia i complimenti eccessivi. Quando si crea un ambiente di comunicazione sincera, dove il feedback diretto e onesto è apprezzato, si favorisce il miglioramento e la collaborazione.La comunicazione efficace, quindi, si basa sulla capacità di connettere con chi ci ascolta, gestendo l’attenzione attraverso la presenza, l’ascolto attivo, la chiarezza e la sincerità appropriata. Questo modo di comunicare, basato sulle tre azioni di Connettere, Trasmettere e Convincere, è la chiave per comunicare in modo efficace e ottenere risultati positivi in ogni situazione.

Ma ridurre l’efficacia della comunicazione a una formula così schematica non rischia di banalizzare un processo ben più complesso e sfumato?
Il capitolo propone un modello di comunicazione in tre fasi – Connettere, Trasmettere, Convincere – che, sebbene intuitivo, potrebbe risultare eccessivamente semplificato. La comunicazione umana è un fenomeno intrinsecamente complesso, influenzato da una miriade di fattori contestuali, emotivi e relazionali che vanno ben oltre una sequenza lineare di azioni. Per una comprensione più approfondita delle dinamiche comunicative, sarebbe utile esplorare le teorie della comunicazione interpersonale e le ricerche sulla psicologia sociale della persuasione, consultando autori come Erving Goffman per le dinamiche sociali della comunicazione e Robert Cialdini per i principi della persuasione.


3. L’Arte della Comunicazione Efficace

L’Importanza dei Mezzi Visivi e della Chiarezza

L’efficacia della comunicazione di oggi dipende molto dall’uso intelligente di immagini e video, soprattutto sui social media come Facebook e LinkedIn. Queste piattaforme funzionano molto bene perché sono basate su elementi visivi, creando connessioni immediate tra le persone. Per farsi notare in questo mondo, è fondamentale presentare le proprie idee in modo chiaro e semplice, evitando di dare troppe informazioni tutte insieme. Essere brevi è molto importante perché l’attenzione delle persone online dura poco. Inoltre, l’aspetto esteriore di ciò che comunichiamo non deve distrarre dal messaggio principale che vogliamo dare. È essenziale trasmettere un senso di umanità e sicurezza, essere decisi ma senza sembrare arroganti, e usare un linguaggio facile da capire per tutti, evitando parole difficili.

La Regola del Tre

Un principio molto importante per comunicare in modo efficace è usare la regola del tre. La nostra mente ricorda meglio le informazioni quando sono presentate in gruppi di tre elementi. Questa struttura che si ripete tre volte può essere utile in molti campi, come l’insegnamento, lo sport, il divertimento e la sicurezza personale. Questo perché il numero tre dà un’idea di completezza e naturalezza. Presentare delle scelte o delle priorità in gruppi di tre rende più facile prendere decisioni e capire le cose. Inoltre, quando si presentano diverse opzioni, è utile mettere per prima l’opzione che si preferisce, poi quella meno importante al centro e infine quella secondaria per ultima. In questo modo, si sfruttano gli effetti di primacy e recency, che influenzano la nostra memoria.

Il Potere delle Storie

Le storie sono un modo molto efficace per comunicare messaggi che durano nel tempo e che sono più coinvolgenti dei semplici dati. Le storie ben raccontate possono ispirare, informare e spingere al cambiamento, mostrando i valori e trasmettendo la cultura di un’azienda. In particolare, le storie di successo devono essere importanti, capaci di colpire il pubblico, vere e finire con un messaggio positivo, offrendo un insegnamento o una prospettiva incoraggiante. Per mantenere alta l’attenzione e far sì che il messaggio arrivi chiaro e semplice, è fondamentale usare un linguaggio semplice e raccontare in modo vivace. Raccontare storie con “spontaneità pianificata” significa prepararsi bene, ma mantenendo un tono naturale e coinvolgente, adattando la storia alla situazione e rendendola interessante per chi ascolta. Usare parole superlative e allitterazioni può rendere la storia ancora più efficace e facile da ricordare.

Comunicare con Decisione e Coinvolgimento

Per convincere gli altri, è necessario comunicare in modo deciso, evitando incertezze e indecisioni. Un modo di parlare sicuro di sé trasmette fiducia e autorevolezza, che sono fondamentali per essere credibili e rispettati. È importante partecipare attivamente alle discussioni e alle riunioni, esprimendo le proprie opinioni in modo sincero e ben motivato. Chiedere scusa in modo appropriato, quando è necessario, può aumentare la credibilità, ma le scuse devono essere sincere, dette al momento giusto e concentrate sulla soluzione del problema e sulla persona a cui ci si rivolge. Far credere agli altri che le idee siano venute da loro è un modo efficace per farli impegnare e partecipare, invece di limitarsi a obbedire. Coinvolgere persone importanti, spiegare chiaramente i motivi delle decisioni e creare una comunicazione aperta in cui tutti possono parlare sono strategie utili per far sentire le persone parte attiva delle decisioni. Infine, è fondamentale controllare la propria energia comunicativa: una voce calda e che cambia tono, espressioni del viso coinvolgenti e un linguaggio del corpo sicuro e aperto aiutano a fare una buona impressione e a convincere gli altri. L’energia positiva è contagiosa e aumenta le possibilità di ottenere l’appoggio e l’azione desiderata.

Ma questa “comunicazione efficace” descritta nel capitolo non rischia di ridursi a un insieme di tecniche manipolatorie, trascurando le dimensioni etiche e la complessità contestuale dell’interazione umana?
Il capitolo presenta una serie di strategie comunicative focalizzate sull’efficacia e la persuasione. Tuttavia, si potrebbe legittimamente interrogarsi se questa enfasi sulle tecniche rischi di marginalizzare aspetti cruciali come l’etica della comunicazione e la comprensione profonda del contesto in cui essa si svolge. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile esplorare discipline come la filosofia della comunicazione e la sociologia dei processi comunicativi, approfondendo autori come Habermas o pensatori che si sono interrogati sui limiti e le responsabilità della retorica e della persuasione.


4. Un Percorso Condiviso: Dall’Esperienza alla Teoria

Questo libro nasce da oltre venticinque anni di ricerca dedicata all’Intelligenza Comunicativa, con l’obiettivo di migliorare le performance aziendali. Il metodo Connect-Convey-Convince è frutto diretto delle esperienze condivise da molti professionisti che lavorano in aziende importanti come Apple, Olympus e McDonald’s. Le sfide e i risultati ottenuti da questi leader aziendali hanno avuto un ruolo fondamentale nel definire e perfezionare l’approccio comunicativo che viene presentato nel libro.

Il Ruolo dei Leader e dei Mentori

Il valore di questa ricerca è stato confermato dal sostegno di figure chiave come i CEO Bruce Carbonari, Tom Swidarski e David Lingafelter. La fiducia accordata da numerosi CEO e team dirigenziali ha permesso di sviluppare e potenziare le capacità di leadership all’interno di organizzazioni di livello mondiale.Un contributo importante è arrivato anche dai mentori esperti in comunicazione radiotelevisiva provenienti da network come ABC e NBC. Inoltre, l’insegnante Karen King ha avuto un ruolo decisivo nell’avviare un percorso specifico nel public speaking, arricchendo ulteriormente la base teorica e pratica del libro.

Ringraziamenti Speciali per la Pubblicazione

La pubblicazione rapida ed efficace di questo libro è stata possibile grazie all’aiuto di Lauren Lynch di John Wiley & Sons. Un ringraziamento speciale va anche a diversi collaboratori per il loro contributo nella produzione, nel design e nell’editing:
  • Lauren Freestone: per il suo apporto alla produzione.
  • Gwyn Kennedy Snider: per il suo lavoro nel design.
  • Michael J. Free-land: per il suo contributo all’editing.
  • Michele Monet: per il suo lavoro nell’editing.
  • Jacqueline Frances Brownstein: per il suo apporto all’editing.
  • Melanie Zimmerman: per il suo contributo all’editing.
Questi collaboratori hanno contribuito in modo significativo a migliorare la capacità di connettere, comunicare e convincere, principi fondamentali del libro.

Ma l’esperienza pratica in tre aziende, per quanto prestigiose, è sufficiente per validare un metodo di portata generale come quello proposto?
Il capitolo descrive la genesi di un metodo basato sull’esperienza di professionisti in aziende specifiche. Tuttavia, la validità universale di un approccio sviluppato in contesti limitati solleva interrogativi. Per comprendere appieno la portata e i limiti di tale metodo, sarebbe opportuno esplorare la letteratura scientifica sulla metodologia della ricerca qualitativa e quantitativa, approfondendo autori come Karl Popper per la falsificabilità delle teorie e Thomas Kuhn per la struttura delle rivoluzioni scientifiche.


5. L’Arte di Comunicare Efficacemente

I tre pilastri della comunicazione efficace

L’efficacia della comunicazione si basa su tre elementi principali: connettere, trasmettere e convincere.

Connettere

Il primo passo, connettere, significa creare un legame con chi ascolta. Per fare questo, è importante gestire l’attenzione, mostrarsi sinceri e concentrarsi sul messaggio chiave. Un modo efficace per iniziare è anticipare subito l’idea più importante, una tecnica chiamata “frontloading”. Questo aiuta a superare le resistenze iniziali e guida l’ascolto. Gestire l’attenzione vuol dire anche evitare distrazioni e focalizzarsi sull’essenziale, superando la tendenza a divagare.

Trasmettere

Il secondo passo, trasmettere idee, richiede di organizzare bene le informazioni. È utile usare storie e immagini per rendere il messaggio più chiaro. Le idee difficili possono essere spiegate meglio dividendole in piccoli pezzi facili da capire, usando la tecnica dei “triple bites”. Anche l’aspetto visivo è molto importante: usare grafici, immagini e dimostrazioni aiuta a far capire meglio e rende il messaggio più forte.

Convincere

Il terzo passo, convincere, significa influenzare la volontà di chi ascolta. Per fare questo, bisogna mostrarsi decisi, pieni di energia e capaci di dare responsabilità. Essere decisi vuol dire esprimere le proprie opinioni con sicurezza e saper guidare le azioni. L’energia nel comunicare, che si vede dal linguaggio del corpo, dal tono della voce e dall’entusiasmo, è fondamentale per coinvolgere e persuadere. Infine, far sentire l’altro partecipe e responsabile aumenta la sua adesione e il suo impegno.

Elementi trasversali

Ci sono poi altri aspetti importanti che influenzano tutti e tre questi passaggi. Tra questi, la credibilità, l’uso di esempi e storie per spiegare meglio, e la capacità di gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Una comunicazione sincera e mirata, che evita parole difficili e troppe informazioni, è più efficace e facile da ricordare.

Ma ridurre l’efficacia della comunicazione a “connettere, trasmettere e convincere” non rischia di semplificare eccessivamente un processo ben più complesso e sfaccettato?
Il capitolo presenta un modello lineare e sequenziale che potrebbe non tenere conto della natura dinamica e interattiva della comunicazione umana. Forse sarebbe utile esplorare approcci più sistemici e contestuali, come quelli proposti dalla pragmatica della comunicazione umana, approfondendo autori come Watzlawick, per comprendere meglio le interazioni comunicative.


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