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Contenuti del libro
Informazioni
“L’unicorno. Ascesa e caduta della start-up che voleva salvare il mondo dalla plastica” di Marco Rotondi ti catapulta nella vicenda incredibile di Bio-On, un’azienda italiana nata con l’ambizione di rivoluzionare il mercato con una bioplastica PHA innovativa, biodegradabile e prodotta da scarti agricoli come la barbabietola da zucchero, un’idea per combattere l’inquinamento da plastica che sembrava geniale. Il libro racconta il percorso di questa start-up italiana, dalla ricerca basata su un brevetto alle Hawaii, allo sbarco sulla Borsa AIM per raccogliere i fondi necessari a costruire l’impianto a Gaiana e avviare la produzione industriale su larga scala. Vedrai come l’azienda, guidata da Marco Astorri, sia riuscita a farsi conoscere, a stringere accordi importanti e a raggiungere una valutazione da “unicorno”, attirando l’attenzione del mercato ma anche quella dei fondi speculativi specializzati nella vendita allo scoperto. La narrazione svela le difficoltà interne, i ritardi nella costruzione dell’impianto, i dubbi sulla contabilità e sui ricavi dichiarati, fino all’attacco frontale di fondi come Quintessential Capital Management di Gabriele Grego, i cui report critici hanno scatenato il crollo del titolo in Borsa, le indagini per frode e il fallimento aziendale. È una storia avvincente che ti fa riflettere sul confine tra innovazione, finanza e speculazione, culminata in un processo giudiziario che cerca di fare luce su una delle vicende più controverse della Borsa italiana recente.Riassunto Breve
Si sviluppa un progetto per creare una bioplastica biodegradabile, il PHA, usando batteri che mangiano scarti agricoli come la barbabietola. L’idea è sostituire la plastica normale che inquina e ci mette tantissimo a sparire con un materiale che scompare in poche settimane. L’azienda decide di guadagnare vendendo ad altre imprese il permesso di usare questa tecnologia e costruire impianti, invece di produrre tanto da sola. All’inizio c’è chi non crede che si possa fare in grande o che costi troppo, così l’azienda punta tanto sulla pubblicità e si quota in Borsa sul mercato AIM per trovare soldi e farsi conoscere. Anche se è difficile fare una bioplastica uguale a quella normale e alcuni partner hanno dubbi, l’azienda cerca sempre nuovi usi per il PHA e fa accordi per impianti su licenza. Poi decide di costruire un suo stabilimento per far vedere che sa produrre in grande. Viene presentato un nuovo piano che prevede questo stabilimento da 1000 tonnellate all’anno per biopolimeri speciali, investendo parecchi milioni. La produzione si concentra su plastiche molto avanzate e costose per settori come cosmetica e medicina, per sostituire microparticelle che inquinano. L’azienda ottiene finanziamenti dalle banche e annuncia grandi contratti con multinazionali, ma il modo in cui registra questi soldi crea problemi con chi controlla i conti, tanto che cambiano revisore. Si cercano nuovi usi per il biopolimero, tipo pulire il petrolio dal mare. Si creano società apposta per valorizzare i brevetti e fare accordi specifici con grandi gruppi industriali. La costruzione dello stabilimento di Gaiana va avanti e viene mostrata per far vedere che il progetto è vero. Il titolo in Borsa va bene, il mercato è entusiasta. Un’operazione sui warrant aiuta a raccogliere altri soldi. L’azienda arriva a valere più di un miliardo in Borsa, diventando un “unicorno”. Questa crescita attira fondi che scommettono sul calo del titolo. Nonostante la crescita veloce e gli accordi con grandi nomi, ci sono problemi: lo stabilimento di Gaiana ritarda e costa di più, l’organizzazione interna è confusa, e i soldi dichiarati includono crediti verso altre società legate all’azienda, facendo dubitare che vengano pagati. Un report di un fondo mette in dubbio la vera possibilità di guadagnare con questa tecnologia e la serietà degli accordi, dicendo che lo stabilimento è ancora un cantiere e che molti soldi non sono stati incassati. Poi un altro fondo pubblica un video report che accusa l’azienda di essere una truffa con ricavi falsi, crediti che non verranno mai pagati e una tecnologia che non si può vendere in grande perché costa troppo. Queste accuse pubbliche fanno crollare il titolo in Borsa in poche ore. Un fondo speculativo pubblica un report che accusa l’azienda di problemi finanziari e tecnologici, definendola un “castello di carte”, e il titolo crolla ancora. L’azienda si difende, dice che le accuse sono false e mostra l’impianto per dimostrare che produce. Ma ci sono difficoltà: l’impianto non funziona al massimo, è difficile farsi pagare dai partner, e chi controlla i conti e la Borsa (Consob) ha dubbi su come vengono registrati i ricavi delle licenze e il valore dei beni. Le autorità italiane aprono un’indagine sull’azienda, non sul fondo che l’ha attaccata. Vengono arrestate persone importanti e sequestrati beni. Dalle intercettazioni si capisce che alcuni dirigenti sapevano dei problemi economici e pratici, anche se dicevano il contrario fuori. L’azienda viene dichiarata fallita. Chi gestisce il fallimento dice che la colpa principale è una gestione fatta male e senza piani, con costi per l’impianto molto più alti del previsto e senza soldi che entravano. La tecnologia e i brevetti, anche se esistono, non erano pronti per produrre tanto. I creditori, cioè banche, fornitori e chi ha prestato soldi, chiedono di essere pagati. Chi gestisce il fallimento fa causa agli ex capi e a chi controllava i conti. I beni dell’azienda, come l’impianto e i brevetti, vengono venduti all’asta. Per i fondatori, il valore a cui vengono venduti dimostra che l’azienda aveva un valore vero. Il fondatore, accusato di bancarotta, dice di essere vittima di un complotto. L’azienda fallisce, tanti investitori perdono soldi. Si apre un processo dove si accusa il fondatore e altri di bancarotta e di aver manipolato il mercato. Un revisore dei conti patteggia una pena, uscendo dal processo senza dover risarcire le vittime, cosa che fa arrabbiare gli altri imputati e chi ha perso soldi. La crisi arriva dopo il report critico del fondo Quintessential. L’operazione di quel fondo per guadagnare sul calo del titolo porta a un profitto stimato dalla Consob non altissimo. Viene criticata la Consob per non aver protetto il mercato e gli investitori dopo la pubblicazione del report. Nel processo, la difesa del fondatore dice che l’azienda aveva brevetti validi e critica la Procura per non aver indagato il capo del fondo, accusato di aver organizzato l’attacco per far scendere il titolo. Nonostante le accuse e i problemi personali, c’è la volontà di dimostrare l’innocenza. L’azienda fallita viene comprata per 20 milioni da un’altra azienda specializzata in biopolimeri, che prende stabilimento e brevetti. Si parla di una possibile collaborazione del fondatore nel far ripartire la nuova azienda. La vicenda legale per il fondatore e altri continua, mentre chi ha perso soldi chiede i risarcimenti. Resta la convinzione che si possa fare innovazione e avere successo partendo da zero, nonostante le difficoltà.Riassunto Lungo
1. La Rivoluzione Verde dalla Bassa alla Borsa
Un progetto innovativo prende forma per creare una bioplastica biodegradabile, chiamata PHA. Questa plastica speciale nasce grazie all’azione di batteri che si nutrono degli scarti dell’agricoltura, come quelli derivati dalla lavorazione della barbabietola da zucchero. La tecnologia alla base di questa idea rivoluzionaria si fonda su un brevetto scoperto da un ricercatore alle Hawaii. L’obiettivo principale è sostituire le plastiche tradizionali, quelle che derivano dal petrolio e che impiegano migliaia di anni a decomporsi inquinando l’ambiente, con un materiale che scompare nel giro di poche settimane una volta dismesso.Il Modello di Business Scelto
L’azienda che sviluppa questa bioplastica sceglie un modello di business particolare, basato sulla proprietà intellettuale. Invece di costruire grandi stabilimenti per produrre direttamente il PHA su vasta scala, decide di vendere licenze ad altre aziende. Questo significa che altre imprese possono utilizzare la tecnologia e il brevetto per costruire i propri impianti e produrre la bioplastica. L’idea è quella di guadagnare principalmente dalla tecnologia sviluppata e dai diritti per utilizzarla.Le Sfide e Come Affrontarle
Durante il percorso, il progetto incontra diverse difficoltà. Molti esperti e potenziali partner sono scettici sulla possibilità di produrre il PHA su scala industriale in modo economicamente vantaggioso. Per superare queste resistenze e trovare i fondi necessari per lo sviluppo, l’azienda punta molto sulla comunicazione e sulla visibilità. Presenta il progetto come una grande innovazione in grado di cambiare il mondo. Stringe accordi con partner importanti nel settore industriale e prende la decisione di quotarsi in Borsa sul mercato AIM. Questo passo non solo porta nuovi finanziamenti, ma aumenta anche la notorietà e la credibilità del progetto.Sviluppi e Prospettive Future
Nonostante le sfide tecniche che rimangono, come riuscire a dare al PHA tutte le proprietà delle plastiche tradizionali, e le perplessità di alcuni partner sulla reale fattibilità industriale, l’azienda continua a lavorare. Promuove nuove applicazioni per la sua bioplastica e firma accordi con altre imprese per la costruzione di impianti su licenza. La strategia si evolve ulteriormente e include la decisione di realizzare un proprio stabilimento di produzione. Questo impianto servirà a dimostrare concretamente che la produzione su scala industriale è possibile e pienamente efficiente.Ma la ‘rivoluzione’ è già in fabbrica o è ancora tutta in Borsa?
Il capitolo descrive un percorso ambizioso, ma lascia in sospeso alcune questioni cruciali riguardo alla reale fattibilità industriale ed economica su larga scala. Viene esplicitamente menzionato lo scetticismo di esperti e partner sulla produzione economicamente vantaggiosa e la persistenza di sfide tecniche. La scelta di puntare sulla comunicazione, sulla quotazione in Borsa e sulla strategia di licenze, affiancata solo in un secondo momento dalla decisione di costruire un proprio impianto dimostrativo, solleva il dubbio se la spinta propulsiva sia dettata da una solidità industriale già acquisita o dalla necessità di finanziamenti per superare ostacoli ancora significativi. Per comprendere meglio questa dinamica, sarebbe utile approfondire discipline come l’economia dell’innovazione, che studia i percorsi tortuosi che portano un’idea dal laboratorio al mercato, l’ingegneria dei processi biotecnologici, per capire le reali sfide della scalabilità industriale, e la finanza aziendale, in particolare per quanto riguarda le strategie di quotazione e finanziamento delle imprese ad alto contenuto tecnologico. Leggere autori che trattano di questi temi può fornire il contesto necessario per valutare criticamente il modello proposto nel capitolo.2. La Rivoluzione Verde del Pha
Un nuovo piano industriale prende il via con la costruzione di un impianto capace di produrre 1000 tonnellate all’anno di biopolimeri speciali. L’investimento iniziale, previsto in 15 milioni di euro, sale poi a 20 milioni per sostenere il progetto. L’obiettivo è creare bioplastiche con un alto valore tecnologico e un’elevata redditività, pensate per settori specifici come la cosmetica, il campo biomedico e altre applicazioni innovative. Queste nuove bioplastiche sono studiate per sostituire le microparticelle inquinanti, offrendo una soluzione più sostenibile. Le proiezioni del piano indicano una crescita importante, con ricavi che dovrebbero raggiungere i 140 milioni di euro entro il 2020.Finanziamenti e Accordi Commerciali
Per rendere possibile la realizzazione dell’impianto, la società ottiene finanziamenti bancari per 17 milioni di euro. Contemporaneamente, si concretizzano importanti accordi commerciali che rafforzano la posizione sul mercato. Tra questi spiccano un contratto di multilicenza del valore di 55 milioni di euro firmato con una multinazionale e un accordo da 2,35 milioni di euro raggiunto con il gruppo Maccaferri. La gestione contabile dei ricavi derivanti da questi accordi solleva alcune questioni con la società di revisione, portando infine alla decisione di cambiare revisore, un passaggio necessario per garantire la massima trasparenza.Sviluppo Tecnologico e Nuove Applicazioni
La ricerca si concentra anche sull’esplorazione di nuove possibili applicazioni per la tecnologia del biopolimero Pha. Un esempio interessante è l’uso per la pulizia degli sversamenti di petrolio in mare, dimostrando la versatilità del materiale. Per sfruttare al meglio i brevetti e favorire collaborazioni mirate, l’azienda decide di creare società dedicate, denominate Beacon Companies. Questa strategia porta alla formazione di joint venture con importanti gruppi industriali. Nascono così partnership strategiche, come quella con IMA per sviluppare applicazioni nel settore del tabacco e quella con Maire Tecnimont per creare rivestimenti innovativi per fertilizzanti.La Costruzione dell’Impianto e la Reazione del Mercato
Intanto, la costruzione dell’impianto a Gaiana prosegue come previsto. I lavori vengono presentati pubblicamente per mostrare i progressi e confermare la concreta realizzazione del progetto industriale. Questo stabilimento è visto come un elemento fondamentale per poter avviare la produzione della bioplastica su larga scala. Queste novità hanno un impatto positivo anche sul mercato finanziario: il titolo in Borsa registra performance incoraggianti, segno dell’interesse e dell’entusiasmo degli investitori verso la tecnologia e le future possibilità di crescita dell’azienda. Inoltre, un’operazione legata ai warrant permette di raccogliere nuovi fondi e incrementare la quantità di azioni disponibili per la negoziazione sul mercato.Di fronte a proiezioni di ricavi così elevate e a un cambio di revisore per ‘garantire la massima trasparenza’, non sorge il dubbio che la gestione finanziaria del progetto, così come descritta nel capitolo, presenti delle zone d’ombra?
Il capitolo, nel descrivere l’aspetto finanziario del progetto, solleva interrogativi che meritano attenzione. La proiezione di ricavi così elevata, se confrontata con la capacità produttiva dichiarata dell’impianto, implica un prezzo di vendita del biopolimero estremamente alto, la cui sostenibilità di mercato andrebbe verificata. Oppure, suggerisce che una parte preponderante dei ricavi derivi da accordi come le licenze, la cui contabilizzazione può essere complessa. Proprio su questo punto, il cambio di revisore, giustificato nel capitolo con la necessità di ‘massima trasparenza’, è un evento che, nel mondo della finanza, è spesso interpretato come segnale di possibili divergenze su come i risultati economici vengono rappresentati. Per approfondire queste tematiche e formarsi un’opinione più completa, è consigliabile studiare i principi di contabilità finanziaria, con particolare attenzione alla contabilizzazione dei ricavi da contratti e licenze, e i fondamenti dell’analisi di bilancio e della corporate governance.3. L’Attacco al Miliardo Verde
Bio-On sviluppa una bioplastica chiamata Pha, presentata come una soluzione per l’inquinamento causato dalle plastiche tradizionali. L’azienda cresce rapidamente e raggiunge una valutazione di mercato di oltre un miliardo di euro, venendo definita un “unicorno”. Questa crescita notevole attira l’attenzione di fondi d’investimento specializzati nello scommettere sul calo dei titoli in Borsa, come Engadine Partners, Cadian Capital Management, Ennismore Fund Management e Think Investments.Emergono le prime criticità
Nonostante la rapida crescita in Borsa e gli accordi importanti con grandi aziende come Taif e Unilever, iniziano a emergere problemi. La costruzione dello stabilimento produttivo a Gaiana subisce ritardi e i costi superano le previsioni iniziali. La gestione interna appare poco organizzata, con ruoli e responsabilità non sempre chiari, come notato anche dall’Organismo di Vigilanza. I ricavi dichiarati dall’azienda includono somme significative che sono ancora crediti verso joint venture partecipate, sollevando dubbi sulla possibilità di incassare davvero questi soldi e su come sono stati registrati nei conti.Gli attacchi dei fondi e il crollo
Un report pubblicato dal fondo The Analyst mette in discussione se la tecnologia Pha sia economicamente sostenibile e se le partnership annunciate siano concrete, suggerendo che lo stabilimento sia ancora un cantiere e che gran parte dei ricavi non sia stata realmente incassata. Poco dopo, il fondo Quintessential Capital Management pubblica un video report ancora più duro, accusando Bio-On di essere una frode basata su ricavi inventati, crediti impossibili da riscuotere e una tecnologia che non si può vendere su larga scala a causa dei suoi costi elevati. Queste accuse, diffuse pubblicamente, causano un crollo immediato del valore del titolo in Borsa, con una perdita del 70% in poche ore.Come si concilia la narrazione del fondatore, che si dichiara vittima di un complotto, con le intercettazioni che mostrano la consapevolezza della gestione sui problemi interni e le conclusioni dei curatori fallimentari su una gestione inadeguata e mancanza di liquidità?
Il capitolo presenta un quadro in cui le evidenze raccolte dalle indagini e dai curatori fallimentari (problemi operativi, mancanza di cash flow, gestione inadeguata, consapevolezza interna) contrastano nettamente con la difesa del fondatore, che invoca un complotto esterno. Questa discrepanza solleva interrogativi sulla razionalità di tale difesa di fronte a fatti accertati. Per approfondire la comprensione di queste dinamiche, è utile studiare i principi di finanza aziendale, concentrandosi sulla gestione della liquidità e sulla valutazione d’impresa basata sui flussi di cassa, non solo sul valore degli asset. È inoltre pertinente esplorare la psicologia cognitiva, in particolare i bias che possono influenzare la percezione della realtà e la tendenza ad attribuire i fallimenti a fattori esterni. Infine, una conoscenza del diritto fallimentare e delle responsabilità degli amministratori può fornire il contesto legale in cui si muovono queste vicende.5. Il processo e la speculazione sull’innovazione
La società Bio-On è crollata, causando perdite a molti investitori. Questo crollo è arrivato dopo che il fondo Quintessential, guidato da Grego, ha pubblicato un report molto critico. Il fondo ha condotto un’operazione di vendita allo scoperto che, secondo le stime della Consob, ha generato un profitto inferiore al milione di euro. Molti criticano l’Autorità di Vigilanza perché non è intervenuta per proteggere il mercato e i risparmiatori subito dopo la diffusione di quel report, lasciando che la situazione peggiorasse.L’inizio del processo giudiziario
Dopo il crollo, è iniziato un procedimento giudiziario. Le accuse principali contro Marco Astorri e altri riguardano la bancarotta e la manipolazione del mercato. Durante questo processo, un revisore dei conti, Alberto Rosa, ha scelto di patteggiare. Ha concordato una pena di un anno e sei mesi, uscendo così dal processo senza dover risarcire le vittime o le altre parti civili. Questa decisione ha creato malcontento tra gli altri imputati e chi aveva perso denaro.La difesa di Marco Astorri
Nell’udienza preliminare, la difesa di Astorri ha presentato le sue argomentazioni. Hanno sostenuto con forza che l’azienda si basava su brevetti validi e hanno criticato la Procura per non aver indagato Grego, accusandolo esplicitamente di aver organizzato l’attacco speculativo contro Bio-On. Nonostante le accuse e le difficoltà che ha affrontato, inclusa una grave malattia che ha superato, Astorri mantiene la sua determinazione. Vuole dimostrare la sua innocenza nel corso del processo, convinto della correttezza delle sue azioni.Il futuro di Bio-On e il processo in corso
Nel frattempo, la società Bio-On è stata acquistata per 20 milioni di euro da Maip, un’azienda specializzata proprio in biopolimeri. Maip ha acquisito sia lo stabilimento che i brevetti che erano di Bio-On. Si parla anche di una possibile collaborazione di Astorri per aiutare a rilanciare questa nuova entità. Tuttavia, la vicenda giudiziaria non è finita: il processo continua per Astorri e gli altri imputati. Le parti civili, cioè coloro che hanno subito perdite, continuano ad avanzare le loro richieste di risarcimento. Nonostante tutte le avversità incontrate, rimane forte la convinzione che sia possibile fare innovazione e costruire un successo partendo da zero.Presentare la “speculazione” come un mero “attacco” non ignora forse la sua funzione nel mercato?
Il capitolo, nel riportare la difesa di Astorri, accusa esplicitamente Grego di aver organizzato un “attacco speculativo”. Tuttavia, non viene esplorato il contesto più ampio della speculazione finanziaria e del ruolo che operazioni come la vendita allo scoperto possono avere nei mercati, a volte anche nel portare alla luce criticità aziendali. Limitarsi a definirla un “attacco” senza analizzarne la natura complessa e controversa rischia di semplificare eccessivamente la dinamica finanziaria. Per comprendere meglio questo aspetto, sarebbe utile approfondire i principi dell’economia finanziaria e della regolamentazione dei mercati, studiando autori che trattano di meccanismi di mercato, efficienza informativa e corporate governance.Abbiamo riassunto il possibile
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