Biografie

Memorie della mia vita

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1. La Battaglia per la Vera Pittura

L’infanzia in Grecia segna profondamente la formazione artistica. Un primo ricordo, legato a dischetti metallici lucenti, introduce il sentimento di perfezione, mentre l’apprendimento del disegno inizia presto con maestri che insegnano l’amore per le linee precise, i contorni e i materiali di qualità. Si apprende anche il sistema delle due croci per copiare figure. L’educazione al Politecnico di Atene segue un metodo rigoroso, dedicando anni al disegno da stampe e sculture prima di lavorare dal vero. Questo approccio è considerato essenziale per acquisire perizia e rappresentare figure umane in modo corretto, in contrasto con i metodi moderni. La scoperta dell’olio di lino per la pittura a olio, dopo esperimenti falliti con l’olio d’oliva, evidenzia fin da giovane l’importanza cruciale della conoscenza tecnica. Le esperienze infantili, come la guerra greco-turca o gli attacchi subiti in quanto straniero, prefigurano le battaglie future che l’artista dovrà affrontare.

L’importanza della tecnica e la vocazione morale

La tecnica è fondamentale per l’artista sapiente. L’uso dell’olio emplastico, basato su ricerche in antichi testi, dimostra una superiore maestria e una costante ricerca sui mezzi e sul “mestiere”. Questa ricerca è vista anche come un atto metafisico, guidato da una sete di progresso ideale per la vera arte, non per l’affermazione personale. Questa profondità metafisica fonda una vocazione morale, dove la perfezione tecnica e il giudizio morale diventano piani essenziali nella creazione artistica. Dalla vita vissuta attraverso il fenomeno moderno scaturisce una condanna dell’arte e della società moderne, considerate prive di senso positivo, temperamento e abilità. Questa critica si manifesta apertamente negli anni Quaranta, in un periodo storico segnato dalla guerra.

Il combattente solitario e le sue opere

L’artista si vede come un “monomaco”, colui che combatte da solo per la buona pittura, contrastando il “livore” e la “Santa Alleanza” di pittori e intellettuali modernisti che cercano di ostacolare il suo lavoro. La sua difesa della dignità umana, come quella degli ebrei, è parte di questo imperativo morale che si scontra con la stupidità e la crudeltà del secolo. Questa posizione lo porta a definire se stesso in modo netto, in particolare attraverso autoritratti, scritti autobiografici e testi teorici, concentrati nel 1945. Questa definizione mira a stabilire il possesso intellettuale e materiale dell’arte. Le opere letterarie, come le Memorie della mia vita, il romanzo Une aventure de Monsieur Dudron e il volume Commedia dell’arte moderna, mescolano racconto personale, giudizio storico e tecnica pittorica. La biografia diventa così uno strumento per costruire il proprio mito e attaccare la modernità, promuovendo le tecniche pittoriche tradizionali.

Se la “vera pittura” si fonda sulla tecnica e sulla morale, come può un artista liquidare l’intera arte moderna senza cadere nell’arbitrio o nel mero giudizio personale?
Il capitolo presenta una visione dell’arte fortemente ancorata alla perizia tecnica e a una presunta vocazione morale, usata come base per una condanna senza appello dell’arte e della società moderne. Questa posizione, pur legittima come espressione di un punto di vista, solleva interrogativi sulla sua universalità e oggettività. Per comprendere meglio la complessità del dibattito e valutare criticamente tale affermazione, è utile approfondire la storia dell’arte del XX secolo, studiando i diversi movimenti moderni che l’artista critica, per capirne le premesse teoriche e le realizzazioni pratiche. È inoltre fondamentale esplorare il campo dell’estetica e della filosofia dell’arte, per confrontarsi con diverse teorie sul valore e sul significato dell’opera d’arte, che vanno oltre la sola tecnica o una specifica interpretazione della morale. Approfondire il pensiero di autori che hanno analizzato il modernismo e le sue critiche può fornire il contesto necessario per valutare la polemica dell’artista.


2. Percorsi nell’Arte e Ostilità del Presente

La salute del padre peggiora progressivamente, portando alla sua morte ad Atene. Questo evento segna l’inizio di un periodo di profonda tristezza e isolamento. Si sente una forte mancanza di supporto da parte dei coetanei, con pochissime eccezioni che offrono conforto. Dopo questa dolorosa perdita, si prende la decisione di intraprendere viaggi significativi. Si visita l’Italia e la Germania con l’obiettivo principale di dedicarsi intensamente allo studio dell’arte e della musica.

L’esperienza a Monaco

A Monaco si osserva un apparente benessere diffuso che, tuttavia, nasconde una certa malizia e un’isteria latente nella popolazione. Questa atmosfera superficiale si riflette anche nel mondo artistico. La Secessione di Monaco, pur essendo considerata l’origine della pittura moderna, appare anche come un presagio di eventi negativi futuri. L’esperienza all’Accademia di Belle Arti di Monaco si rivela deludente, piena di studenti privi di talento, in forte contrasto con l’ambiente più stimolante di Atene. Nonostante queste delusioni, è proprio in questo periodo che si sviluppa un profondo interesse per la metafisica applicata all’arte, un’ispirazione che nasce sia dalla lettura di Nietzsche sia dall’atmosfera particolare di alcune città italiane visitate.

Il servizio militare a Ferrara

Il servizio militare a Ferrara durante la guerra si rivela un’esperienza difficile. L’ambiente è rude e lontano dalla sensibilità artistica. Nonostante le condizioni, si incontrano personaggi particolari che lasciano un segno. In questo periodo, si continua a dipingere, concentrandosi sugli “interni metafisici”. Queste opere sono profondamente ispirate dall’atmosfera unica della città di Ferrara.

L’accoglienza della pittura metafisica e l’ambiente romano

La pittura metafisica inizia a essere esposta, prima a Parigi e poi a Roma. Queste mostre ottengono un certo riconoscimento iniziale. Tuttavia, incontrano anche una forte ostilità e una profonda incomprensione da parte di critici e intellettuali. Spesso si verificano boicottaggi o silenzi intenzionali per ignorare il nuovo stile. Arrivati a Roma, si assiste alla decadenza dell’ambiente artistico e letterario. Questo ambiente appare influenzato da modelli stranieri e caratterizzato da pettegolezzi e invidie superficiali. Nonostante le difficoltà esterne e una salute precaria, si decide di approfondire lo studio della grande pittura nei musei. Questo studio porta a una comprensione più profonda e personale dell’arte. Di fronte a questo scenario, si prende la decisione di rimanere in Italia, stabilendosi a Roma. L’obiettivo è continuare a lavorare e cercare di contrastare la decadenza artistica contemporanea osservata.

Su quali basi concrete il capitolo afferma la “decadenza” dell’ambiente artistico romano e l'”ostilità” verso la pittura metafisica, e quanto queste percezioni sono supportate da evidenze oggettive?
Il capitolo descrive con toni molto critici gli ambienti artistici e intellettuali incontrati, in particolare a Roma, parlando di decadenza, invidie e incomprensioni. Tuttavia, la narrazione si concentra sulla percezione personale e non fornisce esempi specifici o contestuali che permettano di valutare l’effettiva situazione dell’arte e della critica nel periodo e nei luoghi citati. Per approfondire questo aspetto e comprendere meglio le dinamiche di accoglienza o rifiuto delle nuove correnti artistiche, è fondamentale studiare la storia dell’arte e della critica d’arte di quel preciso momento storico, esaminando le pubblicazioni, le mostre, i dibattiti e le figure di spicco dell’epoca. Approfondire autori che si sono occupati della critica d’arte e del contesto culturale italiano del primo Novecento può offrire una prospettiva più ampia e documentata.


3. La Corruzione e l’Invidia nell’Arte Moderna

A Parigi, a partire dal 1925, il mercato della pittura moderna è dominato dai mercanti. Questi personaggi, con l’aiuto di critici che si piegano ai loro interessi, hanno il potere di decidere se un artista avrà successo o meno, spesso senza considerare il suo vero valore. Sfruttano la confusione che regna nel mondo dell’arte e l’atteggiamento snob dei compratori, molti dei quali sono stranieri, per aumentare artificialmente i prezzi e fare grandi guadagni. Vengono usati trucchi come le false aste per dare l’impressione che le opere abbiano un valore molto alto. In questo modo, l’arte viene usata e svilita per puri scopi economici.

L’Ostacolo Surrealista

Un forte impedimento per la pittura di valore viene dal gruppo dei surrealisti, guidato da André Breton. Queste persone, descritte come degenerate e prive di vero talento, cercano attivamente di boicottare la produzione artistica che non rientra nei loro interessi. Tentano di avere il controllo su opere del passato e mettono i bastoni tra le ruote alle nuove creazioni usando ogni mezzo possibile, inclusi attacchi personali e prese in giro. Le loro riunioni sono spesso caratterizzate da un atteggiamento presuntuoso e da discorsi senza senso.

La Perdita della Tecnica Artistica

La pittura moderna, in generale, è vista come priva di qualità tecnica e di contenuto profondo. Molti artisti contemporanei sono considerati mediocri. La conoscenza e l’importanza della tecnica pittorica, dell’uso della materia e della pennellata sono fondamentali per creare vera arte, ma questa conoscenza sembra stia scomparendo. La ricerca in questo campo è essenziale per il progresso artistico ed è spesso sostenuta da persone dotate di grande intelligenza e intuito.

La Situazione in Italia

In Italia, nonostante ci siano ambienti ostili e pieni di invidia, esiste ancora una parte di pubblico che compra quadri per il semplice piacere di possederli, non per snobismo o per fare speculazioni economiche, a differenza di quanto accade in altri paesi. Tuttavia, anche in Italia si manifesta una forte invidia verso gli artisti di talento, specialmente da parte di intellettuali e pittori che non hanno raggiunto lo stesso livello e si sentono minacciati. Questa ostilità si traduce in tentativi di boicottaggio e nel voler sminuire il valore delle opere attuali a favore di quelle del passato. La mancanza di serietà e competenza si vede anche nelle istituzioni artistiche e nelle mostre ufficiali.

Le Radici dell’Invidia

L’opposizione e il risentimento contro gli artisti che dimostrano valore nascono spesso dall’incapacità e dall’ignoranza di coloro che non riescono a raggiungere lo stesso livello. Questa invidia si sfoga in attacchi personali e nel tentativo di creare confusione nel pubblico, impedendo di riconoscere la vera arte.

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Ma su quali basi oggettive si può definire un’intera epoca artistica una “putrefazione progressiva”?
Il capitolo espone con forza la propria visione sulla decadenza dell’arte moderna, basata su criteri di maestria tecnica e studio della natura. Tuttavia, la storia dell’arte è costellata di periodi in cui i canoni tradizionali sono stati sovvertiti, generando inizialmente scandalo e rifiuto, per poi essere riconosciuti come tappe fondamentali. Per valutare criticamente affermazioni così nette, è indispensabile approfondire non solo la tecnica artistica, ma anche la storia della critica d’arte, le teorie estetiche e la sociologia dell’arte, discipline che studiano come il valore artistico venga costruito, negoziato e riconosciuto nel tempo e nel contesto sociale. Autori come Arnold Hauser o Howard Becker possono offrire prospettive utili su questi processi.


5. La Tecnica, Anima della Pittura

La pittura oggi attraversa un periodo di crisi profonda, principalmente a causa della quasi totale perdita del “mestiere”, cioè della tecnica. Molti artisti moderni tendono a sminuire l’importanza della tecnica, preferendo parlare di “spiritualità” o “ispirazione”. Questo atteggiamento, secondo quanto osservato, nasconde spesso una mancanza di preparazione e di effettiva capacità nel lavorare i materiali. La parola stessa “tecnica” deriva dal greco Téchne, che significa Arte, sottolineando il suo legame fondamentale con la creazione artistica. La causa principale di questo declino è strettamente legata al grande sviluppo industriale del secolo scorso. L’industrializzazione ha portato alla produzione di massa di materiali per artisti, sostituendo i metodi tradizionali che per secoli avevano permesso ai pittori di sviluppare il loro mestiere e creare opere di grande valore. Questo cambiamento ha interrotto la trasmissione di conoscenze pratiche essenziali. Le correnti artistiche moderne, dall’impressionismo all’astrattismo, vengono viste come una conseguenza diretta di questa perdita di competenza tecnica e dell’incapacità di eseguire un lavoro di alta qualità.

La base: l’imprimitura

Una preparazione fondamentale per una buona pittura è l’imprimitura, lo strato che si applica sulla tela o sulla tavola prima di iniziare a dipingere. Le tele che si trovano in commercio oggi sono spesso preparate in modo sbrigativo e superficiale, rendendo quasi impossibile ottenere un risultato pittorico soddisfacente se il pittore non si occupa personalmente di preparare la superficie in modo adeguato. Un maestro dei secoli passati, abituato a materiali e preparazioni specifiche, non troverebbe oggi sul mercato ciò che gli serviva. Fortunatamente, esistono ancora sistemi e ricette precise per preparare le imprimiture, adatte sia per la pittura a tempera che per quella a olio. Queste preparazioni richiedono l’uso di materiali specifici come la colla di pesce, il gesso, la biacca (carbonato basico di piombo), il tuorlo d’uovo, l’olio di lino, l’essenza di trementina, la gomma arabica e il miele. Questi ingredienti vengono miscelati in proporzioni ben definite per creare emulsioni o paste dense, a seconda della tecnica. Per l’imprimitura a olio, in particolare, è importante che lo strato preparatorio sia molto denso per permettere una buona lavorazione successiva del colore.

Diluenti e medium: la preparazione dei colori

Anche i diluenti e i medium, ovvero le sostanze che si mescolano ai colori per renderli lavorabili, richiedono preparazioni specifiche e accurate. Si utilizzano spesso vernici a base di resine naturali sciolte in essenza di trementina o olio, oppure si creano emulsioni. Una vernice oleo-resinosa, ad esempio, si prepara sciogliendo la resina nell’olio riscaldato a fuoco basso. Esiste una vernice particolarmente interessante preparata con il litargirio (un ossido di piombo) cotto insieme all’olio di lino. Questa vernice speciale permette di lavorare in modo rapido, usando sia materia fluida che più corposa, e rende le pennellate “untuose”, consentendo di sovrapporre strati di colore senza che si mescolino immediatamente tra loro. Per la pittura a tempera, che usa colori solubili in acqua, i medium sono diversi. Spesso si basano su colla, gomma arabica o uovo, a volte miscelati con aceto, olio e miele. Questi medium servono a legare i pigmenti in polvere e a permettere la loro diluizione con acqua. Anche la tela per la tempera richiede una preparazione specifica a gesso, rifinita con diverse mani di emulsione.

La tecnica e l’intelligenza artistica

La padronanza della tecnica pittorica è strettamente legata a un tipo di intelligenza specifica per l’arte. Un pittore che possiede questa intelligenza comprende che la pittura non è semplicemente stendere colore su una superficie, ma è costruire un vero e proprio “tessuto”, un intreccio complesso di tinte sapientemente sovrapposte l’una sull’altra. Questa visione della pittura come una struttura stratificata e complessa è fondamentale. La ricerca continua e la sperimentazione costante nel campo della tecnica sono considerate essenziali per il progresso e lo sviluppo dell’artista nella sua arte.

Davvero le correnti artistiche moderne sono solo una conseguenza della perdita di competenza tecnica?
Il capitolo presenta un legame causale molto forte tra la perdita delle tecniche pittoriche tradizionali, dovuta all’industrializzazione, e l’emergere delle correnti artistiche moderne, quasi come se queste ultime fossero una semplice conseguenza o una reazione a tale mancanza. Questa visione rischia di semplificare eccessivamente la complessità dei movimenti artistici moderni, che sono stati influenzati da una miriade di fattori sociali, filosofici, scientifici e culturali, oltre che da una ricerca estetica e concettuale nuova. Per comprendere appieno le origini e il significato dell’arte moderna, è fondamentale approfondire lo studio della storia dell’arte del XIX e XX secolo, esplorando le diverse scuole di pensiero e i contesti socio-culturali in cui sono nate, e magari confrontarsi con testi di sociologia dell’arte che analizzano il ruolo dell’artista e dell’opera nella società che cambia.


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