1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
“Leonardo. Genio senza pace” di Antonio Forcellino ci porta nel cuore del Rinascimento italiano, seguendo la vita incredibile di Leonardo da Vinci. Non è solo una biografia, ma un viaggio attraverso le città che lo hanno plasmato: dalla bottega di Verrocchio a Firenze, dove impara l’arte e sperimenta tecniche come lo sfumato, alla corte di Ludovico il Moro a Milano, dove si dedica non solo alla pittura (pensiamo al Cenacolo o alla Dama con l’ermellino) ma anche a studi scientifici, ingegneria e progetti ambiziosi come il monumento equestre. Il libro esplora le sue sfide, come la rivalità con Michelangelo a Firenze o le difficoltà a Roma, e la sua costante ricerca di conoscenza, dagli studi anatomici alla meccanica. Vediamo un genio in perenne movimento, spesso inquieto, che lascia opere iconiche come la Gioconda ma anche molti progetti incompiuti, fino agli ultimi anni in Francia sotto Francesco I. È il racconto di un uomo che ha unito arte e scienza in modo unico, un vero genio senza pace.Riassunto Breve
TITOLO DELL’OUTPUT A Vinci, nel 1452, nasce Leonardo, figlio illegittimo di ser Piero, un notaio. Cresce con i nonni e lo zio Francesco, ricevendo un’educazione non formale che favorisce la sua curiosità per la natura e l’uso della carta notarile per disegnare. Intorno al 1465, si trasferisce a Firenze, città ricca e culturalmente vivace, dove entra nella bottega di Andrea del Verrocchio, un artista versatile. Qui, apprende la preparazione dei materiali, il disegno rigoroso e l’importanza dell’osservazione del reale. Sperimenta la pittura a olio, una tecnica fiamminga che permette effetti di luce e sfumato. Le sue prime opere mostrano un uso innovativo della luce, lo sfumato e una rappresentazione realistica delle figure e delle emozioni. La vita fiorentina include anche aspetti sociali complessi; nel 1476, una denunzia anonima lo accusa di sodomia, evidenziando la sua inclinazione sessuale e il contesto sociale maschile. A Firenze, affronta limiti dovuti alla mancata educazione scolastica e sviluppa un rapporto conflittuale con gli studiosi universitari, pur cercando strumenti per le sue indagini sulla natura. L’interesse per la conoscenza teorica prevale sugli incarichi, portando a difficoltà nel completare le commissioni. Dipinti come il San Gerolamo nel deserto e l’Adorazione dei Magi rimangono incompiuti, pur mostrando innovazioni tecniche e compositive. Il Ritratto di Ginevra Benci dimostra il successo raggiunto. Il trasferimento a Milano, tra il 1482 e il 1483, è motivato dalla ricerca di nuove opportunità e dalla volontà di applicare interessi scientifici e ingegneristici, come dimostrato dalla lettera di presentazione a Ludovico il Moro che elenca competenze militari e civili prima di quelle artistiche. A Milano, si afferma come figura centrale alla corte di Ludovico il Moro, distinguendosi nell’arte e nell’organizzazione di eventi. Parallelamente, intensifica i suoi studi scientifici, progettando trattati su anatomia, pittura e meccanica, basati sull’osservazione diretta e la sperimentazione. I suoi disegni anatomici e tecnici raggiungono alta precisione. Un progetto ambizioso è il monumento equestre per Francesco Sforza, fallito nella fusione. Si dedica al Cenacolo, studiando le reazioni psicologiche dei personaggi, ma utilizzando una tecnica sperimentale che causa rapido deterioramento. Nella sua vita privata, accoglie il giovane Giacomo Caprotti, Salai. Opere come la Vergine delle rocce e il Ritratto di Cecilia Gallerani (Dama con l’ermellino) mostrano la sua tecnica matura e l’uso innovativo dello sfumato e della posa dinamica. Con la caduta di Ludovico il Moro e l’arrivo dei francesi nel 1499, lascia Milano. Dopo brevi soggiorni, torna a Firenze nel 1500. Qui trova un ambiente artistico evoluto e si confronta con artisti come Michelangelo Buonarroti, più giovane e già affermato. Questa rivalità si manifesta anche negli scritti di Leonardo. Presenta un cartone per una Sant’Anna che suscita ammirazione. La Signoria di Firenze commissiona a entrambi la decorazione della Sala del Maggior Consiglio con scene di battaglie: a Leonardo la Battaglia di Anghiari e a Michelangelo la Battaglia di Cascina. Leonardo si dedica al cartone della Battaglia di Anghiari, concentrandosi sulla rappresentazione dinamica, ma incontra difficoltà nella trasposizione su muro e sperimenta tecniche problematiche. La sua lentezza e l’interesse per altri campi lo distraggono. In questo periodo, cerca attivamente nuove forme di impiego al di fuori della pittura, offrendo i suoi servizi come ingegnere militare a Cesare Borgia e proponendo un progetto di ponte al Sultano di Istanbul. La morte del padre e una disputa ereditaria aggiungono preoccupazioni. Nonostante l’importanza delle commissioni fiorentine, non riesce a portare a termine i suoi progetti pittorici. La sua incapacità di concludere le opere e la ricerca di una protezione stabile lo portano ad accettare inviti da potenze straniere. Lascia Firenze per Milano sotto la protezione francese e successivamente si sposta a Roma sotto l’ala dei Medici, lasciando incompiuta la Battaglia di Anghiari e altri lavori. Arriva a Roma nel 1513 sotto la protezione di Giuliano de’ Medici. La città è dominata dalla competizione tra Michelangelo e Raffaello. Si trova in una posizione marginale, con incarichi minori. L’interesse principale si sposta sugli studi scientifici, in particolare l’anatomia e la generazione. Queste ricerche entrano in conflitto con i dogmi della Chiesa, portando a una censura della sua attività anatomica. La sua reputazione di non completare le opere lo esclude dai grandi progetti architettonici. Nonostante l’emarginazione, continua a lavorare su tre dipinti: la Sant’Anna, il San Giovanni Battista e la Gioconda. Queste opere mostrano un’evoluzione stilistica verso una maggiore smaterializzazione della forma attraverso la luce e lo sfumato. La Gioconda, iniziata anni prima, viene trasformata in un’immagine universale, con un paesaggio che evoca le origini dell’artista e un sorriso che cattura una nuova complessità psicologica femminile. Nel 1517, si trasferisce in Francia sotto il patrocinio di Francesco I. Trova un ambiente accogliente che gli permette di dedicarsi all’organizzazione dei suoi manoscritti con l’aiuto di Francesco Melzi e a progetti per la corte francese. Negli ultimi anni, si concentra sulla sistemazione del suo vasto patrimonio intellettuale. Il testamento, dettato poco prima della morte nel 1519, affida i suoi beni e manoscritti ai discepoli fedeli. Dopo la sua morte, i manoscritti vanno dispersi, ma la sua eredità intellettuale e artistica continua a influenzare il mondo.Riassunto Lungo
1. La Bottega, la Città e il Nuovo Sguardo
Nel 1452, a Vinci, nasce Leonardo, figlio naturale del notaio ser Piero. La sua infanzia trascorsa con i nonni e lo zio Francesco gli offre un’educazione libera, che nutre la sua innata curiosità per il mondo naturale e lo spinge a riempire fogli notarili di disegni. Verso il 1465, si sposta a Firenze, una città prospera e fertile culturalmente grazie al dominio dei Medici, un luogo dove l’arte si intreccia strettamente con la scienza e la filosofia.L’Apprendistato nella Bottega del Verrocchio
Entra nella rinomata bottega di Andrea del Verrocchio. Verrocchio è un maestro completo, abile non solo nella pittura e nella scultura, ma anche in tecniche avanzate come la fusione del bronzo e la balistica. Nella bottega, Leonardo acquisisce le basi fondamentali: impara a preparare i materiali, pratica un disegno preciso e sviluppa l’abitudine cruciale di osservare attentamente la realtà che lo circonda. È qui che sperimenta per la prima volta la pittura a olio, una tecnica di origine fiamminga che, a differenza della tempera tradizionale, consente di ottenere effetti di luce e sfumature di una morbidezza inedita.Le Prime Opere e l’Innovazione
Le sue prime creazioni rivelano subito un talento eccezionale e un approccio innovativo. Esempi significativi sono l’angelo dipinto nel Battesimo di Cristo del Verrocchio e le sue prime Madonne, tra cui l’Annunciazione, la Madonna del Garofano e la Madonna Benois. In queste opere, Leonardo sperimenta con successo l’uso della luce e dello sfumato, creando figure di un realismo sorprendente. Presta particolare attenzione alla rappresentazione delle emozioni e alla vitalità dei bambini. Il suo stile emergente si caratterizza per la morbidezza delle forme e una cura meticolosa per i dettagli tratti dalla natura.Vita Fiorentina e lo Sguardo sul Mondo
La vita a Firenze non è fatta solo di arte e studio, ma anche di un complesso tessuto sociale. Un episodio che ne rivela le dinamiche è la denunzia anonima per sodomia ricevuta nel 1476. Sebbene non porti a conseguenze legali immediate, questo evento getta luce sulla sua sfera personale e sul contesto sociale prevalentemente maschile in cui si muove. Forse anche per questo, nelle sue opere, si percepisce un profondo interesse per l’ambiguità e la complessità delle emozioni umane. Leonardo non si limita a osservare l’arte o la natura; documenta con precisione e distacco anche eventi cittadini, come l’esecuzione di un congiurato dei Pazzi nel 1479, dimostrando un approccio analitico alla realtà in ogni sua forma. Nonostante una produzione pittorica che inizialmente procede con lentezza, il suo genio è già riconosciuto. Questo periodo segna l’inizio di una ricerca di conoscenza più vasta: comincia a confrontarsi attivamente con studiosi di discipline diverse, superando i confini della bottega artistica e orientandosi verso un interesse sempre più profondo per l’indagine scientifica e la comprensione del mondo in ogni suo aspetto.Quanto è fondata l’interpretazione che lega l’episodio della denunzia per sodomia all’interesse di Leonardo per l’ambiguità nelle sue opere?
Il capitolo introduce l’episodio della denunzia anonima del 1476 e, pur con cautela (“Forse anche per questo”), suggerisce un legame con l’interesse di Leonardo per l’ambiguità e la complessità emotiva nelle sue creazioni. Questo tipo di connessione diretta tra un evento biografico specifico e una caratteristica stilistica o tematica dell’opera di un artista è spesso oggetto di dibattito critico. Per valutare la solidità di tale interpretazione, è fondamentale approfondire la conoscenza del contesto storico-sociale della Firenze rinascimentale, in particolare le norme e le percezioni relative alla sessualità e alle dinamiche sociali maschili. È altrettanto importante confrontarsi con diverse metodologie di storia dell’arte, che offrono strumenti per interpretare le opere al di là delle mere contingenze biografiche. Approfondire gli studi di storici del Rinascimento fiorentino e di critici d’arte specializzati su Leonardo può fornire prospettive più ampie e sfumate su questo delicato punto.2. La bottega della luce e l’approdo milanese
A Firenze, Leonardo da Vinci incontra dei limiti legati alla sua mancata educazione scolastica e sviluppa un rapporto conflittuale con gli studiosi universitari, pur cercando costantemente strumenti per le sue indagini sulla natura. Il suo interesse per la conoscenza teorica spesso prende il sopravvento sugli incarichi ricevuti, portandolo a non completare le commissioni nei tempi stabiliti, come dimostra il caso dell’Adorazione dei Magi. Questo approccio, sebbene fonte di innovazione, creava tensioni con i committenti e rifletteva una priorità data alla comprensione profonda dei fenomeni naturali rispetto alla mera esecuzione di un lavoro su commissione.Le opere fiorentine
Il dipinto incompiuto di San Gerolamo nel deserto è un esempio del suo processo compositivo. Utilizza il chiaroscuro per definire anatomia ed espressione direttamente sul supporto, superando il semplice disegno preparatorio tradizionale. La scena si concentra sul dramma interiore del santo, eliminando dettagli narrativi tipici dell’epoca per focalizzarsi sull’essenza emotiva. La figura emaciata e l’espressione disperata contrastano con la rappresentazione sensuale del leone, suggerendo una distanza dell’artista dalla mortificazione carnale e un interesse per la vitalità della natura.Il Ritratto di Ginevra Benci dimostra il successo che Leonardo ottiene a Firenze. Quest’opera, forse commissionata da Bernardo Bembo, presenta la modella di tre quarti contro un cespugcio di ginepro, un’innovazione rispetto alla tradizione fiorentina dei ritratti femminili di profilo. Utilizza la tecnica ad olio e lo sfumato per rendere i lineamenti inafferrabili e creare un’atmosfera soffusa e avvolgente. In questo modo, Leonardo supera il realismo fiammingo, riuscendo a fondere l’ideale con il naturale in una rappresentazione di grande profondità psicologica.La commissione dell’Adorazione dei Magi da parte dei frati di San Donato a Scopeto evidenzia la lentezza con cui Leonardo lavora. Il contratto del 1481 mostra la preoccupazione dei committenti per il mancato completamento dell’opera. Il dipinto, rimasto un abbozzo, presenta una complessa struttura prospettica e una composizione dinamica divisa in due parti: una scena di adorazione emotiva nella parte inferiore e scene di battaglia e costruzione in quella superiore. La figura di San Giuseppe, insolitamente giovane e pensierosa, occupa una posizione marginale ma studiata, aggiungendo un elemento di riflessione personale all’interno della scena sacra.Il trasferimento a Milano e i nuovi progetti
Il trasferimento a Milano, avvenuto tra il 1482 e il 1483, è motivato dalla ricerca di nuove opportunità e dalla volontà di applicare i suoi vasti interessi scientifici e ingegneristici. La lettera di presentazione inviata a Ludovico il Moro elenca le sue competenze militari e civili prima di quelle artistiche, mostrando le sue priorità e ambizioni. Il progetto del monumento equestre per Francesco Sforza, sebbene fallito nella fusione, dimostra la grande ambizione di Leonardo e la sua capacità di competere con artisti affermati come Verrocchio su progetti di vasta scala.Le opere milanesi
La Vergine delle rocce, commissionata a Milano nel 1483, è un esempio della tecnica matura di Leonardo. Il dipinto, realizzato in collaborazione con i fratelli De Predis, utilizza la pittura ad olio e presenta un paesaggio roccioso dettagliato che riflette le sue acute osservazioni geologiche e botaniche. L’uso innovativo della luce e dell’ombra, la tecnica dello sfumato, crea un’atmosfera unificata e rende i volumi con una morbidezza senza precedenti, basandosi su un attento studio monocromo sottostante che definiva forme e luci prima dell’applicazione del colore.Il Ritratto di Cecilia Gallerani, noto come Dama con l’ermellino, rappresenta un capolavoro del periodo milanese di Leonardo. L’innovativa posa dinamica della modella e l’uso magistrale dello sfumato riescono a catturare in modo vivido la sua personalità . La presenza dell’ermellino aggiunge un forte simbolismo, spesso legato alla purezza e alla figura di Ludovico il Moro, suo protettore. Con quest’opera, Leonardo va oltre la semplice imitazione della realtà naturale, riuscendo a rivelare un sentimento o un’idea più profonda e ideale, affermandosi come uno dei maggiori ritrattisti del suo tempo.Ma siamo proprio sicuri che le opere incompiute di Leonardo siano solo il frutto della sua sete di conoscenza teorica?
Il capitolo, nel tentativo di spiegare la lentezza e l’incompiutezza di alcune opere di Leonardo, punta il dito sulla sua presunta priorità data alla conoscenza teorica rispetto all’esecuzione pratica. Questa interpretazione, per quanto diffusa, rischia di semplificare eccessivamente un fenomeno complesso. Le ragioni dietro i progetti incompiuti potrebbero essere molteplici: difficoltà tecniche legate alla sperimentazione, problemi organizzativi, ripensamenti continui o semplicemente un approccio non lineare al lavoro. Per approfondire questa tematica e considerare prospettive alternative, sarebbe utile studiare la storia delle tecniche artistiche rinascimentali, l’economia delle botteghe d’arte dell’epoca e le diverse scuole di pensiero nella critica d’arte leonardesca.3. Tra corte, scienza e rivalità fiorentine
A Milano, Leonardo da Vinci diventa una figura centrale alla corte di Ludovico il Moro. Qui si distingue non solo nell’arte, ma anche nell’organizzazione di feste elaborate e spettacoli teatrali, come la rappresentazione del Paradiso creata per l’arrivo di Isabella d’Aragona. Questi eventi mettono in luce il suo talento nel creare scenografie e meccanismi complessi.Studi scientifici e progetti
Parallelamente alla sua attività a corte, Leonardo approfondisce i suoi studi scientifici. Questo periodo è influenzato da incontri importanti, come quello con Francesco di Giorgio Martini. Progetta di scrivere trattati su vari argomenti, tra cui anatomia, pittura e meccanica. La sua ricerca si basa sull’osservazione diretta e sulla sperimentazione, anche se le sue teorie mantengono ancora legami con concezioni antiche, come l’idea che il corpo umano sia simile alla Terra. I suoi disegni anatomici e tecnici raggiungono un’altissima precisione, dimostrando come l’arte sia uno strumento fondamentale per la sua indagine scientifica. Tenta anche esperimenti di volo, adottando precauzioni per garantire la sicurezza.Grandi commissioni artistiche
Un progetto molto ambizioso di questo periodo è il monumento equestre in bronzo dedicato a Francesco Sforza. Nonostante le enormi sfide tecniche legate alla fusione di una statua di dimensioni così grandi, Leonardo riesce a realizzare un modello in creta che suscita grande ammirazione. Tuttavia, il bronzo destinato alla statua viene poi requisito da Ludovico il Moro per fabbricare cannoni, segnando il fallimento di questa impresa monumentale.Successivamente, Leonardo si dedica alla realizzazione del Cenacolo. Affronta quest’opera come se fosse una scena teatrale, studiando attentamente le reazioni psicologiche dei personaggi attraverso l’osservazione di persone reali nella vita quotidiana. Per dipingere l’affresco, utilizza una tecnica sperimentale su muro che, pur essendo innovativa, causa purtroppo un rapido deterioramento dell’opera nel tempo.Vita privata a Milano
Nella sua vita privata a Milano, Leonardo accoglie il giovane Giacomo Caprotti, soprannominato Salai. Salai è noto per la sua bellezza, ma anche per i suoi piccoli furti. Nonostante il comportamento problematico del ragazzo e le critiche rivolte a Leonardo per il suo stile di vita ritenuto troppo raffinato, Leonardo decide di mantenere Salai al suo fianco per molti anni.Il ritorno a Firenze e la rivalitÃ
Con la caduta di Ludovico il Moro e l’arrivo dei francesi nel 1499, Leonardo lascia Milano. Dopo brevi soggiorni a Mantova e Venezia, dove offre consulenze in ambito militare, fa ritorno a Firenze nel 1500. Qui trova un ambiente artistico molto vivace e si confronta con altri grandi artisti, tra cui Michelangelo Buonarroti. Michelangelo, che è più giovane di Leonardo, ha già raggiunto risultati notevoli, specialmente nella scultura e negli studi anatomici. Non esita a sfidare apertamente Leonardo e a criticare i suoi insuccessi, come quello del cavallo bronzeo. Questa rivalità si riflette anche negli scritti di Leonardo, nei quali egli contrappone la nobiltà della pittura alla fatica considerata “meccanica” della scultura.Il capitolo riduce forse eccessivamente la complessa esperienza romana di Leonardo a mera frustrazione e marginalità , omette aspetti cruciali del contesto politico-artistico che ne spiegano la posizione “defilata” e la presunta influenza di Raffaello?
Il capitolo accenna alle difficoltà di Leonardo a Roma, ma la narrazione potrebbe beneficiare di un maggiore approfondimento sul contesto specifico della corte papale e delle dinamiche di potere e patronato artistico che caratterizzavano quel periodo. La competizione tra artisti non era solo stilistica o legata alla velocità di esecuzione, ma profondamente intrecciata a relazioni sociali e politiche. Inoltre, la suggestione di un’influenza stilistica di Raffaello su Leonardo è un punto di dibattito critico che merita un’analisi più sfaccettata, basata su evidenze comparative e interpretazioni storiografiche. Per esplorare a fondo questi aspetti, è consigliabile consultare studi specifici sulla storia dell’arte del Rinascimento romano e le biografie critiche dei grandi maestri, approfondendo il lavoro di autori come John Shearman o Marcia Hall.6. Le Fonti Visive del Libro
Le immagini che arricchiscono il libro arrivano da una varietà di istituzioni e archivi diversi.Istituzioni Culturali e Collezioni
Tra le fonti principali ci sono musei e gallerie molto importanti a livello internazionale, come il British Museum, la National Gallery di Londra e il Museo Nacional del Prado. A queste si aggiungono immagini fornite da collezioni di grande valore, come la Royal Collection Trust, e da enti statali, in particolare il Ministero italiano per i Beni e le Attività Culturali.Archivi e Agenzie Specializzate
Altre immagini provengono da archivi fotografici specifici, dedicati a particolari temi o autori. Ci sono anche agenzie specializzate che si occupano della gestione dei diritti d’immagine. L’agenzia Scala di Firenze, ad esempio, è spesso indicata sia come fonte diretta sia come tramite per ottenere le immagini.Dettagli e Utilizzo delle Immagini
Per ogni immagine usata, le referenze indicano chiaramente chi detiene i diritti d’autore. Viene specificato anche l’anno di riferimento, che per tutte le immagini è il 2016. Ogni immagine ha un numero identificativo che rimanda alla sua referenza, spiegando da dove viene e quali diritti sono legati al suo uso. È importante sapere che per usare le immagini di alcune istituzioni è necessaria un’autorizzazione specifica.Perché tutte le immagini, indipendentemente dalla loro origine o dal soggetto rappresentato, sono rigidamente ancorate all’anno di riferimento 2016?
Il capitolo descrive meticolosamente le fonti e le referenze delle immagini, ma la fissazione di un unico anno di riferimento (2016) per tutte le illustrazioni appare ingiustificata e priva di contesto. Questa scelta solleva interrogativi sulla pertinenza temporale delle immagini rispetto al contenuto del libro e sulla metodologia adottata. Per comprendere meglio l’importanza del contesto temporale nell’uso delle immagini, sarebbe utile approfondire gli studi di storia dell’arte e di metodologia della ricerca storica, magari leggendo autori come Aby Warburg.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]
