Letteratura

Mastro-don Gesualdo

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1. Fuoco e Fango: Intrighi e Disgrazie a San Giovanni

Un incendio divampa nel palazzo della famiglia Trao, seminando il panico. L’allarme, inizialmente scambiato per un terremoto, rivela la cruda realtà: le fiamme divorano la dimora dei nobili. I proprietari, Don Diego e Don Ferdinando, appaiono confusi, parlano di ladri. Intanto, i vicini accorrono per domare l’incendio. Gesualdo Motta, preoccupato per la sua casa vicina, si unisce agli altri per dare una mano.Il fuoco è partito dalla cucina. Nella stanza di Donna Bianca, sorella dei Trao, si avverte una strana agitazione, dietro una porta chiusa a chiave. Qualcuno dice di aver visto un ladro fuggire dalla finestra, poi uno sparo rompe il silenzio. Quando la porta viene aperta, Bianca è sconvolta: implora il fratello di ucciderla.Le autorità arrivano, ma Don Diego minimizza, parla solo di uno spavento. Il medico, chiamato per Bianca, suggerisce che il matrimonio potrebbe risolvere i suoi problemi di “nervi”. Intanto, si mormora della povertà dei Trao e della necessità di un buon matrimonio per la giovane.Don Diego, preoccupato, chiede aiuto alla cugina, la baronessa Rubiera. Ma la baronessa, donna pratica e interessata al denaro, pensa più agli affari che ai problemi di famiglia. Si insinua l’idea di un matrimonio riparatore per Bianca, forse con il figlio della baronessa.Durante la festa del paese, le voci su Bianca si diffondono rapidamente. Gesualdo, invitato alla festa, si ritrova al centro dei pettegolezzi, indicato come possibile marito di Bianca. Il barone Zacco non nasconde il suo disprezzo per l’ascesa di Gesualdo e per le manovre matrimoniali in corso.Bianca, in disparte, cerca di parlare con il cugino, ma lui è evasivo, sottomesso alla madre. Si parla di un matrimonio combinato per entrambi: lui con un’altra, lei con Gesualdo. L’idea è che questo matrimonio porti vantaggi a entrambi, in termini di prestigio e denaro.Gesualdo, uomo d’affari instancabile, subisce un duro colpo: il crollo del ponte a cui aveva lavorato. La disgrazia lo mette contro il padre e lo getta nello sconforto. Tornato a casa, trova conforto nella fedele serva Diodata, che gli ricorda le sue umili origini. Gesualdo prova affetto per lei, ma sa che il matrimonio con Bianca Trao, anche senza amore, è un passo necessario per consolidare la sua posizione e proteggere i suoi interessi. Ancora una volta, i sentimenti passano in secondo piano rispetto all’ambizione e alla convenienza.

2. Nozze e Discordie

Don Gesualdo, rientrato a casa dopo il crollo del ponte, trova rifugio in Diodata, mentre la sorella Speranza sfoga la sua rabbia. Intanto, cresce il suo interesse per Donna Bianca, una donna che appare adatta al suo comando e abituata alle difficoltà. Decide di sposarla, ma non per amore: è una scelta di convenienza. La salute di Don Diego Trao peggiora e Donna Marianna Sganci convince i fratelli Trao a dare il consenso al matrimonio. Presenta l’unione come una soluzione ai problemi economici e al futuro incerto di Bianca. Don Diego, ormai stremato, acconsente. Bianca accetta un matrimonio senza amore. L’aristocrazia locale, però, è ostile. Vede in Don Gesualdo un nemico, un usurpatore. Il Barone Zacco e il Baronello Rubiera, in particolare, si sentono minacciati dalla sua ascesa, confermata quando Don Gesualdo si impegna in un’asta per le terre comunali, con un’offerta che suscita scalpore. Mastro Nunzio, il padre, disapprova pubblicamente le azioni del figlio, temendo per il futuro della famiglia. Le nozze vengono celebrate, ma l’atmosfera è cupa. Pochi invitati importanti, freddezza da parte della famiglia di Bianca, imbarazzo tra gli sposi. La notte di nozze è carica di tensione, con una Bianca sofferente e chiusa, incapace di aprirsi al marito, presagio di future incomprensioni. [/membership]

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3. Intrighi e Passioni al Teatro

Durante una rappresentazione teatrale, la gelosia di donna Fifì esplode quando trova un biglietto indirizzato alla prima donna. Questo scatena il caos nel suo palco. Intanto, il barone Mèndola sparge voci sulla vita privata degli attori, e il Capitano d’Arme deve intervenire per calmare la situazione. Don Ninì Rubiera si innamora dell’attrice Aglae, e questa passione lo porta a indebitarsi con mastro-don Gesualdo. La madre di Don Ninì, la baronessa Rubiera, è contraria a questa relazione, perché teme problemi economici per il figlio. Il colera arriva nel paese, diffondendo paura e confusione. Molti scappano, ma le questioni di famiglia e i problemi di soldi rimangono importanti. La morte del vecchio Motta fa litigare i figli, Speranza, Santo e don Gesualdo, per l’eredità, mostrando tensioni e avidità. Isabella, figlia di Don Gesualdo, cresce in un collegio, lontana da questi problemi. Tornata a casa, si avvicina al cugino Corrado La Gurna, un giovane poeta senza soldi. Don Gesualdo non approva questo legame, perché vuole un matrimonio ricco per la figlia. Nonostante i tentativi di Don Gesualdo, l’amore tra Isabella e Corrado diventa più forte. Isabella, innamorata, scappa dal collegio per stare con Corrado, contro il volere del padre. Don Gesualdo, arrabbiato e preoccupato per i soldi della dote, reagisce con forza. Cerca di separarli e organizza un matrimonio di convenienza per Isabella con un nobile, ma senza ricchezze.

4. La Spirale Discendente

Don Gesualdo Motta obbliga la figlia Isabella a un matrimonio d’interesse con il Duca di Leyra, ma la scelta si rivela disastrosa. Isabella è profondamente infelice e arriva a minacciare il suicidio. Il Duca, interessato solo al denaro, sperpera la dote e minaccia la separazione. Don Gesualdo, dopo una visita alla figlia, si sente invecchiato e amareggiato, maledicendo i parenti fonte di continui problemi. La salute di Bianca, moglie di Don Gesualdo, peggiora rapidamente a causa della tisi. Don Gesualdo, pur di vederla felice, accetta di pagare ingenti somme al Duca affinché Isabella riveda la madre. Tuttavia, Isabella non si decide a tornare. Bianca muore, rassegnata, con il rimpianto di non aver riabbracciato la figlia. Nel paese, intanto, cresce il malcontento popolare. Si parla apertamente di rivoluzione e di ridistribuire le terre comunali. Don Gesualdo, attaccato da ogni fronte, si ritrova sempre più solo e teme per le sue proprietà. Il barone Rubiera e il canonico Lupi lo coinvolgono in intrighi politici e affaristici, ma lui rifiuta. La situazione precipita con l’omicidio di Nanni l’Orbo, un uomo a conoscenza dei segreti dei notabili del paese. La colpa ricade ingiustamente su Don Gesualdo, accusato di essere un tiranno e un nemico del popolo. La folla inferocita si dirige verso la sua casa, minacciando il saccheggio. Don Gesualdo, malato e spaventato, è costretto alla fuga. Si nasconde in casa del Marchese Limòli, ma la rivolta popolare continua a crescere. Sempre più debole e malato, Don Gesualdo si rifugia nel palazzo Trao, la casa natale della defunta moglie Bianca. Qui, assiste impotente alla rovina del suo mondo, mentre la malattia lo consuma. Si trasferisce infine a Palermo, nel palazzo della figlia duchessa. Don Gesualdo, ormai in fin di vita, è circondato dal lusso e dalle cure, ma nulla può salvarlo. Consapevole della fine, si preoccupa solo della sorte dei suoi beni. Muore solo e abbandonato, in una dimora lussuosa che non sente sua.

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