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Informazioni
“L’ultimo viaggio di Lenin” di Francesco Pala ti butta subito nella Russia del 1924, ma non è la solita storia. Immagina: il corpo di Lenin viene imbalsamato, ma non solo per esporlo. C’è un piano segreto, un viaggio incredibile durante la guerra, da Mosca a Tjumen’ e poi a Sverdlovsk, per nascondere questa salma che diventa il centro di tutto. Non è solo un cadavere, è il simbolo di un progetto pazzesco: l’immortalità scientifica, un “comunismo dell’eternità”. Personaggi come il sergente Dorotov, la contadina Ol’ga, l’architetto Protassov e il carismatico Rudienko si ritrovano coinvolti, ognuno con le sue idee e i suoi segreti, legati da un libro misterioso, l'”Itinerarium mentis in Lenin”. Questa non è solo una fuga, è la nascita di una strana utopia, la Repubblica Popolare di Leninesia, dove si cerca di creare l’uomo nuovo e sconfiggere la morte. Ma tra intrighi, tradimenti e la dura realtà sovietica, questo sogno si scontra con la disillusione. È una storia che mescola storia vera, teorie folli e destini personali, un viaggio che va oltre la geografia, esplorando cosa significa credere in un ideale, anche quando sembra impossibile o perso per sempre.Riassunto Breve
Il corpo di Vladimir Il’ič Ul’janov Lenin viene imbalsamato dopo la sua morte nel 1924, un processo promosso da Stalin. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, la salma è trasferita segretamente a Tjumen’ per sicurezza. Qui, un soldato, Antonov, ha un’esperienza insolita legata al corpo, che viene liquidata come allucinazione. Il sergente Dorotov prende il controllo della sorveglianza e inizia a studiare testi sull’immortalità scientifica. Abbandonato dai soldati, Dorotov trova Antonov, lobotomizzato ma vivo, e incontra Ol’ga Balakova, una contadina in fuga. Dorotov decide di portare via il corpo di Lenin, vestito da soldato, usando un camion, dirigendosi verso nord con Antonov e Ol’ga. Il viaggio ha come destinazione la “Casa di destinazione speciale” a Sverdlovsk, un luogo legato a storie di resistenza alla morte. Dorotov crede che l’imbalsamazione perfetta di Lenin sia parte di un progetto “sovranormale” per l’immortalità individuale e la rinascita dei morti, basato su un libro chiamato *Itinerarium mentis in Lenin*. A Sverdlovsk si unisce al gruppo l’architetto Protassov, che ha una visione diversa, criticando il socialismo esistente e puntando a un “superuomo comunista”. Tra Dorotov e Protassov nascono conflitti. Nella casa di Sverdlovsk si riunisce un gruppo più ampio, gestito dal maggior generale Rudienko, un militare carismatico con un passato legato a un sapere non convenzionale appreso in orfanotrofio. Tra i presenti ci sono Kowalski, esperto di affari esteri con un passato oscuro, e gli italiani Alicata e Colonna, in cerca di un nuovo socialismo. Il capitano Niestrarol, un’altra figura chiave, rivela il segreto del corpo di Lenin. L’arrivo di Magomedov, stretto collaboratore di Stalin, porta a una negoziazione. Il gruppo usa il corpo come leva per ottenere la creazione della Repubblica Popolare di Leninesia (RPL) nel Nord della Russia. La RPL diventa uno stato satellite con sovranità interna, basato su un marxismo che incorpora idee gramsciane e punta alla “perfezione” e alla vittoria sulla morte, celando teorie esoteriche legate al corpo di Lenin. L’URSS non riesce a penetrare la RPL. Dopo la morte di Stalin, Berija mostra interesse per Leninesia e il suo “Progetto immortalità”. La RPL abolisce proprietà privata e famiglia tradizionale, puntando a una rivoluzione antropologica per creare un “uomo nuovo”. La leadership include Rudienko, Kowalski e Niestrarol, mentre i fondatori come Dorotov e Ol’ga vengono emarginati. Nel 1964, Nastas’ja Filippovna arriva a Mosca dalla Leninesia per studiare e cercare cittadini leninesi fuggiti. Incontra Korsakov, un funzionario del Partito, che l’aiuta. A Mosca si trovano anche Dorotov, Ol’ga (ora cieca) e Antonov, che tengono discorsi protocomunisti, esprimendo disillusione verso la Leninesia e l’URSS. Anche Protassov fugge dalla Leninesia, malato, e ha un ultimo incontro con Rudienko prima di dirigersi verso la Russia. Nastas’ja cerca questi esuli. Uccide un informatore del KGB per difesa. Korsakov la aiuta a nascondere l’omicidio e a continuare la ricerca. Dorotov, Ol’ga, Protassov e Antonov si rifugiano in un bunker. Sentono di non appartenere più né alla Russia né alla Leninesia. Basandosi sull’*Itinerarium mentis in Lenin*, che offre l’alternativa tra conquistare l’impossibile o sparire, decidono di suicidarsi. Ol’ga dà il cianuro ad Antonov, poi lei, Dorotov e Protassov lo assumono. Nastas’ja e Korsakov, guidati da Torgsin, raggiungono il bunker per eliminare gli esuli. Nastas’ja uccide Ol’ga. Korsakov, spinto da nichilismo, appicca il fuoco, uccidendo tutti, inclusi Nastas’ja e Torgsin. Korsakov prende una copia dell’*Itinerarium*. Anni dopo, Niestrarol rivela che il corpo di Lenin usato nel viaggio era un sosia. L’*Itinerarium* esiste in due copie. La Leninesia è fallita, guidata da un autocrate, con i corpi congelati. Il socialismo reale ha fallito perché ha represso i desideri umani. Niestrarol si suicida dopo le rivelazioni.Riassunto Lungo
1. Custodire l’Immortale
L’imbalsamazione del corpo di Vladimir Il’ič Ul’janov Lenin è voluta da Iosif Vissarionovič Stalin, nonostante alcune voci contrarie. Dopo la morte nel gennaio 1924, il corpo mostrò segni di decomposizione prima di ricevere trattamenti specifici. Un processo di conservazione, che incluse l’estrazione degli organi e l’immersione in soluzioni chimiche, migliorò l’aspetto della salma, rendendola adatta all’esposizione pubblica nel mausoleo eretto a Mosca. Nel 1941, per proteggere il corpo durante la guerra, fu organizzato un trasferimento segreto a Tjumen’, in Siberia. La salma venne custodita in una scuola da un gruppo di militari e medici.L’incidente e la sua gestione
Durante la sorveglianza notturna, il soldato Arkadij Michajlovič Antonov riferì di un evento insolito legato al corpo di Lenin. Il sergente Aleksej Ivanovič Dorotov interpretò l’accaduto come un’allucinazione, forse causata dallo stress e dal background religioso del soldato. Per gestire la situazione di Antonov, fu indetta una riunione tra gli ufficiali. Si decise di affidare il soldato alle cure mediche, un modo per garantire discrezione ed evitare possibili conseguenze politiche. Antonov fu quindi sottoposto a un intervento medico. Il sergente Dorotov assunse la responsabilità della sorveglianza notturna del corpo. Si isolò, dedicandosi allo studio di testi sull’immortalità scientifica. Rifletteva sulla necessità di individui forti per raggiungere tali obiettivi.L’abbandono e la scoperta
Successivamente, a causa di voci sull’avanzata tedesca, i soldati abbandonarono la postazione, lasciando Dorotov solo. Egli scoprì l’abbandono ed esplorò l’edificio. Trovò il soldato Antonov nascosto in una stanza sotterranea. Antonov era vivo, ma in condizioni precarie.Come si può considerare credibile la spiegazione ufficiale dell’incidente, basata su stress e religione, quando il soldato viene immediatamente sottoposto a “cure mediche” per garantire “discrezione” e “evitare conseguenze politiche”?
Il capitolo presenta la gestione dell'”incidente” legato al soldato Arkadij Michajlovič Antonov in modo che solleva seri interrogativi. La decisione di liquidare il suo resoconto come un’allucinazione dovuta a stress e background religioso, seguita dall’immediato ricorso a “cure mediche” giustificate dalla necessità di “discrezione” e di evitare “conseguenze politiche”, appare come un tentativo di sopprimere o reinterpretare un evento per ragioni di stato. Per comprendere meglio come i regimi autoritari gestiscono le narrazioni ufficiali e il dissenso, o semplicemente ciò che non si conforma alla linea, è fondamentale approfondire la storia del controllo sociale e l’uso strumentale di discipline come la psichiatria in contesti come quello sovietico. Autori come Robert Conquest o Aleksandr Solženicyn offrono analisi imprescindibili su queste dinamiche.2. Il Viaggio Nascosto della Salma
Il corpo di Lenin e un incontro inatteso
In un edificio scolastico a Tjumen’ si trova il corpo preservato di Lenin. Il sergente Dorotov è nella struttura per controllare le scorte e il materiale chimico lasciato da un’équipe medica. Qui viene trovato il soldato Arkadij Michajlovič Antonov. Le sue condizioni fisiche sono molto precarie, mostra segni di lobotomia, non riesce a parlare ma a volte sorride. È in questo contesto che si presenta Ol’ga Lavrentijevna Balakova, una giovane donna contadina.Ol’ga e la sua storia
Ol’ga è fuggita dal suo villaggio per evitare un matrimonio combinato. È stata lei a trovare Antonov per strada e a portarlo all’edificio. Racconta la sua storia, inclusa l’educazione ricevuta dal padre, Lavrentij Alekseevič Balakov. Suo padre era un uomo colto e critico verso il regime, imprigionato per motivi ideologici. Durante la prigionia, il padre incontrò Pavel Aleksandrovič Florenskij, un sacerdote e studioso, con cui ebbe importanti conversazioni filosofiche.La decisione di partire
Di fronte alla situazione, Dorotov decide di lasciare Tjumen’ portando con sé il corpo di Lenin. Trovano un camion ZIS-6 nel cortile che useranno per il trasporto. Il piano è muoversi verso nord, seguendo un percorso già stabilito. Antonov e Ol’ga vengono inclusi nel viaggio. La presenza di Ol’ga, essendo una civile, serve a rendere il gruppo meno sospetto, conferendo “verosimiglianza” alla spedizione.Preparativi e obiettivo del viaggio
Per non far riconoscere la salma, il corpo di Lenin viene vestito con una divisa da soldato semplice e nascosto. L’obiettivo principale è proteggere il corpo da una possibile cattura da parte delle forze tedesche. In particolare, temono l’arrivo a Tjumen’ dell’armata corazzata di Hermann Hoth, che Dorotov considera un evento catastrofico.Sulla strada verso nord
Durante il tragitto, il convoglio attraversa aree e centri urbani che sembrano completamente abbandonati. Le case sono senza luci e le porte aperte, segno di una fuga di massa della popolazione. Sulla mappa di Dorotov, il punto di arrivo del percorso è segnato con la dicitura “Itinerarium mentis in Lenin”.Come può la presenza di una civile e di un soldato gravemente menomato rendere “meno sospetto” un trasporto militare segreto?
Il capitolo suggerisce che l’inclusione di Ol’ga e Antonov serva a conferire “verosimiglianza” alla spedizione del corpo di Lenin, rendendo il gruppo meno sospetto. Questa affermazione solleva seri dubbi logici. In un contesto di guerra e di operazione clandestina, l’aggiunta di persone non addestrate o inabili a un trasporto militare cruciale sembrerebbe piuttosto un elemento di debolezza e un potenziale fattore di rischio, capace di attirare l’attenzione invece di dissimulare lo scopo reale. Per valutare la plausibilità di tali strategie di camuffamento in ambito militare, sarebbe opportuno consultare studi di storia militare e di tattiche di intelligence, esaminando casi reali di operazioni segrete e i metodi impiegati per garantire la sicurezza e la dissimulazione.3. La Casa di Destinazione Speciale e il Progetto dell’Eternità
Un gruppo si mette in viaggio per trasportare il corpo di Lenin verso Sverdlovsk. Fanno parte di questa spedizione il sergente Dorotov, Vasilij Dimitrievič Protassov, Ol’ga Lavrentijevna Balakova e il soldato Antonov. La loro destinazione è un luogo carico di storia e mistero: la “Casa di destinazione speciale”, l’edificio tristemente noto per essere stato il teatro dell’esecuzione della famiglia Romanov. Questo luogo non è una scelta casuale, ma è legato a racconti particolari che suggeriscono l’esistenza di forze o stati non ordinari.La Casa e le Teorie sull’Immortalità
La Casa di destinazione speciale è avvolta da narrazioni su inspiegabili resistenze alla morte, storie che toccano anche la figura enigmatica di Rasputin. Queste leggende alimentano l’idea che esista un piano intermedio tra la vita e il nulla, un luogo in cui alcune personalità eccezionali possono ancorarsi, mantenendo un’influenza sulla conservazione del proprio corpo anche dopo il trapasso. Queste teorie, non comuni e spesso segrete, rappresentano il fondamento di un progetto ambizioso che va oltre la semplice conservazione fisica.Il Progetto dell’Eternità
Il sergente Dorotov è profondamente immerso in queste teorie, avendole studiate in un seminario riservato. La sua partecipazione al trasporto e all’imbalsamazione di Lenin è motivata dalla ferma convinzione che un’imbalsamazione perfetta possa rientrare proprio in questo ambito “sovranormale”, permettendo a Lenin di trascendere i limiti della morte comune. L’obiettivo ultimo di questo progetto, delineato in un testo chiamato Itinerarium mentis in Lenin, è l’ottenimento dell’immortalità individuale e, addirittura, la resurrezione dei defunti. Questa visione mira a costruire un vero e proprio “comunismo dell’eternità”, un sistema dove la morte non è la fine. Dorotov ha un legame personale con questa idea, avendo già tentato tecniche di imbalsamazione per preservare il corpo del fratello, segnato dalla perdita familiare.Visioni a Confronto: Dorotov e Protassov
Vasilij Dimitrievič Protassov, un architetto coinvolto nel progetto da un uomo misterioso di nome Dundonič, che gli ha parlato di un comunismo che non può esistere senza l’eternità, ha una prospettiva differente e critica. Vede il socialismo del loro tempo come una forma di prigione e considera il trasporto del corpo di Lenin una mera “necrofilia” se non è finalizzato alla creazione di un “uomo nuovo comunista”, un vero e proprio “superuomo comunista”. Questa divergenza di vedute genera un conflitto acceso tra Dorotov e Protassov, che si scontrano sulla gestione della missione e sul suo significato più profondo. Dorotov insiste sull’importanza di una struttura di comando rigida per un’impresa di tale portata e accusa Protassov di non possedere le conoscenze teoriche necessarie, non avendo letto l’Itinerarium. La tensione tra i due cresce fino a sfociare in uno scontro fisico durante il viaggio.Incontri lungo il Viaggio
Durante il tragitto verso Sverdlovsk, il gruppo si imbatte in persone abbandonate e in preda alla disperazione, un incontro che mette in luce le diverse reazioni dei partecipanti. Il soldato Antonov mostra il corpo di Lenin alla folla, che lo scambia per un santo, un momento che evidenzia la percezione popolare del leader. Protassov dimostra empatia verso la gente, abbracciando gli anziani e mostrando compassione. Al contrario, Dorotov reagisce con pragmatismo e freddezza, arrivando a sparare per disperdere la folla e rifiutandosi categoricamente di aiutare un bambino inseguito dai cani, poiché considera qualsiasi deviazione dalla missione un rischio inaccettabile. L’arrivo alla Casa di destinazione speciale segna l’inizio della fase operativa, dove si prevedono gli interventi sul corpo di Lenin, guidati dalle motivazioni e dalle visioni contrastanti di chi partecipa a questo straordinario progetto.Ma è davvero sufficiente un testo, per quanto fondamentale, a giustificare una decisione così drastica come il suicidio collettivo, specie quando coinvolge chi non partecipa attivamente alla discussione?
Il capitolo presenta la scelta del suicidio come una conseguenza quasi inevitabile della disillusione e dell’applicazione letterale di un principio tratto dall'”Itinerarium mentis in Lenin”. Questa transizione dalla disperazione all’auto-annientamento, mediata da un testo e attuata in modo così rapido e inclusivo (anche per Antonov, che dormiva), potrebbe mancare di una più profonda esplorazione delle dinamiche psicologiche individuali e di gruppo, o delle implicazioni etiche di una tale azione. Per comprendere meglio le forze che spingono individui o gruppi verso decisioni estreme basate su ideologie o testi, potrebbe essere utile approfondire la filosofia esistenzialista o la psicologia delle masse e delle decisioni collettive. Autori come A. Camus o J.P. Sartre hanno esplorato a fondo i temi della libertà, della disperazione e del significato dell’esistenza di fronte all’assurdo.12. Il Sogno Infranto dell’Immortalità
Nastas’ja Filippovna e Korsakov arrivano a un bunker vicino a un cimitero, guidati da Torgsin. La loro missione è eliminare quattro persone: Aleksej Ivanovič Dorotov, Vasilij Dimitrievič Protassov, Ol’ga Lavrentijevna Balakova e Arkadij Michajlovič Antonov. Queste persone si trovano all’interno, alcune malate o deboli. Nastas’ja Filippovna uccide Balakova con un coltello. Poi, nasce un disaccordo con Torgsin, che non vuole seppellire i corpi come Nastas’ja aveva previsto. Mentre Nastas’ja e Torgsin lottano, Korsakov sparge petrolio nella stanza. Con una visione negativa della vita, Korsakov appicca il fuoco, causando la morte di tutti, inclusi Nastas’ja Filippovna e Torgsin. Prima di andarsene, Korsakov prende un libro intitolato “Itinerarium mentis in Lenin” dal bunker.I segreti di Leninesia
Anni dopo, Nikolaj Aleksandrovič Niestrarol, una figura legata a un paese chiamato Leninesia, decide di raccontare i segreti di questo luogo. Spiega che Leninesia è stata fondata con l’idea di raggiungere l’immortalità attraverso la scienza e di riportare in vita le persone, basandosi proprio sul testo esoterico “Itinerarium mentis in Lenin” che Korsakov aveva trovato. Il capo di questo progetto era Aleksandr Rudienko. Niestrarol racconta come persone senza scrupoli e violente, come Ivan Pavlovič Kowalski, siano salite al potere, isolando Rudienko e allontanando i suoi collaboratori. Niestrarol stesso ammette di aver partecipato a tradimenti e omicidi, vedendo la vita degli altri solo come un modo per provare piacere nella morte, in un paese che invece cercava l’immortalità. Confessa anche di aver provato a uccidere Rudienko e Claudia Semënovna Danilova.Le verità nascoste e la critica
Niestrarol rivela altre verità sorprendenti. Dice che il corpo di Lenin usato in un evento chiamato “Grande viaggio” non era quello vero, ma un sosia. Riguardo al libro “Itinerarium mentis in Lenin”, spiega che ne esistono due copie: una è nascosta da Kowalski, l’altra è stata portata via da Vasilij Dimitrievič Protassov. Niestrarol sostiene che oggi Leninesia non ha più importanza, è guidata da un capo autoritario e negativo, e i corpi dei suoi abitanti sono conservati congelati. Afferma che l’idea del socialismo come è stata realizzata non ha funzionato perché ha soffocato i desideri delle persone, la bellezza e la gioia, diventando così la causa della sua stessa fine. Dopo aver condiviso queste informazioni, Niestrarol si toglie la vita.Se Vasilij Dimitrievič Protassov è perito nell’incendio del bunker descritto nel capitolo, come può aver sottratto il testo fondamentale su cui si basa l’intera Leninesia?
Il capitolo presenta una palese contraddizione logica che mina la coerenza interna del racconto: un personaggio dato per morto in un evento cruciale riappare successivamente come detentore di un oggetto fondamentale per lo sviluppo della trama. Questo solleva seri dubbi sulla affidabilità della narrazione o sulla completezza delle informazioni fornite. Per comprendere come le narrazioni mantengono la loro coerenza e come gestire le informazioni (o disinformazioni) nel tempo, si potrebbero approfondire studi di teoria della narrazione o leggere autori che esplorano la memoria, la storia e la loro manipolazione, come ad esempio Umberto Eco o Jorge Luis Borges, che spesso giocano con la natura della realtà e dei testi.Abbiamo riassunto il possibile
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