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Informazioni
“Nella mente di Vladimir Putin” di Elena Kostioukovitch è un libro che scava a fondo per capire cosa spinge le azioni della Russia di oggi, specialmente la guerra in Ucraina. Non si ferma alla politica di superficie, ma esplora le radici profonde, spesso bizzarre, dell’ideologia russa che influenza il Cremlino. Il testo ci porta dentro concetti come il Russkij Mir, l’idea di un “universo russo” che giustifica l’espansione territoriale, e la Nuova Cronologia di Fomenko, una pseudo-storia che riscrive il passato per presentare la Russia come un impero millenario e superiore. Vengono analizzate figure chiave come Aleksandr Dugin e le sue teorie, mostrando come queste idee, a volte con richiami esoterici, vengano usate per giustificare azioni brutali, dalla “denazificazione” (che significa distruggere l’identità ucraina) alla repressione interna. Il libro dipinge un quadro inquietante di un regime che usa il revisionismo storico e un culto della forza per manipolare la realtà e perseguire una missione imperiale basata su miti anziché fatti concreti. È un viaggio essenziale per chi vuole capire le motivazioni dietro le azioni di Vladimir Putin e il suo gruppo dirigente.Riassunto Breve
Le azioni della Russia si basano su idee particolari che mescolano storia inventata e visioni del mondo estreme. Un concetto importante è il *Russkij Mir*, che significa “universo russo”, e dice che ogni posto dove si parla russo fa parte della Russia. Questo serve a giustificare l’idea di espandersi per “liberare” queste aree, anche con la forza, senza chiedere cosa ne pensano le persone che ci vivono. Dietro a questa idea c’è la *Nuova Cronologia*, una teoria che sostiene che la storia come la conosciamo è stata falsificata secoli fa per nascondere un passato glorioso della Russia. Persone come Fomenko e Nosovskij promuovono questa teoria, che viene usata anche a livello ufficiale per dire che certi posti sono importanti per la storia russa. Un’altra influenza viene da Aleksandr Dugin, con la sua idea di un conflitto inevitabile tra diverse civiltà. Queste idee vengono usate da figure come Sergej Kirienko e Timofej Sergejtsev. Sergejtsev ha usato la parola “denazificazione” per l’Ucraina, ma intende cancellare l’identità ucraina e distruggere lo stato, parlando di repressione e pulizia etnica con un linguaggio che ricorda il nazismo. Questa visione, portata avanti da un piccolo gruppo di persone, vede il leader come uno che deve “raccogliere tutte le terre russe”, qualcuno che non deve seguire le regole normali o le leggi perché ha un “Piano” più grande. Questo Piano giustifica il non rispettare gli accordi internazionali, anche minacciando di usare armi nucleari o attaccando centrali atomiche, e si vede nei bombardamenti e nel cercare di cancellare la cultura ucraina con la forza e la propaganda. La teoria della “Nuova Cronologia” di Fomenko dice che la storia è stata riscritta nel Cinquecento e che l’antichità greca e romana sono in realtà eventi più recenti, e che personaggi storici diversi sono la stessa persona. Questa teoria serve a presentare la Russia come un impero antico e potentissimo da cui tutto è nato. Questa idea pseudo-storica è appoggiata anche da persone vicine al governo russo e da Putin stesso. Trova spazio nella società russa perché c’è molta sfiducia verso le storie ufficiali, e la “Nuova Cronologia” offre una “verità nascosta” che fa sentire la Russia di nuovo grande. Questa teoria ha cose in comune con l’idea di “Ur-Fascismo” di Umberto Eco, come l’inventare una tradizione e mescolare idee diverse. C’è anche un interesse per cose strane come la parapsicologia nell’esercito russo. Tutto questo mix di storia falsa, politica e credenze strane serve a giustificare quello che succede ora e a creare un’immagine della nazione basata su miti. Idee non scientifiche e ideologie estreme danno una base al governo russo. La “Nuova Cronologia” usa anche confronti linguistici sbagliati per dire che i russi sono superiori. Studiosi seri hanno detto che la verità esiste e che serve la scienza vera. Dugin è una figura importante che sembra influenzare Putin. Promuove idee come l’eurasiatismo e il “Russkij Mir” per andare contro l’Occidente e far dominare la Russia. I suoi scritti sembrano ispirare i discorsi di Putin e i piani contro gli Stati Uniti. Un punto centrale di questa ideologia è l’idea di adorare la morte, come dice Dugin e come si vede nelle frasi di Putin. Questo culto della morte si è visto anche al funerale della figlia di Dugin, presentata come un sacrificio per la guerra. Questa ideologia aiuta a creare uno stato dove non si può dire quello che si pensa, e parole come “russofobia” sono usate per giustificare attacchi. I servizi segreti europei dicono che Dugin ha influenza e legami con gruppi estremisti in Europa. Storia falsa e idee radicali alimentano le parole e le azioni del governo, portando a una guerra basata su visioni distorte del passato e del futuro. La propaganda russa parla di un popolo “geneticamente speciale” e di un “Universo russo” unico, usando idee di superiorità genetica e riferimenti a una “tribù ariana”. Questo si lega all’idea di rifare una grande area russa “da Lisbona a Vladivostok”. Vengono diffuse accuse strane, tipo che gli Stati Uniti creano armi biologiche che colpiscono solo i russi, anche se poi dicono che russi e ucraini sono lo stesso popolo, il che non ha senso. La Seconda Guerra Mondiale, chiamata Grande Guerra Patriottica, è usata tantissimo nella propaganda, quasi come una cosa sacra. Si dice che solo la Russia ha vinto, dimenticando gli altri paesi sovietici, specialmente l’Ucraina, e l’aiuto degli alleati occidentali. Non si può mettere in dubbio niente di quel periodo. La parola “denazificazione” è usata per attaccare tutto quello che il governo non vuole, anche l’Ucraina e il suo presidente che è ebreo. Questo succede mentre il governo russo usa simboli e parole che ricordano il nazismo, come la lettera “Z” e slogan simili a quelli nazisti. Nella cultura russa c’è anche una strana attrazione per figure naziste nei media. Questo mix di storia cambiata, idee non scientifiche e simboli ripresi serve al gruppo al potere per giustificare quello che fa e controllare la gente. In Russia c’è un’idea di “stato virile” che promuove l’uomo come capo, il razzismo e il nazionalismo. Il governo e la chiesa ortodossa appoggiano questo, e porta a molestie e persecuzioni contro le donne e le persone LGBT. La società russa sembra molto maschile e aggressiva, con un’ammirazione per la forza militare e i gruppi di soli uomini. La legge sulla violenza in famiglia è stata cambiata per renderla meno grave, e la chiesa era d’accordo. Le azioni del governo, soprattutto in Ucraina, sono giustificate cambiando continuamente la storia. I riferimenti storici cambiano per dire che le terre conquistate sono sempre state russe. Oltre a queste idee, ci sono anche motivi economici, come prendere le risorse dell’Ucraina. Il modo di parlare del leader russo è spesso poco chiaro e confuso, forse per poter cambiare idea o negare quello che dice. Chi non è d’accordo viene chiamato “agente straniero” o “traditore”, parole che ricordano il nazismo. Queste azioni fanno parte di un “Piano” di espansione che è iniziato con la Georgia e la Crimea e continua in Ucraina, con possibili minacce verso altri paesi. Si parla anche di usare armi nucleari o “bombe sporche”. Le azioni di Putin sembrano guidate dall’idea di avere una missione, non da obiettivi precisi. Questa missione è espandere il *Russkij Mir* oltre l’Ucraina, verso altri paesi. Non ci sono obiettivi chiari che, una volta raggiunti, lo farebbero fermare. Putin si vede come un eroe storico tornato, si paragona a Pietro il Grande e usa eventi storici come scuse per quello che fa. Questo serve a nascondere le vere ragioni, che sono prendere terre e ricchezze, facendole sembrare cose nobili. Questa abitudine di usare storie e miti per giustificare la guerra non ha convinto il resto del mondo. La sua logica si basa su cose non razionali, come miti e esoterismo, per questo le sue parole e minacce non sono affidabili. La comunicazione ufficiale russa è fatta di cose non dette e difficili da capire, creando paura e odio nella società. Il governo sembra aver perso il contatto con la realtà, si vede anche mandando criminali a combattere. Questo rende difficile parlare di pace. La mentalità di Putin e del suo gruppo è molto diversa da quella sovietica con cui l’Occidente parlava prima. Alcuni pensano che il suo comportamento possa essere legato a problemi psicologici, una follia sua appoggiata da una follia collettiva dovuta alla mancanza di informazioni. La Russia dice di non iniziare mai guerre, ma ha una storia di espansione che si è fermata solo quando ha perso delle guerre. Per Putin, non vincere in modo chiaro è un pericolo per lui dal punto di vista militare ed economico. Solo una forte pressione esterna da parte del mondo unito potrebbe fargli diminuire l’aggressività.Riassunto Lungo
1. Le radici ideologiche dell’azione russa
Le giustificazioni per l’azione in Ucraina affondano le radici in specifiche idee diffuse in Russia. Un’idea centrale è il concetto di Russkij Mir, che significa “universo russo”. Questa visione considera parte della Russia qualsiasi territorio abitato da popolazioni russofone. L’espansione viene giustificata come un modo per “liberare” queste aree, ignorando completamente la volontà di chi ci vive. Questo porta a forzare l’assimilazione e la russificazione, spesso usando la violenza.Altre idee influenti
Un’altra idea che influenza questa visione è la Nuova Cronologia. Questa teoria sostiene che la storia umana sia stata falsificata nel sedicesimo secolo per nascondere un passato russo glorioso e creare un senso di inferiorità. Autori come Fomenko e Nosovskij promuovono questa idea. Essa influenza le affermazioni ufficiali sulla storia russa, come l’importanza data a luoghi come Chersoneso in Crimea, presentati come fondamentali per il “battesimo della Russia”. Si aggiunge a questo la Noomachia di Aleksandr Dugin, una teoria che vede un conflitto inevitabile tra diverse mentalità e civiltà, fornendo un quadro per interpretare gli scontri attuali.Applicazione e giustificazioni
Queste teorie vengono applicate da figure come Sergej Kirienko e Timofej Sergejtsev. Sergejtsev, in particolare, ha usato il termine “denazificazione” per l’Ucraina. Questo termine, in questo contesto, significa in realtà “de-ucrainizzazione”, ovvero la distruzione dello stato ucraino stesso. Egli propone repressione e pulizia etnica, usando un linguaggio che richiama elementi esoterici del Terzo Reich. Questa visione del mondo, sostenuta da un piccolo gruppo di ideologi, porta a considerare il leader come un “Raccoglitore di tutte le terre russe”. Questo “Raccoglitore” sarebbe libero da regole e leggi comuni, agendo secondo un “Piano” predefinito.Le conseguenze sul campo
Questo “Piano” giustifica la violazione delle convenzioni internazionali. Include minacce nucleari e attacchi a centrali atomiche. Si manifesta concretamente con bombardamenti e distruzione diffusa. C’è un chiaro tentativo di cancellare l’identità ucraina. Questo viene fatto sistematicamente attraverso la forza e una massiccia campagna di propaganda.Presentare teorie come la “Nuova Cronologia”, che negano la storia accademica, come “radici ideologiche” non rischia di dare dignità a idee prive di fondamento?
Il capitolo, pur identificando correttamente alcune idee diffuse, non sottolinea a sufficienza come teorie quali la “Nuova Cronologia” siano ampiamente considerate pseudoscienza dalla comunità accademica. Presentarle senza questa precisazione rischia di confondere il lettore sulla loro effettiva credibilità come base “ideologica” nel senso convenzionale. Per approfondire la distinzione tra storia accademica e pseudo-storia, e comprendere come la storia venga usata e manipolata in contesti politici, si consiglia di consultare opere di storici specializzati in storia russa e studi sulla disinformazione, come Timothy Snyder.2. La Fabbrica della Storia Russa
La teoria della “Nuova Cronologia”, proposta da Anatoly Fomenko, cambia radicalmente la visione della storia mondiale. Sostiene che la storia come la conosciamo sia stata falsificata nel XVI secolo da Joseph Justus Scaliger. Secondo questa idea, l’antica Grecia e Roma sarebbero eventi accaduti in realtà nel Medioevo. Addirittura, persone considerate vissute in epoche diverse sarebbero in realtà la stessa persona. Ad esempio, si dice che Ivan III di Russia e Enrico VIII d’Inghilterra siano la stessa figura storica. Anche il “giogo tartaro-mongolo”, un periodo difficile per la Russia, viene descritto non come un’invasione esterna, ma come una repressione interna russa.Un Impero Primordiale
Questa “Nuova Cronologia” ridisegna tutta la storia per mostrare la Russia come un impero antichissimo e dominante, chiamato “russo-ordiano”. Da questo impero, secondo la teoria, sarebbero nati molti degli stati europei. Questa visione trasforma completamente l’immagine tradizionale della Russia, facendola passare da paese che ha subito invasioni a superpotenza storica che ha influenzato l’Europa. Idee come questa trovano molto supporto ai massimi livelli del governo russo. Figure importanti come l’accademico Sergey Glazyev, che è consigliere del presidente Putin, e altri funzionari promuovono apertamente questa teoria. La usano come base per l’ideologia del “Russkij Mir”, che significa “Mondo Russo”, e per costruire un’immagine della Russia forte e vincente. Lo stesso Vladimir Putin ha fatto riferimento a concetti che ricordano questa teoria.Perché la Teoria Trova Seguaci
L’idea che una teoria così strana possa essere accettata in Russia si spiega in parte con una profonda sfiducia verso le storie ufficiali. Questa sfiducia è cresciuta nel tempo a causa di una lunga storia in cui il potere ha spesso nascosto o falsificato i fatti. La “Nuova Cronologia” sfrutta proprio questa mancanza di fiducia. Offre una “verità nascosta” che si presenta come svelata, qualcosa che il potere “ufficiale” avrebbe tenuto segreta. Questo messaggio risuona in una società stanca delle versioni di comodo e riafferma l’idea della grandezza e importanza storica della Russia.Legami con Altre Idee
La teoria di Fomenko ha aspetti che ricordano l'”Ur-Fascismo”, un tipo di fascismo descritto dallo scrittore Umberto Eco. Tra le somiglianze ci sono il culto di una tradizione che viene inventata o profondamente cambiata e l’unione di idee anche molto diverse tra loro, a volte contraddittorie. Questa tendenza a mescolare storia, misticismo e simboli si vede anche in altri campi in Russia. Ad esempio, c’è un interesse, anche in ambienti militari, per la parapsicologia, cioè lo studio di capacità che sembrano paranormali. Questo interesse è stato documentato anche in documenti ufficiali. Questo insieme di pseudo-storia (storia non basata sui fatti), politica e credenze strane diventa uno strumento forte. Serve a giustificare quello che viene fatto oggi e a costruire un’immagine della nazione che si basa più su miti potenti che sulla vera storia.Se la “Nuova Cronologia” di Fomenko stravolge secoli di storia accettata e viene usata per fini politici, non è lecito chiedersi su quali basi scientifiche poggia, o se sia piuttosto un’operazione ideologica?
Il capitolo descrive la teoria e il suo uso politico, ma non affronta le ragioni per cui la comunità scientifica la considera pseudostoria. Per valutare criticamente affermazioni così radicali, è essenziale comprendere la metodologia storica, l’analisi delle fonti e la cronologia comparata. Approfondire la storiografia, magari leggendo autori come Marc Bloch, può fornire gli strumenti per distinguere la ricerca storica rigorosa dalle narrazioni ideologiche. È inoltre utile studiare la storia della Russia e la storia della storiografia per capire il contesto in cui tali teorie emergono.3. Le radici ideologiche della guerra
Idee pseudoscientifiche e ideologie estremiste, spesso basate su interpretazioni distorte della storia e della cultura, offrono un fondamento ideologico per le azioni e la visione del regime russo attuale. Tra queste, spicca la “Nuova Cronologia” di Fomenko. Questa teoria, costruita su confronti linguistici considerati errati dalla comunità scientifica, propone una versione falsificata della storia umana. Lo scopo è presentare un passato di presunta supremazia russa, reinterpretando eventi e figure storiche per adattarli a questa visione. Fortunatamente, studiosi riconosciuti come Andrej Zaliznjak hanno fermamente contestato queste teorie, ribadendo l’importanza della verità storica e la necessità di un approccio scientifico rigoroso, in contrasto con le opinioni non supportate da prove.L’influenza di Aleksandr Dugin
Una figura ideologica di grande rilievo che sembra influenzare direttamente Vladimir Putin è Aleksandr Dugin. Nonostante le controversie sulla sua formazione accademica, Dugin è riuscito a elaborare e diffondere concetti potenti e influenti. Tra questi, spiccano l’eurasiatismo e l’idea del “Russkij Mir”, il “Mondo Russo”. Queste visioni mirano a costruire una grande potenza russa che si opponga all’influenza del mondo occidentale. I suoi scritti sono visti da molti come una base teorica per i discorsi del Presidente Putin e per la strategia russa di contrasto nei confronti degli Stati Uniti.Il culto della morte nell’ideologia
Un aspetto particolarmente inquietante di questa ideologia è l’esaltazione della morte. Questa visione è apertamente espressa da Dugin e trova eco nelle parole del Presidente Putin. Frasi come “Loro semplicemente creperanno e noi come martiri andremo in paradiso” o “Non c’è motivo di vivere in un mondo senza Russia” riflettono questa mentalità. Questa sorta di culto della morte non rimane solo a livello teorico, ma si manifesta anche in occasioni pubbliche. Un esempio toccante è stato il funerale della figlia di Dugin, Daria, dove la sua tragica scomparsa è stata presentata pubblicamente come un sacrificio necessario per raggiungere la vittoria nella guerra in Ucraina.Le conseguenze: stato totalitario e conflitto
L’insieme di queste idee contribuisce in modo significativo alla formazione di uno stato con tendenze totalitarie. In un contesto simile, ogni forma di dissenso viene sistematicamente soffocata. Termini come “russofobia” vengono strumentalizzati per presentare azioni aggressive come legittime difese. Diverse agenzie di intelligence europee hanno confermato l’influenza esercitata da Dugin e hanno documentato i suoi contatti con movimenti di estrema destra in vari paesi europei. Questa miscela di storia manipolata e ideologie radicali non è solo teoria, ma alimenta concretamente la comunicazione ufficiale e le decisioni del regime, sfociando in un conflitto militare che affonda le sue radici in interpretazioni distorte della realtà storica e delle prospettive future.Questo “stato virile” è un’imposizione dall’alto o ha radici più profonde nella società russa?
Il capitolo descrive le manifestazioni e le conseguenze di questa ideologia, ma non ne approfondisce le cause profonde. Per comprendere se si tratti solo di un’imposizione dall’alto o se esistano fattori storici, sociali o culturali che ne abbiano favorito l’affermazione, sarebbe utile esplorare la storia russa moderna e contemporanea, la sociologia delle trasformazioni post-sovietiche e l’analisi dei movimenti nazionalisti. Approfondimenti da autori come Timothy Snyder, Anne Applebaum o Masha Gessen possono offrire prospettive utili su queste dinamiche.6. La Missione Imperiale di Putin
Le azioni sono guidate dalla convinzione di avere una missione, non da obiettivi precisi e limitati. Questa missione mira a espandere il concetto di Russkij Mir, un’idea che include non solo l’Ucraina ma anche altri territori come Kazakistan, Moldavia, Romania e paesi baltici. Non esistono mete chiare che, una volta raggiunte, porteranno a fermarsi.Usare la storia per giustificare le azioni
Chi agisce si presenta come un eroe storico tornato in vita, paragonandosi a figure come Pietro il Grande. Vengono usati episodi storici come pretesti per le azioni militari. Questo serve a nascondere le vere intenzioni, che sono l’acquisizione di territori e ricchezze, presentandole invece come nobili e idealistiche. Questa tendenza a usare narrazioni storiche e miti per giustificare la guerra non ha convinto il mondo occidentale.Logica non razionale e comunicazione inaffidabile
La logica si basa su elementi non razionali, come la mitologia e l’esoterismo. Questo rende le parole, le minacce e le promesse inaffidabili per chi ragiona in modo diverso. La comunicazione ufficiale russa si fonda sul non detto e sull’incomprensibile, generando paura e odio nella società interna.La perdita di contatto con la realtà del regime
Il regime mostra una perdita di contatto con la realtà, evidente anche nell’invio di criminali al fronte per combattere. Questa situazione rende molto difficili i negoziati di pace con le altre nazioni. La mentalità di chi guida il paese e del suo gruppo è molto diversa da quella sovietica con cui l’Occidente trattava in passato, rendendo i vecchi schemi di dialogo inutili.Contesto storico e pressioni
Alcuni esperti suggeriscono che il comportamento possa essere legato a una sindrome paranoide, una follia individuale supportata da una collettiva dovuta a mancanza di informazione diffusa nella popolazione. La Russia, nonostante affermi di non iniziare mai guerre, ha una lunga storia di espansione imperiale che è stata interrotta solo da gravi crisi interne causate da sconfitte militari. Per chi è al potere, non ottenere una vittoria chiara rappresenta una seria minaccia interna da parte dei vertici militari ed economici. Solo una forte pressione esterna da parte del mondo unito potrebbe spingerlo a ridurre la sua aggressività.Se la logica è “non razionale” e il regime “perde contatto con la realtà”, non si rischia di liquidare la complessità con etichette psicologiche?
Il capitolo descrive la logica del regime come basata su elementi non razionali e suggerisce una perdita di contatto con la realtà, arrivando a menzionare ipotesi di sindrome paranoide o follia collettiva. Queste descrizioni, pur suggestive, rischiano di semplificare eccessivamente le motivazioni e i processi decisionali di un attore statale complesso. Attribuire le azioni unicamente a stati mentali o a una logica “incomprensibile” può ostacolare l’analisi delle reali basi ideologiche, storiche e strategiche. Per una comprensione più sfumata, è fondamentale approfondire la psicologia politica, che studia come i fattori psicologici individuali e collettivi influenzano la politica, ma anche la storia delle idee e le teorie delle relazioni internazionali, che offrono quadri concettuali per analizzare narrazioni, ideologie e interessi nazionali in modo più strutturato. Letture di autori che si occupano di psicologia politica, come Robert Jervis, o di storia del pensiero politico russo possono fornire strumenti analitici più robusti.Abbiamo riassunto il possibile
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