“L’Ospite di Dracula” di Bram Stoker non è solo un titolo, ma una raccolta di racconti che ti prendono e non ti lasciano più. Si inizia con un viaggio inquietante vicino Monaco, dove la paura della Notte di Valpurga e un sentiero proibito portano il protagonista a un villaggio abbandonato e a un mausoleo profanato, tra presenze soprannaturali e un lupo gigantesco, un vero horror soprannaturale. Poi si cambia aria, ma non il brivido, con una storia di vendetta animale a Norimberga, legata a una visita alla terrificante Torre delle Torture, un episodio macabro che dimostra come la crudeltà umana possa scatenare furie inaspettate. Il viaggio continua in una Parigi insolita, nella città dei rifiuti di Montrouge, dove un uomo in fuga si ritrova intrappolato in un incubo urbano, braccato da figure sinistre in un’atmosfera di pericolo costante. Infine, ci si ritrova in una casa infestata, la Casa del Giudice, con uno studente alle prese con presenze notturne, topi inquietanti e il terrore psicologico di un ritratto maledetto che prende vita. Sono racconti gotici che esplorano la paura in diverse forme, dal folklore antico alle minacce più concrete, tenendoti col fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Riassunto Breve
Un viaggiatore si appresta a lasciare Monaco, il cocchiere teme la notte di Valpurga e un sentiero proibito che porta a un villaggio abbandonato, luogo di sepoltura di un suicida. I cavalli sono nervosi, si sente un ululato strano. Nonostante gli avvertimenti, il viaggiatore prosegue a piedi verso il villaggio. Una tempesta di neve e grandine lo sorprende. Trova riparo in un mausoleo in un cimitero. Dentro c’è una donna bellissima che sembra dormire. Un evento lo scaraventa fuori, un fulmine distrugge la tomba. Un lupo gigante lo attacca, ma arrivano soldati a cavallo che lo salvano. I soldati sono spaventati, parlano di eventi soprannaturali e della notte di Valpurga. L’uomo viene ritrovato all’alba dai soldati, non riesce a parlare per lo shock. Le sue ferite vengono attribuite a un cane, anche se un soldato ha visto un lupo. L’ufficiale ordina il silenzio. L’uomo è portato in una locanda, si scopre che la ricerca è partita per un messaggio di Dracula. La scena si sposta a Norimberga. Una coppia e un uomo, Hutcheson, visitano una fortezza. Hutcheson lancia un sasso a un gattino per scherzo, lo uccide. La gatta madre reagisce con furia intensa, cerca di raggiungerlo con odio. Hutcheson paragona la sua rabbia a quella di una donna selvaggia. La gatta continua a fissarlo con odio. Un gatto nero segue insistentemente un gruppo di visitatori, legato alla perdita del cucciolo. Visitano la Torre delle Torture, un luogo oscuro con strumenti macabri come la Vergine di Norimberga. Un turista americano vuole provare la Vergine. Mentre il custode aziona il meccanismo, il gatto nero attacca il custode al volto. Il custode spaventato lascia la corda, la Vergine si chiude, uccidendo il turista con gli aculei. Il gatto si nutre del sangue del custode ferito. Il narratore uccide il gatto. La centralizzazione urbana è paragonata a una piovra. Parigi è un esempio. Un uomo soggiorna a Parigi, separato dalla sua amata Alice. Esplora la periferia di Montrouge, la città dei rifiuti degli straccivendoli. Incontra figure inquietanti, veterani sinistri. Entra in una baracca, incontra una vecchia e un anziano di nome Pierre. Sente un crescente disagio, nota un’accetta e lo sguardo della vecchia sui suoi anelli. Si trova in una baracca fatiscente, piena di rifiuti e ratti. Si sente minacciato dalla vecchia e da Pierre. Cerca di distrarli parlando di spazzatura e gioielli. Mostra un anello di diamanti alla vecchia, percepisce una reazione sinistra e capisce di essere in pericolo. Realizza di essere circondato da una banda. La vecchia racconta una storia macabra di un anello e di un uomo divorato dai topi nelle fogne, un segnale per i complici. La vecchia accende una lanterna, esponendolo alla luce. Scopre un cappio sul tetto, l’accetta è sparita. Nonostante la paura, mantiene il controllo. Capisce che la vecchia aspetta un segno di debolezza. La baracca è una trappola. L’unica via è una mossa audace. Salta contro una parete, la sfonda e fugge. Fugge nella città di rifiuti, braccato. Scala colline di immondizia, si orienta verso le luci di Parigi. Gli inseguitori lo seguono. Attraversa acquitrini, evita una trappola con una fune e un aggressore con un’ascia su una barca. Vede la fortezza di Bicètre. Le sentinelle allertate intervengono, mettono in fuga gli inseguitori e lo salvano. Un commissario di polizia propone di tornare nella città dei rifiuti per affrontare i persecutori. Accetta e torna nell’oscurità con la polizia. Un gruppo militare insegue. Trovano ponti sabotati. Raggiungono un sito con una baracca incendiata. Trovano lo scheletro di una donna con un coltello da macellaio. Proseguono. Trovano sentinelle addormentate in una capanna. In un altro contesto, uno studente di nome Malcomson affitta una vecchia dimora, la Casa del Giudice, nota per la sua sinistra reputazione e fenomeni inspiegabili. Malcomson ignora le voci e si dedica allo studio. La prima notte sente rumori di topi. Vede un topo grande e ostile su una sedia che lo osserva. Il topo sale sulla corda della campana d’allarme, i rumori aumentano. La locandiera, signora Witham, lo mette in guardia sulla casa e le presenze. Malcomson è turbato e indaga. Parla con il dottor Thornhill, che gli dice che la corda della campana era usata dal boia per le impiccagioni ordinate dal Giudice. Thornhill lo esorta a usare la campana in caso di pericolo. Tornato a casa, Malcomson sente di nuovo i topi, il topo grande riappare scendendo dalla corda. Inizia una tempesta. Guarda un quadro, il terzo dal camino, dove il topo era sparito. Malcomson esamina il ritratto di un giudice, nota una somiglianza inquietante con il topo negli occhi. Rivede il topo, percepisce una connessione tra la creatura e il quadro. Il dipinto mostra la stanza in cui si trova. Vede il topo seduto sulla sedia del giudice nel ritratto. Beve brandy. Sente un rumore, il topo rosicchia la corda della campana. La corda si rompe. Malcomson lancia un libro contro il topo, che fugge. Decide di dare la caccia al topo. Guarda di nuovo il quadro, il giudice è sparito, c’è solo tela vuota. Vede il giudice in carne e ossa, seduto nella poltrona del dipinto, con un cappio. Il giudice lo insegue, cercando di catturarlo con il cappio. Malcomson nota che la corda della campana è piena di topi che la fanno oscillare. La campana suona piano. Il giudice si accorge del suono, il suo volto si contrae di rabbia. Mentre i topi fanno suonare la campana, il giudice si avvicina minaccioso con il cappio.
1. La Notte di Valpurga e il Sentiero Proibito
In una giornata estiva, un uomo lascia Monaco. Il locandiere raccomanda al cocchiere di tornare prima di sera, accennando ai pericoli della notte di Valpurga. Il cocchiere, Johann, capisce al volo: si fa il segno della croce e parte spedito. Poco fuori città, l’uomo chiede spiegazioni sul rientro anticipato. Johann, con timore, nomina la notte di Valpurga. I cavalli, inquieti, iniziano a percepire odori strani. Lungo la strada, l’uomo nota un sentiero che si perde in una valle e chiede di imboccarlo. Johann rifiuta, invocando di nuovo la notte di Valpurga e facendo gesti di scongiuro. Nonostante la barriera linguistica, l’uomo insiste per sapere il motivo. Johann, sempre più spaventato, indica una croce: il punto in cui, secondo un’antica usanza, è sepolto un suicida. L’inquietudine dei cavalli cresce e un ululato anomalo, simile a quello di un lupo, li spaventa. Johann, pallido, annuncia una tempesta in arrivo. Il sentiero proibito, spiega con crescente agitazione, porta a un villaggio abbandonato da secoli, un luogo inaccessibile, soprattutto nella notte di Valpurga.
2. Notte di Valpurga e il Mausoleo Profanato
Durante un viaggio, il terrore di un cocchiere e le sue storie di non morti nella Notte di Valpurga, spingono il protagonista a proseguire da solo, a piedi, verso un villaggio abbandonato. Il paesaggio si fa desolato e inquietante. Una tempesta di neve e oscurità avvolge il viaggiatore, che si ritrova in un cimitero, davanti a un mausoleo di marmo. Un’iscrizione funebre in tedesco allude alla velocità dei morti. La tempesta si trasforma in grandine. Cercando riparo, il viaggiatore entra nel mausoleo, dove una donna di straordinaria bellezza giace come addormentata. Un evento sovrannaturale lo scaraventa fuori, mentre un fulmine distrugge la tomba. Un lupo gigantesco lo assale, ma l’arrivo di soldati a cavallo lo mette in fuga. I soldati, spaventati, soccorrono il protagonista, trovandolo illeso ma sconvolto. Il sospetto di una natura soprannaturale degli eventi aleggia, lasciando un mistero irrisolto.
Malcomson studia in una casa isolata. Di notte, il rumore dei topi lo disturba. All’inizio è solo un fastidio, ma poi un topo enorme si fa notare per il suo aspetto minaccioso. Sembra quasi che lo stia osservando, prima di sparire arrampicandosi sulla corda di una campana. La signora Witham, che affitta la casa a Malcomson, lo avverte che in quella casa si aggirano strane presenze. Anche se all’inizio non le crede, Malcomson è turbato dagli eventi della notte e dallo strano comportamento del topo, tanto da voler scoprire dove si nasconde.Incontra il dottor Thornhill e gli racconta tutto. Viene così a sapere che quella corda ha un passato terribile: era usata per impiccare i condannati dal Giudice che viveva nella casa. Il dottore, preoccupato per Malcomson, gli consiglia di usare la corda in caso di pericolo e promette di vegliare su di lui.Tornato a casa, Malcomson sente di nuovo i topi e rivede il topo enorme, che scende proprio dalla corda. Una tempesta peggiora la situazione, rendendo l’atmosfera cupa. Terrorizzato, Malcomson guarda il quadro, il terzo dal camino, dietro al quale il topo era sparito.
10. Il Ritratto Maledetto
Un ritratto di un giudice cattura l’attenzione di Malcomson, che nota una somiglianza inquietante, soprattutto negli occhi, con un topo visto poco prima. La somiglianza si trasforma in una connessione sinistra quando Malcomson rivede il topo e percepisce un legame tra l’animale e il quadro, che raffigura in modo dettagliato la stanza in cui si trova. L’orrore lo assale quando, osservando meglio, scorge il topo seduto sulla sedia del giudice all’interno del dipinto. Un rumore improvviso interrompe la sua osservazione: il topo sta rosicchiando la corda della campana, che cede di schianto. In un impeto di rabbia, Malcomson lancia un libro contro il topo, che fugge. Quando Malcomson torna a guardare il quadro, il giudice è scomparso, lasciando una tela vuota. L’orrore si concretizza quando, alzando lo sguardo, vede il giudice in carne e ossa, seduto nella poltrona raffigurata nel dipinto, con un cappio tra le mani. Inizia una caccia spietata: il giudice insegue Malcomson, cercando di catturarlo con il cappio. Malcomson nota che la corda della campana è infestata da topi. Il loro movimento fa oscillare la campana, producendo un suono flebile. Il volto del giudice si contrae in una smorfia di rabbia diabolica, mentre i rintocchi aumentano. Ignorando la corda, il giudice si avvicina a Malcomson, stringendo il cappio con intento letale.
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