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Contenuti del libro
Informazioni
“Leonardo segreto” di Costantino D’Orazio ti porta dentro la vita incredibile e spesso complicata di Leonardo da Vinci, un vero genio del Rinascimento italiano. Questo libro non si ferma solo alla sua arte famosissima, come la Gioconda o l’Ultima Cena, ma esplora anche le sfide personali che ha affrontato fin dalla nascita, il suo percorso tra Firenze e Milano, e la sua insaziabile curiosità che lo ha spinto nella scienza di Leonardo e nelle invenzioni di Leonardo, dal volo all’anatomia, fino a capolavori come l’Uomo Vitruviano. È una biografia Leonardo che ti fa capire quanto fosse avanti per i suoi tempi, un artista poliedrico e un pensatore profondo, sempre alla ricerca della verità e dell’innovazione, anche quando non veniva capito.Riassunto Breve
La vita di Leonardo da Vinci inizia con una nascita fuori dal matrimonio, un evento che lo rende diverso dai suoi contemporanei e limita le sue prime opportunità , impedendogli di seguire la carriera paterna. Nonostante questo svantaggio iniziale, Leonardo si forma come autodidatta, sviluppando un talento eccezionale e una curiosità insaziabile che lo portano a esplorare vari campi, dall’arte alla scienza, dalla matematica alla musica. La sua carriera è caratterizzata da continui spostamenti tra città come Firenze, Milano, Venezia e la Francia, dove cerca ambienti più ricettivi alla sua visione innovativa. A Firenze, impara le tecniche nella bottega di Verrocchio ma fatica ad affermarsi nel mercato locale, dove il suo stile, che cerca la verità nella natura e nell’umanità e sperimenta con la pittura a olio, non è sempre compreso o apprezzato rispetto agli artisti più tradizionali come Botticelli. A Milano, sotto la protezione di Ludovico Sforza, si presenta inizialmente come ingegnere militare, offrendo progetti di macchine belliche, ma continua a dedicarsi all’arte, creando ritratti rivoluzionari che catturano i “moti dell’animo”, come la Dama con l’ermellino. Realizza anche opere iconiche come la Vergine delle Rocce e l’Ultima Cena. Quest’ultima, dipinta con una tecnica sperimentale a tempera grassa, mostra la sua maestria nella composizione dinamica e nel realismo delle reazioni degli apostoli, nonostante il rapido deterioramento dell’opera. Parallelamente all’arte, Leonardo coltiva un’intensa passione scientifica, studiando l’anatomia attraverso dissezioni per comprendere il funzionamento del corpo umano, come dimostra l’Uomo Vitruviano, e anticipando concetti medici moderni. La sua ricerca lo porta a scoperte rivoluzionarie, come l’idea che l’anima del bambino derivi dalla madre, che lo spingono a isolarsi per proteggere i suoi studi. Si interessa anche al volo, progettando macchine volanti, e sviluppa numerose invenzioni, come l’elicottero e il paracadute, spesso migliorando idee preesistenti grazie al suo intuito e spirito di osservazione. Opere enigmatiche come la Gioconda riflettono la sua ricerca di un ideale di bellezza attraverso la sperimentazione con luce, ombra e paesaggio, creando un ritratto avvolto nel mistero. Negli ultimi anni, accolto in Francia dal re Francesco I, continua a riflettere e a lavorare su opere come il San Giovanni Battista, che mostrano una tensione e un’inquietudine profonde, riflettendo la sua visione della forza incontrollabile della natura e della fragilità umana. Nonostante le opere incompiute, i fallimenti tecnici e le sfide personali, Leonardo lascia un’eredità immensa, diventando un modello per le generazioni future e influenzando artisti successivi come Caravaggio con il suo uso della luce e la rappresentazione intensa dell’umanità . La sua capacità di unire arte, scienza e ingegneria lo rende una figura unica, un genio poliedrico la cui visione innovativa ha superato i limiti del suo tempo.Riassunto Lungo
1. La vita di Leonardo da Vinci, tra arte e sfide personali
Leonardo da Vinci nasce al di fuori del matrimonio e questo evento segna profondamente la sua vita e lo distingue dagli altri artisti del suo tempo. Molti suoi colleghi ereditano soprannomi legati alle professioni familiari, mentre il suo “da Vinci” lo identifica solo con il luogo di origine, senza alcun legame con la sua famiglia paterna. Figlio illegittimo, trascorre l’infanzia diviso tra la madre e la famiglia del nonno. Questo status limita anche le sue opportunità di carriera, impedendogli di intraprendere la professione notarile come il padre.Talento e formazione
Nonostante le difficoltà iniziali, Leonardo dimostra un talento eccezionale. Da autodidatta, si forma in vari campi, dalla matematica alla musica, fino all’arte. La sua curiosità lo spinge a osservare il mondo con occhi nuovi, portandolo a creare opere innovative. Tra queste, è da ricordare il primo paesaggio autonomo della storia dell’arte.Carriera e opere principali
La carriera di Leonardo è caratterizzata da continui spostamenti e da un’insaziabile sete di conoscenza. Lavora a Milano, Venezia e Firenze, realizzando opere importanti come il Cenacolo e la Battaglia di Anghiari. Quest’ultima, opera monumentale, rimane incompiuta a causa di un errore tecnico. Diventa comunque leggendaria per la sua potenza espressiva e per la capacità di rappresentare la violenza della guerra. Leonardo non si limita alla pittura, ma si interessa anche all’ingegneria militare, lavorando al servizio di Cesare Borgia. La sua vita è un susseguirsi di successi e fallimenti, di progetti grandiosi e di opere incompiute.Vita privata e figura materna
La vita privata di Leonardo è complessa, segnata dall’assenza della madre durante l’infanzia e da un rapporto difficile con il padre. La figura materna riemerge in età adulta, quando Leonardo la accoglie a Milano. La morte della madre lo colpisce profondamente. La sua omosessualità , ipotizzata da Freud, sembra essere una conseguenza di questo rapporto irrisolto con la madre. Leonardo da Vinci lascia un’impronta indelebile nella storia dell’arte, diventando un modello per le generazioni future. La sua capacità di innovare e di sperimentare, unita a una profonda comprensione della natura umana, lo rende un artista unico e inimitabile.Se l’omosessualità di Leonardo da Vinci fosse stata davvero, come ipotizza Freud, una conseguenza di un rapporto irrisolto con la madre, non dovremmo forse riscontrare una prevalenza di omosessualità tra gli artisti del Rinascimento, molti dei quali, come lui, figli illegittimi e cresciuti lontano dalla madre?
Il capitolo, pur delineando con efficacia la figura di Leonardo da Vinci, scivola in un’affermazione controversa e non supportata da dati concreti quando attribuisce l’ipotetica omosessualità dell’artista a un presunto “rapporto irrisolto con la madre”. Questa interpretazione, basata sulle teorie psicoanalitiche di Freud, non solo è priva di riscontri oggettivi nella vita di Leonardo, ma rischia anche di perpetuare stereotipi dannosi e infondati sull’omosessualità . Per approfondire la questione, sarebbe opportuno consultare studi di psicologia moderna e di sessuologia, che offrono una visione più complessa e sfaccettata delle cause dell’orientamento sessuale, svincolata da semplicistiche interpretazioni psicoanalitiche. Inoltre, un’analisi più attenta del contesto storico e sociale del Rinascimento, con particolare attenzione alla condizione dei figli illegittimi e al ruolo della figura materna, potrebbe fornire spunti interessanti per comprendere meglio la vita e la personalità di Leonardo, al di là di speculazioni non corroborate da evidenze. Autori come Michel Foucault e Judith Butler, per esempio, hanno offerto contributi significativi allo studio della sessualità e dell’identità di genere in una prospettiva storica e sociale.2. L’Enigma e la Scienza
La Gioconda è un ritratto avvolto nel mistero, che continua a sfidare il tempo e le interpretazioni. L’identità della donna ritratta è incerta: nonostante le teorie che la identificano con Lisa del Giocondo, la mancanza di dettagli come ciglia e sopracciglia nel dipinto solleva dubbi. Alcuni studiosi suggeriscono che il soggetto sia un’altra donna, forse legata a Giuliano de’ Medici, o addirittura un autoritratto di Leonardo stesso.Un capolavoro in continua evoluzione
L’artista, ossessionato dal perfezionamento dell’opera, trasforma la Gioconda in un ideale di bellezza, sperimentando con luci e ombre e creando un’atmosfera quasi lunare. Leonardo lavora al dipinto per anni, aggiungendo velature e sfumature che rendono l’espressione della donna enigmatica e affascinante. Il paesaggio sullo sfondo, un mix di vedute diverse, contribuisce all’illusione di uno spazio coerente, dimostrando la maestria di Leonardo nel controllo della visione.Dalla pittura al volo
Parallelamente alla pittura, Leonardo coltiva la sua passione per il volo, studiando gli uccelli e progettando macchine volanti. Dopo vari tentativi, arriva a concepire un deltaplano, ma l’esperimento si conclude con un fallimento. Questo insuccesso non frena la sua sete di conoscenza, ma lo spinge a spostare la sua attenzione verso nuovi orizzonti.Anatomia, anima e isolamento
La sua ricerca si sposta verso l’anatomia, in particolare lo studio dell’embrione e dell’anima. Attraverso dissezioni e osservazioni accurate, Leonardo arriva a concepire che l’anima del bambino derivi dalla madre, un concetto rivoluzionario che si scontra con i dogmi della Chiesa. Questa scoperta lo spinge a isolarsi e a proteggere i suoi studi, consapevole del pericolo che rappresentano per l’ordine costituito. La sua ricerca anatomica diventa così un segreto inconfessabile, una sfida alla visione religiosa del mondo, che lo porta a cercare un nuovo protettore per poter continuare i suoi studi in sicurezza.Se l’ossessione di Leonardo per il perfezionamento della Gioconda lo ha portato a trasformarla in un “ideale di bellezza”, come possiamo conciliare questa ricerca di perfezione estetica con la sua contemporanea indagine scientifica sull’anatomia umana, che dovrebbe invece basarsi su un’osservazione oggettiva e realistica del corpo?
Il capitolo presenta un’apparente contraddizione tra l’idealizzazione artistica della Gioconda e la rigorosa indagine anatomica di Leonardo. Per comprendere appieno la complessità del pensiero di Leonardo, è necessario approfondire la sua concezione di arte e scienza come discipline interconnesse, non in antitesi. Si consiglia di esplorare la filosofia rinascimentale, in particolare il Neoplatonismo, che vedeva la bellezza come manifestazione del divino e l’arte come strumento per cogliere l’essenza della realtà . Inoltre, per comprendere meglio il contesto storico e scientifico in cui operava Leonardo, sarebbe utile approfondire la storia della scienza e della medicina nel Rinascimento, con particolare attenzione agli studi anatomici di Vesalio.3. L’Eredità di Leonardo: Arte, Invenzioni e Riflessioni sulla Natura Umana
Negli ultimi anni della sua vita, Leonardo da Vinci è ospite in Francia del re Francesco I. Si stabilisce in un piccolo castello, dove continua a lavorare alle sue opere, tra cui la Gioconda e il San Giovanni Battista. Nonostante l’ambiente prestigioso e confortevole, Leonardo sembra aver perso l’energia per dedicarsi a grandi progetti, preferendo riflettere su temi filosofici e scientifici. I suoi appunti di questo periodo sono un intreccio di pensieri e disegni enigmatici, come quello di una fanciulla dal sorriso indecifrabile.Le ultime opere e la visione apocalittica
Le sue ultime opere, in particolare due versioni del San Giovanni Battista, mostrano una certa tensione erotica e un’apparente indifferenza verso il sacro. Queste figure, pur nella loro serenità apparente, celano un’inquietudine che emerge anche negli scritti più sconvolgenti di Leonardo, dove descrive un diluvio universale caratterizzato da una violenza inaudita. Questa visione apocalittica riflette la sua profonda consapevolezza della forza incontrollabile della natura e della fragilità dell’uomo di fronte ad essa.Il testamento e la dispersione delle spoglie
Nel suo testamento, Leonardo dimostra grande attenzione verso tutti coloro che gli sono stati vicini, lasciando i suoi beni a collaboratori, servitori e persino ai fratellastri. La sua morte è onorata con grandi celebrazioni, ma le sue spoglie non trovano una pace duratura, subendo diverse vicissitudini fino a essere nascoste nel parco del castello di Amboise. L’immagine che la storia ci consegna di lui è quella di un uomo anziano e riflessivo, le cui parole e immagini si fondono in un’unica, potente espressione.L’eredità artistica: da Leonardo a Caravaggio
Nessuno dei collaboratori di Leonardo è considerato un suo vero erede artistico, almeno fino all’arrivo di Caravaggio. Quest’ultimo riprende e sviluppa lo stile di Leonardo, in particolare l’uso innovativo della luce e l’ambiguità delle figure. Caravaggio si ispira a Leonardo anche nel modo di rappresentare il movimento e l’umanità dei suoi personaggi, portando all’estremo le emozioni più forti.Leonardo inventore: tra intuizione e osservazione
Oltre che un grande artista, Leonardo è stato un inventore prolifico. Tra le sue creazioni più note si ricordano l’elicottero, il paracadute, l’attrezzatura subacquea e l’automobile. Molte di queste invenzioni, pur basandosi su idee preesistenti, sono state perfezionate dal suo intuito e dal suo spirito di osservazione. Leonardo progetta anche un ponte monumentale per Costantinopoli e un automa, dimostrando una straordinaria capacità di immaginare soluzioni innovative in ogni campo. Le sue invenzioni, spesso irrealizzabili all’epoca, testimoniano la sua incessante ricerca di conoscenza e il suo desiderio di superare i limiti imposti dalla natura.Se Leonardo, come afferma il capitolo, era un artista così poliedrico e capace di adattarsi, come mai inizialmente faticò ad inserirsi alla corte di Ludovico Sforza e venne visto più come un musicista e un orafo che come un pittore?
Il capitolo presenta una contraddizione: da un lato, descrive Leonardo come un genio versatile e adattabile, capace di eccellere in diversi campi; dall’altro, afferma che inizialmente faticò ad affermarsi a Milano, venendo relegato a ruoli secondari. Questa incongruenza suggerisce una mancanza di contesto, come ad esempio una descrizione più dettagliata del clima culturale e delle dinamiche di potere all’interno della corte sforzesca. Per comprendere meglio questo aspetto, sarebbe utile approfondire la storia sociale e politica del Rinascimento italiano, con particolare attenzione alle biografie di artisti e mecenati dell’epoca, come Vasari. Inoltre, un’analisi più approfondita del contesto artistico milanese del tempo, con un confronto tra lo stile di Leonardo e quello dei suoi contemporanei, potrebbe aiutare a capire meglio le ragioni di questa iniziale difficoltà .6. L’Ascesa di Leonardo e l’Ultima Cena
A Milano, Leonardo da Vinci si afferma come artista di spicco, dopo anni di servizio alla corte di Ludovico Sforza. I ritratti rappresentano il mezzo con cui rivoluziona l’arte, superando la staticità e la mancanza di emozione tipiche dei ritratti fiorentini. I suoi ritratti milanesi catturano i “moti dell’animo”, grazie a pose innovative e sguardi che interagiscono con lo spettatore. La Dama con l’ermellino ne è un esempio lampante: la torsione del corpo e lo sguardo della donna suggeriscono un’azione in corso, un’emozione che coinvolge anche l’animale.La fama di Leonardo
La fama di Leonardo cresce al punto che Isabella d’Este, marchesa di Mantova, desidera un suo ritratto. Leonardo, però, non si impegna a completare l’opera, preferendo dedicarsi a progetti che stimolano la sua ricerca. Questo atteggiamento rivela la sua crescente autonomia e la sua priorità per l’innovazione.L’Ultima Cena: un capolavoro sperimentale
L’incarico di dipingere l’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie rappresenta un punto di svolta nella carriera di Leonardo. Non padroneggiando la tecnica dell’affresco, sperimenta una tempera a olio che gli consente di lavorare con maggiore libertà e di dedicare più tempo ai dettagli. L’Ultima Cena di Leonardo è una rappresentazione dinamica, dove ogni apostolo reagisce in modo diverso all’annuncio del tradimento. Leonardo studia i gesti e le espressioni, creando una scena teatrale in cui i personaggi interagiscono tra loro, dando vita a un capolavoro di composizione e realismo. La tecnica sperimentale si rivela però fragile, portando a un rapido deterioramento dell’opera. Nonostante ciò, l’Ultima Cena diventa un modello per i pittori successivi, un’opera che ha generato nel tempo anche molte interpretazioni fantasiose.Se da un lato il capitolo celebra l’innovazione di Leonardo nei ritratti e nell’Ultima Cena, dall’altro liquida frettolosamente il “rapido deterioramento” di quest’ultima come conseguenza di una tecnica sperimentale “fragile”: non è forse riduttivo attribuire il destino di un capolavoro unicamente a un errore tecnico, tralasciando il contesto storico, ambientale e culturale che potrebbe aver influito sulla sua conservazione?
Il capitolo, pur offrendo un’interessante panoramica sull’ascesa di Leonardo, pecca di superficialità nell’analizzare le cause del deterioramento dell’Ultima Cena. Ridurre la questione a una mera “tecnica sperimentale fragile” appare semplicistico e non rende giustizia alla complessità del problema. Per comprendere appieno le ragioni di tale deterioramento, sarebbe opportuno approfondire diverse discipline, tra cui la storia del restauro, la chimica dei materiali e la climatologia. In particolare, un’analisi approfondita del contesto storico in cui l’opera fu realizzata, delle condizioni ambientali del refettorio di Santa Maria delle Grazie e degli interventi di restauro subiti nel corso dei secoli potrebbe fornire una visione più completa e accurata. A tal proposito, un’analisi degli studi di Pinin Brambilla Barcilon, la restauratrice che si è occupata dell’ultimo discusso restauro dell’Ultima Cena, potrebbe offrire spunti interessanti. Inoltre, non si può ignorare il dibattito, ancora acceso, tra gli esperti riguardo alle scelte operate durante i restauri, che potrebbero aver contribuito al cambiamento dell’opera.Abbiamo riassunto il possibile
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