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Contenuti del libro
Informazioni
“Nata di luna buona” di Iva Zanicchi è un’autobiografia che ti prende e ti porta lontano, partendo da un piccolo paese sull’Appennino, Vaglie, dove l’infanzia è segnata dalla povertà, dalla forte comunità e dalle difficoltà della guerra, tra i bombardamenti di “Pippo” e la paura dei tedeschi. È qui che si formano i legami familiari profondi e si scopre una passione innata per il canto, inizialmente vista con scetticismo ma poi supportata dalla madre. Il libro racconta il percorso incredibile di Iva Zanicchi, dalle prime esibizioni locali e la delusione di Castrocaro, fino all’incontro con la sua voce e l’immagine giusta, il successo inaspettato di “Come ti vorrei” e le sfide del Festival di Sanremo, un palco cruciale che la vedrà vincere più volte. Attraverso le pagine, incontriamo figure iconiche della cultura italiana, da poeti come Ungaretti a registi come Fellini, e viviamo le esperienze delle tournée internazionali, scoprendo mondi diversi dall’America al Giappone, fino all’Unione Sovietica. Non mancano i capitoli dedicati alla televisione, con il grande successo di “Ok, il prezzo è giusto!”, e persino l’avventura in politica. Ma nonostante i palcoscenici e i viaggi, il legame con le origini resta fortissimo, culminando nel commovente progetto della ricostruzione del campanile di Vaglie, un simbolo del ritorno a casa e dell’amore per la propria terra e famiglia. È una storia di resilienza, talento e radici profonde, raccontata con sincerità.Riassunto Breve
La vita si svolge in un piccolo paese di montagna sull’Appennino, segnato dall’isolamento e dalla povertà, dove la comunità si basa sull’aiuto reciproco e figure locali. La guerra porta paura costante con i bombardamenti aerei e la presenza di soldati tedeschi, temuti per le rappresaglie, anche se si verificano episodi di umanità inattesa. La comunità, composta principalmente da donne, anziani e bambini, cerca rifugio e si affida alla preghiera. Un uomo torna dalla prigionia, emaciato, e la figlia piccola lo riconosce solo dopo un gesto di condivisione. La vita del paese è regolata dal parroco, figura autoritaria che impone divieti. L’arrivo delle suore introduce un insegnamento severo del catechismo. La preparazione alla Prima Comunione include l’apprendimento e la confessione di piccoli peccati. L’abito per la cerimonia è prestato. Le esperienze scolastiche variano tra insegnanti severi e pazienti che stimolano l’amore per la lettura. La comunità mostra solidarietà nel prestito e nella condivisione. La lettura clandestina di riviste proibite è una passione. La vita familiare si sposta in una vecchia casa isolata, dove la protagonista si sente diversa dalle sorelle. L’arrivo di una cugina appariscente influenza la percezione di sé. Il padre è una figura riservata ma abile. L’arrivo del Vescovo per la Cresima è un evento importante. Le interazioni con i vicini includono un anziano con conoscenze pratiche e un corteggiatore respinto dalla madre. La casa vecchia ha problemi, inclusa un’infestazione di topi. Le sorelle maggiori hanno personalità distinte, con Maria Rosa esigente per il matrimonio e Wiria modesta e sacrificata. Il fratello minore supera problemi di salute. La protagonista trova rifugio personale nei cassetti con immagini di celebrità. Una forte passione per il canto si manifesta, supportata dalla madre ma non dal padre. Un programma radiofonico porta a una vittoria locale e all’attenzione di Gianni Ravera, che invita a Castrocaro. Si studia canto, ma le difficoltà economiche impediscono la lirica. Si incontra un pianista che introduce a gospel e blues. Si vince un concorso a Reggio, ma si rifiuta un contratto per prepararsi a Castrocaro. Si affrontano serate in locali. La finale di Castrocaro è compromessa dalla tensione, si arriva quarti ma si ottiene un contratto. Un anno dopo, al Festival di Zurigo, si ottiene il terzo posto nonostante l’etichetta favorisca un’altra artista. Si cerca una canzone per un disco a Milano. Alla Ri-Fi, l’attenzione è su Mina. Si cerca tra le edizioni musicali e si trova “Cry to Me”, che diventa “Come ti vorrei”. La possibilità di inciderla è a rischio ma si ottiene il permesso. La registrazione è difficile ma un intervento sblocca la situazione. La casa discografica impone un cambiamento d’immagine, affidandosi a una stilista. Viene creato un guardaroba costoso e si realizza un servizio fotografico. La casa discografica testa “Come ti vorrei” nei jukebox balneari. L’artista si esibisce in Versilia e la canzone attira l’attenzione. Arrivano conferme sulla popolarità in Romagna. Si affrontano comportamenti inappropriati nell’ambiente musicale. Un’opportunità televisiva al Burlamacco d’Oro è limitata da problemi di orario. Giorgio Gaber invita l’artista nella sua trasmissione. Nonostante gli ostacoli, “Come ti vorrei” entra in classifica e vende 450.000 copie. I guadagni permettono acquisti inattesi, come una cornice per un quadro potenzialmente di Vermeer e un tartufo bianco. Il Festival di Sanremo è cruciale, comporta pressione e ansia. Nel 1965 si viene eliminati. Nel 1966, durante “La notte dell’addio”, una contestazione interrompe l’esibizione, ma la decisione di fermarsi dimostra personalità. Si raggiunge la finale. La scelta delle canzoni è strategica. Nel 1967 si vince con “Non pensare a me” invece di “L’immensità”, in un Festival segnato dalla morte di Tenco. La vittoria è priva di gioia. La pressione discografica porta a partecipare anche dopo il parto nel 1968, con conseguente eliminazione. Nel 1969 si vince con “Zingara”. La vittoria apre molte porte ma influisce sulla vita personale. Le opportunità di visibilità sono limitate fuori da Sanremo. Si incontrano figure della cultura: Carlo Bo e Marise, Giuseppe Ungaretti (galante, vanitoso, ammiratore di Leopardi), artisti come De Chirico (schivo), Mario Schifano (caotico, gentile, agitato a Cortina), Giacomo Manzù (riservato, legato a Clusone, episodio imbarazzante con la moglie). Si incontra Alberto Sordi (divertente, affascinante, episodio imbarazzante a cena). Il film “La strada” di Fellini provoca forte emozione. Si incontra Fellini per un ruolo in “Amarcord”, ma il personaggio non è adatto. Il desiderio di lavorare con Fellini e Mastroianni rimane. Le esperienze professionali includono tournée in America con Morandi (dono dell’immigrato) e una tournée teatrale di successo con Walter Chiari (“Tra noi”). Si partecipa a Sanremo durante la tournée teatrale e si vince il terzo Festival nel 1974 con “Ciao, cara, come stai?”. “Amarcord” è considerato un capolavoro. Al passo di Pratorena si scoprono le tombe di giovani soldati uccisi dopo essersi arresi, una vicenda non indagata formalmente. La carriera si estende ai paesi di lingua spagnola e al Sud America (incontro con Gina Lollobrigida). Una tournée in Giappone evidenzia l’estrema precisione organizzativa e la gestione di un problema di salute personale. Si intraprende una tournée in Australia, dove si ritrova un compaesano emigrato, Lino Tini, che decide di tornare in Italia. Si accetta una tournée in Unione Sovietica, dichiarando la propria fede cattolica e ottenendo il permesso di andare in chiesa. Si osservano la rigidità del sistema e le disparità sociali. Un guasto tecnico a Mosca porta a cantare senza microfono, ricevendo lodi sulla “Pravda”. Si incontrano difficoltà alla dogana. Un funzionario definisce la cantante “il vero comunista”. Si crea un legame con un accompagnatore. La carriera si sposta verso la televisione commerciale con Fininvest. Si accetta l’offerta di condurre un quiz show, “Ok, il prezzo è giusto!”, per dodici anni. Si verificano episodi negativi nel settore televisivo, ma si riesce a essere reintegrati. Si decide di entrare in politica, influenzati da un politico locale e dalla volontà di riscattare l’esperienza elettorale del padre. Si viene eletti al Parlamento Europeo. L’ambiente politico è difficile. Una decima partecipazione a Sanremo si conclude in modo difficile con un intervento satirico offensivo e un’accoglienza fredda. Si riceve solidarietà ma non dal mondo politico, eccetto una lettera di Cossiga. La pace si trova nel paese natale, Vaglie, luogo di ricordi e affetti. Un desiderio costante della madre era la ricostruzione del campanile, distrutto da un terremoto. Dopo il successo, si decide di realizzare il progetto per i genitori e la comunità. Si raccolgono fondi, ci si accorda con la curia e si superano resistenze. Il campanile viene ricostruito e inaugurato nel 2008. La vecchia campana sopravvissuta suona con le nuove. Alla morte della madre, le campane suonano per annunciare la sua scomparsa e poi a festa. La ricostruzione del campanile rappresenta un forte legame con le origini e un tributo alla famiglia e al paese.Riassunto Lungo
1. Sull’Appennino: Vita in Tempo di Guerra
Vaglie è un piccolo paese sull’Appennino, segnato dall’isolamento e dalla povertà. Qui la vita comunitaria è molto sentita, basata sull’aiuto reciproco e sul ruolo di figure locali che sopperiscono alla mancanza di servizi essenziali. Questo forte senso di appartenenza e solidarietà diventa fondamentale per la sopravvivenza quotidiana. In questo contesto difficile fiorisce la storia d’amore tra Zefiro ed Elsa, un legame nato nell’infanzia che si consolida nonostante le ristrettezze economiche delle loro famiglie e la distanza imposta dal lavoro di Elsa in città. Il loro amore dimostra una grande forza, resistendo alle avversità e superando la gelosia familiare, fino a portarli al matrimonio.La guerra sconvolge la vita quotidiana
L’arrivo della guerra incide profondamente sulla vita del paese. I bombardamenti aerei, riconoscibili dal rumore soprannominato “Pippo”, diventano una fonte costante di paura. La presenza di gruppi partigiani si manifesta in modi contrastanti: alcuni abitanti li vedono come protettori, mentre altri li percepiscono come saccheggiatori a causa delle requisizioni imposte. Tuttavia, la minaccia più temuta proviene dai soldati tedeschi di passaggio, per il rischio concreto di rappresaglie violente contro la popolazione civile, come già accaduto in altre zone vicine.La comunità affronta il pericolo e ritrova umanità
Gli abitanti rimasti, in gran parte donne, anziani e bambini, si trovano a dover affrontare direttamente il pericolo. Cercano rifugi sicuri o tentano di gestire con prudenza le interazioni con le truppe di passaggio. Vengono raccontati episodi di brutalità, come l’uccisione di un civile innocente, ma emergono anche momenti inaspettati di umanità mostrata da alcuni soldati. Di fronte a queste prove, la comunità si stringe, trovando conforto nella preghiera e affidandosi alla saggezza degli anziani per superare i momenti di maggiore tensione e paura. La fine del conflitto coincide infine con il ritiro definitivo delle truppe tedesche dal paese.È sufficiente descrivere la Resistenza come un fenomeno percepito solo tra “protettori” e “saccheggiatori” per cogliere la complessità della guerra civile italiana?
Il capitolo, pur offrendo uno spaccato della vita in un paese appenninico durante il conflitto, presenta una visione forse troppo semplificata del ruolo dei gruppi partigiani e del rapporto con la popolazione. La realtà della guerra civile che si combatté in Italia fu ben più articolata, con diverse formazioni partigiane, tensioni interne, e un rapporto con i civili che variava enormemente a seconda delle zone, delle necessità e delle specifiche situazioni. La scelta di campo non fu sempre netta, e molte comunità si trovarono strette tra diverse forze in lotta, subendo violenze da più parti. Per cogliere le sfumature di questo periodo cruciale, è indispensabile approfondire la storiografia sulla Resistenza e sulla guerra civile, studiando le dinamiche sociali e politiche locali. Letture di autori come Claudio Pavone, Santo Peli o Eric Gobetti possono offrire prospettive più ricche e problematiche rispetto alla dicotomia presentata nel capitolo.2. Infanzia tra Fede e Reale
Un uomo torna a casa dalla prigionia. È molto magro e porta i segni di ciò che ha passato. La figlia, ancora piccola, non lo riconosce subito perché nella sua mente aveva un’immagine diversa del padre. La madre si prende cura dell’uomo con attenzione, lo lava e lo aiuta a riprendersi. All’inizio, la bambina prova un po’ di paura verso questa persona che le sembra uno sconosciuto. Ma un piccolo gesto, la condivisione di un po’ di zucchero, crea subito un legame tra loro.Vita del Paese e Fede
La vita di tutti i giorni nel paese è molto influenzata dalla figura del parroco, che ha un’autorità forte. Decide questioni importanti come l’istruzione dei ragazzi e le possibilità di lavoro. Impone regole severe, per esempio proibisce alle ragazze di indossare i pantaloni e di partecipare ai balli. L’arrivo delle suore porta altri cambiamenti nella comunità. Tra loro, Suor Beatrice insegna il catechismo in modo molto rigoroso. Descrive in modo vivido cosa sono il peccato e l’inferno, incutendo timore. Ma racconta anche le storie delle vite dei santi, offrendo esempi di virtù. Questa educazione religiosa è una parte fondamentale della crescita nel paese.La Prima Comunione
La preparazione per la Prima Comunione è un momento importante. Richiede di imparare bene il catechismo e di fare la confessione. Durante la confessione si raccontano le piccole mancanze dei bambini: le volte che non hanno obbedito, le bugie dette, i piccoli furti o i pensieri che sembrano sbagliati. Per la cerimonia, l’abito bianco viene prestato, perché la famiglia non ha i mezzi per comprarlo. Il giorno della Comunione è difficile, pieno di piccoli problemi pratici. Durante il momento del sacramento, c’è un sentimento di rabbia interiore. Questo sentimento nasce dalla consapevolezza delle difficoltà e delle privazioni che la famiglia deve affrontare.Gli Anni della Scuola
Le esperienze a scuola sono molto diverse a seconda degli insegnanti. Con la maestra Pratisoli, l’ambiente è severo. Usa punizioni fisiche e dice parole dure ai bambini. Un episodio spiacevole con lei porta la madre a intervenire. Questo fatto porta a dover ripetere l’anno scolastico. L’anno successivo si cambia maestro. Il maestro Galaverni è molto diverso: è paziente e incoraggia gli studenti. Grazie a lui, nasce un grande amore per la lettura e la cultura. Insegna anche testi classici, persino in latino, aprendo la mente a nuovi mondi.Vita di Comunità e Dettagli Quotidiani
Nella comunità si vedono anche gesti di aiuto reciproco. L’esempio dell’abito prestato per la Comunione è uno di questi. C’è anche la condivisione di riviste tra le persone. La lettura di certi rotocalchi è considerata ‘proibita’, ma diventa una passione segreta, letta di nascosto. Alcune cose semplici sono grandi novità. Avere un bagno con lo sciacquone, per esempio, è una cosa che incuriosisce e attira l’attenzione. Anche la figura del medico condotto è molto importante e rispettata. Il suo arrivo in paese è un evento che viene segnalato dal suono del clacson della sua auto.Come si può pretendere di comprendere la “rabbia interiore” descritta nel capitolo senza che vengano chiarite le cause profonde delle “difficoltà e privazioni” della famiglia, in particolare quelle legate al passato del padre?
Il capitolo offre uno spaccato toccante di un’infanzia segnata da un contesto difficile, ma la mancata contestualizzazione delle origini di queste sofferenze, specialmente quelle connesse alla prigionia del padre, lascia un’ombra sulla piena comprensione delle dinamiche familiari e interiori. Per colmare questa lacuna interpretativa, sarebbe fondamentale approfondire studi sulla storia sociale ed economica dell’Italia nel dopoguerra, analizzando l’impatto della guerra e della prigionia sulla vita civile e familiare, e le condizioni delle classi meno agiate. Autori come E. Hobsbawm o C. Ginzburg possono fornire prospettive e strumenti utili per questa analisi.3. Vita e incontri in un villaggio di montagna
La vita familiare si svolge in una vecchia casa isolata, chiamata “la baracca”, in attesa del trasferimento in una nuova abitazione nel villaggio. Qui, la protagonista si sente diversa dalle sorelle, in particolare per l’aspetto fisico.La vita nel villaggio
L’arrivo di Anita, una cugina appariscente, attira l’attenzione nel paese e cambia il modo in cui la protagonista vede se stessa. Anche il padre, un uomo riservato ma capace, reagisce a questi eventi che coinvolgono la famiglia e la comunità. Un momento importante per il villaggio è l’arrivo del Vescovo per la Cresima; la preparazione è accurata, ma l’evento si svolge diversamente dal previsto, con un episodio inatteso che riguarda la protagonista. Tra i vicini ci sono Armandino, un anziano che conosce bene il tempo e la natura, e Luciano Raffaelli, un uomo ricco ma all’inizio trasandato che corteggia una delle sorelle, portando la madre a intervenire.Dentro la ‘baracca’
La vecchia casa ha i suoi problemi, come una grande infestazione di topi. Quella che inizia come paura si trasforma in una strana convivenza con un topo chiamato Gigetto. Le sorelle maggiori hanno caratteri molto diversi: Maria Rosa è bella ma molto esigente, specialmente per il suo matrimonio, e questo crea tensioni in famiglia a causa delle preoccupazioni per le apparenze sociali. Wiria, invece, è bella, semplice e fa sacrifici personali per potersi sposare. Il fratello più piccolo, Antonio, è molto amato; supera gravi malattie da bambino e dimostra una grande forza d’animo e talento, nonostante le difficoltà fisiche che incontrerà in futuro. Per trovare un suo spazio, la protagonista si rifugia nei cassetti di un comò, riempiendoli con immagini di personaggi famosi.In un’Unione Sovietica ‘rigida e controllata’, come è stato possibile dichiararsi non-comunisti e cattolici e ottenere il permesso di andare in chiesa?
Il capitolo descrive l’Unione Sovietica come un sistema ‘rigido e controllato’, dove la presenza di accompagnatori suggerisce una stretta sorveglianza. Tuttavia, l’episodio in cui, dopo aver dichiarato apertamente la propria fede cattolica e la non-appartenenza al comunismo, viene concessa la possibilità di andare in chiesa, appare in apparente contraddizione con tale rigidità. Comprendere queste dinamiche richiede un approfondimento sulla complessa realtà sovietica, che non era monolitica e presentava sfaccettature e contraddizioni, soprattutto nel trattamento dei visitatori stranieri di rilievo. Per esplorare meglio questo contesto, si possono consultare studi sulla storia dell’Unione Sovietica, le politiche statali nei confronti della religione e le esperienze di interazione tra cittadini sovietici e stranieri durante la Guerra Fredda. Autori come Orlando Figes o Stephen Kotkin offrono prospettive utili sulla società sovietica.12. Sanremo e il campanile ritrovato
Un’esperienza a Sanremo
La decima partecipazione al Festival di Sanremo si conclude in modo spiacevole. Durante lo spettacolo, un intervento satirico di Roberto Benigni offende profondamente. Anche il presentatore, Paolo Bonolis, introduce l’esibizione con una battuta che sembra richiamare quell’offesa. Il pubblico reagisce con un’accoglienza fredda, solo un applauso di circostanza. Non era questo il modo in cui si desiderava chiudere il rapporto con Sanremo. Molti amici e parenti mostrano solidarietà, ma dal mondo politico arriva poco sostegno, a parte una lettera del presidente Cossiga.Il ritorno a casa e il campanile
La tranquillità si ritrova tornando nel paese natale, Vaglie, un luogo pieno di ricordi e affetti. Tornano alla mente la piazzetta, la fontana, la casa dove si è nati, e volti cari come la nonna Armida e gli altri paesani. Un desiderio che la madre aveva sempre avuto era vedere ricostruito il campanile del paese, crollato a causa di un terremoto nel lontano 1920. Una volta raggiunto il successo, si decide di fare questo per i genitori e per tutta la comunità. Vengono raccolti i fondi necessari, si trova un accordo con la curia e si superano le difficoltà incontrate. Il campanile viene finalmente ricostruito e inaugurato il 5 agosto 2008. La vecchia campana, scampata al sisma, torna a suonare insieme alle nuove campane che sono state acquistate. Quando la madre viene a mancare, le campane suonano prima per annunciare la sua scomparsa e poi a festa per celebrarla. Ricostruire il campanile simboleggia un legame profondo con le proprie radici e un omaggio alla famiglia e al paese.È sufficiente un’offesa personale per innescare un’azione di tale portata comunitaria come la ricostruzione di un campanile?
Il capitolo presenta un contrasto netto tra la spiacevole esperienza pubblica e il ritorno a un contesto privato e comunitario percepito come salvifico. Tuttavia, il passaggio dall’essere offesi a Sanremo al decidere e realizzare la ricostruzione di un simbolo del paese come il campanile potrebbe apparire come una semplificazione narrativa. Per comprendere meglio come le esperienze individuali negative possano catalizzare azioni positive a livello collettivo, e il profondo significato psicologico e sociale dei legami con le proprie radici e i simboli identitari, sarebbe utile approfondire gli studi sulla psicologia della motivazione e sulla sociologia delle comunità.Abbiamo riassunto il possibile
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