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Contenuti del libro
Informazioni
ti catapulta in un viaggio pazzesco attraverso vite spezzate e luoghi lontani. Al centro c’è Jozef Pronek, un ragazzo di Sarajevo che si ritrova a Chicago, cercando di mettere insieme i pezzi dopo la guerra in Bosnia. Ma non è solo la sua storia; il libro intreccia il suo presente difficile da immigrato a Chicago con i ricordi vividi della sua giovinezza a Sarajevo, tra musica, amori e i primi segni del conflitto. Poi c’è un altro filo narrativo che ti porta indietro nel tempo e nello spazio, a Shanghai, seguendo la figura enigmatica di Evgenij Pick, un russo che si reinventa tra spionaggio e teatro, mostrando come le identità possano essere fluide e costruite. C’è anche un legame con l’Ucraina del 1991, un momento di grandi cambiamenti politici che si intreccia con un’intensa ricerca personale. Questo romanzo parla di cosa significa essere sradicati, del peso della storia e del trauma, di come il passato ti insegue ovunque, che tu sia un bosniaco a Chicago o un russo a Shanghai. È una riflessione potente sulla ricerca di un posto nel mondo quando senti di non appartenere a nessun luogo.Riassunto Breve
Vite vengono spostate a causa di conflitti e rivoluzioni. Una persona cerca lavoro a Chicago e incontra Jozef Pronek, originario di Sarajevo. La vita di Pronek nella sua città natale, con la giovinezza, la musica, le prime esperienze e i cambiamenti politici che portano alla guerra, viene rievocata. Pronek lascia Sarajevo poco prima del conflitto. L’incontro a Chicago collega il presente difficile con il passato. In Ucraina, un legame intenso si sviluppa con Jozef Pronek durante un programma di studio, in un periodo di grandi cambiamenti politici. Vengono condivise storie familiari complesse, legate a padri con passati difficili. Si cerca un senso in un contesto di incertezza esistenziale e politica. La guerra lascia segni profondi, manifestandosi attraverso ricordi di violenza e perdita. A Chicago, Jozef Pronek cerca lavoro e si confronta con l’indifferenza e la persistenza dell’odio etnico, incontrando un emigrato serbo che nega le atrocità. Pronek cerca un altro impiego, affrontando insicurezze legate alla lingua e all’accento. Stabilisce un legame con una collega, ma le interazioni con altri evidenziano il suo sentirsi straniero. Un episodio di violenza repressa culmina nella distruzione dell’appartamento, un’esplosione di rabbia e frustrazione. A Shanghai, un’altra figura, Evgenij Pick, vive una vita costruita su finzioni e attività criminali, presentandosi come un eroe fuggito dalla rivoluzione russa. La sua vera storia di spia e criminale si intreccia con la storia della città. La sua figura, legata a una stanza d’albergo, continua a evocare disagio e terrore. Queste esperienze mostrano come il peso del passato, il trauma della violenza e lo spostamento influenzano profondamente le identità individuali, manifestandosi in modi complessi e spesso distruttivi, anche lontano dai luoghi d’origine.Riassunto Lungo
1. Vite spostate e ricordi di Sarajevo
Una persona a Chicago si trova senza lavoro e cerca impiego come insegnante di inglese. Le difficoltà economiche rendono la situazione pesante: l’affitto è in ritardo e alcuni mobili di casa sono stati venduti per pochi soldi. Durante un colloquio di lavoro in un istituto, questa persona visita alcune classi e, inaspettatamente, riconosce un volto familiare: Jozef Pronek, un uomo originario di Sarajevo.La giovinezza a Sarajevo
La storia si sposta indietro nel tempo, ripercorrendo la vita di Jozef Pronek nella sua città natale, Sarajevo. Nato nel 1967, cresce in un ambiente segnato dalla presenza affettuosa della nonna. La sua infanzia è anche il tempo delle prime esperienze intense, inclusi i primi incontri con la realtà della morte. Con l’adolescenza, la musica diventa una passione centrale. Inizia suonando in band che propongono cover dei Beatles, per poi sviluppare un proprio stile legato al blues, che gli permette di esprimere emozioni profonde.Esperienze formative e cambiamenti politici
Durante la giovinezza, Jozef vive le prime esperienze amorose che segnano la sua crescita. Un altro passaggio fondamentale è il servizio militare, un periodo caratterizzato da momenti difficili e umiliazioni, ma anche da incontri che lasciano un segno. Frequenta l’università, ma presto abbandona gli studi, sentendo il richiamo della scrittura. Si dedica così a comporre poesie e canzoni blues, testi che riflettono un senso di dolore e sentimenti intensi legati alla sua interiorità. La vita a Sarajevo scorre tra relazioni e interessi personali, mentre intorno a lui si avvertono i cambiamenti politici che spingono la regione verso il conflitto.La partenza e l’incontro a Chicago
Jozef Pronek lascia Sarajevo nel gennaio del 1992, poco prima che la guerra scoppi e sconvolga la città e le vite dei suoi abitanti. L’incontro inaspettato a Chicago, anni dopo, durante la ricerca di un lavoro da parte dell’altra persona, crea un ponte tra il presente difficile e incerto e il passato vissuto a Sarajevo. Le esperienze maturate nella città natale, gli eventi storici come la guerra e lo spostamento forzato, continuano a plasmare profondamente le vite degli individui, manifestandosi anche a grande distanza e in contesti completamente diversi.Il capitolo descrive una partenza forzata, ma quanto chiarisce davvero il contesto politico che ha reso Sarajevo un luogo da cui fuggire?
Il capitolo, pur offrendo uno spaccato intimo della vita del protagonista, accenna solo superficialmente ai “cambiamenti politici” che hanno portato al conflitto. Per comprendere appieno le ragioni profonde della sua “partenza forzata” e l’impatto di tali eventi sulla sua vita successiva, sarebbe fondamentale approfondire la storia della dissoluzione della Jugoslavia e le dinamiche che hanno innescato la guerra in Bosnia. Discipline come la storia contemporanea dei Balcani o la scienza politica focalizzata sui conflitti post-jugoslavi possono fornire il quadro necessario. Autori come Misha Glenny o Noel Malcolm hanno trattato estesamente questi temi.2. Desiderio e rivoluzione
L’arrivo in Ucraina nel 1991 per un programma di studio coincide con l’incontro significativo con Jozef Pronek. Tra i due si sviluppa rapidamente un legame intenso, nutrito dalla condivisione di storie personali e intime. In particolare, emergono i racconti legati ai loro padri e alle esperienze di vita difficili che li hanno segnati. Il padre del protagonista, un immigrato ucraino a Chicago con un passato da partigiano di Bandera, incarna una mascolinità dura, segnata dalla violenza e da una notevole distanza emotiva, un modello difficile da comprendere appieno. Jozef, di origine bosniaca, narra invece di un padre severo, ma che utilizzava un metodo di punizione quasi rituale, offrendo una prospettiva diversa sul rapporto padre-figlio.Il contesto politico e l’attrazione inattesa
Il soggiorno in Ucraina si svolge in un momento di profondi cambiamenti politici per il paese. Si assiste a eventi di rilievo, come la visita del presidente americano George Bush a Babi Yar, un luogo tristemente noto per una strage storica, dove il discorso ufficiale pronunciato appare in netto contrasto con la realtà percepita e vissuta dalla popolazione. È in questo scenario di incertezza e trasformazione che, parallelamente, si manifesta un’attrazione profonda e del tutto inattesa verso Jozef. Questa attrazione non è solo legata alla sua persona, ma rappresenta anche il desiderio di un modo di vivere più autentico e radicato nel presente, un’alternativa concreta all’incertezza esistenziale che affligge il protagonista, impegnato in una tesi accademica che ai suoi occhi appare priva di un reale senso pratico.Relazioni superficiali e desiderio celato
Nel tentativo di trovare un equilibrio o forse una distrazione dalla crescente tensione interiore, si cerca di instaurare una relazione con Vivian, un’altra studentessa americana presente sul posto. Tuttavia, questo rapporto si dimostra fin da subito impacciato e superficiale, incapace di fornire quella connessione profonda e autentica che il protagonista sembra cercare. Nonostante questo tentativo di normalità, il desiderio per Jozef rimane il sentimento predominante e centrale, anche se non viene mai confessato o espresso apertamente. Questa tensione emotiva sotterranea continua a crescere, influenzando la percezione degli eventi circostanti.Il culmine nel caos politico
La tensione, sia quella personale che quella politica, raggiunge un punto culminante durante il tentato colpo di stato che ha luogo nell’agosto del 1991. Mentre la popolazione si raduna spontaneamente nella piazza centrale di Kiev, Khreschatek, per protestare e manifestare la propria volontà, il protagonista si trova immerso nel caos e nell’incertezza di quel momento storico. È proprio in questa situazione di grande tumulto politico e sociale che si manifesta con una forza inaspettata un forte impulso emotivo, un desiderio impellente di connessione profonda verso Jozef. Questo istante di potenziale intimità e rivelazione si colloca in modo sorprendente nel pieno della turbolenza politica che sta cambiando il destino del paese.La perdita familiare e l’impronta dell’esperienza
Parallelamente agli eventi politici che scuotono l’Ucraina, giunge al protagonista la notizia della malattia terminale del padre. Poco tempo dopo il suo rientro a Chicago, il padre muore. Questo evento segna la fine definitiva di un rapporto complesso, spesso segnato da incomprensioni e distanza emotiva, e rende impossibile qualsiasi possibilità di riconciliazione o chiarimento. L’esperienza vissuta in Ucraina, in particolare il legame intenso e significativo sviluppato con Jozef e la partecipazione indiretta agli eventi storici di quel periodo cruciale, lascia un segno profondo e indelebile sulla vita del protagonista. Questa esperienza si rivela fondamentale nella sua continua ricerca di un’identità più autentica e di un modo di essere nel mondo che l’ambiente accademico frequentato e il difficile passato familiare non erano riusciti a fornirgli.È davvero sufficiente un’attrazione personale, per quanto intensa, a incarnare il desiderio di un’autenticità esistenziale e politica in un momento di rivoluzione?
Il capitolo presenta un legame tra il desiderio personale e la ricerca di autenticità in un contesto politico turbolento, ma non esplora a fondo come l’uno possa rappresentare l’altra, lasciando una potenziale lacuna argomentativa. Per comprendere meglio questa connessione, si potrebbero approfondire gli studi sulla psicologia del desiderio e sull’impatto dei contesti storici e politici sulla formazione dell’identità individuale. Autori come Jean-Paul Sartre o Simone de Beauvoir offrono prospettive sull’autenticità e la libertà in contesti esistenziali, mentre Hannah Arendt ha analizzato il rapporto tra la sfera privata e quella pubblica e l’azione politica.3. L’ombra di Sarajevo a Chicago
Le ferite profonde della guerra
La guerra lascia ferite profonde e durature, piene di ricordi di violenza e perdite terribili. C’è la morte improvvisa di un amico, l’orrore dei corpi mutilati e la follia di portare feriti gravi in condizioni impossibili. La morfina non serve più, e la morte sembra quasi un sollievo. Anche gli animali subiscono la violenza: un cavallo si guarda in una vetrina un attimo prima di fuggire da un’esplosione, un altro si getta in un burrone. Queste esperienze rendono quasi impossibile tornare a una vita normale e parlare con chi non ha vissuto la guerra.Una nuova vita a Chicago
Lontano dalla guerra, un uomo di nome Jozef Pronek cerca di costruirsi una nuova vita a Chicago. Cerca lavoro, sognando un impiego che assomigli ai detective dei film. Incontra Taylor Owen, che ha un’agenzia di “operativi”. Owen gli spiega che il lavoro è tutt’altro: solo routine, casi di divorzio e pedinamenti, niente avventura. Owen si dimostra anche ignorante e indifferente alla guerra in Bosnia, riducendo tutto a un semplice scontro tra serbi e musulmani.L’incontro inquietante
Pronek riceve l’incarico di consegnare un documento legale a un uomo serbo, Brdjanin, che vive a Chicago da vent’anni. Questo incontro mostra che l’odio etnico e la negazione delle atrocità continuano anche lontano dalla guerra. Brdjanin parla con un nazionalismo estremo, dicendo che le notizie dei massacri sono solo propaganda. Giustifica la violenza basandosi sull’identità religiosa ed etnica delle persone. Arriva a considerare Pronek un “fratello ortodosso” solo perché crede che sia ucraino, una cosa non vera. La situazione diventa molto tesa: Brdjanin ha un’arma e sua moglie sembra rassegnata. Pronek si sente in trappola e ha molta paura.Dopo l’incontro
Dopo aver lasciato la casa di Brdjanin, Pronek ritrova Owen. Owen fa commenti cinici e paragona Pronek a un cecchino silenzioso che ha conosciuto in Vietnam. Pronek prende una sigaretta, sentendosi semplicemente vivo. La vita normale della città sembra lontanissima dal peso delle sue esperienze e dall’incontro appena finito. Dentro di sé, Pronek sente crescere la rabbia e un forte desiderio di distruggere.È sufficiente un intervento così improvviso e non meglio identificato a giustificare il potenziale superamento di una crisi tanto profonda?
Il capitolo si conclude con un momento di apparente svolta, ma l’identità e il ruolo della figura che interviene restano oscuri nel riassunto. Questo lascia una lacuna nella comprensione di come il protagonista possa iniziare a confrontarsi con il suo dolore. Per esplorare la complessità di tali momenti narrativi e psicologici, si potrebbero consultare studi di critica letteraria che analizzano le tecniche di risoluzione delle crisi nei personaggi, o testi di psicologia che affrontano i processi di guarigione e il ruolo del supporto sociale nei momenti di breakdown.5. L’ombra nella stanza 741
Evgenij Pick, conosciuto a Shanghai come il Capitano Pick, si presenta come un valoroso ufficiale russo sfuggito alla rivoluzione. Affascina tutti con storie di onore, battaglie e fughe audaci, spesso inventate o molto esagerate. Racconta di aver decapitato un bolscevico con la sciabola del padre o di essere evaso più volte dai tedeschi. Queste narrazioni colpiscono la comunità russa espatriata, fatta di ex nobili e militari in difficoltà, che trovano conforto e un senso di identità in queste finzioni, anche se i fatti non combaciano sempre con i ricordi di tutti.La vera identità
La sua vera storia è diversa da quella che racconta. Nasce Evgenij Kojevnikoff a Kiev, figlio di un colonnello cosacco e di una donna ebrea. Ha un’infanzia difficile e partecipa alla Rivoluzione Russa come commissario politico. Studia sia all’Accademia militare che a quella di arti drammatiche, lavora per i servizi segreti sovietici e arriva a Shanghai nel 1925 con il compito di spiare.Spia, attore e criminale
A Shanghai, nel 1927, Pick cambia lato e inizia a vendere informazioni all’intelligence inglese. Per rendere i suoi racconti più convincenti e interessanti, aggiunge dettagli inventati. Con i soldi guadagnati, apre un teatro, il Grand Opera dell’Estremo Oriente. Qui si esibisce come attore, usando il nome d’arte Eugene Hovans. Interpreta personaggi che richiamano la nostalgia russa, come Cicikov o Amleto, suscitando forti emozioni nel pubblico. Oltre al teatro e allo spionaggio, Pick si dedica anche ad attività criminali. Si occupa di ricatti, frodi, traffico d’armi e gestisce un giro di prostituzione. La sua abilità nel manipolare le persone e la sua rete di contatti, che include criminali locali e agenti stranieri, gli permettono di agire indisturbato per molti anni.Durante l’occupazione giapponese
Durante il periodo in cui i giapponesi occupano Shanghai, Pick lavora per la loro intelligence navale. Crea una rete di informatori tra gli europei che vivono in città. Vive in modo agiato al Cathay Hotel, nella stanza 741. La sua giornata tipo prevede la raccolta di informazioni, incontri con persone e l’organizzazione delle sue attività illegali.La scomparsa e l’eredità
Verso la fine della guerra, Pick va per un breve periodo nelle Filippine per un’operazione che però fallisce. Torna a Shanghai poco prima che i giapponesi vengano sconfitti. Dopo la guerra, cerca di vendere informazioni agli americani, inventando nuove storie sulle sue imprese e sulle sofferenze che avrebbe patito. Anche se le sue bugie sono chiare, la sua capacità di raccontare storie lo rende comunque una fonte interessante. Pick fugge da Shanghai prima dell’arrivo dei comunisti e, dopo un periodo in prigione a Taiwan, scompare. La sua figura rimane legata a Shanghai e alla stanza 741 del Cathay Hotel. Anni dopo, soggiornare in quella stanza provoca un senso di inquietudine e paura. Questo sentimento è collegato alla storia di Pick e alle torture subite dal nonno di una persona proprio in quella città. La sua presenza sembra ancora farsi sentire, manifestandosi con eventi strani e incubi, come se la sua influenza e la violenza legata alla sua figura non fossero finite con la sua scomparsa.Come si passa da un resoconto storico-biografico a presenze inspiegabili e incubi legati a una stanza d’albergo?
Il capitolo, dopo aver delineato con precisione la complessa e violenta figura di Evgenij Pick attraverso fatti storici verificabili (o almeno presentati come tali), introduce una conclusione che si discosta radicalmente dalla narrazione precedente. L’idea che la “presenza” di un personaggio possa manifestarsi anni dopo la sua scomparsa con eventi strani e incubi in una specifica stanza d’albergo, legata peraltro in modo vago alla tortura del nonno di una persona (non è chiaro se Pick fosse coinvolto, se la tortura sia avvenuta in quella stanza o semplicemente nella città), rappresenta un salto logico non giustificato. Si passa da un piano storico e fattuale a uno soggettivo, quasi paranormale o folcloristico, senza fornire alcun elemento che connetta i due ambiti in modo razionale. Per colmare questa lacuna e comprendere meglio come si possano intrecciare storia, percezione soggettiva e narrazioni popolari, sarebbe utile approfondire lo studio della metodologia storica (per distinguere i fatti dalle interpretazioni o dalle leggende), della psicologia (per esplorare i meccanismi di suggestione, memoria traumatica e come i luoghi possano evocare emozioni) e dell’antropologia culturale (per analizzare come le figure storiche si trasformino in miti o diventino associate a luoghi specifici).Abbiamo riassunto il possibile
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