Contenuti del libro
Informazioni
“Lukács parla. Interviste” di György Lukács ti porta dritto nel pensiero di uno dei filosofi marxisti più influenti del Novecento. Questo libro, che raccoglie interviste, è una critica potente allo stalinismo, visto come una deviazione che ha soffocato l’arte autentica, riducendola a un “naturalismo erariale”, e distorto la teoria marxista, privilegiando la tattica sulla strategia. Lukács esplora il realismo nell’arte, da Omero a Kafka, come riflesso critico della realtà sociale, e discute un realismo socialista genuino. Analizza il capitalismo contemporaneo, evidenziando la manipolazione e la trasformazione della democrazia. Il cuore del libro è la ricerca di un socialismo democratico, lontano dal modello centralizzato sovietico, che valorizzi la democrazia operaia e la pianificazione dal basso, criticando aspramente la burocrazia. Attraverso l’analisi di figure chiave come Marx, Lenin, Stalin, Trotsky e contesti come l’URSS e la Cina, Lukács sottolinea l’urgenza di un continuo aggiornamento della teoria marxista per affrontare le sfide di un mondo in evoluzione, dalla futurologia all’etica, proponendo un ritorno a un marxismo critico e autentico, capace di guidare sia la teoria che la pratica artistica e politica.Riassunto Breve
L’arte autentica affronta i problemi profondi della realtà con mezzi adeguati, superando la cronaca. Il realismo è essenziale nella grande arte, riflettendo la realtà in modi diversi. Il realismo socialista emerge dal sistema, ma la vera arte nasce dai problemi concreti, non da ricette fisse. Tendenze moderniste che rinunciano all’universalità impoveriscono l’arte. Il periodo staliniano ha causato una decadenza con un “naturalismo erariale”. Superare questa eredità richiede un marxismo autentico, libero e dialettico, capace di affrontare le questioni contemporanee e rappresentare l’alienazione. La rinascita del marxismo serve per capire meglio la realtà. Il pensiero marxista deve recuperare la concretezza, criticando chi si allontana dall’analisi della realtà; la tattica ha preso il sopravvento sulla strategia, causando errori e brutalità. Lo stalinismo è un metodo che subordina tutto alla tattica; la critica deve essere radicale. Il capitalismo contemporaneo è cambiato, vede i lavoratori come consumatori e usa la manipolazione come sistema centrale, trasformando la democrazia in democrazia manipolata. Il modello sovietico del 1917 non è un modello universale; ogni Stato deve trovare la sua via. La pianificazione centralizzata stalinista era rigida. La pianificazione deve definire obiettivi strategici, lasciando libertà di esecuzione ai livelli inferiori, valorizzando la competenza operaia. La decentralizzazione burocratica è inefficace; serve una struttura “compito e soluzione”. La democrazia aziendale è fondamentale, con i lavoratori attivi. L’esperienza umana e operaia è centrale. La democrazia diretta come nei soviet del 1917 è una forma valida, ma è stata sostituita. La democrazia deve partire dal basso, concentrandosi sui problemi quotidiani. La burocrazia deve cambiare. La vita di partito deve essere competente e concreta; la democrazia interna richiede libertà di parola e proposte alternative. Il marxismo deve rinnovarsi e adattarsi ai contesti attuali. Il modello staliniano del segretario come custode del marxismo è fallito; la società moderna necessita di esperti e intelligenza collettiva. La rinascita del marxismo è legata a riforme economiche e democratizzazione. I principi marxisti chiave sono la storia come scienza globale e l’inscindibilità di individuo e comunità. La futurologia come scienza autonoma suscita scetticismo; l’estrapolazione è limitata in contesti sociali complessi. Il marxismo si distingue dalla futurologia tradizionale; la scienza vera capisce il passato per trovare leggi storiche, applicabili al futuro con cautela. La forza del marxismo risiede nell’analizzare il capitalismo e le sue leggi. Tuttavia, il marxismo deve evolversi; applicare analisi vecchie a realtà contemporanee è inadeguato. È necessaria una continua analisi critica e un aggiornamento teorico per comprendere le nuove forme del capitalismo. Il marxismo è necessario per comprendere e risolvere le crisi mondiali. È fondamentale un continuo sviluppo della teoria marxista, aggiornandola. Il metodo marxista resta valido, privilegiando soluzioni non violente. Lo stalinismo ha soffocato la teoria e promosso un sistema burocratico e manipolatorio. Si auspica un ritorno alla democrazia di base che parta dal basso, dalle fabbriche e dai lavoratori, in opposizione a un sistema parlamentare percepito come manipolazione. Il dialogo rimane essenziale su temi pratici. Letteratura e filosofia preparano i cambiamenti sociali. Il progresso storico è irreversibile ma non lineare. Nonostante i progressi, emergono nuove problematiche come inquinamento e disuguaglianze, che richiedono un’analisi marxista aggiornata. L’etica marxista guida verso una società più giusta. La burocrazia nei paesi comunisti tratta male gli artisti critici; è incapace di promuovere riforme democratiche. La spontaneità delle masse è fondamentale; gli intellettuali devono comprendere le istanze che emergono dal proletariato. La democraziaRiassunto Lungo
1. L’Arte come Riflesso Critico della Realtà Sociale
L’importanza dell’arte autentica
L’arte vera si riconosce perché affronta i problemi in modo profondo, usando il linguaggio dell’arte. Non si limita a descrivere la società o a fare cronaca. Una critica marxista seria capisce che l’arte più grande, da Omero a Kafka, trova sempre la forma giusta per esprimere ciò che vuole dire. È fondamentale che la letteratura mantenga un livello artistico alto, come nella letteratura sovietica degli anni ’20 o nelle opere di Defoe e Heine. Questi autori hanno trattato temi sociali e politici importanti, ma con strumenti artistici di grande valore.Il realismo nell’arte
Il realismo è presente in ogni forma d’arte di valore. L’arte riflette sempre la realtà, anche se usa modi diversi per farlo a seconda del periodo storico. Il realismo socialista, in particolare, è il realismo tipico del periodo socialista, e nasce proprio dalle caratteristiche di quel sistema. Non bisogna dire in modo rigido come deve essere il realismo socialista. L’arte vera nasce dai problemi concreti della vita reale.Universalità e complessità dell’arte realista
L’arte realista autentica guarda la realtà in tutta la sua complessità e ricchezza di aspetti. Le tendenze moderne che rinunciano a questa visione ampia e universale impoveriscono l’arte. Si concentrano troppo sul punto di vista personale o su esperimenti di forma che non hanno un vero scopo. L’arte vera, invece, è universale e ricca di sfumature, capace di capire la realtà in modo profondo e articolato.Il periodo staliniano e la decadenza della letteratura socialista
Il periodo di Stalin ha rappresentato un momento di declino per la letteratura socialista. Si è andati verso un “naturalismo di Stato” che ha allontanato scrittori e lettori. Per superare l’eredità staliniana, bisogna recuperare un marxismo autentico. Questo marxismo deve promuovere la libertà di espressione artistica e affrontare i problemi di oggi con un metodo aperto e capace di cambiare punto di vista. In questo contesto, la letteratura ha un compito importante: raccontare l’alienazione causata da quel periodo e aiutare a superarla. Allo stesso tempo, deve riscoprire le potenzialità nascoste di un’arte socialista vera. Quindi, per far rinascere l’arte e la capacità di capire la realtà, sia nella teoria che nella pratica artistica, è fondamentale far rinascere il marxismo.Se il “vero marxismo” è la chiave per la rinascita dell’arte e della comprensione della realtà, come spiega il capitolo il declino artistico e le distorsioni della realtà avvenute proprio in contesti che si richiamavano al marxismo, come il periodo staliniano?
Il capitolo sembra suggerire una soluzione semplicistica ai problemi dell’arte e della società, identificando nel “vero marxismo” la panacea. Tuttavia, la storia del marxismo nel XX secolo è complessa e contraddittoria, segnata da fallimenti e distorsioni ideologiche. Per rispondere alla domanda, è necessario approfondire la storia del marxismo e le sue diverse interpretazioni, studiando autori come Hannah Arendt e Leszek Kołakowski, che hanno analizzato criticamente le derive totalitarie del marxismo e il suo impatto sulla cultura e sulla società. Inoltre, un confronto con altre teorie critiche e filosofie politiche potrebbe arricchire la comprensione del rapporto tra arte, società e ideologia.2. Ritorno al Marxismo Critico
Il pensiero di Lukács e il recupero della concretezza
Il lavoro di Lukács si concentra sul riportare il pensiero marxista a un’analisi concreta della realtà. Lukács critica chi, nel marxismo contemporaneo, si allontana da questo obiettivo. Secondo Lukács, nella realtà contemporanea, la tattica ha preso il sopravvento sulla strategia e sull’analisi teorica. Questa predominanza della tattica è un problema che danneggia il marxismo attuale. Anche figure importanti come Togliatti, pur avendo grandi capacità politiche e una buona comprensione delle situazioni specifiche, mostrano questo problema.Trasformazioni del capitalismo contemporaneo
Il capitalismo di oggi è molto diverso da quello del passato, perché ha subito dei cambiamenti profondi nella sua struttura. Adesso, la classe capitalistica considera la classe lavoratrice anche come un gruppo di consumatori a cui vendere prodotti. Nelle relazioni tra capitalisti e lavoratori, la manipolazione è diventata il sistema principale. Questa manipolazione influenza i gusti delle persone, le loro idee politiche e la loro vita sociale in generale. Anche la democrazia cambia e diventa una democrazia manipolata, in cui le scelte delle persone sono spesso guidate da forze nascoste e non chiare.Il XX Congresso del PCUS e le questioni irrisolte
Il XX Congresso del PCUS è stato un tentativo di superare alcuni aspetti rigidi dello stalinismo. Durante questo congresso, si è parlato di coesistenza pacifica tra paesi diversi e della possibilità di arrivare al socialismo attraverso le vie parlamentari, cioè attraverso le elezioni e le istituzioni democratiche. Nonostante questi cambiamenti, sono rimasti dei problemi aperti. Non si è riuscito a chiarire bene la natura dell’imperialismo, cioè del dominio di alcuni paesi su altri, e quali strategie doveva usare il movimento operaio nei paesi capitalisti più avanzati. Inoltre, il movimento comunista internazionale si è diviso in diverse correnti, anche a causa dei diversi interessi nazionali dei vari paesi comunisti. Per ritrovare l’unità, è necessario avere una base teorica comune, ma questa base teorica deve permettere ai singoli partiti di usare tattiche diverse a seconda della situazione specifica in cui si trovano.La critica allo stalinismo e la natura della rivoluzione russa
Lo stalinismo viene analizzato come un sistema che mette la tattica al primo posto, sbagliando il rapporto tra teoria, strategia e tattica. Questo errore ha portato a sbagli teorici, manipolazioni e violenze. Per criticare lo stalinismo in modo efficace, bisogna andare alla radice dei problemi, affrontando questioni fondamentali come l’uso della repressione e il rapporto tra il partito comunista e la società. Inoltre, la rivoluzione russa non deve essere vista come un modello valido per tutti i paesi e in tutte le situazioni. La rivoluzione russa è stata un evento particolare che va studiato in modo specifico e senza pregiudizi ideologici. Infine, ogni forma di esagerazione è considerata un errore grave, che allontana dal vero spirito del marxismo.Se si invoca una base teorica comune per superare le divisioni, come si concilia questa esigenza con la necessità di tattiche diverse per situazioni specifiche?
Il capitolo evidenzia la tensione tra una base teorica comune e la necessità di tattiche specifiche. Se la base teorica è troppo rigida, rischia di non adattarsi alle diverse realtà locali; se è troppo vaga, perde la sua funzione unificante. Per comprendere meglio questa dialettica, è utile approfondire il pensiero di autori come Gramsci, che ha analizzato le dinamiche tra strategia e tattica nell’azione politica, e studiare le teorie dell’organizzazione politica.3. Marxismo e Pianificazione Democratica: Oltre la Centralizzazione
Critica del modello sovietico e necessità di nuove vie al socialismo
Il modello sovietico del 1917 si è concentrato sulla distruzione del sistema precedente, senza riuscire a costruire una nuova società. Questo modello non deve essere visto come l’unico modo per raggiungere il socialismo. Ogni paese deve trovare la propria strada, tenendo conto delle proprie condizioni economiche e sociali. La pianificazione centralizzata tipica del periodo stalinista si è dimostrata rigida e non ha considerato l’importanza dell’esperienza locale e della flessibilità.Pianificazione decentralizzata e ruolo della democrazia
La pianificazione, per essere efficace, deve stabilire obiettivi generali, lasciando però spazio decisionale ai livelli più bassi. In questo modo si valorizza la competenza di chi lavora direttamente. Una decentralizzazione solo burocratica non funziona. Serve invece un sistema che parte dall’alto con l’indicazione dei compiti e arriva alla base con la loro realizzazione concreta. La democrazia in azienda è fondamentale e i lavoratori devono partecipare attivamente all’attuazione dei piani. L’esperienza delle persone e dei lavoratori è più importante della tecnocrazia, che è una falsa soluzione ideale.Importanza della democrazia dal basso e superamento della burocrazia
La democrazia deve nascere dal basso, partendo dai problemi di tutti i giorni. La forma di democrazia diretta presente nei совет era valida, ma in Unione Sovietica è stata sostituita da un sistema parlamentare poco efficace. Per favorire uno sviluppo democratico, è necessario riqualificare o sostituire la burocrazia. Anche la vita dei partiti deve essere competente e concentrarsi su problemi concreti. Per una vera democrazia interna ai partiti servono libertà di parola e possibilità di proporre idee diverse, evitando però la creazione di gruppi chiusi. Lo sviluppo ha bisogno di diverse opinioni e che si formi un’opinione pubblica chiara.Rinnovamento del marxismo e intelligenza collettiva
Il marxismo deve essere rinnovato e adattato ai contesti storici attuali, applicando i suoi principi ai problemi nuovi. Il modello staliniano del segretario di partito come unico interprete del marxismo ha fallito. Oggi, la società ha bisogno di gruppi di esperti e di intelligenza collettiva, non solo di decisioni prese dall’alto. La rinascita del marxismo dipende da riforme economiche e da una maggiore democrazia. Non esiste un modo sicuro per evitare errori nei processi sociali. La capacità politica sta nel capire in anticipo, nell’essere chiari e nel correggere gli errori quando vengono fatti.Principi fondamentali del marxismo per il mondo contemporaneo
I principi marxisti più importanti sono la visione della storia come una scienza globale e il legame tra individuo e comunità. Oggi, il compito principale è applicare la filosofia di Marx al presente e al passato, tenendo conto del periodo storico in cui Marx ha vissuto. La verità si raggiunge attraverso il confronto, la discussione e cambiando la realtà.È realistico pensare a un ritorno ai principi democratici dei soviet come soluzione ai problemi dello stalinismo, ignorando le complesse evoluzioni storiche e politiche che hanno portato al fallimento di tali principi?
Il capitolo propone un ritorno ai principi democratici dei soviet come antidoto allo stalinismo, ma questa affermazione solleva diverse questioni. Non viene chiarito quali specifici ‘principi democratici dei soviet’ si intendano, né come questi possano essere applicati concretamente nel contesto contemporaneo, dopo il fallimento storico dell’esperienza sovietica. Per comprendere meglio le dinamiche del potere e le sfide della democrazia, è utile approfondire la storia del socialismo e del comunismo, studiando autori come Hannah Arendt e le esperienze storiche concrete dei soviet, analizzate ad esempio da storici come Orlando Figes. Approfondire la filosofia politica contemporanea, con autori come Norberto Bobbio, può inoltre aiutare a comprendere meglio le diverse forme di democrazia e le loro problematiche.6. Burocrazia e Democrazia nel Socialismo
Critica dell’Austromarxismo
Viene analizzato l’austromarxismo, mettendo in luce come, nonostante un approccio liberale a livello tattico, non sia riuscito a superare i limiti dell’opportunismo politico. Karl Renner viene descritto come un teorico intelligente ma fondamentalmente conservatore. Otto Bauer, invece, si distingue per una visione più complessa e dinamica, capace di individuare e analizzare le contraddizioni interne al sistema socialista.La Burocrazia nei Paesi Comunisti
L’analisi si concentra poi sulla questione della burocrazia nei paesi comunisti, con particolare attenzione alla situazione in Russia. Si evidenzia una contraddizione nel trattamento degli intellettuali: gli scienziati godono di una certa libertà, motivata da ragioni pratiche legate allo sviluppo militare e tecnologico del paese, mentre scrittori e artisti che esprimono posizioni critiche sono soggetti a repressione e censure. Questa situazione viene giudicata instabile a causa di problemi economici non risolti, che richiederebbero una maggiore democratizzazione della vita operaia. Tuttavia, la burocrazia esistente è considerata un ostacolo a una vera riforma democratica, poiché la sua natura è opposta al confronto e alla partecipazione popolare.La Critica di Trotsky e la Rivoluzione Cinese
Viene criticata la posizione di Trotsky sulla burocrazia, ritenuta una critica interna al sistema burocratico stesso e priva di una vera prospettiva democratica che parta dal basso. Si introduce poi la Rivoluzione Cinese, descritta come un fenomeno complesso e difficile da interpretare attraverso categorie di pensiero occidentali. Per comprendere appieno la Rivoluzione Cinese, è necessario analizzare in profondità il contesto economico e sociale specifico dell’Asia.Democrazia Operaia e gli Esempi Storici
La Comune di Parigi e i Soviet del 1917 vengono presentati come esempi concreti di gestione non burocratica del potere, forme iniziali di democrazia operaia. Si sottolinea come il movimento sovietico delle origini fosse caratterizzato da una forte partecipazione democratica e da un’attenzione reale ai bisogni dei lavoratori, in netto contrasto con la successiva burocratizzazione del sistema. Lenin viene distinto da figure come Stalin e Trotsky, evidenziando come già nel 1921 si fossero manifestate tendenze burocratiche che si allontanavano dalla sua visione iniziale di uno stato operaio democratico.Il Ruolo della Spontaneità delle Masse e degli Intellettuali
Si afferma l’importanza fondamentale della spontaneità delle masse popolari. Gli intellettuali non devono imporre verità dall’alto, ma piuttosto comprendere e dare voce alle esigenze e alle richieste che nascono direttamente dal mondo del lavoro e dal proletariato. La democrazia proletaria, intesa come un ritorno agli ideali dei Soviet del 1917, viene indicata come l’unica strada possibile per realizzare riforme concrete e superare le rigidità e gli autoritarismi della burocrazia. La militarizzazione della Russia stalinista è interpretata come una conseguenza della fine delle speranze di una rivoluzione europea diffusa e come una risposta alla necessità di difendere il socialismo in un contesto internazionale ostile e controrivoluzionario.Etica, Valori e Autocritica
Infine, viene introdotto il tema dell’etica e dei valori, considerati elementi essenziali dell’esistenza umana e dello sviluppo storico. Si afferma che la storia umana non può essere separata dall’analisi dei valori e del ruolo che questi hanno nel progresso della società. In conclusione, si propone una riflessione autocritica su “Storia e coscienza di classe”, riconoscendone i limiti, in particolare per quanto riguarda la dialettica della natura, e auspicando ulteriori approfondimenti concreti sulle interazioni tra società e ambiente naturale.È davvero appropriato equiparare la burocrazia sovietica, pur criticabile, con il concetto di “burocrazia” in senso lato, senza considerare le specificità storiche e materiali che hanno plasmato quel sistema?
Il capitolo sembra affrontare la questione della burocrazia nei paesi comunisti, in particolare in Russia, attraverso una lente critica che rischia di appiattire fenomeni complessi. Per rispondere adeguatamente a questa domanda, sarebbe utile approfondire le dinamiche socio-economiche specifiche della Russia post-rivoluzionaria e le teorie sociologiche sulla burocrazia, ad esempio quelle di autori come Max Weber, per comprendere meglio le diverse forme e funzioni che la burocrazia può assumere in contesti storici differenti.Abbiamo riassunto il possibile
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