1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
“Open. La mia storia” di Andre Agassi … è un’autobiografia che ti prende subito, perché non è la solita storia di successo sportivo. Agassi ti racconta senza filtri quanto odiasse il tennis, uno sport in cui è stato spinto fin da bambino dal padre, una figura ingombrante e quasi tirannica. È un viaggio intenso, che parte dalla sua infanzia a Las Vegas, passa per la disciplina quasi militare della Bollettieri Academy in Florida, e ti porta sui campi dei tornei più importanti del mondo, dagli US Open a Wimbledon, dal Roland Garros all’Australian Open. Non è solo tennis professionistico, è la ricerca di sé stesso tra ribellione, insicurezze (tipo il parrucchino!), relazioni complicate (come quella con Brooke Shields), amicizie fondamentali (Gil Reyes, Brad Gilbert), e una rivalità epica con Pete Sampras che ha segnato un’epoca. Agassi non nasconde i momenti bui, le sconfitte, la frustrazione che lo ha portato anche all’uso di droghe, ma poi c’è la rinascita, l’amore con Steffi Graf, la famiglia, e un nuovo scopo nella vita con la creazione della scuola Agassi Prep. È una storia di lotta continua, dentro e fuori dal campo, che ti fa capire il peso della fama e la difficoltà di trovare un senso oltre lo sport.Riassunto Breve
Il tennista si prepara per l’ultimo incontro della carriera, tormentato dal dolore fisico e dall’odio per uno sport che non ha scelto, ma che il padre, una figura dominante e violenta, gli ha imposto fin da bambino con allenamenti estenuanti. Il tennis è una prigione dorata, un isolamento che porta a dialoghi interiori costanti. L’infanzia è segnata dalla pressione paterna e dal confronto con il fratello, mentre l’amicizia con Perry Rogers e l’ingresso alla Bollettieri Academy, un ambiente severo e carente nell’istruzione, rappresentano tappe fondamentali. La ribellione emerge come reazione alla disciplina, portando a provocazioni e a un confronto con il coach Nick Bollettieri che, inaspettatamente, apre la strada al professionismo. La carriera inizia con ristrettezze economiche e sconfitte, ma anche con le prime vittorie e una sponsorizzazione importante. La ricerca di un preparatore atletico porta all’incontro con Gil Reyes, che diventa una figura guida e parte di un “equipaggio” di supporto. Nonostante i successi, come la vittoria a Wimbledon nel 1992, persistono insicurezze, simboleggiate dal parrucchino, e sconfitte dolorose. L’incontro con Brad Gilbert introduce un approccio pragmatico al gioco, portando alla conquista del numero uno al mondo e alla decisione di rasarsi i capelli, un gesto di liberazione. Tuttavia, il raggiungimento della vetta non colma un senso di vuoto, spingendo alla ricerca del Roland Garros, l’unico Slam mancante. Un infortunio segna l’inizio di una spirale negativa, complicata da problemi nella vita privata e comportamenti autodistruttivi, inclusa l’espulsione da un torneo e l’uso di metanfetamine. Una positività al test antidoping e la malattia della figlia di un amico portano a una ridefinizione delle priorità e alla decisione di ripartire dai tornei minori. La menzogna in una lettera all’ATP serve a proteggere l’immagine pubblica. La partecipazione ai Challenger, inizialmente umiliante, si trasforma in una riscoperta del gioco. Parallelamente, si concretizza il progetto di una scuola per bambini a rischio. L’incontro con Nelson Mandela e la fine del matrimonio con Brooke Shields segnano ulteriori passaggi. L’incontro con Stefanie Graf si evolve in una relazione profonda, portando a convivenza, matrimonio e figli, spostando il focus sulla famiglia. La carriera continua, segnata da vittorie e dalla rivalità con Pete Sampras, ma assume un ruolo diverso. Le sfide familiari e la creazione della scuola accentuano l’importanza degli affetti e dell’impegno sociale. Negli ultimi anni, la lotta contro l’età e gli infortuni diventa costante, pur raggiungendo nuovamente il numero uno. Emergono nuovi rivali come Federer e Nadal. Il ritiro di Sampras segna la fine di un’era. La decisione di ritirarsi dopo Wimbledon e gli US Open del 2006 è consapevole. La riflessione sulla carriera porta a rigettare l’idea di trasformazione, preferendo quella di formazione e accettazione di sé. Gli ultimi tornei sono segnati dal dolore fisico ma anche dal supporto del pubblico. Dopo il ritiro, l’energia si concentra sulla Agassi Prep, una scuola basata su rispetto, disciplina e fiducia nel potenziale degli studenti. La passione per il tennis rimane viva, trovando una nuova espressione nel gioco amichevole con la moglie, simboleggiando la continuità di un amore per il gioco che trascende la competizione e si fonde con un nuovo capitolo dedicato all’educazione e alla crescita delle nuove generazioni.Riassunto Lungo
1. Contro il Drago: L’Ultima Partita
Fisicamente stanco e con un forte dolore alla schiena, un tennista si prepara per l’ultima partita della sua carriera, che si terrà agli US Open del 2006. Nonostante non ami il tennis, lo sport che pratica per lavoro, deve affrontare un giovane avversario, Baghdatis, che gli ricorda sé stesso da giovane.La preparazione fisica e mentale
La preparazione alla partita è un vero e proprio rito di sofferenza fisica, fatto di iniezioni di cortisone e di una dura lotta interiore. Il suo corpo è provato, segnato da molti anni di sforzi, ma la sua mente è indecisa tra la voglia di smettere e la paura di farlo. Il tennis viene descritto come una vita in piccolo, un isolamento che porta a continui dialoghi interiori, necessari per trovare la forza di competere.Il peso del passato
I ricordi della sua infanzia si mescolano con il presente: il padre ossessivo, chiamato ‘il drago’ perché tirava sempre la palla durante gli allenamenti, e gli allenamenti molto duri che gli imponeva fin da bambino. Il tennis non è mai stata una sua scelta, ma un destino deciso dal padre, un percorso fatto di disciplina rigida e ricerca della perfezione. Suo padre, una figura autoritaria e violenta, ha profondamente influenzato la vita del tennista, creando un rapporto difficile fatto di paura e desiderio di essere accettato.La battaglia in campo e la fine di un’era
La partita con Baghdatis diventa una lotta fisica e mentale molto faticosa, uno scontro tra due generazioni e diversi modi di giocare. Nonostante la sofferenza e i crampi, entrambi i giocatori combattono ogni punto con grande impegno, aumentando la tensione fino a un quinto set decisivo. Alla fine, il tennista vince, ma si sente esausto e svuotato, consapevole di aver pagato un prezzo alto per ogni punto conquistato. Dopo la partita, nel silenzio dello spogliatoio che condivide con l’avversario sconfitto, capisce che un periodo della sua vita è finito, la conclusione di una vita passata in un vortice doloroso ed emozionante, terribile e meraviglioso, chiamato tennis.Se il tennista è descritto come vittima di un destino imposto dal padre, dove si colloca la sua volontà individuale e la capacità di autodeterminazione in un percorso di vita così doloroso eppure coronato dal successo?
Il capitolo sembra presentare il tennista come passivamente trascinato in una carriera non desiderata, vittima di un padre autoritario. Tuttavia, la resilienza dimostrata nel raggiungere l’apice sportivo e la capacità di competere fino alla fine suggeriscono una forza interiore non pienamente esplorata. Per approfondire questa dicotomia tra determinismo esterno e volontà individuale, si potrebbero esaminare opere di psicologia esistenziale, come quelle di Viktor Frankl, che esplorano il significato e la libertà anche in contesti di sofferenza e costrizione.2. La Prigione Dorata del Tennis
Il Difficile Percorso nel Tennis Giovanile e l’Influenza Paterna
Il mondo del tennis giovanile si presenta subito come un percorso pieno di ostacoli, dove le sconfitte sono frequenti e la pressione dei genitori si fa sentire in modo opprimente. In questo contesto difficile, l’incontro con Rudy rappresenta una boccata d’aria fresca, un momento di tregua. Nonostante questa nuova amicizia, l’influenza del padre rimane una costante, diventando ancora più forte a causa del confronto con il fratello Philly, spesso etichettato come ‘perdente’.Il Ruolo Protettivo e i Consigli di Philly
Inaspettatamente, Philly si rivela una figura protettiva. Nonostante l’immagine di ‘perdente’ che gli viene attribuita, Philly offre consigli preziosi, dimostrando una saggezza e una comprensione che vanno oltre le apparenze. Questo rapporto fraterno, fatto di alti e bassi, aggiunge un ulteriore livello di complessità al percorso del protagonista nel mondo del tennis.L’Amicizia con Perry Rogers come Svolta
L’amicizia con Perry Rogers segna un punto di svolta importante. Questo legame si basa su una profonda affinità e su un impegno reciproco per crescere, sia come persone che come giocatori di tennis. L’amicizia con Perry diventa un rifugio sicuro, uno spazio dove potersi allontanare dalle pressioni esterne e condividere pensieri intimi e riflessioni personali.L’Ingresso alla Bollettieri Academy: Un Ambiente Severo e Restrittivo
L’ingresso alla Bollettieri Academy apre una nuova fase, caratterizzata da un ambiente molto rigido e con poche libertà. L’accademia si mostra subito come un luogo severo, quasi una prigione, dove gli allenamenti sono estenuanti e la formazione scolastica viene trascurata. In questo contesto oppressivo, la ribellione diventa una reazione naturale alla pressione costante e alla mancanza di autonomia personale.Le Lacune della Scuola e la Ribellione
La scuola legata all’accademia si rivela presto inadeguata alle aspettative. Si tratta di un ambiente di apprendimento superficiale, dove le regole sono rigide e l’istruzione vera e propria passa in secondo piano, sacrificata alle esigenze dell’addestramento tennistico intensivo. Questa carenza educativa alimenta ulteriormente il senso di ribellione e frustrazione.L’Adattamento e l’Accettazione del Futuro nel Tennis
Nonostante le difficoltà iniziali e le avversità incontrate, l’offerta di rimanere gratuitamente all’accademia cambia radicalmente la situazione. Questa opportunità inattesa apre un periodo di adattamento forzato e di accettazione di un futuro già scritto nel mondo del tennis professionistico. La Bollettieri Academy, pur con la sua durezza e le sue limitazioni, si trasforma nel nuovo orizzonte, il luogo dove la disciplina sportiva e la competizione continua diventano gli elementi chiave che plasmano il destino del protagonista.Ma è davvero solo una ‘prigione dorata’, o si ignora il ruolo cruciale della disciplina e della competizione nello sviluppo di un atleta professionista?
Il capitolo sembra concentrarsi eccessivamente sugli aspetti negativi dell’accademia, dipingendola come una ‘prigione dorata’. Ma si rischia così di perdere di vista il ruolo cruciale della disciplina e della competizione nello sviluppo di un atleta professionista. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile approfondire la psicologia dello sport e leggere le biografie di atleti di successo cresciuti in ambienti simili, come suggerisce, ad esempio, l’opera di Mihály Csíkszentmihályi sul concetto di flusso e esperienza ottimale.3. Il Campo Minato del Tennis
Inizialmente, un giovane tennista si trova insofferente alla rigida disciplina della Bollettieri Academy. Questa insofferenza si manifesta attraverso una serie di comportamenti provocatori, che culminano in un ostinato silenzio nei confronti del suo allenatore, Nick Bollettieri. La tensione tra i due raggiunge il culmine durante un torneo. In questa occasione, il ragazzo si presenta in campo con un aspetto eccentrico: è truccato e indossa un abbigliamento non convenzionale. Questo gesto attira immediatamente la disapprovazione e la rabbia di Nick Bollettieri. Tuttavia, inaspettatamente, un gesto apparentemente innocuo compiuto di notte apre un varco nella comunicazione tra i due. Il ragazzo lascia un panda di peluche sulla poltrona di Nick, e questo gesto paradossalmente avvia un dialogo tra allenatore e giocatore.La decisione di diventare professionista
Il confronto che segue questo episodio porta a una svolta significativa nel percorso del tennista. Durante la conversazione, emerge chiaramente il desiderio del ragazzo di abbandonare gli studi scolastici per dedicarsi completamente al tennis a livello professionale. Il giovane tennista esprime a Nick la sua ambizione e chiede il suo supporto per realizzare questo importante cambiamento di vita. Sorprendentemente, Nick accoglie la richiesta del ragazzo e accetta di sostenerlo nel suo percorso verso il professionismo. L’allenatore dimostra la sua fiducia offrendo al tennista delle wild card, ovvero degli inviti speciali che gli permettono di partecipare a tornei di livello più alto, facilitando così il suo ingresso nel mondo del tennis professionistico.L’inizio della carriera professionistica e le prime difficoltà
Inizia così la carriera professionistica del giovane tennista, un percorso inizialmente caratterizzato da notevoli difficoltà economiche. I primi tempi sono segnati da ristrettezze e da allenamenti molto duri e spartani, necessari per competere ai livelli più alti. Nonostante le sfide, arrivano anche le prime soddisfazioni: il tennista ottiene le prime vittorie in tornei minori. Questi successi, seppur iniziali, alimentano la speranza e la fiducia nel futuro, aprendo la strada a nuove opportunità. Un importante riconoscimento arriva con la firma di un contratto di sponsorizzazione con la Nike, un marchio sportivo di fama mondiale. Questo contratto rappresenta una svolta significativa, offrendo un sostegno economico fondamentale e una maggiore visibilità al giovane atleta.Le prime competizioni e le delusioni
Il passaggio al tennis professionistico si rivela però più complesso del previsto. I primi tornei mettono il giovane tennista di fronte a una realtà competitiva e spietata, molto diversa dalle aspettative iniziali. Dopo un inizio promettente, in cui aveva ottenuto alcune vittorie incoraggianti, arrivano le prime sconfitte. Questi risultati negativi portano con sé un senso di isolamento nel circuito professionistico, dove la competizione è elevatissima e i rapporti umani sono spesso superficiali. Il tennista sperimenta anche la difficoltà di gestire le crescenti pressioni e le aspettative che il mondo del tennis professionistico inevitabilmente comporta.La dura esperienza europea e la crisi
L’esperienza europea si rivela particolarmente difficile e segna profondamente il percorso del giovane atleta. Il culmine negativo di questo periodo è rappresentato da un disastroso torneo di Wimbledon, uno dei più prestigiosi e importanti del circuito mondiale. Dopo questa delusione, il tennista vive un momento di profonda crisi emotiva e sportiva a Washington. Frustrato dai risultati negativi e dalla difficoltà di competere, il ragazzo compie un gesto di resa: regala le proprie racchette, simbolo della sua passione e del suo impegno, manifestando un senso di abbandono e disillusione nei confronti del tennis professionistico.La lenta risalita e la ripresa della competizione
Nonostante questo momento di scoraggiamento, un evento inaspettato segna l’inizio di una lenta ma costante risalita. Il tennista riceve un invito a partecipare a un torneo di esibizione, un’opportunità che si rivela cruciale per la sua rinascita sportiva. In questo contesto meno pressante, il giovane atleta riesce a ottenere alcune vittorie sorprendenti contro avversari di buon livello. Questi successi inattesi riaccendono in lui la fiamma della competizione e la motivazione a continuare a lottare. Nonostante le difficoltà e le parole pungenti di un avversario di alto livello, il tennista ritrova gradualmente la fiducia nelle proprie capacità e la determinazione a proseguire il suo percorso nel tennis professionistico.Ma è davvero solo la “forza della determinazione” a spiegare la resilienza di un atleta di fronte all’età e agli infortuni, o il capitolo trascura altri fattori cruciali?
Il capitolo sembra celebrare la determinazione come unico motore della capacità di un atleta di superare le avversità fisiche. Tuttavia, è plausibile che la narrazione ignori o sottovaluti altri elementi altrettanto importanti, come l’evoluzione delle tecniche di allenamento e recupero, l’accesso a terapie mediche avanzate, o persino fattori socio-economici che influenzano la carriera di un atleta professionista. Per una comprensione più completa, sarebbe utile esplorare studi sulla psicologia dello sport e testi di autori come Anders Ericsson, che approfondiscono il ruolo della pratica deliberata e di altri fattori oltre alla semplice “determinazione”.11. Oltre il Campo: Nascita di una Scuola
Si decide di chiudere la carriera tennistica con i tornei di Wimbledon e degli US Open del 2006. Questi tornei diventano molto importanti per diverse ragioni. Wimbledon è considerato un luogo speciale, pieno di ricordi di successi personali e familiari. Rappresenta la forza di non arrendersi mai ed è visto come un posto spirituale per chi ama il tennis. Quando viene annunciato il ritiro, i colleghi tennisti cambiano subito atteggiamento, trasformando la competizione in rispetto.Riflettendo sulla sua carriera, si capisce che non si tratta di un cambiamento radicale, ma piuttosto di un percorso di scoperta e accettazione della propria vera natura. L’immagine pubblica spesso non ha capito questo aspetto, confondendo l’esplorazione di sé con la semplice voglia di mettersi in mostra.Le ultime partite sono difficili a causa del dolore fisico, ma allo stesso tempo sono piene di emozioni intense e di un forte legame con il pubblico. Il sostegno dei tifosi è riconosciuto come un elemento essenziale per raggiungere il successo. L’addio al tennis professionistico avviene con un discorso sentito, in cui si ringraziano le persone per la lealtà, l’ispirazione e la generosità dimostrate.Dopo aver smesso di giocare a tennis, le energie si concentrano sulla Agassi Prep, una scuola che nasce con l’obiettivo di aiutare ragazzi giovani che non hanno molte opportunità. La scuola si basa su principi fondamentali come il rispetto, la disciplina e la fiducia nelle capacità di ogni studente. L’ambiente della scuola è pensato per stimolare l’eccellenza e la tranquillità, dando molta importanza all’istruzione universitaria come obiettivo cruciale.Anche dopo il ritiro, l’amore per il tennis non scompare, ma si trasforma nel piacere di giocare per divertimento con la moglie Stefanie. Questo ritorno in campo, anche se sotto la pioggia e senza l’impegno agonistico di prima, dimostra che la passione per il tennis continua anche dopo la carriera professionale, unendosi a un nuovo capitolo della vita dedicato all’educazione e alla crescita dei giovani.La trasformazione dell’atteggiamento dei colleghi tennisti al momento del ritiro è presentata come immediata e unanime, ma è realistico attendersi un cambiamento così repentino e generalizzato, o si tratta di una semplificazione narrativa?
Il capitolo descrive un cambiamento radicale e istantaneo nell’atteggiamento dei colleghi tennisti dopo l’annuncio del ritiro, trasformando la competizione in rispetto. Questa rappresentazione potrebbe mancare di sfumature e non considerare la complessità delle dinamiche interpersonali nel mondo dello sport professionistico, dove competizione e rivalità sono elementi strutturali. Per una comprensione più approfondita delle dinamiche di gruppo e dei cambiamenti di percezione sociale, sarebbe utile esplorare gli studi di sociologia dello sport e le opere di autori come Ervin Goffman, che analizzano le interazioni sociali e la presentazione di sé in pubblico.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]