Letteratura

L’età della ragione

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1. Un Francobollo da Madrid e una Gravidanza Inattesa

Matteo, a trentaquattro anni, si imbatte in un giovane ubriaco che chiede l’elemosina e, dopo aver ricevuto una moneta, dona a Matteo un francobollo di Madrid, esprimendo il desiderio di visitare quella città. Questo incontro lascia in Matteo un senso di rimpianto per un’epoca in cui era più aperto a tali esperienze. Successivamente, Matteo si reca dalla sua compagna, Marcella, trovandola insolitamente pensierosa. Marcella mostra a Matteo una vecchia fotografia, esprimendo nostalgia per il passato e per la vita che avrebbe potuto avere. Durante la conversazione, emerge una notizia sconvolgente: Marcella è incinta. Matteo si sente immediatamente responsabile, e Marcella rivela di conoscere una donna che pratica aborti clandestini, raccomandata da un’amica. Preoccupato per la salute di Marcella, Matteo decide di incontrare la donna per assicurarsi della sua affidabilità. L’incontro avviene in un ambiente sporco e disordinato, e la donna si mostra diffidente, rifiutando di dare spiegazioni a Matteo, dicendo che preferisce trattare solo con le donne. Dopo l’incontro, Matteo prova un senso di sollievo e decide di cercare un’altra soluzione, pensando di chiedere aiuto a Sara, una sua conoscente. La notte, Matteo si sente solo e in colpa, incapace di sfuggire alla coscienza di Marcella. Si reca in un bar per distrarsi, ma i suoi pensieri tornano inevitabilmente alla gravidanza di Marcella. Matteo si sente responsabile e confuso, incapace di comprendere appieno le conseguenze delle sue azioni.

2. Un legame immondo e molle

Rimasti soli dopo l’uscita della signora Duffet, Daniele e Marcella si trovano in un’atmosfera carica di tensione, con Daniele che avverte un profondo disagio, anticipando un confronto difficile con Marcella, la quale, divertita dall’imbarazzo di lui e dal suo precedente scambio con la madre, inizia a provocarlo sottilmente. In cerca di conferme, Marcella mostra a Daniele una sua vecchia foto, e Daniele, per gentilezza, le assicura che la gravidanza non ha alterato la sua bellezza, affermazione che lusinga Marcella, pur lasciandola con un velo di malinconia. La civetteria di Marcella, in netto contrasto con il suo aspetto visibilmente provato, infastidisce Daniele, che cerca di avviare una conversazione più profonda per sondare i veri sentimenti della donna. Marcella rivela quindi la sua gravidanza e la discussione avuta con Matteo, il suo compagno, riguardo alla richiesta di denaro fatta a Daniele. Quest’ultimo si dice disposto a prestare il denaro, ma vuole prima comprendere se Marcella desideri realmente interrompere la gravidanza. La confusione regna nell’animo di Marcella, incerta sui suoi stessi desideri, e Daniele la esorta a riflettere attentamente, chiedendole se desideri o meno il bambino. Marcella ammette di desiderarlo, ma di essere spaventata dalle possibili conseguenze. Daniele, pur sentendosi in colpa, prova un sottile piacere nel manipolare la situazione emotiva di Marcella, la quale, dopo la confessione, sperimenta un senso di liberazione ma anche di smarrimento. Daniele decide di affrontare Matteo per chiarire la situazione, decisione a cui Marcella si oppone, per poi accettare, nella speranza di testare i veri sentimenti di Matteo. Un’attrazione complessa lega Daniele a Marcella, un sentimento che trascende l’amore, e mentre Marcella lo chiama “mio arcangelo”, Daniele si sente intrappolato in una rete di emozioni e contraddizioni.

3. Una Notte al Sumatra

Matteo si percepisce come un uomo ormai finito, pensiero che lo assale mentre avanza nella notte. Questa percezione, da principio cupa, muta in una forma di rassegnazione al proprio stato. Decide quindi di varcare la soglia del “Sumatra”, un locale notturno, dove incontra Boris e Ivic. L’ambiente è saturo di persone che danzano con un’aria malinconica, quasi fossero imprigionate in un destino ineluttabile. Matteo avverte un senso di disagio, incapace di trovare un suo spazio in quel contesto di inerzia e insensibilità. La serata trascorre tra dialoghi tra Matteo, Boris e Ivic, che rivelano le loro differenti personalità. Ivic, in particolare, appare distante, quasi estranea, persino agli occhi di Matteo. La situazione si fa più intricata con l’arrivo di Lola, una cantante del locale, che sembra esercitare una certa influenza su Boris. Matteo si sente sempre più emarginato, un estraneo in un mondo che non sente suo. Durante la serata, Matteo si trova a fare i conti con le proprie fragilità e con la sua incapacità di cambiare. Si sente intrappolato in un’esistenza che non gli appartiene, una sorta di “guscio” che si è costruito attorno. La sua coscienza per un attimo si dilata, soppesando la sua esistenza e quella altrui, per poi fare ritorno alla sua condizione di uomo finito. La tensione sale quando Ivic, in preda ai fumi dell’alcol, si ferisce una mano con un coltello, seguita da Matteo che compie lo stesso gesto per sfidarla. Questo atto estremo conduce i due a un momento di intimità, mentre vengono medicati. La serata si conclude con l’esibizione canora di Lola, mentre Matteo si sente finalmente sollevato dal fardello della sua esistenza, almeno per un momento.

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17. La Gabbia Senza Sbarre

Matteo, preoccupato per Marcella, cerca un aiuto economico dal fratello Giacomo. Prima dell’incontro, saluta la cognata Odette, trovandola enigmatica e distante. L’incontro con Giacomo si rivela subito teso: Matteo chiede quattromila franchi, necessari per un aborto, ma Giacomo rifiuta, accusandolo di ipocrisia e di vivere una vita borghese, mascherata da ideali di libertà. Giacomo offre a Matteo diecimila franchi, a condizione che sposi Marcella, ma Matteo rifiuta. Al telefono, Marcella appare angosciata e chiede a Matteo di trovare i soldi, facendolo sentire in colpa e dubbioso sulla sua reale volontà di abortire. Matteo legge sul giornale di un bombardamento a Valenza e si sente impotente, lontano dalla realtà. Boris informa Matteo di un incontro serale con Lola e Ivic. Successivamente, Brunet, un vecchio amico, lo invita a unirsi al Partito Comunista, criticando la sua vita, definendola vuota e senza impegno. Matteo, pur attratto dall’idea di dare un senso alla sua esistenza, rifiuta l’offerta, incapace di aderire a un’ideologia senza una convinzione profonda. Brunet gli rivela l’imminente guerra di settembre, definendo la sua vita un destino segnato. Matteo si sente un irresponsabile, incapace di agire e di scegliere, intrappolato in una gabbia senza sbarre, diviso tra la Spagna e la possibilità di agire. La sua vita gli appare priva di scopo, e si sente un uomo finito.

18. La Fiera e le Ombre della Notte

Daniele, oppresso da un’insopportabile irrequietezza dopo una giornata di lavoro, si dirige verso la fiera, luogo di ritrovo notturno e teatro di un omicidio avvenuto in passato. Lì, osserva il triste spettacolo dei giovani in cerca di clienti e l’umiliante sottomissione di questi ultimi, provandone profondo disgusto. Un giovane intento a giocare con una gru meccanica cattura la sua attenzione, suscitando in lui un’attrazione intensa, ma un senso di decoro lo trattiene dall’avvicinarlo. La scena viene interrotta dall’arrivo di un uomo anziano che inizia a corteggiare un giovane, scatenando in Daniele un’ondata di repulsione e il desiderio di intervenire, subito soffocato dall’incontro con Bobby, un conoscente dall’aspetto trasandato e dal fare viscido che suscita in lui immediato disprezzo. Bobby, licenziato e in cerca di aiuto, ottiene da Daniele del denaro, più per liberarsene che per reale compassione. Questo incontro lascia Daniele svuotato, pervaso da una rabbia sorda e dalla consapevolezza di essere stato sfiorato dal male. Nel frattempo, Boris medita su un furto da compiere in una libreria, immaginando un’organizzazione criminale simile a quella dei prestigiatori, con tanto di tecniche e corsi di psicologia, convinto dell’infallibilità del suo metodo. I suoi pensieri si rivolgono a Matteo, un amico dal carattere inquieto, che Boris considera una fonte di idee e al quale si affida ciecamente, sentendosi libero dalle proprie inquietudini. Giunto alla libreria, incontra Daniele Sereno, amico di Matteo, che lo intrattiene in una conversazione filosofica, mettendolo a disagio. L’invito di Sereno a bere qualcosa viene declinato da Boris, determinato a portare a termine il suo piano. Daniele, ancora turbato dall’incontro con Bobby, si sente perseguitato dalle parole e dai pensieri, oppresso dal giudizio immaginario di Matteo e Sereno. La solitudine e l’incomprensione lo attanagliano, convincendosi che Matteo lo stia screditando agli occhi degli altri. Intrappolato in una spirale di angoscia, individua nella velocità l’unica via di fuga. Un odio profondo per Matteo si insinua in lui, mentre il pensiero di sposare Marcella emerge come un’ancora di salvezza. Daniele si sente ormai un angelo vendicatore, e con un pacchetto di dolci per la signora Duffet, si dirige verso casa.

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