Contenuti del libro
Informazioni
“La vita quotidiana in Francia ai tempi di Napoleone” di Jean Tulard non è solo un libro sull’imperatore, ma ti porta dentro la Francia napoleonica per farti vedere come viveva la gente comune. Si concentra tantissimo sulla vita rurale, mostrandoti una società contadina legata a doppio filo all’agricoltura, con i suoi ritmi lenti, le difficoltà quotidiane, la povertà diffusa ma anche qualche piccolo cambiamento. Capisci subito quanto fosse pesante la coscrizione napoleonica, un vero incubo per le famiglie, che spingeva i giovani a resistere o scappare. Ma non è solo campagna: c’è anche la vita urbana, con la borghesia che si gode i suoi privilegi, la classe operaia che fatica in condizioni difficili e un mondo di povertà urbana e brigantaggio che rendeva insicure le strade. È un quadro super dettagliato che ti fa toccare con mano le enormi differenze sociali, dalla corte imperiale di Parigi, tutta sfarzo e protocollo, alla dura realtà dei campi e delle città. Ti fa capire che l’Impero era un mosaico complesso di vite diverse, ben oltre la figura di Napoleone.Riassunto Breve
La Francia sotto Napoleone è un paese in gran parte agricolo, dove la maggioranza della popolazione vive in campagna e la terra è la base della ricchezza e della posizione sociale. La vita rurale segue i ritmi naturali e delle stagioni, scandita dai lavori agricoli e dai rintocchi delle campane. L’agricoltura si basa su routine consolidate, come la rotazione triennale, con scarsa innovazione tecnologica e dipendenza dal letame per la concimazione. La carenza di manodopera, dovuta alla leva militare, rende necessario il lavoro di donne e bambini. Esistono notevoli differenze sociali ed economiche tra grandi proprietari, fittavoli, mezzadri e braccianti, con questi ultimi che a volte beneficiano dell’aumento dei salari. Le condizioni di vita materiali variano regionalmente, con case semplici, abbigliamento da lavoro grezzo e un’alimentazione basata principalmente sui cereali, sebbene con miglioramenti generali. Tuttavia, le crisi agricole, come quella del grano nel 1811, possono portare a carestie e malattie. L’amministrazione statale centralizzata fatica a raggiungere efficacemente le campagne, con sindaci locali spesso impreparati e autorità superiori distanti dalla realtà quotidiana. L’istruzione elementare è carente, gli insegnanti sono pochi e mal pagati, e l’uso dei dialetti locali ostacola la diffusione del francese e del sistema decimale. Le informazioni circolano in modo limitato e spesso distorto, basandosi molto sul passaparola. Le condizioni sanitarie sono scarse, con igiene personale quasi assente, assistenza al parto inadeguata, alta mortalità infantile e diffusione di malattie come dissenteria e tifo. Medici e farmacisti sono rari, e si ricorre spesso a rimedi empirici o ciarlatani. La pratica religiosa diminuisce dopo la Rivoluzione, con chiese in rovina e clero insufficiente, favorendo superstizioni. Accanto ai divertimenti tradizionali, si diffondono nuovi passatempi come giochi di carte e frequentazione di caffè, visti con sospetto dalle autorità. L’alcolismo è un problema diffuso. Le politiche statali e la guerra impongono pesanti oneri sui contadini, come nuove tasse e requisizioni militari, generando malcontento. La coscrizione obbligatoria è percepita come un grave peso, incontrando forte resistenza, insubordinazione, renitenza e diserzione. Il sistema di sostituzione favorisce i ricchi, creando ingiustizia sociale, ed è diffusa la corruzione legata alla leva. Lo Stato investe nella costruzione e manutenzione delle strade per unità e spostamenti militari, ma i finanziamenti sono insufficienti e le tasse impopolari. Viaggiare è difficile e richiede precauzioni, con mezzi di trasporto lenti e costosi. Le strade sono popolate da diverse categorie di persone: viaggiatori ricchi, soldati, nomadi (spesso perseguitati), mendicanti (considerati un reato), e lavoratori stagionali migranti. La circolazione delle merci è garantita da trasportatori, ma le comunicazioni veloci sono limitate. Sulle strade operano anche albergatori (spesso criticati), mastri di posta e maniscalchi. Un problema persistente è il brigantaggio, alimentato da disertori e vagabondi, che attacca viaggiatori e fattorie. Le città, in particolare Parigi, presentano una società più stratificata con una borghesia di rentier, commercianti e professionisti che conducono una vita agiata, con lusso nell’abbigliamento e nel numero di domestici. La vita d’ufficio nell’amministrazione statale è ordinata e gerarchica, con stipendi significativi per i ranghi superiori. La classe operaia affronta condizioni difficili: lunghe giornate lavorative, bassi salari, alloggi insalubri e vulnerabilità a crisi economiche e disoccupazione. Le città ospitano anche una “classe pericolosa” di poveri ed emarginati, soggetti a sorveglianza e tentativi di internamento. La criminalità, inclusi furti e contrabbando, è diffusa, sebbene Parigi sia considerata più sicura rispetto al passato. La prostituzione è tollerata e regolamentata dalla polizia. La guerra crea una casta militare privilegiata, offrendo ascesa sociale ma anche generando antimilitarismo civile. I francesi si spostano nei territori annessi e nei regni vassalli per opportunità di carriera, ma affrontano difficoltà di adattamento e ostilità locale. La corte imperiale alle Tuileries si sviluppa con fasto e protocollo, imitando il modello monarchico, con cariche e personale numerosi e ben pagati. La vita di corte è fatta di cerimonie e spettacoli, ma contrasta nettamente con la quotidianità della maggior parte dei francesi. Nonostante gli sforzi di centralizzazione e la creazione di un quadro giuridico e istituzionale consolidato, la realtà della vita quotidiana, specialmente nelle aree rurali, rimane legata a tradizioni secolari e segnata da difficoltà economiche e sociali, con trasformazioni profonde che si manifesteranno pienamente solo in seguito.Riassunto Lungo
1. La Francia dei Campi e dei Suoi Ritmi
La Francia sotto Napoleone è un paese dove la vita si svolge in gran parte nelle campagne. Oltre l’85% della popolazione vive lontano dalle città, e l’agricoltura rappresenta la sua risorsa più importante. La terra non è solo un mezzo di sussistenza, ma definisce la posizione sociale di una persona, anche dopo che i vecchi diritti feudali sono stati aboliti. Nonostante questa apparente immobilità legata al mondo rurale e agli orizzonti spesso limitati al proprio villaggio, la società contadina non è immune ai cambiamenti. Si assiste a un aumento della proprietà terriera tra i contadini, favorito dalla vendita di beni appartenuti allo Stato o a privati. Anche il sistema di tassazione diventa più equo, e un periodo economico favorevole contribuisce a un certo benessere nelle campagne.I Ritmi della Vita Contadina
La vita quotidiana nelle campagne è scandita principalmente dal ritmo delle stagioni e dal movimento del sole. Sebbene gli almanacchi offrano qualche informazione, i contadini si affidano soprattutto all’osservazione diretta dei cicli naturali per organizzare il loro lavoro. L’ora del giorno è segnata dai rintocchi delle campane, che chiamano al lavoro o alla preghiera dell’Angelus. Gli orologi personali sono rari; per misurare il tempo si usano più spesso meridiane o clessidre ad acqua. La settimana include il riposo domenicale, un momento dedicato alla pausa e alla socializzazione. Le festività religiose sono altre occasioni importanti per interrompere la routine e partecipare a momenti comunitari. Anche le fiere rappresentano appuntamenti fondamentali per scambi commerciali e incontri sociali.La Giornata di Lavoro
La giornata lavorativa inizia presto, a volte prima dell’alba per certe attività, e si conclude con il tramonto, prevedendo una pausa per il pasto di mezzogiorno. Durante l’inverno, il lavoro nei campi rallenta notevolmente, anche se in alcune zone questo periodo può essere compensato da attività artigianali svolte in casa. I momenti cruciali delle raccolte, invece, richiedono giornate di lavoro estremamente lunghe e faticose. La leva militare, che porta via molti uomini dalle campagne, rende indispensabile il contributo di donne e bambini. I bambini iniziano a essere utili fin da piccoli, svolgendo diverse mansioni che li rendono parte attiva della forza lavoro familiare.Differenze Sociali ed Economiche
All’interno del mondo contadino esistono profonde differenze basate sulla condizione sociale ed economica. Sebbene il numero di proprietari terrieri aumenti, la maggior parte di essi possiede appezzamenti molto piccoli. Queste proprietà sono spesso appena sufficienti a mantenere la famiglia e sono estremamente vulnerabili in caso di cattivi raccolti, una situazione che peggiora in particolare dopo il 1811. Le aziende agricole più grandi e produttive sono gestite dai grandi proprietari terrieri o dai grandi fittavoli, ovvero coloro che prendono in affitto vaste aree di terra.Mezzadri e Braccianti
I mezzadri, diffusi soprattutto nel sud della Francia, vivono in condizioni spesso difficili a causa dei canoni pesanti che devono versare, e il loro tenore di vita mostra scarsi miglioramenti. I braccianti agricoli, che lavorano a giornata per un salario, rappresentano la maggioranza della popolazione rurale. La carenza di manodopera, causata dalla leva, porta a un aumento dei salari, il che beneficia in particolare i lavoratori giornalieri. Tra i braccianti si distinguono quelli stabili, a volte proprietari di piccoli appezzamenti propri, e i domestici, che vivono di solo salario e spesso in condizioni miserevoli. Esiste anche una manodopera stagionale che si sposta di zona in zona per i lavori più intensi. L’arricchimento che si verifica nelle campagne non è distribuito in modo uniforme; i maggiori beneficiari dell’aumento dei prezzi e dei salari sono i grandi proprietari, i grandi fittavoli e i lavoratori giornalieri, mentre i mezzadri risultano svantaggiati da questa evoluzione economica.Date le continue guerre napoleoniche e le profonde disuguaglianze persistenti, si può davvero parlare di un “certo benessere” nelle campagne francesi dell’epoca?
Il capitolo, pur descrivendo alcuni miglioramenti come l’aumento della proprietà contadina e salari più alti per i braccianti, presenta anche un quadro di grande vulnerabilità (soprattutto dopo il 1811) e disuguaglianze marcate, con mezzadri e braccianti domestici che vivono in condizioni difficili. La leva militare viene menzionata per il suo impatto sul mercato del lavoro, ma il contesto più ampio delle guerre napoleoniche e il loro peso sull’economia rurale (tassazione, requisizioni, instabilità) non vengono esplorati a fondo. Per comprendere meglio la reale condizione delle campagne e la distribuzione del benessere (o della miseria), sarebbe utile approfondire la storia economica e sociale del periodo napoleonico, studiando l’impatto complessivo dello Stato e della guerra sulla vita contadina. Approfondire autori che si sono occupati della Francia rurale tra Rivoluzione e Impero può fornire una prospettiva più completa.2. La routine dei campi e l’amministrazione lontana
La vita quotidiana nelle campagne è profondamente legata al ritmo dei lavori agricoli, un’esistenza caratterizzata da una forte routine e da una limitata adozione di nuove tecnologie. La preparazione dei terreni segue metodi tradizionali, come la rotazione triennale delle colture che include il maggese. La concimazione si basa principalmente sull’uso di letame, spesso insufficiente, integrato talvolta con materiali come marna, calce e gesso. Gli strumenti fondamentali per il lavoro nei campi, quali aratri, erpici e carri, sono generalmente di proprietà dei contadini stessi, riflettendo una struttura agricola basata sull’iniziativa individuale o familiare.Le Pratiche Agricole Principali
La mietitura rappresenta un momento cruciale che coinvolge l’intera comunità rurale, eseguita manualmente con falce o falcetto. Questo periodo di intensa attività richiede spesso l’impiego di lavoratori stagionali, retribuiti sia in natura che in denaro, a dimostrazione dell’importanza della manodopera. Dopo la raccolta, la pratica della spigolatura, ovvero la raccolta dei chicchi rimasti a terra, è un diritto regolamentato, utile per integrare le scorte. La trebbiatura, necessaria per separare il grano dalla paglia, si svolge tipicamente nei mesi invernali, utilizzando attrezzi come il correggiato, in un processo lungo e faticoso che occupa le giornate più fredde dell’anno.La Coltivazione della Vigna
Accanto ai cereali, la coltivazione della vigna è ampiamente diffusa, principalmente per soddisfare il fabbisogno familiare di vino. La qualità del prodotto varia notevolmente da regione a regione, influenzata da fattori climatici come le gelate primaverili, che possono limitare severamente la produzione, specialmente nelle aree settentrionali. Le grandi zone vinicole, come quella di Bordeaux, affrontano periodi di crisi, spesso legati a conflitti o all’imposizione di tasse elevate, che possono portare persino alla vendita di proprietà storiche e prestigiose. La cura dei vigneti è un lavoro che richiede attenzione costante durante tutto l’anno, con operazioni indispensabili come la potatura, arature ripetute per mantenere il terreno lavorato, e una continua lotta contro parassiti e malattie che minacciano il raccolto.Sfide e Difficoltà nel Territorio
Molte aree rurali soffrono di una carenza di boschi, un problema diffuso con molteplici cause. Tra queste vi sono i tagli non autorizzati, il pascolo eccessivo che impedisce il rinnovamento della vegetazione, gli incendi e una manutenzione insufficiente delle aree forestali esistenti. Questo deficit di risorse legnose ha un impatto sulla disponibilità di legna da ardere e da costruzione. Parallelamente, i tentativi promossi dal governo di introdurre nuove colture più redditizie o strategiche, come la barbabietola da zucchero, il guado o il gelso, incontrano notevoli resistenze. Questi progetti falliscono in gran parte, frenati dall’attaccamento dei contadini alle pratiche tradizionali, da problemi legati alla redditività effettiva delle nuove colture e dai limiti strutturali delle industrie di trasformazione necessarie.L’Allevamento e le sue Minacce
L’allevamento del bestiame riveste un ruolo fondamentale nell’economia rurale, fornendo non solo carne e latticini, ma soprattutto letame, essenziale per la concimazione dei campi, e forza lavoro animale. Nonostante le difficoltà, si osservano sforzi volti a migliorare le razze di bovini e ovini per aumentarne la produttività. Tuttavia, il settore è costantemente minacciato dalle epidemie, che possono decimare interi allevamenti, e per le quali si ricorre spesso a rimedi basati sull’esperienza piuttosto che sulla scienza. I lupi rappresentano un pericolo costante e grave, non solo per il bestiame, che è la loro preda principale, ma anche per le persone, specialmente nelle aree più isolate. Per contrastare questa minaccia, il governo è costretto a offrire ricompense per l’uccisione dei lupi, incentivando la loro caccia.La Vita Quotidiana e le Sue Crisi
Le condizioni di vita materiale nelle campagne presentano notevoli variazioni a seconda delle regioni, riflettendo le diverse risorse e tradizioni locali. Le abitazioni rurali sono generalmente costruite in modo funzionale, pensate per le necessità del lavoro e della famiglia. L’arredamento è semplice, ma si nota un graduale miglioramento con la diffusione di mobili come armadi e credenze, segno di un lento aumento del benessere. L’abbigliamento per il lavoro è solitamente grezzo e resistente, adatto alle fatiche dei campi, ma nei giorni di festa si manifesta l’influenza della moda proveniente dalle città, con vestiti più curati e colorati. L’alimentazione quotidiana è varia, basata su cereali, castagne, patate e legumi, e mostra un generale miglioramento nel tempo, pur rimanendo esposta a periodi di precarietà e scarsità. Un esempio drammatico è la crisi del grano del 1811, causata da una combinazione di raccolti insufficienti, panico tra la popolazione e speculazione sui prezzi, che portò a carestie diffuse e all’insorgere di malattie in molte aree del paese.L’Amministrazione Lontana
L’organizzazione amministrativa centralizzata, voluta dal governo, incontra significative difficoltà nel penetrare e gestire efficacemente la realtà complessa e variegata delle campagne. Le figure chiave dell’amministrazione centrale, come i prefetti e i sottoprefetti, pur rappresentando l’autorità dello stato, appaiono spesso distanti dalle problematiche quotidiane e dalle specificità del mondo rurale. I sindaci dei piccoli comuni di campagna si trovano ad affrontare la gestione locale con notevoli limitazioni, spesso privi dell’istruzione adeguata e delle risorse economiche necessarie per svolgere il loro compito in modo efficiente. Questa carenza a livello comunale rende l’amministrazione locale macchinosa e complica la comunicazione e l’interazione con le autorità superiori. In questo contesto, il giudice di pace, eletto a livello cantonale, emerge come una figura di riferimento più accessibile e influente per la popolazione, giocando un ruolo cruciale nella risoluzione delle dispute e dei piccoli conflitti che sorgono all’interno delle comunità rurali.Il capitolo non rischia di semplificare eccessivamente la resistenza dei contadini alle nuove colture, attribuendola alla sola “tradizione” invece di esplorare le ragioni economiche e sociali più profonde?
Il capitolo, pur menzionando la resistenza dei contadini all’introduzione di nuove colture, sembra attribuire un peso eccessivo all'”attaccamento alle pratiche tradizionali”. La resistenza al cambiamento in agricoltura è spesso radicata in calcoli razionali legati al rischio, alla redditività effettiva nel contesto locale, e alla struttura dei mercati e delle infrastrutture. Per comprendere meglio queste dinamiche, è utile approfondire gli studi di storia economica rurale e sociologia rurale. Autori come Marc Bloch o Karl Polanyi possono offrire prospettive sulla razionalità contadina e sui rapporti tra economia e società.3. La realtà delle campagne
Nelle aree rurali, la vecchia nobiltà conserva una forte influenza. È riuscita a recuperare gran parte delle proprietà terriere grazie ai decreti emessi dopo la rivoluzione. Accanto a questa classe, emerge la figura del notabile. Si tratta di un borghese che acquista le terre appartenute alla Chiesa e ne imita lo stile di vita, acquisendo così potere a livello locale. Mentre la nobiltà si dedica principalmente alla gestione delle proprietà e all’agricoltura, i notabili mostrano un atteggiamento di tipo paternalistico nei confronti dei contadini che lavorano per loro.L’Istruzione Elementare
L’istruzione elementare nelle campagne presenta gravi carenze. La legge dell’anno X non presta sufficiente attenzione a questo livello educativo, lasciando le scuole in condizioni di povertà e dipendenti dai finanziamenti dei comuni. Gli insegnanti sono pochi, ricevono paghe molto basse e spesso devono svolgere altri lavori per mantenersi. I metodi didattici sono severi e i materiali di lettura disponibili, come testi in latino o religiosi, risultano difficili da comprendere per i bambini. L’uso diffuso dei dialetti locali (“patois”) rappresenta un ulteriore ostacolo alla diffusione della lingua francese, un problema acuito anche dal clero che tende a utilizzare i dialetti. Anche l’introduzione del sistema decimale incontra notevoli difficoltà a causa della mancanza di istruzione adeguata e della forte abitudine ai vecchi sistemi di misura.Come Arrivano le Notizie
Le informazioni raggiungono le campagne in modo limitato e spesso vengono distorte. La stampa è sottoposta a un rigido controllo e i giornali che trattano di politica sono una rarità al di fuori dei centri urbani. Le notizie ufficiali si diffondono principalmente tramite i bollettini della Grande Armata, che vengono letti pubblicamente, e attraverso immagini popolari che circolano tra la gente. Tuttavia, la fonte principale di informazione rimane la comunicazione orale, che si trasmette di villaggio in villaggio e che tende inevitabilmente a deformare i fatti e le notizie.Le Condizioni Sanitarie
Le condizioni sanitarie nelle aree rurali sono generalmente scarse. Nonostante si registri un calo della mortalità complessiva, l’igiene personale è quasi del tutto assente. I parti avvengono senza l’assistenza di personale medico qualificato; si ricorre a levatrici che spesso mancano di esperienza e utilizzano pratiche dannose, contribuendo a un’alta mortalità tra le madri. La mortalità infantile è particolarmente elevata, causata da fattori come uno svezzamento troppo precoce, un’alimentazione inadeguata e pratiche come le fasciature strette dei neonati. Malattie come la dissenteria e il tifo sono molto comuni, spesso legate al consumo di acqua e cibo contaminati. Anche il vaiolo è diffuso, e la pratica della vaccinazione ha un impatto limitato sulla sua diffusione. Medici e farmacisti sono figure rare nelle campagne, e la popolazione è costretta a rivolgersi spesso a ciarlatani per curarsi. Le persone malate e gli anziani che non sono più autosufficienti affrontano notevoli difficoltà. Le sepolture sono semplici, a volte avvengono senza una formale cerimonia religiosa, suggerendo un certo grado di indifferenza verso la morte in alcune aree.Davvero una città è più sicura quando la miseria è diffusa e lo stato si limita a schedare la prostituzione e tassare il gioco?
Il capitolo descrive una realtà urbana complessa, in cui la miseria convive con forme di controllo statale che sembrano più orientate alla gestione che alla risoluzione dei problemi sociali. L’idea che una città sia “più sicura” in un simile contesto, dove la povertà è endemica e attività come la prostituzione e il gioco sono tollerate e regolamentate dallo stato, merita un esame più critico. La sicurezza, in questo quadro, appare forse più legata al mantenimento dell’ordine pubblico e al controllo delle “classi pericolose” che a un effettivo miglioramento delle condizioni di vita per tutti. Per approfondire questa tensione tra controllo sociale e reale sicurezza, e per capire meglio come venissero percepite e gestite la povertà e la criminalità in quel periodo, è utile rivolgersi agli studi di storia sociale e di storia urbana, che analizzano le dinamiche delle popolazioni cittadine e le politiche statali in contesti di rapido cambiamento. Approfondire il pensiero di storici che si sono occupati del controllo sociale e della marginalità nell’età moderna e contemporanea può fornire strumenti critici per valutare le affermazioni del capitolo.9. Splendore e Realtà: La Francia Napoleonica
La Corte Imperiale
Napoleone volle creare una corte imperiale alle Tuileries, simile a quella dei re del passato. Pensava che il lusso e le regole precise avrebbero colpito i francesi. Poco alla volta, furono reintrodotti titoli come “madame” e fu creato un grande gruppo di persone al servizio dell’imperatore. Nacquero cariche importanti come il Grande Maresciallo del Palazzo. Il personale, civile e militare, era organizzato nei minimi dettagli. Gli ufficiali di palazzo avevano ruoli precisi e stipendi alti, che spesso si aggiungevano ad altri guadagni.La vita a corte seguiva le regole di Versailles, con cerimonie, balli e spettacoli. Le parate militari erano le preferite dall’Imperatore. Per far parte della corte, bisognava essere “presentati”. Anche se alcuni nuovi membri non erano abituati all’etichetta, la corte era gestita con serietà e lusso, ma senza sprechi eccessivi.
La Vita Quotidiana Fuori dalla Corte
Lontano dallo sfarzo della corte, la vita di quasi tutti i francesi, soprattutto in campagna, non cambiò molto rispetto a prima della Rivoluzione. La Francia era ancora un paese di contadini, con i ritmi scanditi dai lavori nei campi e dal tempo. Le città erano diverse, ma la maggior parte delle persone viveva nei borghi, con la stessa organizzazione di sempre.In alcune zone, le cose migliorarono un po’. I salari di chi lavorava a giornata nei campi aumentarono di più rispetto agli affitti delle terre, dando l’impressione che ci fosse più benessere. Le grandi trasformazioni legate alle fabbriche e all’industria, però, arrivarono solo molto dopo. L’epoca di Napoleone servì soprattutto a dare una forma definitiva alle leggi, alle istituzioni e alle idee che guidavano il paese.
Se la vita della maggioranza dei francesi rimase immutata, e le grandi trasformazioni industriali erano ancora lontane, quanto peso ebbe realmente lo “splendore” della corte napoleonica sulla realtà del paese?
Il capitolo descrive efficacemente il contrasto tra la corte e la vita comune, ma non esplora a fondo l’interazione tra queste due dimensioni. Per comprendere meglio la reale portata dello “splendore” e delle riforme napoleoniche sulla vita quotidiana, è fondamentale analizzare dati economici e sociali più dettagliati. Bisogna chiedersi come il peso fiscale per sostenere lo stato e l’esercito impattasse le campagne, e se le nuove leggi e istituzioni portarono benefici concreti al di fuori delle élite urbane. Approfondire la storia economica e la storia sociale del periodo, studiando autori che si concentrano sulla vita delle classi popolari e sull’economia rurale e urbana, può fornire il contesto mancante.Abbiamo riassunto il possibile
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