Letteratura

Moby Dick

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1. Un letto inaspettato

Ismaele, quando si sente triste, trova conforto nell’oceano. Questa volta, decide di imbarcarsi come marinaio semplice su una baleniera. Non cerca il comando, né vuole viaggiare come passeggero. Desidera solo l’avventura e scoprire il mondo delle balene. Arrivato a New Bedford, cerca un posto dove passare la notte prima di proseguire per Nantucket. La locanda “Lo Sfiato” cattura la sua attenzione: un edificio vecchio e un po’ misterioso. All’interno, un grande dipinto mostra una balena che salta su una nave, mentre armi di cacciatori di balene sono appese alle pareti. Il proprietario, un uomo robusto, informa Ismaele che non ci sono stanze libere. L’unica possibilità è condividere il letto con un ramponiere, un marinaio specializzato nel catturare le balene.Ismaele è preoccupato. Dormire con uno sconosciuto, per di più un cacciatore di balene, non lo convince. Cerca di riposare su una panca, ma è troppo scomoda. Le parole confuse del locandiere, che parla di teste umane vendute, non lo aiutano a calmarsi. Quando il ramponiere, un uomo di nome Queequeg, entra nella stanza, Ismaele è terrorizzato. Il suo corpo è coperto di tatuaggi, la sua pelle è scura. Ismaele teme che possa essere un cannibale. Queequeg, senza dire una parola, inizia un rituale incomprensibile, che spaventa ancora di più Ismaele. Quando Queequeg si infila nel letto, Ismaele non riesce a trattenere un urlo.Il locandiere accorre, rassicurando Ismaele: Queequeg è un uomo buono, non c’è nulla da temere. Ismaele, superata la paura iniziale e le differenze culturali, capisce che Queequeg è una persona gentile. I due fanno pace e condividono il letto. Ismaele, incredibilmente, dorme benissimo. Al risveglio, Ismaele si ritrova abbracciato a Queequeg. La situazione è così strana da farlo sorridere. Con qualche difficoltà, riesce a svegliare il compagno. Osserva Queequeg prepararsi: è sorpreso nel vederlo usare il suo rampone affilato per radersi.Più tardi, fanno colazione insieme ad altri balenieri, tutti stranamente silenziosi. Queequeg usa il suo rampone anche per mangiare, infilzando il cibo con gesti calmi e precisi. La colazione finisce, e i due si rilassano nella sala comune, in attesa di partire per Nantucket.

2. Tra le Vie del Porto, la Casa di Dio e il Cuore di un Pagano

New Bedford è un luogo di contrasti, dove persone diverse come cannibali e giovani di campagna, sono tutte attirate dal richiamo delle balene. La città è ricca grazie all’industria dell’olio di balena, e le case sono come trofei presi dal mare.La cappella dei balenieri mostra il destino di chi va per mare. Le lapidi ricordano chi è morto in mare, e fanno pensare a quanto sia fragile la vita. La fede è l’unico conforto di fronte al mare e ai suoi pericoli.Padre Mapple, un uomo che tutti ascoltano con rispetto, sale sul pulpito con gesti che ricordano il suo passato da marinaio. Racconta la storia di Giona, che serve a spiegare l’importanza di dire sempre la verità. Giona disobbedisce, ma poi si pente e viene salvato. Questo insegna che bisogna ubbidire a Dio.Alla locanda, l’incontro con Queequeg diventa un’amicizia. All’inizio sembra strano, ma poi nasce un legame basato sull’accettazione. Un gesto semplice, come condividere il tabacco, fa cadere ogni differenza. I due diventano amici, e questo dimostra che persone diverse possono convivere in pace.

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25. Echi di Perdita e Ossessione

Il Pequod, la nave baleniera comandata da Achab, incontra la Rachele, un’altra nave che sta cercando disperatamente una delle sue lance perdute. Il capitano Gardiner, a capo della Rachele, rivela che suo figlio era a bordo della lancia scomparsa e supplica Achab di aiutarlo nella ricerca. Ma Achab, consumato dal desiderio di vendicare la sua gamba persa contro la balena bianca Moby Dick, rifiuta freddamente, incurante del dolore altrui.Nella sua cabina, il giovane Pip, mosso dalla paura, implora Achab di non essere lasciato solo. Achab, invece, ordina al ragazzo di rimanere sottocoperta. L’innocenza di Pip tocca il cuore indurito di Achab, ma allo stesso tempo rappresenta un ostacolo alla sua ossessione. Pip, confinato, si rifugia in sogni di grandezza.L’ossessione di Achab cresce a dismisura. Passa ogni istante sul ponte a scrutare l’orizzonte, ossessionato dall’idea di scorgere Moby Dick. Per ampliare la sua visuale, si fa issare in cima all’albero maestro, affidando la sua vita a Starbuck. Improvvisamente, un falco marino gli ruba il cappello, un presagio che preannuncia sventura.Il Pequod incontra poi la Delizia, una nave che porta i segni evidenti della furia di Moby Dick. Il capitano della Delizia racconta quanto sia potente e distruttiva la balena bianca, mostrando i resti della sua lancia distrutta e preparando la sepoltura di alcuni marinai morti nello scontro. Achab, però, non si lascia intimorire e, brandendo l’arpione creato appositamente per Moby Dick, ordina di riprendere immediatamente la caccia.In un raro momento di confidenza, durante una mattina serena, Achab si confida con Starbuck. Rivela la sua solitudine, il peso degli anni passati in mare e il desiderio, ormai lontano, di una vita tranquilla con una famiglia. Starbuck, cogliendo l’attimo, lo implora di abbandonare la folle impresa e tornare a casa. Achab, per un istante, sembra quasi cedere, immaginando una vita diversa. Ma l’ossessione per Moby Dick è troppo forte. Rifiuta la proposta di Starbuck, riaffermando la sua incrollabile volontà. Lo sguardo di Achab torna a perdersi nell’oceano, mentre Starbuck si arrende alla disperazione. Achab, infine, incrocia lo sguardo di Fedallah, il suo misterioso compagno, che gli ricorda la promessa oscura che li lega.

26. Tre Giorni di Caccia

Moby Dick, la balena bianca, appare all’orizzonte e Achab dà l’ordine di iniziare immediatamente la caccia. Il primo giorno, la lancia di Achab viene distrutta dalla furia della balena. Il capitano cade in mare, ferendosi a una gamba, ma la sua ossessione rimane intatta, alimentando la caccia fino al tramonto. Il secondo giorno, l’inseguimento riprende con un’energia ancora maggiore. Moby Dick, in un crescendo di distruzione, attacca le lance: prima quelle di Stubb e Flask, poi di nuovo quella di Achab. Il Parsi scompare tra le onde, trascinato dalle corde intrecciate alla balena. Achab, con la sua gamba d’avorio spezzata, non si arrende, ma rafforza la sua sete di vendetta. Il terzo giorno, la caccia finale ha inizio. Il corpo senza vita del Parsi, legato al dorso di Moby Dick, è un presagio di sventura che però non ferma Achab. In un ultimo, disperato assalto, Achab arpiona la balena. Moby Dick reagisce con una forza inaudita, si scaglia contro il Pequod e lo fa affondare rapidamente. Achab, legato al suo nemico dalla corda del rampone, viene trascinato negli abissi: la sua vendetta si compie nella sua stessa morte. Il mare inghiotte la nave e quasi tutto l’equipaggio. Solo Ismaele sopravvive, aggrappato alla bara di Queequeg, unico testimone della tragedia.

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