Informazioni
“L’occhio” di Vladimir Nabokov ti porta nella Berlino degli esiliati russi, dove un narratore senza nome si ritrova in un vortice di inganni e ossessioni. Dopo un tentativo di suicidio che lo lascia in uno stato quasi surreale, la sua prospettiva cambia radicalmente. Diventa un osservatore distaccato, quasi un occhio che guarda il mondo e le persone intorno a sé, specialmente il misterioso Smurov. Questo romanzo esplora a fondo il tema dell’identità e della percezione: chi è Smurov veramente? Un eroe, un impostore, o solo un riflesso delle proiezioni altrui? Il narratore si immerge nella vita sociale di altri esiliati, tra cui le sorelle Vanja ed Evgenija, assistendo a bugie smascherate e amori non corrisposti, come il suo per Vanja. La narrazione diventa una profonda indagine psicologica, dove la realtà si confonde con l’immaginazione e il protagonista trova una strana felicità nel suo ruolo di spettatore invulnerabile. “L’occhio” è un affascinante studio sull’inganno, l’esilio e la complessa natura dell’essere umano, visto attraverso lo sguardo unico di Nabokov.Riassunto Breve
A Berlino, un uomo in esilio ha una relazione con Matilda, una donna sposata, ma la trova vuota perché lei è ossessionata dal marito violento. L’uomo viene aggredito dal marito mentre lavora, visto dai suoi allievi. Tenta il suicidio sparandosi, ma sopravvive e vive un periodo in cui la sua coscienza persiste. Incontra Smurov in una libreria gestita da Weinstock, interessato all’occulto. L’uomo entra in un gruppo sociale con le sorelle russe Vanja ed Evgenija e amici. Smurov racconta una falsa storia di fuga dalla guerra per fare colpo su Vanja, ma Muchin smaschera la bugia con dettagli geografici. Nonostante sia scoperto, Smurov resta nel gruppo. Durante una seduta spiritica, uno spirito avverte di uno spia che assomiglia a Smurov. Vanja è innamorata di Smurov, anche se sa che mente. Un parente si sbaglia e si congratula con Smurov per un presunto fidanzamento con Vanja, rivelando che Vanja ama in realtà Muchin, mostrando le complesse relazioni e gli inganni. L’attenzione si sposta su Vanja, la cui bellezza è notata, ma si accetta che l’amore non è ricambiato. L’interesse torna su Smurov, che ha una relazione con la cameriera Gretchen o Hilda, vantandosene con Weinstock, che non approva. La cameriera viene licenziata perché ladra. Roman Bogdanovič scrive un diario o lettere, e c’è un forte desiderio di leggerlo per scoprire cose su Smurov. Una lettera viene presa da Roman Bogdanovič durante una tempesta. La lettera descrive Smurov come un “mancino sessuale” e ladro, parlando di una tabacchiera rubata. C’è un sogno in cui Smurov cerca di giustificare il furto. L’amore viene dichiarato a Vanja, ma lei rifiuta e annuncia che sposerà Muchin. Deluso, l’uomo va in una stanza legata a un vecchio tentativo di suicidio. Lì incontra Kašmarin, il marito di Matilda, che inaspettatamente si scusa e offre un buon lavoro nel settore auto. Si arriva a una conclusione sull’esistenza: la vera felicità è nell’osservare la vita e gli altri da lontano. L’amore non ricambiato per Vanja è accettato, e si trova soddisfazione nell’essere uno spettatore. L’identità è vista come spezzata e riflessa negli altri. Si prevede che l’immagine di Smurov resterà anche dopo la sua scomparsa. Felicità si trova in questo stato di osservatore distaccato e protetto.
1. L’Inganno e la Sopravvivenza
A Berlino, durante un esilio, nasce una relazione tra un uomo e Matilda, una donna sposata, ma l’ombra del marito di lei, violento e geloso, incombe fin da subito. La noia e la ripetitività prendono il sopravvento, e l’uomo si ritrova intrappolato in un rapporto vuoto. La situazione precipita quando, durante una serata di lavoro come istitutore, una telefonata minacciosa fa da preludio a un’aggressione brutale: il marito di Matilda lo assale, sotto gli occhi impassibili degli allievi. Sopravvissuto a un tentato suicidio, in cui sperimenta una surreale fase di coscienza post-mortem, l’uomo riemerge alla vita, trovandosi di fronte a Smurov, figura enigmatica che lavora nella libreria dell’eccentrico Weinstock, appassionato di occultismo. Attraverso Smurov, l’uomo entra nella cerchia di due sorelle russe, Vanja ed Evgenija. Per fare colpo su Vanja, Smurov inventa una storia di fuga eroica dalla morte durante la guerra civile, ma Muchin, altro frequentatore della casa, lo smaschera pubblicamente, rivelando l’assurdità del suo racconto. Nonostante ciò, Smurov continua a essere presente, e durante una seduta spiritica organizzata da Weinstock, emerge un avvertimento da un presunto spirito: un uomo in nero, spia e traditore, simile a Smurov, incombe come una minaccia. Si svela anche l’amore di Vanja per Smurov, nonostante le sue menzogne, e un malinteso con uno zio in visita porta a congratulazioni per un fidanzamento inesistente, svelando un intricato intreccio di inganni, sentimenti mal riposti e verità nascoste.
2. L’Occhio Vitreo: Osservazione e Distacco
Il narratore è tormentato dalla bellezza di Vanja, ma comprende e accetta la non reciprocità del suo amore. Per un periodo, distoglie l’attenzione da Smurov, che nel frattempo intreccia una relazione con la cameriera Gretchen, la quale viene poi licenziata perché scoperta a rubare. Smurov si vanta delle sue conquiste, suscitando la disapprovazione di Weinstock. Intanto, Roman Bogdanovič scrive un diario che ossessiona il narratore, convinto che contenga rivelazioni su Smurov. Durante una notte tempestosa, il narratore sottrae a Roman Bogdanovič una lettera per un amico di Tallin. La lettera svela un ritratto psicologico di Smurov, definito un “mancino sessuale” e cleptomane, a causa del furto di una tabacchiera. Il narratore sogna Smurov che cerca di giustificare il furto a Chruščëv. Dichiara poi il suo amore a Vanja, ma lei lo respinge, annunciando il suo matrimonio con Muchin. Deluso, il narratore torna nella sua vecchia stanza, teatro di un passato tentativo di suicidio. Qui incontra Kašmarin, marito di Matilda, che si scusa per i vecchi rancori e gli offre un lavoro ben pagato. La vera felicità risiede nell’osservazione distaccata della vita, una condizione che rende il narratore un osservatore invulnerabile. L’amore non corrisposto per Vanja è accettato, la propria identità è percepita come frammentata e riflessa negli altri. L’immagine di Smurov è destinata a persistere.
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