Introduzione
Il primo abbozzo di “The Ascent of Man” è stato scritto nel luglio del 1969 e l’ultimo filmato è stato girato nel dicembre del 1972. Questo progetto, di grande portata, richiede un’intensa energia intellettuale e fisica, nonché un’immersione totale. È stato necessario rinviare ricerche già avviate per dedicarsi a questo lavoro. Negli ultimi vent’anni, la scienza ha subito un cambiamento profondo, spostando l’attenzione dalle scienze fisiche alle scienze della vita, il che ha portato a un crescente interesse per lo studio dell’individualità.L’autore, con una formazione in fisica, ha avuto la fortuna di entrare nel campo delle scienze della vita in età matura e ha concepito “The Ascent of Man” come un modo per esprimere gratitudine per questa opportunità. L’invito della British Broadcasting Corporation era di presentare lo sviluppo della scienza attraverso una serie di programmi televisivi, simili a quelli di Lord Clark su “Civilisation”. La televisione è un mezzo efficace per l’esposizione, poiché permette di portare lo spettatore nei luoghi e nei processi descritti, rendendo evidente che la scienza è frutto dell’azione umana.La presentazione delle idee è un’impresa personale e intima, simile a una conversazione faccia a faccia. La televisione, a differenza di una lezione, si rivolge a un pubblico ristretto, permettendo una connessione più diretta. Il libro, d’altra parte, offre la libertà di riflessione e di approfondimento, consentendo al lettore di tornare indietro e confrontare le informazioni senza distrazioni. L’autore ha cercato di mantenere la spontaneità del pensiero e dell’argomento, seguendo da vicino il testo parlato.Il contenuto degli saggi va oltre il campo della scienza; l’autore intendeva esplorare anche altri aspetti dell’evoluzione culturale. L’obiettivo è creare una filosofia per il ventesimo secolo, unendo scienza e letteratura in un’unica visione. Questa serie rappresenta una filosofia della natura, piuttosto che della scienza, e si basa su recenti scoperte in biologia umana che hanno indirizzato il pensiero scientifico verso l’individualità.Non può esistere una filosofia o una scienza senza l’umanità. L’autore spera che questo senso di affermazione emerga nel libro. La comprensione della natura deve mirare alla comprensione della natura umana e della condizione umana all’interno della natura. Presentare una visione della natura su questa scala è sia un esperimento che un’avventura.L’autore esprime gratitudine verso il Salk Institute for Biological Studies, che ha supportato il suo lavoro sulla specificità umana, e alla BBC, in particolare ad Aubrey Singer, che ha promosso il progetto. La lista di coloro che hanno contribuito è lunga, ma si evidenziano i produttori Adrian Malone e Dick Gilling, che hanno trasformato le idee in realtà. Due collaboratrici, Josephine Gladstone e Sylvia Fitzgerald, hanno assistito nella ricerca e nella preparazione del testo, e l’autore riconosce il loro contributo significativo.Capitolo 1: Più bassi degli angeli
L’essere umano è un’entità unica, dotata di capacità che lo distinguono dagli animali. A differenza di questi ultimi, l’uomo non è solo un elemento del paesaggio, ma un modellatore dello stesso. La sua presenza si estende su ogni continente, frutto di un’evoluzione culturale che gli consente di adattarsi a qualsiasi ambiente.Un esempio di adattamento naturale è il pesce grunion, che depone le uova sulla spiaggia durante la luna piena. Ogni creatura ha sviluppato meccanismi specifici per integrarsi nel proprio habitat, a differenza dell’uomo, che possiede un kit di sopravvivenza più rudimentale, ma adatto a tutti gli ambienti. L’immaginazione, la ragione e la complessità emotiva dell’uomo gli permettono di cambiare l’ambiente piuttosto che accettarlo passivamente.L’ascensione dell’uomo, intesa come evoluzione culturale, è caratterizzata da una progressione di scoperte e invenzioni che riflettono la crescente complessità delle sue capacità. Sebbene si possa essere tentati di considerare le realizzazioni più recenti come le più significative, è fondamentale riconoscere il contributo delle scoperte passate, come quelle degli alchimisti e degli astronomi Maya.Ogni epoca presenta momenti di svolta e continuità, evidenziando come le idee si ripetano e si trasformino nel tempo. L’evoluzione culturale è un processo continuo, che si intreccia con l’evoluzione biologica. L’uomo ha compiuto progressi significativi, come l’agricoltura e la domesticazione degli animali, che hanno segnato tappe fondamentali nella sua storia.L’origine dell’uomo è collocata in Africa, in particolare nella valle del fiume Omo, dove sono stati rinvenuti strati di sedimenti che raccontano la storia evolutiva. Qui, la scoperta di resti fossili di Australopithecus ha rivelato tratti distintivi, come un forame magnum eretto e denti che indicano una dieta onnivora. Questi resti suggeriscono che l’uomo primitivo utilizzava strumenti rudimentali e aveva una vita sociale che favoriva la cura dei giovani.La transizione da Australopithecus a Homo erectus segna un passo importante nell’evoluzione umana. Homo erectus, noto per l’uso del fuoco e per la creazione di strumenti più sofisticati, si diffuse oltre l’Africa. Neanderthal, con un cervello di dimensioni simili a quello dell’uomo moderno, rappresenta un altro stadio evolutivo.L’alimentazione ha avuto un ruolo cruciale nell’evoluzione umana. La transizione da una dieta vegetariana a una onnivora ha permesso all’uomo di risparmiare tempo e di sviluppare strategie di caccia più complesse. La caccia richiede pianificazione e comunicazione, elementi che hanno portato all’emergere del linguaggio.Le migrazioni umane, avvenute in risposta ai cambiamenti climatici, hanno portato l’uomo a colonizzare nuove aree, anche durante le ere glaciali. Le culture umane si sono sviluppate in questo contesto, con l’emergere di strumenti sofisticati e pratiche di caccia avanzate.La vita durante le ere glaciali ha costretto l’uomo a dipendere maggiormente dagli animali, portando a una modifica delle strategie di caccia. La transumanza, un modo di vita che implica il seguire le migrazioni delle prede, rappresenta un adattamento culturale significativo.La differenza tra adattamenti culturali e biologici è fondamentale. Mentre gli adattamenti biologici sono permanenti, quelli culturali possono essere modificati. La sopravvivenza durante le ere glaciali è stata garantita dalla capacità di innovare e di utilizzare il fuoco.Infine, l’arte rupestre, come le pitture delle caverne, rappresenta un’espressione della mente umana e della sua capacità di anticipare il futuro. Queste opere non solo documentano il passato, ma riflettono anche la potenza dell’immaginazione umana, che è alla base di tutte le conoscenze e invenzioni.Capitolo 10: Mondo dentro il mondo
Esistono sette forme basilari di cristalli in natura, ognuna con una varietà di colori. I cristalli hanno sempre affascinato l’umanità, poiché rappresentano una descrizione della materia. I Greci credevano che gli elementi fossero effettivamente modellati come solidi regolari. Oggi, i cristalli esprimono informazioni sugli atomi che li compongono, contribuendo a classificare gli atomi in famiglie. Tra i cristalli, il cubo incolore del sale comune è uno dei più significativi. Il sale è stato estratto nella miniera di Wieliczka in Polonia per quasi mille anni. Paracelso, alchimista del 1500, ha sottolineato l’importanza del sale, considerandolo essenziale per la vita e simbolico in molte culture.Paracelso, tuttavia, si sbagliava nel considerare il sale un elemento. Il sale è un composto di sodio e cloro, entrambi appartenenti a famiglie di elementi con proprietà simili. I cristalli rimangono invariati quando si sostituisce un membro della famiglia con un altro. Ad esempio, il sodio può essere sostituito dal potassio, formando il cloruro di potassio. Dmitri Mendeleev, un giovane scienziato russo, ha risolto il problema delle somiglianze tra gli elementi nel 1860. Mendeleev, con una passione per gli elementi, ha scritto i loro pesi atomici su carte e li ha disposti in colonne ordinate.Mendeleev ha iniziato con il litio e ha continuato a disporre gli elementi in base ai loro pesi atomici. Ha scoperto che c’erano schemi sistematici nelle proprietà degli elementi. Tuttavia, ha anche incontrato delle lacune, che ha interpretato come elementi mancanti. Questa intuizione ha dimostrato che nuove scoperte scientifiche possono essere previste in base a leggi della natura già note. Mendeleev ha previsto l’esistenza di elementi non ancora scoperti, come l’eka-silicio, che sarebbe stato successivamente identificato come germanio.Il modello di Mendeleev ha avuto successo, ma ha anche rivelato che il peso atomico non era l’unico fattore determinante. Nel 1897, J.J. Thomson ha scoperto l’elettrone, dimostrando che gli atomi sono divisibili. Ogni elemento è caratterizzato dal numero di elettroni nei suoi atomi, che corrisponde alla posizione dell’elemento nella tavola di Mendeleev. Questo ha portato a un cambiamento di focus dal peso atomico al numero atomico e alla struttura atomica.Niels Bohr ha ulteriormente sviluppato il modello atomico, combinando l’idea di Rutherford di un nucleo centrale con il concetto di quantizzazione dell’energia di Planck. Bohr ha spiegato che gli elettroni emettono energia quando saltano tra orbite, creando spettri caratteristici per ogni elemento. Il suo lavoro ha confermato il modello atomico e ha aperto la strada a nuove scoperte.Tuttavia, il modello di Bohr ha mostrato limiti, poiché non ha affrontato la struttura del nucleo. James Chadwick ha dimostrato nel 1932 che il nucleo è composto da protoni e neutroni. Fermi ha utilizzato i neutroni per trasformare gli elementi, realizzando il sogno dell’alchimia. Negli anni ’30, la scoperta dell’evoluzione della materia ha rivelato che gli elementi si formano nei nuclei delle stelle attraverso processi di fusione.La fusione di idrogeno in elio è il primo passo nella formazione di elementi più pesanti. Questo processo avviene in stelle come il sole, dove nuclei di elio si uniscono per formare carbonio e altri elementi. La comprensione della formazione degli elementi ha portato a scoperte significative, come la creazione di plutonio, un elemento esplosivo.La contraddizione tra la formazione degli elementi nelle stelle e l’idea che l’universo stia “correndo giù” è stata risolta da Ludwig Boltzmann, che ha introdotto il concetto di entropia. L’entropia misura il disordine e suggerisce che, sebbene gli stati ordinati tendano a degradarsi, possono esistere isole di ordine nell’universo. La stabilità stratificata ha permesso l’evoluzione della materia e della vita.In conclusione, la fisica del ventesimo secolo rappresenta un’opera immortale, con pionieri come Mendeleev, Thomson, Rutherford, Bohr, Chadwick e Fermi che hanno contribuito a una comprensione più profonda della materia. Boltzmann, sostenitore della realtà degli atomi, ha avuto un ruolo cruciale nel progresso scientifico. La sua eredità è rappresentata dalla formula dell’entropia, che continua a influenzare la nostra comprensione dell’universo.Capitolo 11: Conoscenza o certezza
L’obiettivo delle scienze fisiche è fornire un’immagine esatta del mondo materiale, ma la fisica del ventesimo secolo ha dimostrato che questo obiettivo è irraggiungibile. Attraverso l’osservazione di un volto umano, si evidenzia come la conoscenza sia un processo di esplorazione piuttosto che di fissazione. La fisica ha rivelato che non esiste una conoscenza assoluta; tutte le informazioni sono imperfette e devono essere trattate con umiltà. Questo è un principio fondamentale della fisica quantistica.L’analisi del volto umano può essere effettuata attraverso diverse lunghezze d’onda dell’elettromagnetismo. La luce visibile rappresenta solo una piccola parte dello spettro elettromagnetico. Le onde radio, le onde infrarosse e la luce visibile rivelano dettagli diversi del volto, ma nessuna di queste modalità di osservazione fornisce un’immagine definitiva. Anche l’uso di microscopi e raggi X, sebbene permetta di osservare strutture più piccole, non consente di ottenere una visione completa e precisa.La scoperta dei raggi X da parte di Wilhelm Röntgen nel 1895 ha aperto nuove possibilità in medicina, ma la loro capacità di penetrazione limita la visualizzazione dei dettagli. La diffrazione dei raggi X ha permesso di mappare la disposizione degli atomi in un cristallo, confermando l’esistenza degli atomi stessi. Tuttavia, non è possibile osservare singoli atomi direttamente.L’elettrone è stato studiato attraverso microscopi elettronici, rivelando dettagli a livello atomico, ma anche in questo caso l’immagine rimane sfocata. La continua ricerca di strumenti più precisi ha portato a un paradosso: nonostante i progressi, la conoscenza rimane incerta. Questo paradosso si applica sia a scale microscopiche che astronomiche. Anche con strumenti migliorati, gli errori di osservazione persistono.Karl Friedrich Gauss ha sviluppato la curva gaussiana per analizzare la dispersione degli errori nelle osservazioni. Ha dimostrato che la vera posizione di un oggetto non può essere determinata con certezza, ma solo all’interno di un’area di incertezza calcolabile. Gauss criticava i filosofi che sostenevano di possedere una conoscenza più perfetta di quella ottenuta attraverso l’osservazione.La tradizione accademica di Göttingen, simile ad altre università, ha visto la nascita di idee innovative nel campo della fisica. Max Born, nominato nel 1921, ha attratto giovani fisici come Werner Heisenberg e Erwin Schrödinger, creando un ambiente di discussione e dibattito. La fisica degli anni ’20 era caratterizzata da argomenti concettuali piuttosto che da calcoli.Heisenberg ha introdotto il principio di incertezza, affermando che non è possibile conoscere simultaneamente la posizione e la velocità di una particella. Questa idea ha rivoluzionato la comprensione della fisica quantistica, suggerendo che la conoscenza è limitata da tolleranze quantistiche. Il principio di incertezza, o tolleranza, implica che tutte le informazioni scambiate tra gli esseri umani avvengono all’interno di un’area di incertezza.Negli anni ’30, mentre i fisici raffinavano il principio di tolleranza, l’Europa affrontava l’ascesa del nazismo e la distruzione della tradizione scientifica. La scoperta di Blumenbach e la sua collezione di teschi divennero un fondamento per teorie razziste. Con l’arrivo di Hitler, molti scienziati, tra cui Max Born e Albert Einstein, furono costretti a fuggire.Leo Szilard, un fisico ungherese, ha contribuito in modo significativo alla teoria dell’informazione e ha anticipato l’uso dell’energia nucleare. Dopo aver realizzato il potenziale della fissione nucleare, ha cercato di mantenere segrete le sue scoperte per prevenire abusi. Tuttavia, ha anche avvertito della necessità di un uso responsabile della scienza, scrivendo a Roosevelt riguardo alla guerra imminente.Dopo la guerra, Szilard ha protestato contro l’uso della bomba atomica, sostenendo che la scienza non dovrebbe essere utilizzata per la distruzione. Ha cambiato il suo focus dalla fisica alla biologia, cercando di applicare la stessa dedizione alla comprensione della vita umana. La bomba atomica è stata lanciata su Hiroshima nel 1945, segnando una tragedia per l’umanità.La scienza, pur essendo un’impresa umana, deve affrontare la sfida di mantenere la propria integrità e umanità. La ricerca della conoscenza non deve trasformarsi in una ricerca di potere assoluto. La vera sfida è mantenere il contatto umano e la responsabilità nella ricerca della verità.Capitolo 12: Generazione dopo generazione
Nel XIX secolo, Vienna era la capitale di un impero multietnico e un centro di musica, letteratura e arti. La scienza, in particolare quella biologica, era vista con sospetto. Tuttavia, in questo contesto, Gregor Mendel, considerato il fondatore della genetica, sviluppò idee scientifiche rivoluzionarie. Mendel, nato Johann Mendel, proveniva da una famiglia di contadini e divenne monaco per ricevere un’istruzione. Nonostante le sue aspirazioni, fallì nel conseguire il diploma di insegnante all’Università di Vienna e tornò al monastero di Brno, dove si dedicò agli esperimenti biologici.Mendel iniziò i suoi esperimenti nel 1856, scegliendo il pisello da giardino come soggetto. Selezionò sette caratteristiche da confrontare, tra cui l’altezza delle piante. Incrociando piante alte e basse, Mendel scoprì che la caratteristica alta era dominante. Nella seconda generazione, emerse un rapporto di tre piante alte per ogni pianta bassa, confermando la sua teoria che i caratteri ereditari si separano in modo “tutto o niente”. Pubblicò i risultati nel 1866, ma il suo lavoro rimase ignorato fino al 1900.Mendel concepì che i caratteri erano regolati da due particelle, ora chiamate geni, e che uno di essi era dominante. Le sue scoperte, sebbene non comprese all’epoca, gettarono le basi per la genetica moderna. La riproduzione sessuale, emersa circa un miliardo di anni fa, ha aumentato la diversità genetica, fondamentale per l’evoluzione.Nel 1953, James Watson e Francis Crick scoprirono la struttura del DNA, identificando come le informazioni genetiche vengono trasmesse. Il DNA è composto da una catena di nucleotidi, con basi che si accoppiano in modo specifico. Questa struttura a doppia elica permette la replicazione, fondamentale per la vita. Ogni cellula contiene il potenziale per formare un organismo completo, tranne gli spermatozoi e gli ovuli, che portano solo metà delle informazioni genetiche.La specializzazione delle cellule durante lo sviluppo embrionale è guidata dalle istruzioni del DNA, che determina le funzioni specifiche di ciascun tipo cellulare. La diversità umana è il risultato della combinazione di geni provenienti da entrambi i genitori, mentre la clonazione porterebbe a una perdita di varietà, creando organismi identici.Il capitolo esplora anche il ruolo della selezione sessuale nell’evoluzione umana. La scelta del partner è influenzata da caratteristiche intellettuali e abilità, suggerendo che la cultura ha avuto un impatto significativo sull’evoluzione. La proibizione dell’incesto in molte culture serve a mantenere la varietà genetica, mentre il tema dell’incontro tra i sessi è centrale nella letteratura e nell’arte.Infine, il capitolo sottolinea l’importanza della diversità nella specie umana, evidenziando che ogni individuo è unico e che la varietà è essenziale per l’evoluzione. La sessualità umana, caratterizzata da una minore differenza tra i sessi rispetto ad altre specie, gioca un ruolo cruciale nella nostra evoluzione culturale e biologica.Capitolo 13: Lunga infanzia
Il capitolo inizia con un riferimento all’Islanda, sede della democrazia più antica del Nord Europa, dove l’Allthing si riuniva per legiferare. Questo avvenimento, che risale a circa 900 d.C., precede l’arrivo del cristianesimo e si colloca in un contesto storico in cui la giustizia era rara nelle culture schiaviste. La giustizia è un aspetto universale delle culture umane, rappresentando il delicato equilibrio tra desideri personali e responsabilità sociale. L’essere umano è l’unico animale in grado di aspirare a essere sia sociale che solitario.La giustizia è parte dell’equipaggiamento biologico dell’uomo, un concetto che ha spinto l’autore a passare dalla fisica alla biologia. Tradizionalmente, la biologia si concentra sulle somiglianze tra uomo e animali, come dimostrato dagli studi di Galeno, che analizzava l’anatomia umana attraverso quella delle scimmie. Tuttavia, esiste qualcosa di unico nell’uomo, evidenziato dalla capacità di creare arte e scienza, espressioni della plasticità della mente umana.La plasticità del comportamento umano inizia con il cervello e il bambino. L’autore menziona un libro intitolato “L’Identità dell’Uomo”, la cui copertina rappresenta un cervello sovrapposto alla “Gioconda”, simboleggiando che l’unicità dell’uomo non risiede solo nella scienza o nell’arte, ma nella loro interazione. La plasticità del comportamento umano è evidente nella capacità di apprendere e adattarsi.L’evoluzione della mano è cruciale per lo sviluppo umano. La mano, con la sua capacità di manipolazione, ha influenzato l’evoluzione del cervello. Solo l’uomo può opporre il pollice all’indice in modo preciso, un gesto distintivo. L’autore riflette sull’evoluzione della mano e del cervello, sottolineando che la mano è monitorata da aree specifiche del cervello.La capacità di parlare è un’altra caratteristica umana. Le aree del cervello dedicate al linguaggio sono localizzate in zone specifiche, e sebbene siano pre-wired, il linguaggio deve essere appreso. La lateralizzazione del linguaggio è tipica dell’uomo, con la maggior parte delle persone che utilizza l’emisfero sinistro per il linguaggio.L’organizzazione dell’esperienza è un’altra caratteristica umana, con le aree frontali del cervello che consentono di pianificare azioni future. Gli esperimenti dimostrano che i bambini possono attendere più a lungo per una ricompensa rispetto agli animali, evidenziando la capacità umana di posticipare la gratificazione.L’autore utilizza “Amleto” come esempio di indecisione giovanile, sottolineando che la preparazione mentale è necessaria prima di agire. La preparazione richiede un lungo periodo di infanzia, durante il quale l’individuo si sviluppa. L’umanità è neotenica, mantenendo caratteristiche infantili anche in età adulta.L’autore confronta le civiltà storiche, evidenziando che molte limitano la libertà creativa dei giovani. Le culture statiche non permettono ai talenti di emergere. L’educazione è fondamentale per lo sviluppo dell’immaginazione e della creatività.Il capitolo prosegue con una riflessione sulla democrazia dell’intelletto, rappresentata da figure come Erasmo e Sir Thomas More, che hanno sfidato l’autorità per promuovere la conoscenza. L’intelletto deve essere un faro di integrità, e la scienza deve servire l’umanità, non il potere.L’autore menziona John von Neumann, un matematico che ha distinto tra tattiche a breve termine e strategie a lungo termine. La sua opera ha esplorato le differenze tra situazioni reali e calcoli precisi, evidenziando l’importanza della comprensione umana.La conoscenza non è solo un insieme di fatti, ma una responsabilità etica. La società scientifica deve promuovere la comprensione dell’origine e dell’evoluzione umana. L’autore esprime preoccupazione per il ritiro dalla conoscenza e l’abbraccio di credenze non scientifiche.Infine, si sottolinea che il progresso dell’umanità non è garantito e che il futuro potrebbe appartenere ad altre culture. La civiltà scientifica deve rimanere impegnata nella ricerca della conoscenza e della comprensione di sé. La responsabilità di mantenere l’integrità della conoscenza è cruciale per il futuro dell’umanità.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]
