Letteratura

Meditazione

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1. La Strada Verso la Notte

Un bambino, durante l’estate, si lascia cullare dall’altalena nel giardino di casa, mentre il mondo intorno a lui si anima. Davanti ai suoi occhi scorre la vita dei campi, in un’atmosfera di tranquillità. La cena, consumata a lume di candela, sembra isolarlo dal mondo, ma l’arrivo degli amici interrompe questo momento di quiete. La serata si accende: giochi e corse sfrenate trasformano la campagna in un vero e proprio parco avventure. Il gruppo si avventura tra sentieri e fossi, in un crescendo di competizione e divertimento. La stanchezza inizia a farsi sentire, ma l’energia del gruppo non si spegne. Quando la notte avanza e la luna illumina il paesaggio, emerge un senso di solitudine. Il gruppo si stringe, correndo e cantando, quasi a voler scacciare l’oscurità. Il passaggio di un treno offre l’occasione per unire le voci in un canto ancora più forte, quasi a cercare un contatto con il mondo esterno. Al momento dei saluti, il bambino si separa dagli amici che tornano alle loro case. Lui, invece, si incammina in una direzione diversa, verso il bosco e la città. Una città popolata da figure insonni, avvolte in un alone di mistero, che sembrano attrarlo verso l’ignoto.

2. L’incontro Smascherato

Giunto a destinazione a tarda sera, l’invitato si ritrova in compagnia di un uomo incontrato lungo il cammino. Vorrebbe riposare, è stanco, ma l’uomo insiste per entrare nella stessa casa. Seppur controvoglia, l’invitato accetta. Cala il silenzio, rotto solo dai rumori della notte. L’accompagnatore si presenta e chiede all’invitato di fare lo stesso, ma il suo atteggiamento desta subito sospetti. L’invitato, esperto della vita cittadina, riconosce in lui i modi tipici dell’imbroglione. Ricorda le figure losche incontrate in città, abili nell’adescare le vittime con tecniche manipolatorie e sguardi insistenti. L’uomo, appoggiato al muro, conferma i suoi sospetti. Decide quindi di smascherarlo, e con una pacca sulla spalla, dichiara di averlo scoperto. Sale rapidamente le scale, entrando in casa. Prova sollievo alla vista del personale di servizio, che gli appare affidabile e rassicurante. L’accoglienza formale e premurosa lo introduce infine nella sala, lasciandosi alle spalle l’ambiguo incontro.[/membership]

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3. L’Inquietudine Serale

Il negoziante è sempre in ansia per via del suo lavoro. Questa ansia gli causa mal di testa e un senso di insoddisfazione, perché il suo negozio è piccolo. Deve sempre stare attento a tutto: ai clienti, ai dipendenti, a non fare errori e a capire cosa vuole comprare la gente del suo quartiere.I soldi che guadagna non gli sembrano nemmeno suoi. Ha paura che possa succedere qualcosa a quei soldi e vorrebbe evitare che vadano persi. Pensa a come altre persone potrebbero spendere i suoi soldi in feste e divertimenti, o scappando in America.Quando finisce di lavorare, invece di sentirsi sollevato, si sente ancora più agitato. Questa agitazione lo travolge come un’onda, senza una meta precisa. Nonostante questa agitazione, sembra solo un uomo stanco: ha la faccia sporca, le mani sudate, i vestiti macchiati di polvere, una cuffietta in testa e gli stivali rovinati. Cammina lentamente per strada, sentendosi instabile e con le mani che tremano.Arrivato a casa, si sente profondamente solo. Pensa che anche altre persone, tornando a casa, si sentono sole, anche se sono stanche e di fretta. Nell’ascensore, si guarda allo specchio e parla alla sua immagine, come se volesse scappare da quella situazione. Immagina di volare via dalla città, come gli uccelli che vanno in posti più tranquilli.Dalle finestre dell’ascensore, vede la vita della città: processioni, persone che si salutano, bambini che giocano, navi lontane. Vede anche momenti di tensione, come un furto per strada. La polizia a cavallo riporta l’ordine, ma le strade diventano tristi e vuote. Alla fine, arriva al suo piano, suona il campanello e torna alla sua vita di tutti i giorni, salutando la ragazza che gli apre la porta.

4. L’Ospite Inquietante

Una sera di novembre, un uomo è sopraffatto da una profonda infelicità. Si muove nervosamente nella sua stanza, in preda a un’agitazione incontenibile. All’improvviso, un bambino appare, emergendo dall’ombra di un corridoio. Si ferma, appoggiato al muro, e osserva l’uomo in silenzio. L’uomo, sorpreso, lo saluta e si prepara a uscire, ma poi inizia a parlargli, teso. Gli chiede se per caso abbia sbagliato stanza, ma il bambino risponde di essere nel posto giusto. L’uomo, preoccupato di disturbare i vicini, si sente rispondere che la porta è già stata chiusa a chiave. La situazione è strana, ma l’uomo offre comunque ospitalità al bambino. La sua risposta, però, è ambigua, quasi minacciosa, e l’inquietudine aumenta. Per allentare la tensione, l’uomo accende una candela. Stanco e confuso, decide di uscire, ma incontra un inquilino che lo prende in giro, parlando di un “fantasma” nella sua stanza. L’uomo lo corregge: non è l’apparizione in sé a spaventare, ma il suo significato nascosto. Vorrebbe andarsene, ma un senso di abbandono lo assale. Rinuncia all’uscita, torna indietro e decide di andare a dormire, lasciando il mistero di quella visita inattesa avvolto nell’ombra.

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La fine della corda", Joseph Conrad
Lo spartito del mondo. Breve storia del dialogo tra culture in musica