1. L’incontro con il Maestro
In un pomeriggio invernale, un giovane scrittore arriva alla casa isolata di E.I. Lonoff, un autore che ammira profondamente. L’ambiente è semplice, ordinato, pieno di libri e immerso nella quiete: il riflesso di una vita dedicata alla scrittura. Lonoff accoglie il giovane con cortesia, chiedendogli della sua vita e del suo lavoro. La vita di Lonoff appare subito come una routine di continue revisioni, un’esistenza quasi insoddisfacente. Questo quadro cambia all’improvviso con l’arrivo di Amy Bellette, una ex-studentessa che cattura l’attenzione del giovane. La sua presenza aggiunge una tensione inattesa nella vita apparentemente tranquilla di Lonoff.A cena, si parla della vita di Lonoff e del suo modo di scrivere. La moglie, Hope, interviene con un’esplosione emotiva, accusando il marito di essere troppo rigido e di reprimere emozioni e desideri. Rompe un bicchiere, esprimendo la frustrazione per un matrimonio che sente soffocante.La serata riprende in modo più calmo, con una discussione letteraria tra Lonoff e il giovane. Parlano di autori come Babel’ e Abravanel, di identità ebraica e di isolamento artistico. Il rigore intellettuale e la personalità complessa di Lonoff affascinano il giovane. Lonoff offre al giovane di fermarsi per la notte, ma lui rifiuta. L’incontro si chiude, lasciando nel giovane ammirazione e confusione.2. La Voce Imperiosa e il Grammofono
Lonoff, per la solitudine della moglie e la propria quiete nella lettura, invita Nathan a restare. L’ammirazione di Nathan per Lonoff è profonda, simile a quella per Abravanel, un ricordo che riaffiora: un incontro con Abravanel e Andrea Rumbough, figure affascinanti ma lontane, che lodano i racconti di Nathan senza vero interesse per la sua crescita. Brandy alla mano, la conversazione tra Lonoff e Nathan svela desideri intimi. Lonoff sogna una vita semplice a Firenze, un’aspirazione alla serenità, non alla fama, e una dedizione totale alla lettura e alla scrittura. Nathan cerca un giudizio sincero sui suoi racconti. Lonoff ne loda la “voce” imperiosa, una qualità innata, un potenziale da coltivare, più che difetti specifici. Lonoff mostra il grammofono, esempio di meticolosità, la stessa forza della sua grandezza letteraria. Osservandolo, Nathan coglie il legame tra l’uomo, il destino e l’opera, in un sentimento di rispetto e affetto.4. L’Ombra di Anne Frank
Sconvolta dopo aver visto una rappresentazione teatrale del Diario di Anne Frank, Amy, in preda a una crisi emotiva, chiama Lonoff da un albergo di New York. Fuggita da Boston, si sente lontana dalla propria storia personale, turbata dalla reazione del pubblico. Dopo la guerra, per dimenticare il passato da sopravvissuta, aveva assunto l’identità di Amy Bellette. Il ritrovamento casuale, in una rivista, della storia di Otto Frank e del diario della figlia Anne, la sconvolge: un senso di ingiustizia e un desiderio di riconoscimento la assalgono. Rivela quindi a Lonoff di essere Anne Frank, sopravvissuta ai campi di concentramento e creduta morta. Per anni ha tenuto segreta la sua identità, ma la rappresentazione teatrale e la lettura del diario la spingono a confessare. Lonoff, pur toccato dalla sua sofferenza, percepisce delle incongruenze. Amy confessa di aver scelto l’identità di Anne Frank anche per ottenere attenzione e compassione, in particolare per sedurre Lonoff, a cui si offre per fuggire insieme in Italia e prendersi cura di lui. Lonoff comprende il suo disagio, ma riconosce la natura illusoria della confessione. Intuisce che Amy sta interpretando il ruolo della “femme fatale”, usando la figura di Anne Frank per manipolare le sue emozioni. Preoccupato, decide di consultare uno psichiatra, il dottor Boyce. Riaccompagna quindi Amy a casa, consapevole della sua dolorosa illusione.5. La Fuga e la Noia
La colazione in casa Lonoff è carica di tensione. Nonostante i tentativi di sembrare sereno, Lonoff appare forzato, mentre la moglie Hope mostra un orgoglio esagerato per i successi dei figli. L’atmosfera pesante è accentuata dall’imminente partenza della giovane ospite, Amy. La situazione precipita quando Amy annuncia la sua partenza. Hope reagisce con rabbia, accusandola di voler prendere il suo posto e di avere un’idea sbagliata della vita con Lonoff. Rivela una routine soffocante, la mancanza di affetto e l’ossessione del marito per il lavoro, che gli impedisce di vivere appieno.Hope, in un crescendo di emozioni, dichiara di voler fuggire da quella vita che la opprime da anni. I tentativi di Lonoff di fermarla sono inutili. Hope esce di casa, sotto la neve, diretta a Boston. Anche Amy, sconvolta, decide di andarsene. Hope cerca di usare l’auto di famiglia, ma la batteria è scarica. In un ultimo gesto di frustrazione, abbandona la borsa e si incammina lungo la strada innevata. Lonoff, dopo averla osservata dalla finestra con Nathan, decide di seguirla, lasciando Nathan solo in casa a prendere appunti sull’accaduto. La vita con un artista, ammette Lonoff, è intensa e drammatica come essere sposati con Tolstoj.Abbiamo riassunto il possibile
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