1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
“Longitudine” di Dava Sobel racconta una storia pazzesca su uno dei problemi più difficili che i marinai hanno affrontato per secoli: capire dove si trovavano est o ovest in mezzo all’oceano, cioè determinare la longitudine. Immagina di essere su una nave, senza terra in vista, e dover sapere la tua posizione esatta per non finire sugli scogli o perderti per sempre. Questo libro ti porta nel cuore di questa sfida, mostrando come la soluzione non fosse per niente ovvia. Segui la vita incredibile di John Harrison, un orologiaio autodidatta dello Yorkshire, che ha dedicato decenni a costruire orologi marini super precisi, i cronometri, per risolvere il problema della longitudine. La sua invenzione, in particolare l’H-4, ha rivoluzionato la navigazione, permettendo a capitani come James Cook di esplorare il mondo con molta più sicurezza. Ma non è stata una passeggiata: Harrison ha dovuto lottare contro la comunità scientifica, rappresentata dall’astronomo reale Nevil Maskelyne, che preferiva metodi basati sull’astronomia, come le distanze lunari. La storia si svolge tra i cantieri navali, gli osservatori astronomici come il Royal Observatory di Greenwich (che poi è diventato il punto di riferimento per il meridiano di Greenwich) e le lunghe traversate oceaniche. È una gara contro il tempo, letteralmente, per vincere il premio offerto dal Longitude Act e rendere i viaggi per mare meno pericolosi. È affascinante vedere come la precisione nella misurazione del tempo abbia cambiato il mondo.Riassunto Breve
Determinare la posizione di una nave in mare aperto, specialmente la longitudine, è stato un problema enorme per secoli. Mentre la latitudine si trova osservando il sole o le stelle rispetto all’orizzonte, la longitudine richiede di conoscere l’ora esatta in due posti diversi contemporaneamente. Senza punti di riferimento visibili, i marinai si perdevano spesso, causando naufragi e perdite di vite umane. Per risolvere questa sfida, nel 1714 il Parlamento inglese ha offerto un premio in denaro a chi avesse trovato un metodo affidabile.Due strade principali vengono esplorate: l’astronomia e la meccanica. Gli astronomi propongono di usare i movimenti regolari dei corpi celesti, come la Luna rispetto alle stelle (metodo delle distanze lunari) o le eclissi dei satelliti di Giove. Questo richiede osservazioni precise con strumenti come il sestante e calcoli complessi basati su tabelle astronomiche accurate, come quelle create da Tobias Mayer e promosse dall’astronomo reale Nevil Maskelyne. Maskelyne diventa un forte sostenitore di questo metodo, lavorando per perfezionare le tabelle e pubblicare un Almanacco nautico che usa il meridiano di Greenwich come riferimento.Dall’altra parte c’è John Harrison, un orologiaio autodidatta. Harrison crede che la soluzione stia in un orologio così preciso da mantenere l’ora del porto di partenza anche dopo mesi in mare, nonostante il rollio della nave, le variazioni di temperatura e umidità. Dedica decenni a costruire una serie di orologi marini, come l’H-1, l’H-3 e soprattutto l’H-4. Questi strumenti introducono innovazioni rivoluzionarie per garantire la precisione, come la compensazione termica e sistemi anti-attrito.La Commissione per la longitudine, dominata da scienziati che favoriscono i metodi astronomici, è scettica verso l’orologio di Harrison. Nonostante l’H-4 dimostri un’accuratezza eccezionale in viaggi di prova, Harrison incontra resistenza, ritardi nei pagamenti del premio e intrighi politici, anche da parte di Maskelyne. La rivalità tra Harrison e Maskelyne rappresenta lo scontro tra l’innovazione artigianale e l’approccio scientifico-matematico consolidato.Alla fine, gli orologi di Harrison, in particolare le copie come il K-1 usato da James Cook, dimostrano la loro efficacia pratica in mare. Cook stesso loda l’affidabilità dei cronometri. Nonostante Harrison non riceva subito il pieno riconoscimento e il premio completo, il suo lavoro apre la strada alla produzione di cronometri marini più economici da parte di altri orologiai. Il meridiano di Greenwich, promosso da Maskelyne come punto di riferimento per le sue tabelle, viene infine accettato a livello internazionale come meridiano zero. La combinazione di orologi precisi e tabelle astronomiche accurate rende la navigazione molto più sicura e permette una migliore mappatura del mondo.Riassunto Lungo
Capitolo 1: Le linee immaginarie
Le linee di latitudine e longitudine costituiscono un sistema di riferimento fondamentale per la navigazione e la geografia. Le linee di latitudine, o paralleli, sono anelli concentrici che circondano la Terra da nord a sud, mentre le linee di longitudine, o meridiani, si estendono da polo a polo. Questo sistema è stato utilizzato sin dall’antichità, con Tolomeo che nel II secolo d.C. ha creato un atlante del mondo basato su queste coordinate. La latitudine è determinata dalla posizione rispetto all’Equatore, che funge da punto di riferimento fisso. Al contrario, il meridiano di longitudine può variare a seconda delle scelte politiche e storiche; inizialmente fissato da Tolomeo alle Isole Fortunate, è stato spostato più volte fino a stabilirsi a Londra.La misurazione della latitudine e della longitudine
La misurazione della latitudine è relativamente semplice e può essere effettuata attraverso tecniche astronomiche come l’osservazione del Sole o delle stelle. Tuttavia, il calcolo della longitudine presenta maggiori difficoltà poiché richiede la conoscenza dell’orario in due località diverse. Questa sfida ha rappresentato un problema significativo per i navigatori per secoli. Nel XVIII secolo, il Parlamento inglese ha istituito il Longitude Act, promettendo premi ingenti per chi fosse riuscito a sviluppare un metodo praticabile per determinare la longitudine in mare.L’orologiaio John Harrison e la sua soluzione
Tra i vari tentativi, l’orologiaio John Harrison ha progettato una serie di orologi marini innovativi che hanno rivoluzionato la navigazione. Harrison ha dedicato gran parte della sua vita alla creazione dell’H-3, un orologio marino che ha richiesto diciannove anni di lavoro. Nonostante le difficoltà e gli intrighi politici con membri della comunità scientifica come Nevil Maskelyne, Harrison ha continuato a perfezionare i suoi strumenti. L’H-3 introduce innovazioni significative come la lamina bimetallica per compensare le variazioni di temperatura e un sistema antiattrito.L’H-4 e il suo impatto sulla navigazione
L’H-4, completato nel 1759, rappresenta l’apice del lavoro di Harrison ed è considerato uno dei più importanti orologi mai costruiti. Sebbene sia progettato per funzionare come un orologio marino tradizionale, oggi non viene utilizzato per preservarne l’integrità storica. Questo strumento dimostra come la ricerca della precisione nella misurazione del tempo abbia avuto un impatto duraturo sulla navigazione e sulla scienza. In sintesi, l’evoluzione delle tecniche di misurazione della longitudine ha segnato una tappa cruciale nella storia della navigazione marittima. Grazie agli sforzi pionieristici di figure come John Harrison, è stato possibile superare le sfide legate alla determinazione della posizione in mare aperto, contribuendo così allo sviluppo delle esplorazioni oceaniche e alla comprensione geografica del mondo.Perché il capitolo sembra dare per scontato che la longitudine sia stata determinata esclusivamente attraverso metodi astronomici, senza considerare altri metodi che potrebbero aver giocato un ruolo importante nella sua determinazione?
Il capitolo si concentra principalmente sulla storia della misurazione della longitudine, ma sembra trascurare altri metodi che potrebbero aver contribuito a questa determinazione, come ad esempio la navigazione basata sulla osservazione delle maree o la triangolazione.Capitolo 2: La prova dell’acqua e del fuoco
Il capitolo esplora la rivalità tra John Harrison, inventore dell’orologio marino, e Nevil Maskelyne, sostenitore del metodo delle distanze lunari per determinare la longitudine in mare. Maskelyne è descritto come un antieroe, devoto all’astronomia, che ha dedicato la sua vita a calcoli precisi e osservazioni celesti. La sua autobiografia, scritta in terza persona, riflette il suo approccio metodico e distaccato. Nato nel 1732, Maskelyne ha ricevuto un’istruzione formale a Cambridge, mentre Harrison era autodidatta. Questa differenza di formazione potrebbe aver influenzato le loro diverse approcci alla risoluzione del problema della longitudine.La collaborazione con James Bradley e il transito di Venere
Maskelyne collaborò con James Bradley per sviluppare il metodo delle distanze lunari. Durante il transito di Venere del 1761, Maskelyne effettuò osservazioni da Sant’Elena per testare le tabelle di Tobias Mayer, riscontrando successo nel calcolo della longitudine. Parallelamente, William Harrison, figlio di John Harrison, tentava di collaudare l’H-3 e l’H-4 in mare. L’H-4 si dimostrò estremamente preciso durante il viaggio verso la Giamaica nel 1762, perdendo solo quattro secondi dopo ottantun giorni di navigazione.La Commissione per la longitudine e le prove di Harrison
Nonostante questo successo, Harrison ricevette solo una piccola somma come riconoscimento e dovette affrontare ulteriori prove per dimostrare l’affidabilità del suo orologio. La Commissione per la longitudine si mostrò scettica nei confronti dell’H-4 e richiese ulteriori verifiche. Nel frattempo, Maskelyne pubblicò una guida basata sulle sue tabelle lunari e divenne un sostenitore del suo metodo. La Commissione promulgò una nuova legge sulla longitudine che complicava ulteriormente la posizione di Harrison. Harrison infine cedette alle pressioni della Commissione e fornì disegni dettagliati del suo orologio. Tuttavia, questa decisione comportò il sequestro dei suoi strumenti da parte di Maskelyne.Il conflitto tra innovazione e tradizione
Il capitolo mette in luce le tensioni tra innovazione tecnologica e metodi tradizionali nella navigazione marittima dell’epoca. Nonostante i successi di Harrison con l’H-4, le sue invenzioni furono sottoposte a scrutinio rigoroso da parte della Commissione dominata da sostenitori del metodo delle distanze lunari. La rivalità tra Harrison e Maskelyne rappresenta un conflitto più ampio tra scienza empirica e approcci consolidati nella ricerca della longitudine in mare. Durante un trasferimento degli orologi marini a Greenwich, uno strumento subì danni accidentali, dimostrando ulteriormente le difficoltà che Harrison dovette affrontare nella sua lotta per il riconoscimento della sua invenzione.Perché la Commissione per la longitudine sembra avere una posizione pregiudiziale contro l’orologio marino di John Harrison, nonostante i suoi successi nella determinazione della longitudine?
Il capitolo evidenzia la rivalità tra Harrison e Maskelyne, ma non approfondisce completamente le motivazioni della Commissione per la longitudine. Per comprendere meglio questo aspetto, è utile studiare la storia della navigazione marittima e l’evoluzione delle tecnologie per la determinazione della longitudine.Capitolo 3: Il secondo viaggio del capitano James Cook
Il secondo viaggio del capitano James Cook, avviato nel 1772, si distinse per l’innovativa strategia alimentare volta a prevenire lo scorbuto. Cook introdusse i crauti nella dieta dell’equipaggio, grazie al loro alto contenuto di vitamina C e alla loro capacità di conservarsi a lungo. Questo approccio contribuì a salvaguardare la salute dei marinai durante le lunghe traversate. L’importanza della navigazione precisa era evidenziata dall’uso dell’orologio H-4 di John Harrison, che aveva dimostrato di essere cruciale per il calcolo della longitudine. Tuttavia, l’orologio non fu portato in mare da Cook poiché la Commissione per la longitudine decise di tenerlo a terra fino a ulteriori verifiche.La controversia sull’orologio H-4
Nonostante il suo successo precedente, l’H-4 fallì in prove successive condotte all’Osservatorio Reale, sollevando dubbi sulla sua affidabilità. Nevil Maskelyne, astronoma reale, condusse test sull’H-4 e presentò risultati negativi. Harrison contestò questi risultati, sostenendo che l’orologio fosse stato maneggiato in modo inadeguato e sottoposto a condizioni sfavorevoli durante le prove. La Commissione ignorò le obiezioni di Harrison e continuò a cercare un orologio marino più economico e facilmente riproducibile. Larcum Kendall creò una copia dell’H-4, il K-1, che venne considerata una replica perfetta. Questo modello fu scelto per accompagnare Cook nel suo secondo viaggio.Il successo di Cook e le difficoltà di Harrison
Nel 1775, Cook tornò dal suo viaggio lodando l’affidabilità dei cronometri marini utilizzati. Tuttavia, la terza spedizione di Cook si concluse tragicamente con la sua morte alle Hawaii nel 1779. Nel frattempo, Harrison continuò a lavorare su nuovi orologi, producendo l’H-5 mentre affrontava difficoltà personali e professionali legate alla Commissione. La pressione sul governo da parte degli Harrison portò a un incontro con re Giorgio III, che promise supporto. Dopo un periodo di prove favorevoli per l’H-5, il re intervenne presso il Parlamento per garantire giustizia a Harrison, ottenendo un pagamento parziale del premio per la longitudine.L’eredità di Harrison
Con la morte di Harrison nel 1776, il suo lavoro ispirò un’ondata di innovazione nell’orologeria marittima. Altri orologiai iniziarono a produrre cronometri marini più accessibili ed efficienti. Nonostante i progressi tecnologici e commerciali nel settore degli orologi marini, il nome di Harrison e il suo contributo al calcolo della longitudine rimasero poco riconosciuti dai marinai che beneficiavano delle sue invenzioni ogni giorno.È davvero l’innovazione di Harrison la chiave per risolvere il problema della longitudine in mare?
Il capitolo enfatizza molto l’importanza dell’innovazione di Harrison, ma non approfondisce sufficientemente il contesto storico e le sfide tecniche dell’epoca. Per rispondere a questa domanda in modo approfondito, è consigliabile studiare la storia della navigazione marittima e le scoperte scientifiche del XVIII secolo. Inoltre, potrebbe essere utile leggere ” Longitude: The True Story of a Lone Genius Who Solved the Greatest Scientific Problem of His Time” di Dava Sobel, che fornisce una descrizione dettagliata delle sfide affrontate da Harrison e dell’impatto della sua invenzione sulla navigazione marittima.Capitolo 8: Le lancette dell’orologio siderale
La Luna, nelle sue diverse fasi, rappresentava per i navigatori del diciottesimo secolo un elemento fondamentale nella navigazione. Essa funzionava come un indicatore nel cielo, con il Sole e le stelle che formavano un orologio celeste. Tuttavia, la lettura di questo orologio richiedeva strumenti complessi e metodi rigorosi, inclusi calcoli lunghi e tavole logaritmiche. John Harrison si trovò a competere con il metodo delle distanze lunari per determinare la longitudine. Mentre Harrison sviluppava i suoi orologi marini, gli scienziati stavano perfezionando l’uso dell’orologio siderale. Entrambi i metodi erano stati sviluppati parallelamente tra il 1730 e il 1760, dando vita a una competizione significativa.Lo sviluppo del quadrante riflettente
Nel 1731, due inventori costruirono indipendentemente strumenti basati sul metodo delle distanze lunari. John Hadley e Thomas Godfrey ricevettero riconoscimenti per le loro invenzioni, ma Hadley divenne il nome più comune associato al quadrante riflettente. Questo strumento permetteva misurazioni simultanee di due corpi celesti, migliorando notevolmente la navigazione rispetto agli strumenti precedenti. Il quadrante riflettente si trasformò poi nel sestante, che incorporava un telescopio e offriva maggiore precisione. Con mappe dettagliate e strumenti affidabili, i navigatori potevano ora calcolare la loro posizione in modo più accurato.I contributi degli astronomi
L’astronomo John Flamsteed contribuì significativamente alla mappatura del cielo, mentre Edmond Halley proseguì studiando i movimenti lunari. Halley osservò che la velocità della Luna stava cambiando nel tempo, anche se oggi si ritiene che sia stata la rotazione terrestre a rallentare. James Bradley successe a Halley come astronomo reale e si concentrò sulla navigazione. Sotto la sua amministrazione, l’Osservatorio di Parigi intensificò gli sforzi per catalogare le stelle e contribuire al metodo delle distanze lunari. I progressi nella mappatura del cielo furono fondamentali per migliorare la precisione nella navigazione. Tobias Mayer creò tabelle lunari necessarie per tradurre le letture degli strumenti in gradi di longitudine. Le sue tabelle furono valutate da Bradley e ritenute molto accurate, consentendo di ridurre l’errore nella determinazione della longitudine a un massimo di mezzo grado.La resistenza alla soluzione di Harrison
Il metodo delle distanze lunari divenne sempre più promettente grazie ai contributi di vari ricercatori in tutto il mondo. Tuttavia, nonostante i progressi tecnici e scientifici, Harrison affrontò resistenza da parte della comunità scientifica, che percepiva l’orologio marino come una soluzione troppo semplice rispetto ai metodi complessi già in uso. Harrison dovette affrontare prove difficili dopo aver completato il suo quarto orologio marino nel 1759. La sua invenzione risolveva internamente il problema della longitudine senza richiedere conoscenze matematiche o astronomiche avanzate da parte dei navigatori. Ciò suscitò scetticismo tra gli scienziati, che preferivano approcci più elaborati alla navigazione.Perché la comunità scientifica mostrò resistenza nei confronti della soluzione di Harrison nonostante la sua efficacia?
Il capitolo evidenzia come la comunità scientifica mostrò scetticismo nei confronti dell’orologio marino di Harrison, preferendo metodi più complessi. Tuttavia, non si approfondisce a sufficienza la motivazione dietro questa resistenza. Per capire meglio le dinamiche della comunità scientifica del XVIII secolo e le ragioni dietro la resistenza a nuove idee, si consiglia di leggere “La rivoluzione scientifica” di Thomas Kuhn. Questo libro offre una prospettiva sulla storia della scienza e come le nuove idee siano spesso accolte con scetticismo.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]
