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Contenuti del libro
Informazioni
“Medici eretici. La millenaria rivolta contro il pensiero omologato” di Massimo Roccia ti porta in un viaggio affascinante attraverso la storia della medicina, raccontando le battaglie di chi ha osato sfidare il dogma scientifico e le credenze consolidate. Dal mondo antico, dove scienza e fede si scontravano già con figure come Ippocrate che separava la cura dalla religione, passando per il Medioevo islamico con Avicenna e Averroè che cercavano di conciliare o difendere la ricerca medica, fino al Rinascimento con i medici ribelli come Paracelso e Vesalio che hanno rivoluzionato l’anatomia guardando direttamente il corpo umano. Il libro prosegue nel tempo, esplorando l’introduzione dell’anestesia e dell’antisepsi, scoperte fondamentali che hanno incontrato incredibile resistenza, e arriva fino alle rivoluzioni della cardiochirurgia con il bypass cardiaco di Favaloro e il trapianto di cuore di Barnard, mostrando come l’innovazione medica sia spesso una lotta contro l’inerzia e i pregiudizi. È una storia di coraggio, persecuzioni e dedizione, che evidenzia l’importanza dell’osservazione diretta e dell’etica medica contro il conformismo, un racconto che dimostra come il progresso in medicina sia sempre passato attraverso la “ribellione” di chi ha voluto guardare con i propri occhi.Riassunto Breve
La storia della medicina è segnata da uno scontro costante tra la ricerca basata sull’osservazione diretta e l’esperienza, e la sottomissione a regole fisse, spesso dettate da credenze religiose o dal potere politico. Ippocrate di Kos, per esempio, separa la cura dalla religione, basandola sull’osservazione dei sintomi, ma questo approccio laico incontra opposizione e il suo pensiero viene in parte messo a tacere. Dopo di lui, Claudio Galeno riprende alcune idee ippocratiche ma le adatta a una visione compatibile con le religioni, garantendosi influenza per oltre mille anni, anche se i suoi studi, basati spesso su animali, contengono errori che diventano verità intoccabili. Nel mondo islamico, figure come Avicenna cercano compromessi tra scienza e religione, mentre Averroè difende la ricerca, inclusa la dissezione umana, ma viene perseguitato. Il Cinquecento porta grandi cambiamenti. Paracelso viaggia e sperimenta, bruciando i libri antichi per promuovere una medicina basata sull’esperienza e sulla chimica, ma il suo approccio polemico gli crea problemi. Andrea Vesalio rivoluziona l’anatomia dissezionando direttamente i corpi umani e correggendo gli errori di Galeno nel suo libro *De humani corporis fabrica*, ma anche lui affronta l’opposizione dei medici legati alla tradizione. Anche le innovazioni che riducono la sofferenza incontrano resistenza. L’anestesia moderna, scoperta da dentisti come Wells e Morton, è osteggiata perché il dolore è visto come utile o legato a credenze negative. L’omeopatia di Samuel Hahnemann, basata sul principio di curare il simile con il simile usando sostanze diluite, affronta anch’essa molta ostilità. Un esempio drammatico di resistenza al nuovo è la storia di Ignác Semmelweis, che scopre che lavarsi le mani previene la febbre puerperale, ma viene perseguitato dai colleghi che rifiutano l’idea di essere responsabili delle morti. Anche Ana Aslan, con i suoi studi sull’invecchiamento e il Gerovital H3, incontra ostacoli nonostante il successo. Infine, la storia della cardiochirurgia nel XX secolo mostra il contrasto tra René Favaloro, che sviluppa il bypass e dedica la sua vita alla medicina come servizio sociale, lottando contro la corruzione e finendo tragicamente, e Christiaan Barnard, che esegue il primo trapianto di cuore e sfrutta la fama. Il bypass di Favaloro, che ripara i cuori, diventa una procedura diffusa che aiuta milioni, mentre il suo ideale di medicina al servizio dell’umanità si scontra con un sistema che premia il successo personale e il profitto.Riassunto Lungo
1. Scienza e Fede: Uno Scontro Antico
La medicina come arte basata sull’osservazione e sulla cura del paziente nasce con Ippocrate di Kos. Egli stabilisce una prassi definita, fatta di visite, raccolta di sintomi e diagnosi precise. Il suo contributo fondamentale è l’aver separato la cura dalla religione, negando l’influenza divina sulla malattia e sulla salute umana. Questo approccio laico, basato sulla materia e sulla ragione, lo rende una figura controversa nel suo tempo. Specialmente dopo la sconfitta di Atene e il prevalere di Sparta, che favorisce un ritorno alla supremazia religiosa, il suo pensiero incontra resistenze. Nonostante la sua fama, le informazioni dirette su Ippocrate sono scarse, forse a causa di una volontà di silenziare il suo pensiero considerato “ateo”. La sua eredità viene in parte manipolata nel tempo, come nel caso del Giuramento, attribuito a lui ma forse di origine diversa e poi adattato per renderlo accettabile.Il Sistema di Galeno
Dopo Ippocrate, Claudio Galeno sistematizza la medicina, riprendendo alcune teorie ippocratiche ma integrandole con una visione che vede gli organismi strutturati da un ente supremo. Questo rende il suo lavoro compatibile con le religioni monoteiste emergenti, garantendogli un’enorme influenza per oltre mille anni nella storia della medicina. Nonostante alcuni progressi significativi, come la distinzione tra arterie e vene, Galeno si basa spesso su dissezioni animali, commettendo errori che vengono poi accettati come dogma per secoli. La sua opera, tradotta e a volte male interpretata, blocca di fatto la ricerca medica basata sull’osservazione diretta del corpo umano per un lunghissimo periodo.La Ricerca nel Mondo Islamico
Nel mondo islamico, figure come Avicenna e Averroè affrontano lo stesso conflitto tra la libera ricerca scientifica e la dottrina religiosa stabilita. Avicenna, medico e filosofo di grande fama, cerca di conciliare il pensiero antico con la teologia ortodossa, spesso trovando compromessi per evitare problemi con il potere religioso e politico del suo tempo. Il suo capolavoro, il Canone della medicina, diventa un testo fondamentale per generazioni di medici, ma allo stesso tempo contribuisce a rafforzare una visione dogmatica della pratica medica. Averroè, invece, difende con forza la filosofia e la ricerca basata sulla ragione, includendo la necessità della dissezione del corpo umano per comprenderne il funzionamento. Egli sostiene con determinazione che scienza e religione, pur seguendo strade diverse, mirano entrambe alla scoperta della verità. Nonostante il suo valore intellettuale e il suo impegno per la conoscenza, Averroè viene perseguitato per le sue idee considerate troppo audaci. I suoi libri vengono bruciati, ma il suo pensiero riesce a sopravvivere grazie ai suoi allievi e alle traduzioni delle sue opere.Scienza Contro Dogma
L’opposizione tra la ricerca basata sull’esperienza e l’osservazione diretta e la sottomissione al dogma religioso o politico ha rappresentato un freno significativo allo sviluppo della scienza per lungo tempo nella storia umana. Questo scontro si manifesta in epoche e culture diverse, come dimostrano le storie di questi importanti pensatori e medici. La volontà di indagare la realtà con la ragione e l’osservazione si scontra con la necessità di aderire a verità stabilite dall’autorità, che siano religiose o politiche. Questa tensione costante ha spesso portato alla persecuzione di chi cercava nuove strade e metteva in discussione le conoscenze acquisite. Solo superando questa resistenza e affermando il valore dell’indagine empirica, la conoscenza scientifica ha potuto progredire liberamente, trasformando radicalmente la nostra comprensione del mondo naturale e del corpo umano.È così semplice ridurre la storia della scienza a un eterno scontro tra ragione e dogma?
Il capitolo presenta un quadro necessario del conflitto tra l’indagine empirica e le verità stabilite, ma rischia di semplificare eccessivamente un rapporto ben più complesso. La storia della scienza non è solo una linea retta di progresso ostacolata dalla religione o dal potere politico; è intessuta di interazioni, a volte conflittuali, a volte collaborative, tra diverse forme di conoscenza e autorità. Per comprendere appieno questa dinamica, è utile esplorare la storia della scienza in contesti culturali e religiosi diversi, analizzando non solo gli scontri ma anche i momenti di sintesi o coesistenza. Approfondire la filosofia della scienza e la sociologia della conoscenza può aiutare a capire come le idee scientifiche emergono, si affermano e vengono accettate, considerando non solo l’opposizione esterna ma anche i fattori interni alla comunità scientifica e le condizioni sociali più ampie. Autori come Thomas Kuhn o Stephen Jay Gould offrono prospettive che vanno oltre la semplice dicotomia.2. La nuova medicina: Guardare con i propri occhi
Il Cinquecento porta grandi novità, come la stampa e scoperte in terre lontane e nella scienza. In questo tempo di cambiamenti, anche la medicina e lo studio del corpo umano, che per secoli si erano basati solo su vecchi libri, iniziano a essere messi in dubbio.Paracelso e il sapere dall’esperienza
Paracelso, che era medico e anche esperto di alchimia, viaggia molto in Europa. Vuole imparare dalle cose che vede e prova di persona, non solo leggendo libri. A Basilea, insegna in tedesco perché tutti possano capire, e fa un gesto forte: brucia i libri dei medici famosi del passato, come Ippocrate e Galeno. Dice che la medicina deve basarsi sull’esperienza, cioè guardare bene il malato e provare nuove cure con la chimica. Per lui, l’alchimia è molto importante per la medicina, perché unisce la cura del corpo allo studio di come è fatta la natura e i metalli. Inventa nuove medicine fatte con sostanze chimiche. Questo suo modo di fare, così diverso dal solito e un po’ scontroso, gli crea molti problemi e lo costringe a cambiare spesso città.Vesalio e lo studio diretto del corpo umano
Andrea Vesalio, un esperto di anatomia, cambia completamente il modo di studiare il corpo umano. Quando insegna a Padova, non usa il vecchio metodo, dove il professore leggeva libri antichi e un aiutante faceva la dissezione. Vesalio fa tutto da solo, aprendo i corpi e guardando con i suoi occhi. Il suo libro più importante, De humani corporis fabrica, uscito nel 1543, mostra descrizioni precise e disegni fedeli di come è fatto il corpo umano, tutto basato su quello che ha visto lui. Questo libro corregge tanti sbagli che c’erano nei testi di Galeno, perché Galeno spesso aveva studiato animali, non uomini. Per esempio, Vesalio fa vedere che la “rete mirabile” non esiste nel corpo umano. Anche se il suo lavoro aveva i limiti del suo tempo, Vesalio rende lo studio del corpo una scienza che si basa su quello che si vede. Anche lui, come Paracelso, deve affrontare chi non vuole cambiare e resta legato agli insegnamenti di Galeno.Sia Paracelso che Vesalio sono figure chiave di questo cambiamento. Non accettano più quello che dicevano i libri antichi e spingono per un modo di studiare basato sull’esperienza diretta, sull’osservazione attenta e sul provare le cose. Questo porta la medicina a lasciare da parte il sapere solo teorico e a diventare una scienza che indaga la natura e il corpo umano osservandoli direttamente.Il “guardare con i propri occhi” di Paracelso, intriso di alchimia, è davvero lo stesso empirismo rigoroso di Vesalio, o il capitolo mescola approcci molto diversi sotto un’unica etichetta di “nuova medicina”?
Il capitolo identifica correttamente il Cinquecento come un’epoca di svolta per la medicina, sottolineando il passaggio dal sapere libresco all’osservazione diretta. Tuttavia, accostare l’approccio di Paracelso, fortemente legato all’alchimia e a una visione complessa della natura e del corpo, all’empirismo anatomico di Vesalio, basato sulla dissezione sistematica, potrebbe semplificare eccessivamente il quadro. Sebbene entrambi rifiutassero l’autorità incondizionata degli antichi, le basi teoriche e le pratiche operative di Paracelso differivano notevolmente da quelle di Vesalio. Per comprendere appieno la complessità di questa transizione, è utile approfondire la storia dell’alchimia e della chimica rinascimentale, e confrontare le diverse metodologie scientifiche emergenti. Autori che si occupano della storia della scienza e della medicina nel Rinascimento possono fornire il contesto necessario.3. Ribellioni contro il dolore
Nel passato, le pratiche mediche causavano spesso sofferenze intense ai pazienti. Per alleviare il dolore si usavano rimedi come l’oppio o alcune erbe, ma i risultati erano scarsi e imprevedibili. Questa situazione spingeva a cercare soluzioni più efficaci per rendere sopportabili gli interventi e le cure. La necessità di controllare il dolore era evidente, ma trovare un modo sicuro ed efficace rappresentava una grande sfida per la medicina del tempo. La mancanza di metodi adeguati limitava anche il tipo di interventi che si potevano eseguire.I pionieri dell’anestesia moderna
La svolta arrivò negli Stati Uniti grazie a due dentisti, Horace Wells e William Morton, considerati i padri dell’anestesia moderna. Wells scoprì che il protossido di azoto, il cosiddetto “gas esilarante”, aveva proprietà anestetiche e lo usò per estrazioni dentarie. Tuttavia, una dimostrazione pubblica fallì a causa di un dosaggio sbagliato, screditando temporaneamente la sua scoperta. Morton, invece, sperimentò con successo l’etere dietilico per un’operazione chirurgica. Nonostante il successo, Morton cercò di brevettare la sostanza con un nome diverso per profitto personale, scatenando accese dispute sulla vera paternità della scoperta e sull’etica legata all’uso di queste nuove sostanze.Le tante resistenze al cambiamento
L’introduzione dell’anestesia incontrò una forte opposizione da diverse parti della società. Molti medici, legati a idee antiche, credevano che il dolore fosse una parte utile del processo di guarigione, quasi un segnale per capire la malattia. La gente comune temeva la perdita di coscienza indotta dall’anestesia, associandola a pratiche di stregoneria o a stati pericolosi. Le istituzioni religiose vedevano spesso il dolore come una punizione divina o un mezzo per purificarsi dai peccati, e l’anestesia sembrava un modo per sfuggire a questa condizione. Nonostante queste resistenze culturali e mediche, l’anestesia si diffuse progressivamente, anche grazie all’appoggio di figure influenti come la regina Vittoria, che la utilizzò per il parto, legittimandone l’uso. Più avanti si svilupparono anche tecniche di anestesia locale, che inizialmente incontrarono anch’esse un certo scetticismo.La sfida dell’omeopatia
Un’altra figura che si ribellò alle pratiche mediche tradizionali fu Samuel Hahnemann, il fondatore dell’omeopatia. Hahnemann criticava duramente le cure del suo tempo, ritenute spesso più dannose che utili per i pazienti. Sperimentando su se stesso con la corteccia di china, usata per curare la malaria, notò che in una persona sana provocava sintomi simili a quelli della malattia. Da questa osservazione nacque il principio fondamentale dell’omeopatia: “similia similibus curantur”, ovvero curare il simile con il simile. Hahnemann sviluppò un metodo che puntava a curare l’intera persona, non solo i sintomi, utilizzando sostanze naturali estremamente diluite. Anche Hahnemann, come i pionieri dell’anestesia, affrontò una notevole ostilità da parte della comunità medica e farmaceutica consolidata, che vedeva le sue idee come una minaccia al proprio sapere e alla propria pratica.Sia l’anestesia che l’omeopatia rappresentarono sfide radicali alle idee mediche e culturali prevalenti riguardo al dolore, alla malattia e alla guarigione, generando per questo motivo una forte opposizione da parte dell’establishment medico e della società del tempo.Ma siamo sicuri che la “resistenza” incontrata da Semmelweis sia della stessa natura di quella affrontata da Ana Aslan?
Il capitolo presenta due figure come esempi di resistenza all’innovazione. Tuttavia, accostare il caso di Semmelweis, la cui intuizione sull’igiene è oggi un pilastro della medicina basata sull’evidenza, a quello di Ana Aslan e del Gerovital H3, un trattamento la cui efficacia come “anti-invecchiamento” è stata ed è tuttora oggetto di ampio dibattito scientifico e regolatorio, rischia di creare confusione. Non ogni “resistenza” è uguale; a volte è scetticismo necessario di fronte a prove insufficienti o controverse. Per comprendere meglio queste dinamiche, è utile approfondire la storia della medicina, la sociologia della scienza e i meccanismi di validazione scientifica e regolatoria. Autori come Robert N. Proctor o Ben Goldacre possono offrire prospettive critiche sulla scienza e la sua accettazione.5. Medicina e Ideali
Quando si parla di cardiochirurgia nel XX secolo, emergono due figure che hanno segnato la storia con percorsi molto diversi: René Favaloro e Christiaan Barnard. Entrambi raggiungono traguardi medici di enorme importanza nel 1967, ma con approcci alla medicina e alla vita profondamente differenti. Barnard, in Sudafrica, realizza il primo trapianto di cuore umano il 3 dicembre, un intervento che cattura l’attenzione mondiale. Favaloro, un medico italo-argentino, compie un’altra impresa fondamentale il 9 maggio: il primo bypass aorto-coronarico, una tecnica che rivoluzionerà la cura delle malattie cardiache.Due percorsi, due visioni
René Favaloro cresce con un forte legame con la sua terra e un profondo senso della missione medica come servizio. La sua visione lo porta a rifiutare un posto in ospedale che avrebbe richiesto un’adesione politica, scegliendo invece di lavorare in un piccolo villaggio isolato della Pampa argentina. Lì, non si limita a curare le malattie fisiche, ma affronta anche i problemi sociali causati dalla povertà e dall’analfabetismo, creando un centro sanitario efficiente. Per lui, la medicina è un servizio ispirato alla dignità e all’uguaglianza di ogni persona. Questa visione del medico come figura al servizio della comunità è radicata in un’idea del cuore non solo come organo fisico, ma anche come sede dello spirito e delle emozioni, un concetto presente in diverse tradizioni e filosofie.L’innovazione del bypass
Con il desiderio di perfezionarsi, Favaloro si trasferisce negli Stati Uniti, dove sviluppa e mette a punto la tecnica del bypass. Questo metodo permette di riparare il cuore esistente, creando una nuova via per il flusso sanguigno e offrendo una soluzione efficace per molti pazienti con arterie coronariche ostruite. Dopo questa scoperta rivoluzionaria, Favaloro torna in Argentina. Qui, il suo obiettivo è fondare un centro cardiovascolare che offra assistenza gratuita e formazione, mettendo sempre il benessere collettivo (“noi”) prima del successo personale (“io”). La sua lotta contro la corruzione e i tentativi di privatizzare la sanità pubblica in Argentina segnano profondamente la sua vita e culminano in un tragico epilogo.Fama mondiale contro servizio umile
Christiaan Barnard, al contrario di Favaloro, è spinto da una grande ambizione. Dopo aver eseguito il primo trapianto di cuore, raggiunge una fama mondiale immediata e sfrutta abilmente i media. Vive un’esistenza pubblica e agiata, godendo della celebrità che deriva dal suo successo chirurgico. Nonostante l’enorme impatto mediatico, il trapianto di cuore rimane una procedura limitata dalla scarsa disponibilità di donatori e dalle sfide legate al rigetto.L’impatto duraturo delle due tecniche
Mentre il trapianto di Barnard rimane un intervento complesso e meno accessibile su larga scala, il bypass sviluppato da Favaloro diventa una procedura estremamente diffusa che aiuta milioni di pazienti in tutto il mondo a continuare a vivere con i loro cuori riparati. Favaloro incarna un approccio medico focalizzato sull’umanità, sulla giustizia sociale e sul servizio disinteressato. La sua dedizione a questi ideali lo rende una figura che “risale la corrente” rispetto a un sistema medico sempre più orientato al profitto e al successo individuale, rappresentando un esempio di medicina “sovversiva” nel suo impegno per l’uguaglianza e l’accesso alle cure per tutti.Ma è davvero così semplice dividere il mondo medico tra “servizio umile” e “fama mondiale”?
Il capitolo presenta un contrasto netto tra le due figure, quasi a volerle incasellare in categorie morali distinte. Tuttavia, la realtà della ricerca e dell’innovazione medica è spesso più complessa, fatta di ambizione, competizione, ma anche di una profonda dedizione al progresso e alla cura dei pazienti. Ridurre il contributo di Barnard alla sola ricerca di celebrità ignora le immense sfide scientifiche e tecniche del primo trapianto. Per cogliere le sfumature, sarebbe utile approfondire la storia della chirurgia, l’etica della ricerca medica e il ruolo dei media nella scienza. Autori come Thomas Kuhn o Steven Shapin hanno esplorato come la scienza progredisce e come le scoperte vengono recepite dalla società.Abbiamo riassunto il possibile
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