Contenuti del libro
Informazioni
“Maschi in bilico. Uomini italiani dalla ricostruzione all’era digitale” di Arnaldo Spallacci ci porta dentro un mondo che sta cambiando un sacco: quello degli uomini in Italia. Non è più la storia di un tipo solo, ma di tante identità maschili diverse che si trovano a fare i conti con un sacco di cose nuove. Il libro esplora come sono cambiati i percorsi di vita degli uomini italiani, dall’uscire di casa al diventare padri, spesso più tardi di prima, anche per colpa della crisi economica che ha colpito forte il mercato del lavoro maschile. Si parla di come la famiglia italiana resti importante, ma anche di come la paternità sia vissuta in modi nuovi, con padri più presenti, anche se la divisione del lavoro domestico è ancora un casino. Un capitolo importante è sulla violenza, vista non solo come violenza di genere contro le donne, ma anche come qualcosa che gli uomini subiscono, pure se se ne parla poco. Poi c’è tutto il discorso sulle rappresentazioni maschili nei media e sulla sessualità maschile, tra vecchi stereotipi e comportamenti che cambiano. Insomma, il libro mostra che la condizione maschile in Italia è super complessa, piena di sfide, con differenze enormi tra chi sta meglio e chi peggio, e che gli uomini in transizione stanno cercando un nuovo equilibrio in un mondo dove i ruoli di genere non sono più così fissi.Riassunto Breve
La condizione maschile in Italia presenta un quadro complesso e in evoluzione. Si osservano ritardi nelle tappe di vita tradizionali, come l’uscita dalla famiglia, l’ingresso nel lavoro stabile, il matrimonio e la paternità, spesso legati a difficoltà economiche e precarietà che colpiscono gli uomini, specialmente in età adulta. La permanenza in famiglia si prolunga, ma non sempre per inerzia, a volte per necessità lavorative o per cercare autonomia. La famiglia rimane un punto di riferimento importante.Nella vita domestica, persiste una forte disuguaglianza nella divisione dei compiti a sfavore delle donne, anche se i padri mostrano un maggiore coinvolgimento nella cura dei figli rispetto al passato. La figura paterna si trasforma, passando da un modello più distante a uno che cerca un rapporto affettivo più stretto, anche se l’aumento delle separazioni crea nuove sfide per i padri. Gli uomini più anziani mostrano maggiore attività sociale e supporto familiare, smentendo lo stereotipo dell’isolamento.Nel campo della giustizia, gli uomini sono maggiormente coinvolti sia come autori che come vittime di reati. Le statistiche mostrano una prevalenza maschile tra i condannati e i detenuti per diversi tipi di crimini, ma gli uomini sono anche più a rischio di essere vittime di reati generali come omicidi o rapine. La discussione sulla violenza di genere si concentra sulla violenza maschile contro le donne, vista a volte come strutturale, ma esistono anche studi che evidenziano la violenza reciproca nelle relazioni e la violenza subita dagli uomini, un fenomeno meno studiato e supportato.Le rappresentazioni mediatiche e letterarie degli uomini italiani sono variegate, oscillando tra l’idea di un maschile in crisi o immutabile. La sessualità maschile è spesso stereotipata come incontenibile, ma i comportamenti sessuali cambiano, e la sessualità si presenta come un aspetto in ridefinizione, potenzialmente più flessibile. Anche il fenomeno della prostituzione e il ruolo del cliente rientrano in questa discussione sulla sessualità maschile.Sul piano strutturale, la condizione maschile cambia. Il corpo diventa oggetto di cura estetica, anche se i consumi in questo settore possono essere influenzati da fattori economici. Gli uomini hanno una minore speranza di vita rispetto alle donne, anche se il divario si riduce. Nel mercato del lavoro, l’occupazione maschile ha subito colpi dalla crisi, mentre quella femminile è cresciuta, e le donne guadagnano terreno in ruoli qualificati. Nell’istruzione, le donne superano gli uomini in termini di risultati e lauree. Anche nella distribuzione del reddito, il divario si riduce, con una diminuzione del reddito maschile e un aumento della povertà che colpisce anche gli uomini.Questi cambiamenti portano a una pluralizzazione delle identità maschili, allontanandosi da un modello unico tradizionale. Esistono differenze significative all’interno della popolazione maschile, legate all’età, alla regione e alla classe sociale, che influenzano reddito, lavoro e salute. La realtà maschile attuale è variegata, con diversi modelli di comportamento e valori che coesistono, riflettendo una condizione in transizione e internamente differenziata.Riassunto Lungo
1. Percorsi maschili tra persistenze e nuovi ruoli
I percorsi di vita degli uomini in Italia hanno subito un cambiamento notevole nel tempo. Tappe importanti come l’uscita dalla famiglia di origine, l’ingresso nel mondo del lavoro, il matrimonio e la nascita del primo figlio avvengono oggi in età più avanzata. Questo ritardo non dipende solo da fattori culturali, ma è strettamente legato anche a problemi economici, come la crisi e la mancanza di stabilità nel lavoro. Questi fattori colpiscono in modo particolare gli uomini tra i 35 e i 49 anni, più delle donne nella stessa fascia d’età. La permanenza nella casa dei genitori si allunga, ma questo non significa sempre che i giovani siano inattivi; molti cercano infatti la propria autonomia o lasciano la casa per motivi legati al lavoro. In questo contesto, la famiglia continua a essere percepita come un supporto fondamentale.I ruoli in famiglia: casa e figli
Nella gestione dei lavori domestici, c’è ancora una forte differenza tra uomini e donne, con queste ultime che si occupano della maggior parte delle faccende. Tuttavia, si nota un piccolo aumento dell’impegno maschile, specialmente nella cura dei figli. I padri dedicano più tempo ai bambini rispetto al passato, anche se la differenza rispetto al tempo dedicato dalle madri alle faccende di casa rimane significativa. Questa disparità è influenzata da aspetti culturali e dalle diverse aree geografiche del paese, essendo più marcata al Sud. Le idee sui ruoli di genere mostrano una tendenza verso una maggiore divisione dei compiti, anche se resistono ancora visioni più tradizionali, legate più al livello di istruzione che al genere di appartenenza.La paternità è un’esperienza vissuta dalla maggior parte degli uomini, ma la figura del padre si è trasformata. Dal padre che in passato era spesso “silenzioso”, si è passati a figure più presenti e coinvolte nella vita dei figli. C’è un dibattito aperto su come sia cambiata la figura paterna, se sia “scomparsa” o semplicemente diversa. Esempi di padri moderni mostrano profili che cercano un rapporto più affettivo e vicino ai figli. L’aumento delle separazioni ha portato anche a un aumento di padri che vivono separati dai figli, affrontando spesso difficoltà economiche e cercando sostegno in gruppi dedicati alla bigenitorialità, che promuovono il diritto dei figli a mantenere un rapporto con entrambi i genitori.
La condizione degli uomini anziani
Gli uomini con più di 60 anni mostrano oggi una maggiore attività, si dichiarano più soddisfatti della propria vita e partecipano attivamente alla vita sociale e familiare. Spesso offrono supporto economico ai figli e si prendono cura dei nipoti. Questo dimostra che lo stereotipo dell’anziano isolato non corrisponde alla realtà per molti. Le esperienze di vita degli uomini sono comunque molto diverse tra loro, influenzate in modo significativo dal livello di istruzione raggiunto e dall’area geografica in cui vivono.Davvero la crisi economica colpisce gli uomini tra i 35 e i 49 anni più delle donne nella stessa fascia d’età, o è un’affermazione che necessita di maggiore contesto?
Il capitolo afferma che i fattori economici colpiscono in modo particolare gli uomini tra i 35 e i 49 anni, più delle donne nella stessa fascia d’età, ma non fornisce elementi sufficienti per comprendere perché questa specifica comparazione sia valida o quale sia la natura di tale maggiore impatto. Per approfondire questo aspetto, sarebbe utile consultare studi specifici sul mercato del lavoro italiano e sulle disuguaglianze di genere in ambito economico, analizzando dati statistici per fasce d’età. Discipline come l’economia del lavoro e la sociologia economica possono offrire gli strumenti per comprendere meglio queste dinamiche. Approfondire il pensiero di economisti e sociologi che si occupano di disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro può fornire il contesto mancante.2. Il Doppio Volto della Violenza
Gli uomini sono coinvolti nella violenza sia come chi la commette sia come chi la subisce. Le statistiche giudiziarie in Italia mostrano che la grande maggioranza dei condannati e detenuti sono uomini, oltre l’80% del totale. Sono loro a commettere la maggior parte dei reati gravi come omicidi volontari, rapine e violenza sessuale, ma anche aggressioni, minacce e stalking. Però, gli uomini sono anche più spesso vittime di molti reati rispetto alle donne, inclusi omicidi, rapine, furti e truffe. Il rischio di subire un reato è maggiore per gli uomini in generale. Solo per violenza sessuale e stalking le donne sono vittime in percentuale più alta rispetto agli uomini.La Violenza di Genere e i Suoi Limiti
Spesso si parla di “violenza di genere”, intendendo soprattutto la violenza fatta dagli uomini contro le donne. Questo modo di vedere, usato da istituzioni e in certi studi, tende a considerare la violenza maschile contro le donne non come un caso isolato, ma come qualcosa legato alle differenze di potere tra i generi o come una reazione all’indipendenza femminile. Questa visione però spesso non considera la violenza che gli uomini subiscono, anche nelle relazioni intime. Non considera nemmeno le ricerche che mostrano come la violenza nelle coppie possa essere fatta da entrambi i partner, come suggerisce la teoria del conflitto familiare. Di conseguenza, la ricerca e l’attenzione pubblica sulla violenza subita dagli uomini sono limitate in Italia. Gli uomini che sono vittime tendono a non denunciare e non esistono servizi di aiuto specifici dedicati a loro.Chi Sono gli Autori di Violenza?
Le ricerche pratiche ci dicono chi sono gli uomini che usano violenza, specialmente in famiglia. Spesso presentano problemi specifici che aumentano il rischio. Questi possono essere problemi psicologici, l’abuso di alcol o droghe, o una storia personale in cui hanno subito violenza in passato. Questi studi non confermano l’idea che l’uomo violento sia una persona “normale” e “insospettabile”. Al contrario, le indagini mostrano che spesso questi uomini hanno comportamenti aggressivi anche al di fuori della casa o della relazione intima.Gli Interventi Attuali e un Approccio Più Ampio
Le azioni per contrastare la violenza contro le donne, come campagne di sensibilizzazione e programmi di trattamento per uomini violenti, adottano spesso un approccio che mette l’accento sulla responsabilità maschile, legandola alla differenza di potere tra uomo e donna. Però, l’efficacia di questi interventi non è sempre chiara e presenta delle complessità. Anche il modo in cui le vittime (uomini e donne) vedono e vivono la violenza subita mostra sfaccettature che vanno oltre questa singola spiegazione. Tutto questo suggerisce che per affrontare il problema della violenza in modo efficace, serve un modo di vedere più completo. Un approccio migliore considererebbe il rispetto reciproco e l’idea di democrazia nelle relazioni tra le persone.Se la violenza di genere non considera la violenza subita dagli uomini e quella reciproca, quanto è davvero utile questo concetto per capire la violenza nella sua interezza?
Il capitolo solleva un punto cruciale riguardo ai limiti del concetto di “violenza di genere” quando questo si concentra quasi esclusivamente sulla violenza maschile contro le donne, trascurando le statistiche sulla vittimizzazione maschile e le dinamiche di violenza reciproca nelle relazioni. Questa prospettiva, pur dominante in certi contesti, è oggetto di dibattito accademico e pubblico. Per approfondire questa controversia e formarsi un’opinione più completa, è essenziale esplorare la letteratura scientifica che presenta dati e interpretazioni diverse. Si possono consultare studi di criminologia e vittimologia che analizzano i tassi di vittimizzazione per genere in diverse tipologie di reato. È utile anche esaminare le ricerche in ambito psicologico e sociologico che studiano le dinamiche relazionali e la violenza all’interno delle coppie, incluse quelle che evidenziano la possibilità di violenza bidirezionale. Approfondire autori che rappresentano sia la prospettiva che enfatizza il legame tra violenza e disuguaglianza di potere di genere, sia quella che considera una gamma più ampia di fattori e dinamiche relazionali, può aiutare a comprendere la complessità del fenomeno violenza al di là di una singola chiave interpretativa.3. Immagini e realtà del maschio italiano
Le immagini degli uomini italiani presentate nei media e nei libri non sono sempre uguali. Alcune descrivono gli uomini in difficoltà, incerti tra il desiderio di cambiare e la voglia di mantenere vecchi schemi. Altre li vedono come sostanzialmente uguali a prima, ancora legati a un modo di pensare maschilista. A volte queste descrizioni usano toni negativi, parlando di ansia, solitudine o violenza. I libri che affrontano questo tema si sono evoluti in due fasi: una iniziale, più ironica e incentrata sulla “guerra tra i sessi”, e una più recente, con toni più cupi, che dipinge un’immagine negativa e fissa del maschile.La sessualità e gli stereotipi
Un aspetto centrale riguarda la sessualità maschile. Molte persone, anche donne, credono fortemente che gli uomini abbiano desideri sessuali più intensi e una sessualità “naturalmente incontenibile”. Questa idea giustifica comportamenti diversi a seconda del genere e alimenta lo stereotipo dell'”uomo cacciatore”. Le ricerche mostrano che i comportamenti sessuali sono cambiati nel tempo, soprattutto per le donne, che hanno la prima esperienza sessuale prima e hanno più partner rispetto al passato. Tuttavia, gli uomini continuano ad avere in media un numero maggiore di partner e un’attività sessuale più elevata, specialmente in età avanzata. Nonostante gli uomini esprimano preoccupazioni sulle proprie performance, la soddisfazione sessuale generale non sembra essere in una crisi profonda.Il tema del sesso a pagamento
Si parla anche del sesso a pagamento. Nonostante la chiusura delle case chiuse decisa con la Legge Merlin nel 1958, questo fenomeno esiste ancora. Le stime sul numero di prostitute e clienti variano molto e vengono spesso usate nelle discussioni politiche. Di recente, l’attenzione si è spostata sul cliente. Non viene più visto solo come una persona che sfrutta, ma anche come un individuo con motivazioni proprie, a volte legate alla solitudine o alla ricerca di affetto. Queste persone possono anche riflettere sulla propria sessualità, a volte confrontandosi in comunità online.Cambiamento o immutabilità?
Le visioni sul maschile italiano oscillano tra l’idea di una natura che non cambia e la possibilità di evoluzione. Nonostante i cambiamenti nella società e nel comportamento femminile, molti stereotipi rimangono. Le ricerche presentano un quadro più complesso e meno negativo rispetto ad alcune narrazioni dei media e dei libri. Questo suggerisce che la sessualità maschile, come altri aspetti della vita degli uomini, si trova in un momento di ridefinizione, che potrebbe portarla a essere più flessibile e aperta al dialogo nelle relazioni.Ma questa “transizione” non rischia di dipingere gli uomini come meri spettatori passivi dei cambiamenti sociali, ignorando la loro capacità di agire e ridefinire attivamente le proprie identità?
Il capitolo descrive efficacemente i mutamenti esterni che influenzano la condizione maschile, ma potrebbe non esplorare a sufficienza come gli uomini stessi, nei loro contesti sociali e personali, stiano attivamente negoziando, resistendo o abbracciando nuove forme di maschilità. Approfondire la sociologia di genere e gli studi sulle maschilità contemporanee può offrire una visione più completa, considerando le diverse strategie e le molteplici identità che emergono. Autori come Connell o Kimmel hanno fornito strumenti concettuali per analizzare queste dinamiche complesse, superando una visione unidirezionale del cambiamento.5. Le molteplici facce della condizione maschile in Italia
La vita degli uomini italiani non è uguale per tutti e va oltre le idee comuni. Ci sono grandi differenze tra loro. Queste differenze dipendono da quanto sono anziani, dove vivono (Nord o Sud Italia) e quanti soldi guadagnano. Gli uomini più vecchi e quelli più ricchi hanno in genere redditi maggiori, e questo alza la media generale. Invece, gli uomini che vivono nel Sud Italia spesso stanno peggio in termini di soldi, lavoro e salute rispetto a quelli del Nord.Cambiamenti nel lavoro, nell’economia e il confronto con le donne
Negli ultimi anni, la situazione economica e di lavoro per alcuni uomini è diventata più difficile, soprattutto per via della crisi. Molti uomini hanno visto diminuire i loro guadagni. La povertà è aumentata e in certi casi è uguale o anche maggiore di quella delle donne. Questa difficoltà fa sentire gli uomini meno contenti della loro situazione nella società e con i soldi che hanno. Allo stesso tempo, guardando da vicino, le condizioni di vita di uomini e donne si stanno avvicinando in molti aspetti. Anche se oggi gli uomini sembrano avere ancora alcuni vantaggi, se guardiamo come è cambiata la situazione nel tempo, vediamo che le donne hanno migliorato molto la loro posizione (soprattutto nello studio e nel lavoro). Quella degli uomini è un po’ peggiorata, e questo ha ridotto le differenze che c’erano in passato.La salute degli uomini
Per quanto riguarda la salute, gli uomini affrontano rischi specifici. Spesso fanno lavori pericolosi, vivono ruoli sociali che li espongono a maggiori pericoli e hanno abitudini di vita (come fumare, bere alcol, essere sovrappeso) che influiscono sulla loro salute. Gli uomini vivono in media meno anni delle donne. Però, spesso pensano di stare meglio e vivono più anni sentendosi in buona salute. Sono più a rischio di morire per cause esterne, come incidenti. Purtroppo, il suicidio è un problema che riguarda soprattutto gli uomini ed è aumentato tra quelli che lavorano durante gli anni della crisi.Nuovi comportamenti e diverse identità
Si notano anche cambiamenti nel modo in cui gli uomini si comportano. Molti iniziano a prendersi più cura di sé. Danno più importanza al ruolo di padre e ai legami familiari, anche se in casa continuano a fare in genere meno lavori domestici. La realtà maschile di oggi è molto diversa. Esistono tanti modi diversi di essere uomini e di comportarsi. C’è il padre attento e presente, ma anche chi si sente vittima dei cambiamenti. Troviamo l’uomo molto attento all’immagine digitale, ma anche chi difende i vecchi modelli tradizionali. E poi c’è chi semplicemente osserva e si adatta senza avere un’idea precisa di chi vuole essere.Ma se la condizione maschile è così frammentata, quali sono le cause profonde di questa diversificazione, al di là di una semplice descrizione?
Il capitolo descrive efficacemente la molteplicità delle identità maschili contemporanee, ma non approfondisce sufficientemente i meccanismi socio-culturali ed economici che generano tale frammentazione. Per comprendere meglio le radici di questi “nuovi comportamenti e diverse identità”, sarebbe utile esplorare la sociologia del genere e gli studi culturali. Autori come Pierre Bourdieu o Raewyn Connell offrono strumenti concettuali per analizzare la costruzione sociale delle identità e i processi di cambiamento.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]