Contenuti del libro
Informazioni
“Origini” di Jim Baggott ti porta in un viaggio incredibile, partendo dall’istante del Big Bang e dall’espansione dell’universo, esplorando come la materia oscura e l’energia oscura modellano le galassie e le stelle. Vedrai nascere il nostro sistema solare da una nube di polvere cosmica e la formazione della Terra, un pianeta unico con acqua liquida e tettonica a placche. Il libro indaga l’origine della vita, forse nelle bocche idrotermali, e come dal mondo a RNA si sia arrivati alle prime cellule e poi all’evoluzione della vita complessa, con tappe fondamentali come l’emergere degli eucarioti e la pluricellularità. Seguirai il percorso evolutivo che, attraverso estinzioni di massa e l’ascesa dei mammiferi e dei primati, ha portato alla comparsa di Homo sapiens, esplorando il bipedalismo, l’uso di strumenti e lo sviluppo del linguaggio e della coscienza. È una storia affascinante che mostra quanto la nostra esistenza sia legata a una serie di eventi cosmici e biologici, un vero e proprio accidente cosmico, facendoti riflettere sul nostro posto nell’universo.Riassunto Breve
L’universo ha avuto origine da un’espansione rapida, il Big Bang, circa 13,8 miliardi di anni fa. Le leggi fisiche descrivono come le forze fondamentali si siano separate e come la materia e l’energia si siano evolute, portando alla formazione delle prime particelle e atomi, e lasciando come traccia la Radiazione Cosmica di Fondo. Le piccole variazioni iniziali nella densità della materia, influenzate dalla materia oscura, hanno agito come semi gravitazionali per la formazione delle prime stelle e galassie, organizzate in una struttura su larga scala. Le stelle, attraverso la fusione nucleare, producono elementi più pesanti che vengono poi dispersi nello spazio da esplosioni come le supernove. Questi materiali arricchiti formano nuove nubi da cui nascono stelle di generazioni successive e sistemi planetari, come il nostro sistema solare, formatosi dal collasso di una nube di gas e polveri. La Terra si forma per accrezione, sviluppando una struttura interna stratificata, e un impatto gigante porta alla formazione della Luna. Sulla Terra primordiale, con acqua liquida, atmosfera e protezione magnetica, si creano le condizioni per l’origine della vita da composti semplici, forse in ambienti come le bocche idrotermali, con molecole come l’RNA che precedono il DNA. La vita evolve da organismi semplici, i procarioti, sviluppando processi come la fotosintesi che produce ossigeno, cambiando l’atmosfera e favorendo l’evoluzione di cellule più complesse, le eucariote, e poi organismi pluricellulari. La storia della vita è segnata da estinzioni di massa causate da eventi geologici o impatti cosmici, che eliminano molte specie ma aprono la strada alla diversificazione di altre. L’estinzione dei dinosauri, causata da un asteroide, permette la grande diversificazione dei mammiferi. Una linea evolutiva di primati sviluppa caratteristiche che portano agli ominini, con il bipedalismo, l’uso di strumenti e lo sviluppo di un cervello complesso. *Homo sapiens* emerge in Africa e si diffonde, mostrando capacità cognitive e sociali avanzate. Tuttavia, l’esistenza specifica di *Homo sapiens* non è considerata un risultato inevitabile di questa lunga storia cosmica ed evolutiva. Il percorso che ha portato agli umani dipende da eventi casuali e imprevedibili, come le estinzioni di massa causate da impatti asteroidali. Senza tali circostanze specifiche e fortuite, la storia della vita sulla Terra avrebbe probabilmente seguito strade diverse, non portando necessariamente alla nostra specie. L’esistenza umana appare quindi come il risultato di una serie di circostanze storiche straordinarie e fortuna, piuttosto che di uno scopo preordinato.Riassunto Lungo
1. L’Eco della Creazione
L’universo ha iniziato la sua esistenza circa 13,8 miliardi di anni fa. Tutto è partito da un punto incredibilmente piccolo, che ha dato il via a una rapidissima espansione, conosciuta come Big Bang. Le teorie scientifiche attuali, come la Relatività Generale e la Teoria Quantistica, non riescono ancora a descrivere in modo completo quell’istante iniziale. Concetti come spazio, tempo, massa ed energia sono strettamente legati tra loro e non sono assoluti. La massa stessa è una forma di energia, come mostra la famosa formula E=mc². La forza di gravità, che ci attira verso il basso e tiene insieme le galassie, non è una forza che agisce a distanza nel modo tradizionale che potremmo immaginare; è piuttosto una conseguenza della curvatura dello spazio e del tempo, causata dalla presenza di massa ed energia. Le osservazioni scientifiche confermano che l’universo è ancora in fase di espansione.Le Forze Fondamentali e l’Inflazione
Nei primissimi momenti dopo il Big Bang, l’universo era estremamente caldo. Si pensa che a queste temperature altissime, le quattro forze fondamentali che conosciamo oggi – la gravità, la forza nucleare forte, la forza nucleare debole e la forza elettromagnetica – fossero unificate in un’unica superforza. Man mano che l’universo si raffreddava, queste forze si sono progressivamente separate, ognuna con le sue caratteristiche. In questa fase iniziale, potrebbe esserci stata un’epoca di espansione incredibilmente veloce, chiamata inflazione cosmica. L’inflazione avrebbe avuto l’effetto di rendere lo spazio-tempo molto piatto e di distribuire la materia e l’energia in modo molto uniforme su vastissime scale. Successivamente, le particelle elementari hanno acquisito la loro massa, interagendo con un campo invisibile diffuso ovunque, noto come campo di Higgs.La Zuppa Primordiale e la Formazione dei Nuclei
L’universo primordiale era come una “zuppa” caldissima, composta da particelle elementari come quark, leptoni e fotoni, in uno stato di plasma. Con il continuo raffreddamento, i quark si sono uniti per formare particelle più complesse come i protoni e i neutroni, che sono i mattoni dei nuclei atomici. In questo periodo, materia e antimateria, che si erano create in quantità quasi uguali, si sono scontrate annichilendosi a vicenda. Fortunatamente, è rimasto un leggerissimo eccesso di materia rispetto all’antimateria, ed è da questo piccolo residuo che è fatto tutto ciò che vediamo oggi. Nei primi minuti di vita dell’universo, protoni e neutroni hanno iniziato a fondersi tra loro, creando i nuclei degli elementi più leggeri, principalmente idrogeno ed elio. Questo processo è chiamato nucleosintesi primordiale.La Nascita degli Atomi e la Prima Luce
Circa 380.000 anni dopo il Big Bang, l’universo si era raffreddato abbastanza da permettere agli elettroni, che prima si muovevano liberamente, di essere catturati dai nuclei atomici. Si sono così formati i primi atomi neutri di idrogeno ed elio. Questo evento ha avuto una conseguenza fondamentale: la luce, che prima era continuamente dispersa e assorbita dalle particelle cariche nel plasma, ha potuto viaggiare liberamente nello spazio. L’universo è diventato trasparente. Questa “prima luce” è quella che osserviamo oggi come Radiazione Cosmica di Fondo (CMB). È una radiazione che arriva da ogni direzione del cielo, con una temperatura molto bassa, circa 2,7 gradi sopra lo zero assoluto, e si manifesta nella banda delle microonde.Le Piccole Variazioni e la Struttura dell’Universo
La Radiazione Cosmica di Fondo non è perfettamente uniforme. Presenta piccolissime variazioni di temperatura da un punto all’altro del cielo, dell’ordine di una parte su centomila. Queste variazioni, chiamate anisotropie, sono estremamente importanti. Riflettono le lievi fluttuazioni di densità che esistevano nella materia dell’universo primordiale. Queste disomogeneità, per quanto piccole, hanno agito come “semi” gravitazionali: le regioni leggermente più dense hanno attirato gravitazionalmente altra materia nel corso di miliardi di anni. Questo lento processo di accumulo ha portato alla formazione delle prime strutture cosmiche, che poi si sono evolute nelle galassie e negli ammassi di galassie che popolano l’universo attuale. Il modello scientifico più accettato per descrivere la composizione e l’evoluzione dell’universo su larga scala è chiamato modello Λ-CDM. Questo modello suggerisce che l’universo è composto in gran parte da energia oscura e materia oscura fredda, mentre la materia ordinaria, quella di cui siamo fatti noi e le stelle, costituisce solo una piccola frazione del totale.Se il 95% dell’universo è fatto di ‘roba’ che non vediamo e di cui non capiamo la natura, quanto è solida la nostra comprensione delle sue origini?
Il capitolo descrive un universo dominato da materia ed energia oscura, componenti la cui esistenza è dedotta dai loro effetti gravitazionali ma la cui natura fisica rimane un mistero profondo. Affidarsi a entità ‘oscure’ per far quadrare i conti osservativi solleva interrogativi sulla completezza del modello. Per esplorare queste sfide, è utile approfondire la cosmologia fisica, la fisica delle particelle e la relatività generale. Autori come S. Weinberg o L. Susskind offrono prospettive su questi temi, sebbene l’argomento sia in continua evoluzione e oggetto di dibattito scientifico.2. Dalla Polvere Cosmica alla Nascita del Sole
La Formazione dell’Universo
La struttura dell’universo che vediamo oggi si forma a partire da piccole differenze nella distribuzione iniziale della materia. Nelle zone dove la materia era un po’ più concentrata, la forza di gravità ha rallentato l’espansione dello spazio. Un ruolo fondamentale in questo processo lo ha avuto la materia oscura, che non vediamo ma che costituisce la maggior parte della materia totale (circa l’85%). La materia oscura si è aggregata formando delle “nubi” (chiamate aloni) che hanno attirato il gas normale. Questo ha permesso la formazione delle primissime stelle, chiamate di Popolazione III, fatte quasi solo di idrogeno ed elio.Dentro queste protostelle, la gravità ha continuato a comprimere il gas. Questo ha fatto aumentare enormemente la temperatura e la pressione finché non si sono raggiunte le condizioni per la fusione nucleare. Nelle stelle, l’idrogeno si trasforma in elio attraverso reazioni come la catena protone-protone. Nelle stelle più grandi e massicce, l’elio si fonde per creare carbonio (con il processo triplo alfa) e poi, in passaggi successivi, si formano elementi sempre più pesanti, fino ad arrivare al ferro. Le stelle molto massicce vivono per tempi relativamente brevi e finiscono la loro vita in esplosioni potentissime chiamate supernove. Queste esplosioni spargono nello spazio gli elementi pesanti che la stella ha creato e, grazie a un rapido assorbimento di neutroni (processo-r), creano anche elementi ancora più pesanti.
I materiali sparsi dalle supernove, ricchi di nuovi elementi, si mescolano al gas e alle polveri già presenti nello spazio, formando nuove nubi. Da queste nubi nascono stelle di generazioni successive (chiamate di Popolazione II e I) e intere galassie. Le galassie non sono distribuite a caso, ma si raggruppano formando strutture enormi come superammassi, filamenti e zone quasi vuote, creando così la struttura su larga scala dell’universo. Guardando la luce delle galassie, notiamo che è spostata verso il rosso (redshift), il che significa che l’universo si sta espandendo. Misurazioni molto precise, fatte usando stelle particolari (variabili Cefeidi) e tipi specifici di supernove (Tipo Ia) come punti di riferimento per le distanze (“candele standard”), hanno rivelato che questa espansione non è costante, ma sta addirittura accelerando. Questo fenomeno è attribuito a una forza misteriosa chiamata energia oscura.
La Nascita del Sistema Solare
All’interno di una di queste nubi di gas e polveri, arricchite dagli elementi creati dalle stelle precedenti, è avvenuto il collasso gravitazionale che ha dato origine al nostro sistema solare. Alcune prove trovate nelle meteoriti (analisi isotopiche) suggeriscono che questo collasso potrebbe essere stato avviato dall’onda d’urto di una supernova esplosa nelle vicinanze. La nube, mentre collassava, ha iniziato a ruotare sempre più velocemente e si è appiattita, formando un disco chiamato disco protoplanetario, con al centro il proto-Sole che si stava formando. Il proto-Sole, in questa fase, perdeva parte del suo momento angolare emettendo getti di materia dai suoi poli. Nel disco, c’era un forte gradiente di temperatura: faceva molto più caldo vicino al centro e molto più freddo andando verso l’esterno. Questa differenza di temperatura ha causato una specie di “separazione” dei materiali: gli elementi più pesanti e le rocce (silicati) sono rimasti nelle regioni interne, più calde, mentre i materiali che evaporano facilmente (come acqua e metano) sono migrati verso l’esterno, oltre una certa distanza chiamata “linea del frost”, dove la temperatura era abbastanza bassa da farli condensare in ghiaccio.Le piccole particelle di polvere e ghiaccio presenti nel disco hanno iniziato ad attaccarsi tra loro, scontrandosi e accumulandosi (processo di accrezione). Questo ha portato alla formazione di corpi più grandi, chiamati planetesimi, con dimensioni che potevano raggiungere decine di chilometri. I planetesimi, a loro volta, si sono scontrati e fusi, dando origine ai protopianeti. Nelle regioni esterne del disco, dove c’era abbondanza di ghiaccio, la formazione di nuclei rocciosi e ghiacciati è stata molto più veloce. Questi nuclei, una volta diventati abbastanza massicci, hanno iniziato a catturare enormi quantità di gas dal disco circostante, formando i pianeti giganti gassosi (Giove e Saturno) e di ghiaccio (Urano e Nettuno). Nelle regioni interne, invece, la formazione dei pianeti rocciosi (Mercurio, Venere, Terra e Marte) è stata più lenta ed è stata anche influenzata dalla forte gravità dei giganti esterni, che hanno disperso parte del materiale disponibile e hanno impedito la formazione di un pianeta vero e proprio nella zona che oggi è la fascia degli asteroidi. Dopo circa 100 milioni di anni da quando è iniziato il collasso, il proto-Sole al centro ha raggiunto una temperatura e una pressione interne abbastanza alte da innescare la fusione dell’idrogeno. A quel punto, è diventato una stella stabile e ha iniziato a brillare sulla sequenza principale.
Ma se tutto si basa su “piccole differenze iniziali” e sull’azione di “materia oscura” ed “energia oscura”, non stiamo forse costruendo un castello su fondamenta misteriose?
Il capitolo descrive con chiarezza l’evoluzione cosmica a partire da condizioni iniziali e componenti che, per ammissione stessa del testo, restano in gran parte sconosciute o ipotetiche. Affermare che la struttura dell’universo nasce da “piccole differenze” senza spiegare l’origine di tali disomogeneità, e attribuire ruoli fondamentali a entità come la materia e l’energia oscura, la cui natura sfugge ancora alla comprensione diretta, lascia un vuoto argomentativo significativo. Per tentare di colmare questa lacuna, è indispensabile approfondire gli studi di cosmologia teorica e sperimentale, le teorie sull’inflazione cosmica e le ricerche in fisica delle particelle che cercano di identificare la natura della materia oscura.3. Dalla Terra Primordiale alla Prima Scintilla di Vita
La Terra si forma circa 4,6 miliardi di anni fa. Questo accade perché materiali nello spazio si uniscono e si accumulano. Man mano che si forma, la Terra sviluppa una struttura interna fatta a strati. Questo processo si chiama differenziazione planetaria. Porta alla creazione di un nucleo molto denso, fatto soprattutto di ferro e nichel, un mantello roccioso che lo circonda e una crosta sulla superficie. Questa separazione avviene perché i materiali più pesanti si sciolgono e scendono verso il centro, spinti dall’aumento di calore e pressione.La struttura interna della Terra
Gli studi sui terremoti, che analizzano come si propagano le onde sismiche, confermano che questi strati esistono e che ci sono punti di passaggio netti tra uno strato e l’altro. Il nucleo si forma abbastanza in fretta, in poche decine di milioni di anni. Lo sappiamo analizzando alcune sostanze radioattive, come l’afnio-182, presenti nelle rocce.La nascita della Luna
Circa 90 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare, la Terra subisce un impatto enorme. Un altro corpo celeste, chiamato Theia, la colpisce. Questo evento catastrofico porta alla formazione della Luna. Distrugge l’atmosfera che la Terra aveva all’inizio e mescola di nuovo i materiali. Ma questo impatto ha anche effetti positivi: aiuta a rendere più stabile l’asse su cui la Terra ruota e, col tempo, fa ruotare la Terra più lentamente.Atmosfera, oceani e protezione
Dopo l’impatto, i vulcani sulla Terra diventano molto attivi. Rilasciano gas nell’aria, creando una nuova atmosfera. Questa atmosfera permette all’acqua di rimanere liquida e formare gli oceani. Anche se il Sole all’inizio era meno luminoso, l’atmosfera, ricca di gas che trattengono il calore (gas serra), mantiene la Terra abbastanza calda. Un altro evento importante è la formazione di un campo magnetico, generato dal nucleo fuso. Questo campo magnetico crea una protezione (la magnetosfera) che ripara l’atmosfera dal vento solare, particelle cariche che arrivano dal Sole. Questa protezione è fondamentale perché la vita possa svilupparsi.Una Terra in continua evoluzione
La superficie terrestre continua a cambiare grazie al movimento delle placche tettoniche. La crosta si rinnova continuamente con questo processo. Un altro evento significativo è stato un periodo di intensi impatti di meteoriti, chiamato bombardamento tardivo. Questo è successo a causa dello spostamento dei pianeti più esterni del sistema solare. Moltissimo materiale ha colpito la Terra e la Luna. Questo bombardamento potrebbe aver portato sulla Terra acqua e sostanze chimiche fondamentali per la vita.Le condizioni per la vita
Su questa Terra, che ora è più stabile, ha acqua liquida, un’atmosfera e una protezione magnetica, nascono le condizioni giuste perché la vita possa avere inizio. Le sostanze di base, come gli amminoacidi (i mattoni delle proteine) e i nucleotidi (i mattoni del DNA e dell’RNA), potrebbero essere arrivate dallo spazio con i meteoriti. Oppure, potrebbero essersi formate qui sulla Terra. Un luogo probabile dove questo è successo sono le bocche idrotermali alcaline sul fondo degli oceani. Queste bocche offrono l’energia chimica necessaria e un ambiente sicuro nei loro piccoli spazi tra i minerali. Questo ambiente favorisce l’incontro e la reazione delle sostanze chimiche più semplici.I primi passi verso la vita
Si pensa che in questi luoghi si sia sviluppato un modo primitivo di gestire l’energia (un metabolismo primitivo). Questo processo sarebbe stato aiutato da minerali che contengono ferro, nichel e zolfo. Si formano così molecole più complesse, inclusi i precursori degli amminoacidi e dei nucleotidi. I nucleotidi si uniscono tra loro per formare l’RNA. L’RNA è una molecola capace di fare copie di sé stessa. Questo accade grazie al modo in cui le sue parti (basi) si incastrano tra loro.Dal mondo a RNA alle prime cellule
Questo periodo viene chiamato “mondo a RNA”. In questo mondo, l’RNA evolve e diventa capace di dare istruzioni per costruire gli amminoacidi. Questo porta alla creazione delle proteine. Le proteine sono essenziali perché svolgono funzioni vitali, come aiutare le reazioni chimiche (come fanno gli enzimi). L’ordine delle basi nell’RNA decide l’ordine degli amminoacidi nelle proteine. Più tardi, il DNA, che è una molecola più robusta e stabile, prende il posto dell’RNA come archivio principale delle informazioni genetiche. Infine, si formano delle membrane fatte di grassi (lipidi). Queste membrane racchiudono questi sistemi chimici complessi, creando così le prime cellule. Queste prime cellule, chiamate protocellule, imparano a produrre energia, per esempio usando differenze elettriche (gradienti elettrochimici). Questo permette loro di vivere e riprodursi anche lontano dalle bocche idrotermali. Da queste prime cellule, che hanno un antenato comune (chiamato LUCA, Last Universal Common Ancestor), si sviluppa tutta la vita che vediamo oggi sulla Terra.Il “grande balzo in avanti” descritto nel capitolo spiega davvero l’unicità di Homo sapiens?
Il capitolo accenna al “grande balzo in avanti” come un periodo cruciale, legandolo a fattori come il cervello e il linguaggio. Tuttavia, questa narrazione rischia di essere troppo lineare. La transizione verso le capacità cognitive e culturali che consideriamo distintive di Homo sapiens è un processo sfaccettato, non un singolo evento, e le sue cause precise sono ancora dibattute. La relazione tra evoluzione biologica, sviluppo cognitivo e l’emergere di concetti come “coscienza” o “umanità” è un campo vasto e complesso. Per una comprensione più ricca, si possono esplorare studi sulla cognizione umana antica e le sue manifestazioni culturali, magari leggendo autori come Steven Mithen.6. L’Accidente Cosmico
La visione scientifica ci mostra che gli esseri umani non sono al centro del cosmo. La storia dell’universo, come la conosciamo dalla scienza, suggerisce che la comparsa della nostra specie, Homo sapiens, non era un evento inevitabile. Le leggi della fisica e della chimica indicano che l’evoluzione dell’universo, con la formazione di stelle, galassie e pianeti adatti alla vita, con acqua liquida e i materiali necessari, appare come un processo prevedibile. Anche la vita più semplice, quella fatta di singole cellule, potrebbe essere una conseguenza quasi automatica della chimica su un pianeta favorevole, diffondendosi poi attraverso l’evoluzione. Forse anche il passaggio a organismi con più cellule potrebbe avere una certa probabilità di accadere in condizioni adatte.Perché l’evoluzione umana non era scontata
Nonostante questo, il percorso evolutivo che ha portato a Homo sapiens negli ultimi 500 milioni di anni non era affatto garantito. Questo cammino è stato segnato da eventi casuali e difficili da prevedere, come le grandi estinzioni di massa. Queste estinzioni sono legate a interazioni complesse tra i sistemi del pianeta e, in un caso fondamentale per noi, all’impatto di un asteroide. Ad esempio, l’estinzione dei dinosauri è stata una condizione necessaria perché i mammiferi potessero evolversi e, alla fine, comparissero gli esseri umani. Senza questi eventi specifici, la storia della vita avrebbe preso strade diverse che non avrebbero portato alla nostra esistenza. Anche in un ambiente senza grandi competitori, l’evoluzione avrebbe potuto seguire molte direzioni, e non tutte avrebbero condotto agli esseri umani moderni.Il ruolo del caso nella nostra esistenza
Questa prospettiva scientifica suggerisce che la nostra presenza è il risultato di una serie di circostanze storiche uniche e fortunate, non di un piano prestabilito. Gli esseri umani sono, in un certo senso, un prodotto secondario e casuale dei processi naturali del mondo fisico. Il senso e lo scopo della vita sono qualcosa che creiamo noi stessi, dentro di noi. Essere qui, su questo pianeta, appare quindi come un privilegio straordinario.L’incertezza sulla vita altrove e i limiti della scienza
La possibilità che esista vita intelligente in altre parti dell’universo è incerta, proprio a causa della natura casuale con cui l’intelligenza è emersa sulla Terra. La ricerca di altre forme di vita intelligente nello spazio potrebbe basarsi più sulla speranza che su prove scientifiche solide al momento. Anche se la storia scientifica delle origini ha ancora dei punti oscuri (come le condizioni all’inizio dell’universo, come è nata la vita e cosa sia la coscienza), essa offre risposte a molte domande fondamentali sulla natura del mondo, dell’universo, della vita e della nostra evoluzione. L’esplorazione scientifica di queste origini è un’impresa molto recente se pensiamo all’enorme tempo dell’universo, il che significa che c’è ancora moltissimo mistero e conoscenza da scoprire.Ma l’evoluzione della vita complessa, e dell’intelligenza, è davvero solo una serie di ‘accidenti’ imprevedibili?
Il capitolo pone una forte enfasi sul ruolo del caso e degli eventi contingenti, come le estinzioni di massa, nel determinare il percorso evolutivo che ha portato all’uomo. Tuttavia, la scienza evoluzionistica dibatte da tempo sul grado di “inevitabilità” o “contingenza” nell’evoluzione. Se si riavvolgesse il nastro della vita, il risultato sarebbe necessariamente diverso, come suggerito nel testo, o ci sarebbero forse percorsi convergenti che porterebbero comunque all’emergere di forme di complessità e intelligenza, anche se non identiche a Homo sapiens? Per approfondire questa affascinante questione e comprendere le diverse prospettive scientifiche, è utile esplorare i concetti di contingenza e convergenza evolutiva. Autori come Stephen Jay Gould e Simon Conway Morris offrono visioni contrapposte e stimolanti su questo tema cruciale.Abbiamo riassunto il possibile
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