Contenuti del libro
Informazioni
“Le notti di Wagner” di Ernest Newman ti porta dentro il mondo delle opere di Richard Wagner. Non è solo un elenco di trame, ma un viaggio per capire da dove vengono queste storie incredibili. Newman scava nelle leggende medievali e nella mitologia nordica che Wagner ha usato per creare capolavori come L’Olandese volante, Tannhäuser, Lohengrin, Tristano e Isolda, I Maestri Cantori e il gigantesco ciclo de L’Anello del Nibelungo, fino al mistico Parsifal. Il libro esplora come Wagner mescolava e modificava queste fonti, dando vita a personaggi indimenticabili come Wotan, Siegfried, Brunilde e Parsifal. Capirai come il dramma musicale di Wagner si concentra sui pensieri e sentimenti dei personaggi, usando la musica per mostrare quello che le parole non possono dire. È un modo per apprezzare davvero la profondità di queste opere, guardando sia alle loro radici antiche che al genio creativo di Wagner nel trasformarle in qualcosa di unico.Riassunto Breve
Le opere di Wagner nascono dalla rielaborazione di leggende e storie esistenti, che il compositore adatta per creare drammi musicali incentrati sulla psicologia dei personaggi e sui loro conflitti interiori, non solo sugli eventi esterni. Prende diverse versioni di un mito, come quello dell’Olandese Volante, e ne modifica gli elementi, ad esempio introducendo l’idea della redenzione attraverso l’amore fedele di una donna, un motivo che Wagner riconosce aver trovato nel racconto di Heine e che diventa centrale per la struttura dell’opera. Per *Tannhäuser*, unisce la leggenda del cavaliere nel Monte di Venere con quella della tenzone dei cantori, cambiando il protagonista della gara e aggiungendo personaggi come Elisabetta per servire la sua visione drammatica, anche alterando il destino originale del personaggio. Similmente, per *Lohengrin*, combina leggende del Cavaliere del Cigno e del Graal con elementi storici, creando o ampliando personaggi come Ortruda per aumentare la tensione e concentrandosi sul tema della fede e del dubbio, esplorato attraverso il divieto imposto a Elsa. Il processo creativo implica una selezione e condensazione del materiale originale, rielaborando scene e personaggi per ottenere maggiore efficacia teatrale e musicale, come dimostrano le revisioni delle opere. La musica è fondamentale: non si limita ad accompagnare il testo, ma esprime direttamente le emozioni profonde e le idee centrali attraverso motivi ricorrenti, rivelando significati che le parole da sole non possono comunicare. Nella storia di Lohengrin, la musica esplora il dubbio di Elsa e la sua inevitabile domanda proibita, che porta alla partenza del Cavaliere, vista non come punizione ma come conseguenza della rottura della fiducia. In *Tristano e Isolda*, l’amore è un destino, il filtro magico è un simbolo, e il dramma si concentra sul desiderio inestinguibile e sul contrasto tra il mondo esterno (“Giorno”) e il regno dell’amore e della morte (“Notte”), temi espressi dai motivi musicali. Anche in *I Maestri Cantori di Norimberga*, ambientata in un contesto storico con le sue regole rigide (Tabulatur), la musica evidenzia lo scontro tra l’arte spontanea e il formalismo, e i motivi musicali commentano l’azione e l’evoluzione dei personaggi, come Sachs. L’ideazione della Tetralogia (*L’Anello del Nibelungo*) mostra un’evoluzione continua, espandendo un progetto iniziale per esplorare gli antefatti e sviluppare temi complessi, umanizzando figure mitologiche come Wotan e bilanciando azione e narrazione per spiegare eventi passati. La storia dell’Anello inizia con Alberich che ruba l’oro e lo maledice, Wotan che lo ruba a sua volta per pagare i Giganti (Fafner uccide Fasolt per l’Anello), e la ricerca di un eroe libero dalle leggi divine, Siegfried, figlio dei Welsunghi Siegmund e Sieglinde. Siegfried, crescendo senza paura, uccide il drago Fafner e Mime, ottiene l’Anello e il Tarnhelm, e risveglia Brunilde, segnando la fine del potere di Wotan. *Il Crepuscolo degli Dèi* conclude il ciclo con la distruzione dell’ordine divino: Hagen, figlio di Alberich, ordisce l’inganno che porta alla morte di Siegfried. Brunilde, comprendendo la tragedia, si immola sulla pira funeraria di Siegfried, restituendo l’Anello alle Figlie del Reno e purificando il mondo con il fuoco che distrugge anche il Walhalla, con la musica che conclude sul tema della redenzione. In *Parsifal*, la leggenda del Graal viene rielaborata: il Graal è il calice del sangue di Cristo, la lancia è quella che trafisse il costato, e Amfortas, ferito per il suo peccato, può essere guarito solo da un “puro folle reso sapiente dalla compassione”. Parsifal, inizialmente ignorante, acquisisce saggezza attraverso la sofferenza (il bacio di Kundry), resiste alla seduzione, recupera la lancia e guarisce Amfortas, diventando il nuovo re del Graal e portando salvezza, con Kundry che trova redenzione e muore.Riassunto Lungo
1. Le Radici dell’Olandese Volante
Comprendere L’Olandese volante di Wagner significa esplorare le sue origini letterarie e il modo in cui il compositore ha lavorato. La storia del capitano condannato a navigare per sempre è molto conosciuta e si trova in diverse versioni. Alcuni scritti precedenti, come una novella del 1821 e un romanzo di Marryat del 1839, raccontano del suo eterno vagare forzato. Tuttavia, queste versioni non includono l’idea che possa essere salvato dall’amore di una donna fedele. Un altro racconto, quello di Hauff, aggiunge l’elemento della pace trovata solo quando il capitano viene sepolto sulla terraferma.Le fonti e l’idea della redenzione
Un punto di svolta per Wagner fu il racconto di Heinrich Heine, presente nelle sue Memorie di Herr von Schnabelewopski del 1834. Qui, Heine descrive uno spettacolo teatrale ad Amsterdam dove appare per la prima volta il tema cruciale della redenzione attraverso la fedeltà di una donna. Questo elemento divenne fondamentale per la costruzione drammatica dell’opera di Wagner. Wagner stesso ha raccontato di conoscere la leggenda prima del suo viaggio in mare del 1839, ma ha ammesso che il racconto di Heine gli diede l’idea della redenzione, completando così la sua visione dell’opera. Esiste un dibattito sull’origine esatta di questo motivo, e Wagner in scritti successivi ha corretto la sua affermazione iniziale che Heine lo avesse “inventato”, suggerendo invece che lo avesse “ripreso” da altre fonti, indicando forse un dubbio sulla rivendicazione di Heine.La struttura e la musica dell’opera
L’opera fu inizialmente pensata da Wagner come un unico atto, concentrandosi sull’analisi profonda dei personaggi. Tuttavia, per poterla rappresentare in teatro, fu necessario dividerla in tre atti. Wagner teneva molto a un’interpretazione intensa dei ruoli da parte dei cantanti e a una messa in scena capace di creare un’atmosfera magica e soprannaturale. La musica gioca un ruolo essenziale fin dall’inizio: l’Ouverture e la famosa ballata cantata da Senta presentano al pubblico i temi musicali principali. Questi temi, in particolare quelli legati all’Olandese e alla possibilità della Redenzione, si sviluppano e si trasformano nel corso di tutta l’opera, guidando l’ascoltatore attraverso la storia.Se Heine non ha “inventato” l’idea cruciale della redenzione, come mai il capitolo lo presenta comunque come il “punto di svolta” per Wagner?
Il capitolo evidenzia giustamente la controversia sull’origine del tema della redenzione, cruciale per l’opera di Wagner, e la correzione fatta dal compositore sulla presunta “invenzione” di Heine. Tuttavia, non chiarisce sufficientemente quali altre fonti alternative potessero esistere prima di Heine, né come esattamente il suo racconto abbia costituito un “punto di svolta” se l’elemento chiave era già presente altrove. Per gettare luce su questo punto, è indispensabile consultare studi di letteratura comparata che tracciano la storia della leggenda e le sue varianti, e ricerche musicologiche dedicate alle fonti di Wagner. Approfondire il lavoro di studiosi che hanno analizzato le radici letterarie dell’opera può fornire il contesto necessario per comprendere appieno la genesi dell’idea di redenzione nell’Olandese Volante.2. La Fusione di Leggende e Storia
Le opere di Wagner, come Tannhäuser, prendono forma dalla combinazione di diverse leggende medievali e contesti storici. Per questa specifica opera, Wagner ha unito la storia del cavaliere associato al Monte di Venere con la leggenda della tenzone dei cantori che si svolgeva alla Wartburg. È interessante notare che, secondo la tradizione originale, il protagonista di questa gara di canto era Heinrich von Ofterdingen, non Tannhäuser. Wagner ha scelto di attribuire a Tannhäuser il ruolo centrale nella competizione e ha inserito personaggi che non erano presenti nelle leggende di partenza, come Elisabetta, nipote del langravio. Questo nuovo personaggio ha un ruolo cruciale nel percorso di salvezza di Tannhäuser. Le fonti che Wagner ha utilizzato includono raccolte di leggende e poemi medievali, che ha adattato per servire la sua visione drammatica. Questo processo ha comportato a volte l’alterazione di fatti storici o dei finali originali delle saghe, come si osserva nel destino finale di Tannhäuser, per ottenere un maggiore impatto teatrale.Le Fonti di Lohengrin
Anche Lohengrin si basa su un ricco intreccio di leggende e storia. Wagner ha attinto a diverse versioni della leggenda del Cavaliere del Cigno e del Graal. Ha inoltre incorporato elementi storici legati a figure come Enrico I di Sassonia e al contesto del Brabante nel X secolo. Alcuni personaggi, come Ortruda, sono stati creati o ampliati in modo significativo rispetto alle fonti originali per aumentare la tensione drammatica. La trama di Lohengrin si concentra in modo particolare sul tema della fede e del dubbio. Questo tema è rappresentato in modo centrale dal divieto imposto da Lohengrin a Elsa di chiedergli il suo nome e la sua provenienza. Questo divieto ha le sue radici in antiche narrazioni mitologiche e nel ciclo del Graal, ma nell’opera di Wagner serve a esplorare le complesse dinamiche psicologiche tra i personaggi.Il Processo Creativo e le Revisioni
Il modo in cui Wagner dava vita alle sue opere prevedeva un’attenta selezione e una sintesi del materiale di partenza. Scene e personaggi venivano costantemente rielaborati per ottenere la massima efficacia teatrale e musicale. Le revisioni apportate alle opere nel tempo, come quelle fatte a Tannhäuser per la sua rappresentazione a Parigi, testimoniano l’evoluzione continua del suo stile. Wagner era sempre alla ricerca della migliore espressione drammatica possibile, anche se questo significava a volte sacrificare la coerenza stilistica interna o la fedeltà assoluta alle fonti originali in favore di un maggiore impatto emotivo sul pubblico. L’integrazione di contesti storici, come la minaccia ungherese presente in Lohengrin, è un esempio di come gli elementi della realtà venissero inseriti nell’azione scenica, sempre adattati alle esigenze del racconto teatrale.Ma questa “visione drammatica” non rischia di distorcere irrimediabilmente le fonti originali, rendendo l’opera più un’invenzione che un’elaborazione?
Il capitolo descrive come Wagner abbia modificato leggende e fatti storici per ottenere un maggiore impatto teatrale, arrivando a sacrificare la coerenza interna o la fedeltà alle fonti. Questo solleva un interrogativo fondamentale sul rapporto tra l’artista e il materiale di partenza: fino a che punto la rielaborazione è legittima prima di diventare una manipolazione che tradisce lo spirito originale delle saghe o della storia? Per approfondire questa tensione, è utile esplorare gli studi sulla ricezione critica dell’opera wagneriana, in particolare le analisi che mettono in discussione il suo uso del mito e della storia, e confrontarsi con le discipline della mitologia comparata e della critica letteraria che studiano l’adattamento delle fonti.3. Il Dramma Interiore e la Potenza della Musica
Il teatro musicale si concentra sul mondo interiore dei personaggi, non tanto su quello che succede fuori. Le storie servono a mostrare come si sentono i personaggi e quali conflitti hanno dentro di sé. La musica e i temi musicali che si ripetono esprimono le emozioni profonde e le idee principali, a volte in modo più chiaro delle parole.Lohengrin e il Dubbio
Nella storia di Lohengrin, lo scontro principale è tra la fede di Elsa e i dubbi che le vengono messi in testa da Ortruda e Federico. La domanda che Elsa non dovrebbe fare non è solo uno sbaglio. È la conseguenza inevitabile dei dubbi che la tormentano dentro. La musica aiuta a capire questo tormento. Quando Elsa cede al dubbio, Lohengrin se ne va. Questo non è un castigo, ma la fine naturale di un legame basato sulla fiducia che si è rotto. Mostra che l’unione tra il mondo spirituale e quello terreno non può durare se manca la fede.Tristano e Isolda: Amore e Destino
Nella leggenda di Tristano e Isolda, l’amore non nasce perché bevono una pozione magica vera e propria. È come se il loro amore fosse già scritto nel destino. La pozione diventa il simbolo di questa forza d’amore a cui non possono resistere. La storia non racconta tanto avventure esterne. Esplora invece il desiderio che non finisce mai e il contrasto tra il “Giorno” e la “Notte”. Il “Giorno” rappresenta il mondo delle illusioni e dei valori di tutti i giorni. La “Notte” è il regno dell’amore vero e della morte vista come una liberazione. I temi musicali, come quello del Desiderio o dello Sguardo, cambiano e si sviluppano per esprimere quanto sono complessi questi sentimenti.L’Importanza della Musica
Questa attenzione al mondo interiore e a come la musica lo esprime fa sì che quello che succede sul palco sia spesso fermo. I personaggi non hanno bisogno di muoversi o parlare molto. È la musica che comunica tutto quello che sentono dentro. Per capire bene queste opere, non basta ascoltare le parole, che a volte sono pochissime. È fondamentale ascoltare soprattutto la musica. La musica rivela i significati più nascosti e tutte le sfumature delle emozioni.È davvero credibile che il re degli Dei non trovi una soluzione ai propri guai se non generando una stirpe di eroi mortali destinati a soffrire e morire per i suoi errori?
Il capitolo descrive un piano divino estremamente contorto, in cui il re degli Dei, Wotan, sembra incapace di agire direttamente per recuperare l’Anello e rimediare ai propri errori, dovendo invece affidarsi a una stirpe di eroi umani, i Welsunghi, destinati a un tragico destino. Questa apparente impotenza o limitazione del potere divino, che costringe gli dei a manipolare le vite dei mortali per risolvere i propri problemi, rappresenta una lacuna argomentativa che meriterebbe maggiore esplorazione. Per comprendere meglio le motivazioni e le costrizioni che guidano le azioni degli dei in questo contesto narrativo, è utile approfondire lo studio della mitologia norrena e l’analisi critica dell’opera di Richard Wagner.7. Il Crepuscolo degli Dèi e la Redenzione del Folle
La Fine del Ciclo dell’Anello
Le leggende antiche vengono trasformate per creare drammi musicali che culminano nella fine del ciclo dell’Anello, mostrando la distruzione dell’ordine divino. Le Norne, le tessitrici del destino, vedono la loro fune spezzarsi, un simbolo chiaro della fine imminente causata dalle azioni di Alberich e Wotan. Siegfried, dopo aver lasciato Brünnhilde e averle donato l’Anello come pegno d’amore, arriva alla corte dei Ghibicunghi. Qui, Hagen, figlio di Alberich, ordisce un piano per impossessarsi dell’Anello. Usa un filtro magico per far dimenticare a Siegfried il suo amore per Brünnhilde e farlo innamorare di Gutrune. Siegfried, caduto nell’inganno, giura fratellanza di sangue con Gunther e accetta di conquistare Brünnhilde per lui, usando il Tarnhelm per cambiare il proprio aspetto.Brünnhilde, isolata sulla sua roccia, riceve la visita di Waltraute, che le racconta della disperazione di Wotan e della necessità di restituire l’Anello alle Figlie del Reno per salvare gli dèi. Brünnhilde rifiuta, legata all’Anello come al ricordo dell’amore di Siegfried. Quando Siegfried arriva, mascherato con l’aspetto di Gunther, Brünnhilde si sente profondamente tradita. Scopre l’Anello al dito di Siegfried e lo accusa pubblicamente di inganno e spergiuro. Hagen sfrutta questa situazione per spingere Gunther e Brünnhilde a volere la morte di Siegfried. Durante una battuta di caccia, Hagen uccide Siegfried a tradimento. La sua morte è accompagnata da una marcia funebre che rievoca i motivi della sua vita eroica e della stirpe Welsunga.
Il corpo di Siegfried viene riportato alla reggia. Hagen uccide Gunther nella lotta per l’Anello, ma Brünnhilde interviene e prende il controllo della situazione. Comprendendo l’intera catena di eventi e riconoscendo la colpa degli dèi, decide di restituire l’Anello alle Figlie del Reno e di purificare il mondo con il fuoco. Si immola sulla pira funeraria di Siegfried, cavalcando il suo destriero Grane tra le fiamme. Il fiume Reno straripa, le Figlie del Reno recuperano l’Anello, e Hagen annega nel tentativo di riprenderlo. Le fiamme si estendono fino al Walhalla, segnando la fine degli dèi. L’opera si conclude con il tema musicale della redenzione che arriva attraverso l’amore.
La Leggenda di Parsifal
La leggenda medievale di Parsifal viene rielaborata per creare un nuovo dramma musicale. Il Graal non è semplicemente un oggetto, ma il Calice dell’Ultima Cena che contiene il sangue di Cristo, mentre la lancia è quella che trafisse il costato del Redentore. Amfortas, il custode del Graal, è ferito da questa lancia a causa del suo peccato di lussuria commesso nel giardino incantato di Klingsor. La ferita non guarisce e causa una sofferenza continua sia a lui che all’intera comunità del Graal. La profezia dice che solo un “puro folle reso sapiente dalla compassione” potrà portare la guarigione. Parsifal, un ragazzo ingenuo e ignorante, arriva a Monsalvato ma non riesce a comprendere la sofferenza che vede intorno a sé e per questo viene allontanato.Il suo viaggio lo conduce al castello di Klingsor, dove incontra Kundry, una figura complessa e tormentata, usata come strumento dal mago. Kundry tenta di sedurre Parsifal. Attraverso il suo bacio, Parsifal sperimenta un dolore profondo e per la prima volta comprende la sofferenza di Amfortas. Questo momento lo rende “sapiente” grazie alla compassione. Respinge Kundry, afferra la lancia che Klingsor gli scaglia contro e con essa distrugge il castello incantato. Inizia per lui una lunga ricerca per ritrovare la strada di Monsalvato. Anni dopo, ritorna, trasformato dal dolore e dalla saggezza che ha acquisito. Ritrova Gurnemanz e Kundry, che ora serve umilmente la comunità. Titurel, il padre di Amfortas, è morto a causa della mancanza del conforto che solo il Graal poteva dare.
Parsifal viene purificato e consacrato. Giunge nella sala del Graal proprio durante il funerale di Titurel, mentre Amfortas soffre in modo estremo. Con la lancia ritrovata, Parsifal tocca la ferita di Amfortas, che guarisce all’istante. Il Graal viene scoperto e risplende di luce. Kundry, finalmente redenta, cade a terra senza vita. Parsifal diventa il nuovo re del Graal, portando salvezza e rinnovamento alla comunità. La musica accompagna questo percorso, sottolineando il passaggio di Parsifal dalla purezza inconsapevole alla saggezza nata dalla compassione e infine alla redenzione finale.
Ma quale legame profondo unisce il crepuscolo degli dèi norreni alla redenzione del folle cristiano?
Il capitolo descrive con precisione le trame di due grandi drammi musicali, ma non esplicita in modo convincente il filo conduttore che li lega sotto il titolo proposto. Per comprendere la possibile tesi che accosta la fine di un ordine divino pagano a una redenzione di stampo cristiano, è fondamentale esplorare il contesto culturale e filosofico in cui queste opere sono nate. Si potrebbe approfondire il pensiero di Richard Wagner stesso, le sue riflessioni sulla mitologia, la religione e il ruolo dell’arte. Utile a tal fine è la lettura di autori che hanno analizzato la sua opera in profondità, come Thomas Mann.Abbiamo riassunto il possibile
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